Quarti di nobiltà calcistica…
CHAMPIONS/COPPA CAMPIONI: SFATATO IL TABU’ AL 5° TENTATIVO -
Spartak Mosca 1990, Chelsea 2012, Real Madrid 2017, Barcellona 2020: quattro sfide e altrettante sconfitte agli Ottavi. Nelle ultime 3 settimane, però, contro l’Eintracht Francoforte il tabù viene sfatato, sia pur al 5° tentativo.
L’accesso ai quarti di finale della cosiddetta “Coppa con le orecchie”, un tempo denominata “Campioni” e oggi “Champions League”, per il Napoli dalle ore 23 di ieri sera è finalmente realtà.
Non l’etichetta dell’evento è rimasta immutata in quasi 70 anni, ma il prestigio dell’esserci tra le prime 8. In passato, nelle 67 edizioni disputate tra il 1955 e il 2022, ci erano riuscite ben 8 formazioni italiane: 3 plurivincitrici del trofeo continentale (Milan, Inter e Juventus), 3 finaliste perdenti (Fiorentina, Sampdoria e Roma) e due piazzate: la Lazio …e l’unica non scudettata, l’Atalanta. Da oggi, grazie allo squadrone ammazza-campionato, messo su dal presidente Aurelio De Laurentiis, dal direttore Cristiano Giuntoli e dall’allenatore Luciano Spalletti, c’è anche la formazione azzurra. E con un merito straordinario, al punto che sono cominciati giochini del tipo… “io scarico la pressione che ho di vincere facendo il furbo e dicendo che la favorita per il trofeo è il Napoli, in quanto gioca molto bene”. E no, caro “Pèpp ‘a guardiòla”, come ti hanno ironicamente ribattezzato i partenopei. Qui, nel condominio-Champions, “nisciùno è fesso”. Tutti sanno con quanti petroldollari è stato allestito il Manchester City, la squadra che alleni; così come un po’ tutti gli addetti ai lavori dello sport sono perfettamente consci del fatto che chi raggiunge la vetta non è necessariamente il più bravo in assoluto…ma chi sa gestire meglio capacità tecniche e “stress da prestazione”. In altri termini, chi, in una determinata fase decisiva, riesce a godere di ciò che sta facendo.
Il “ludus” ritorna, dunque, prepotente; nonostante le lobby, i miliardi, i “Top Player” che in Italia oggi non ci si può permettere e che costringono un po’ tutti “a friggere il pesce con l’acqua”, come si dice a Napoli, la capitale mondiale dell’arrangiarsi. Obiettivamente, però, fa un po’effetto vedere da stamattina, nel G8 del calcio europeo, accanto alle corazzate Real Madrid (campione d’Europa e del Mondo in carica), Bayern Monaco, Manchester City e Chelsea, 4 cosiddette outsider per qualità di gioco espresso (soprattutto Napoli e Benfica) e per determinazione evidenziata (Milan e Inter in primis). Ciò significa che ad oggi questa Champions ha qualche probabilità teorica di essere “borseggiata” da una “portoghese originale” e …da quei “3 Italian Jobs” che appena 10 mesi fa si sono giocati… uno scudettino col braccino… tipico del tennista che ha paura di vincere. Già lo scorso anno si disse che il più spettacolare di questi “Jobs” era quello “marcato Aurelio”, poi finito 3°, come si ricorderà, dietro le due milanesi. Ebbene, sono bastati alcuni “chirurgici” aggiustamenti a buon mercato, e il Napoli da “bello …e basta” è diventato “bello e vincente”, come dimostrano, dall’agosto scorso a oggi, sia le prestazioni di campionato che di Champions.
QUEI CURIOSI FILI DELLA STORIA… - Gli elogi non scontati di mezzo Mondo ovviamente fanno bene. Poi, però, ogni sfida sul campo è un nuovo esame. E quello denominato Eintracht per il Napoli si intreccia con i fili della storia e dei risultati…per almeno 2 motivi.
Questo club tedesco nel 1994 decreta l’ultimo doppio confronto Uefa dell’era azzurra targata Ferlaino-Maradona, quella dei 5 titoli in 4 anni: Scudetto e Coppa Italia 1987, Coppa Uefa 1989 (oggi Europa League), Scudetto e Supercoppa nazionale 1990.
Già in lento declino da qualche stagione, ha un ultimo “ruggito” internazionale il Ciuccio, all’epoca allenato dal leggendario (già in vita) Vujadin Boskov e con talenti quali Pino Taglialatela, Fabio Cannavaro, Andre Cruz, Benito Carbone, Fabio Pecchia e Condor Agostini. Agli Ottavi di Coppa Uefa finisce 2-0 per Yeboah, Okocha e compagni. E’ un doppio 1-0, sia all’andata (24 novembre, in Germania) che al ritorno (6 dicembre, a Fuorigrotta), per gli uomini dell’espertissimo trainer Jupp Heynckes. L’oblio internazionale dura 14 anni e viene cancellato dal nuovo Napoli di De Laurentiis grazie al superamento di 2 sfide-spareggio contro Panionios (3° round Intertoto Uefa) e Vllaznia (2° round preliminare Europa League) e la qualificazione al 1° turno a eliminazione diretta del tabellone di coppa Uefa-Europa League 2008/2009, “marcato” da una sconfitta di misura (3-4) contro una “testa di serie”, il Benfica di Angel Di Maria, David Suazo e del compianto Antonio Reyes (ahi noi). E’ quello l’inizio di un nuovo percorso che si compie con continuità negli ultimi 15 anni in ambito internazionale e che, grazie alla decisiva prestazione delle ultime ore, si legittima ulteriormente attraverso il raggiungimento del punto più alto nella massima competizione Uefa per club.
E poi, sempre a proposito di storia, quando viene sancito questo traguardo??? Nel 34° anniversario di un’altra cruciale partita: Napoli-Juventus, 15 marzo 1989, gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa (oggi Europa League, appunto) che finisce 3-0 per gli azzurri e che permette a Maradona e compagni di qualificarsi per la 1^ volta alle semifinali di tale torneo, poi vinto nei mesi successivi grazie ai successi …nemmeno a farlo apposta…contro due tedesche: Bayern Monaco in semifinale e Stoccarda in finale. Dettaglio, ovviamente, il fatto che sia quella contro la Juve che quella contro l’Eintracht ieri siano state vittorie casalinghe per 3-0. Non sappiamo cosa si stia intrecciando con precisione nella stagione 2022-23 del Napoli, ma, a questo punto, è lecito sia sognare che essere scaramantici, pure perché è gratis. Scomodando Gian Battista Vico, potremmo parlare, invece, in modo più dotto, di “corsi e ricorsi…”.
LE ARMI VINCENTI – Il dato segnato ieri sera sul campo, però, è chiaro e non scende a patti con niente, soprattutto perché è suffragato da una prestazione partenopea che materializza qualità, intensità e lucidità. Nel 1° tempo Glasner, tecnico austriaco alla guida dei campioni 2022 di Uefa Europa League (non la coppa dello zio, per intenderci), rispetto alla partita d’andata – complici anche le assenze forzate dei talenti offensivi Kolo Muani e Lindstroem – prova a recuperare lo 0-2 maturato a Francoforte schierando un baldanzoso 4-2-3-1. In difesa, da destra a sinistra, mette Buta, arretrandolo, rispetto al match del 21 febbraio scorso, dalla mediana di destra alla retroguardia. Da quelle parti c’è Kvaratskhelia, un cliente che nella ex Campania Felix hanno già rinominato Kvaradona, e non per caso. Ad “assisterlo”, alla sua sinistra, c’è Tuta, che in Germania fu il 1° marcatore del georgiano nella linea a 3 di difesa, mentre stavolta, schierato da centrale, deve dare anche una mano al “compagno di banco” Ndicka, primo controllore di Osimhen. Chiude la linea a 4 Lenz, duttile cursore di sinistra, che prevalentemente deve tenere a bada un pimpante Politano, ma talvolta è costretto anche a chiudere, da quel lato, su Di Lorenzo. Sow confermato mediano interditore-metodista. L’elvetico un po’ si occupa di tessere gioco e un po’ di “acchiappare” uno tra Zielinski e Anguissa, ma solo quando quest’ultimo si sposta dalla posizione di mezz’ala destra verso la parte opposta, in quanto in quel caso non viene seguito dal nipponico Kamada, stavolta schierato un po’ più in avanti anziché al fianco di Djibril. A supportare centralmente il rossocrociato c’è Rode, che in teoria dovrebbe “stare” più a guardia di Zielo e smistare palloni, ma in pratica spesso va a rinforzare la “gabbia di posizione su Lobotka”. Sul regista azzurro provano a “ronzare”, infatti, anche Goetze, centrale avanzato, e, quando è libero dalla marcatura di Kim, la punta Borré. Sulla destra Knauff se la vede in un arcigno duello col terzino azzurro Mario Rui, mentre sulla sinistra Kamada nelle sue proiezioni offensive è “attenzionato” soprattutto da Rrahmani e Di Lorenzo. Pronti via e sulla destra una combinazione veloce “Di Lorenzo-Anguissa-Politano”, chiusa con un tiro dai 20 metri dell’ex esterno del Sassuolo, costringe Trapp alla prima parata della serata. Al 10°, primo squillo del Frankfurt. Su angolo da destra, Borré approfitta di una “distrazione” di Kim e colpisce di testa dal centro dell’area: palla ampiamente a lato. Nella prima frazione la gara è molto tattica e ci sono pochi spazi. Lo 0-0 va benissimo al Napoli, che però al 19’, grazie a un pallone conquistato da Zielo su Sow e servito da quest’ultimo a Kvara, “produce” un diagonale da destra del georgiano, su cui Trapp deve deviare in angolo. Al 43’ ancora sull’asse Zielinski – Kvara…conclusione precisa del georgiano e 3° intervento decisivo dell’estremo difensore ospite. Passano 3 minuti e, a inizio del breve tempo di recupero concesso da un Taylor molto incline a lasciar giocare, Osimhen insacca il gol del 1° vantaggio azzurro di giornata. Lobotka, reattivissimo centralmente sulla trequarti d’attacco, serve sulla destra Politano, il quale fa perdere le sue tracce a Lenz e crossa al bacio per Victor, a sua volta posizionato qualche metro più indietro rispetto ai sonnolenti centrali Ndicka e Tuta. Pregevole dimostrazione di atletismo da parte del nigeriano, il quale stacca e, con chirurgica precisione, piazza “in sospensione”, per dirla col linguaggio del basket, un colpo di testa che dipinge una traiettoria giottesca: palla nell’angolo alla sinistra di un Trapp che stavolta fa la figura di un salame stagionato appeso al gancio di una bottega di paese.
A inizio secondo tempo Osi chiude la pratica col 4° gol nei 180 minuti. Tempismo straordinario e un tocco da pantera all’8°, in scivolata, al termine di una fulminea azione Politano-Di Lorenzo, con cross basso in area piccola del capitano. Al 13° l’unico brivido per i partenopei. Ottima circolazione di palla nei pressi dell’area di rigore tra Sow e Knauff e assist per l’accorrente Kamada, che anche stavolta, così come all’andata, spreca tirando male da ottima posizione. Meret ringrazia e para. Al 19° la “pratica Eintracht” passa definitivamente alla STORIA. Pallone di Kvara, dalla trequarti sinistra, in area e Zielinski, in serata di buonissima vena, compie, nonostante il “traffico”, un gran controllo, costringendo Sow al fallo. Penalty trasformato dal polacco e 3-0 definitivo…che, naturalmente, si “legge” 5-0 sul doppio confronto. Gli ultimi 25 minuti sono pura gestione, con cambi che danno soddisfazione anche al rientrante Lozano e a coloro che, in genere, in questa fase non partono titolari: Elmas, Simeone, Ndombelé e Juan Jesus. E così, al triplice fischio di Taylor, il tabù è finalmente sfatato. E a questo punto, al sorteggio previsto per domani in relazione agli accoppiamenti dei Quarti e allo schema di tabellone per semifinali e finalissima, tutto può succedere. Non sono esclusi derby, perché tutti possono incontrare …tutti. Si torna all’antico fascino della Coppa Campioni, anche se si chiama THE CHAMPIONS.
Dichiarazioni post gara
Così l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it, subito dopo il superamento del turno degli ottavi di finale: “Abbiamo fatto bene le cose che avevamo preparato, non abbiamo concesso niente alla loro ripartenza. L’Eintracht ha cercato di fare densità in mezzo al campo e non era facile fronteggiarli. Hanno cercato di operare più pressione, anche alla luce del risultato dell’andata, e noi siamo stati ordinati, lucidi ed equilibrati. Nel secondo tempo, dopo la rete di Osimhen, siamo andati ancora meglio trovando maggiori possibilità di uscita e tenendo in mano la partita sempre. Se nella storia non si era riusciti a raggiungere i quarti di Champions League, significa che è un gran risultato ed è meritato. Adesso ci godiamo questo momento e poi proseguiremo con questa stessa mentalità” .
Quale avversario preferirebbe ai quarti? “Non ho preferenze, ci adatteremo al sorteggio. Piuttosto, voglio dire ai nostri tifosi di andare per strada a cantare e festeggiare con gioia questa qualificazione, senza cadere in provocazioni e rovinare questo bel traguardo“.
Così il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it : “Siamo felici di aver scritto una pagina di storia azzurra. Abbiamo trascorso una bella serata disputando una gran partita. Ci godiamo questa qualificazione e pensiamo già a guardare avanti. Il nostro percorso ha dimostrato che meritiamo di essere tra le prime 8 squadre d’Europa, è una bella soddisfazione che ci rende orgogliosi. Adesso ogni avversario è di altissimo livello e noi cercheremo di esprimere il nostro valore contro qualsiasi squadra ci dovesse capitare. Se siamo a questo punto vuol dire che abbiamo qualità per potercela giocare sempre. Daremo il massimo e poi vedremo dove saremo arrivati“.
Così l’attaccante del Napoli, Victor Osimhen, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it : “E’ stata una serata fantastica che ha scritto la storia del Napoli. Abbiamo giocato un gran calcio e la vittoria è meritata. La squadra merita i complimenti per come ha disputato questa gara. Ho segnato io, ma non è importante chi fa gol perché noi ragioniamo come un gruppo unito che va in campo per dare il massimo per il risultato e l’obiettivo finale. Adesso dobbiamo proseguire così fino alla fine. Abbiamo fiducia nella nostra forza. Possiamo fare ancora strada in Europa. Abbiamo le carte per arrivare in alto. Niente è impossibile.
Per leggere la cronaca minuto per minuto e le statistiche di Napoli-Eintracht 3-0, clicca sul seguente link >> https://www.sportflash24.it/napoli-eintracht-francoforte-3-0-cronaca-azioni-251690
Per leggere il report di Eintracht-Napoli 0-2, clicca sul seguente link >> https://www.sportflash24.it/eintracht-francoforte-napoli-0-2-cronaca-azioni-21-febbraio-2023-251271
Per leggere tutto sugli ottavi di finale di Champions League 2022-23, clicca sui seguenti link:
Gare di andata >> https://www.sportflash24.it/risultati-e-marcatori-champions-14-15-21-22-febbraio-2023-251262
Gare di ritorno >> https://www.sportflash24.it/risultati-e-marcatori-champions-7-8-14-15-marzo-2023-251530
15 marzo 2023 a Napoli: presenza di tifosi tedeschi
senza biglietto innesca tensioni nel centro cittadino
Sei feriti e l’incendio di un’auto sul fronte delle forze dell’ordine, nonché… danni a 5 bus ANM, cassonetti per i rifiuti, vetture private e attività commerciali. Questo, per ora, il primo, sommario bilancio riguardante gli episodi di teppismo e guerriglia urbana verificatisi tra il pomeriggio e la tarda serata di ieri a Napoli nell’ambito di una giornata che ci si auspicava potesse essere solo di sport e che invece ha riservato anche tensione, sia pur non in zona stadio, tenendo col fiato sospeso un’intera città. Protagonisti in negativo sono stati alcuni soggetti violenti di Napoli e di Francoforte. Un imponente spiegamento di forze dell’ordine (circa 800 uomini) ha scongiurato che si consumasse una “battaglia all’ultimo petardo” tra gruppi contrapposti di ultras, anche se non si è potuto evitare il lancio di oggetti contundenti e altro materiale ad alto indice di pericolosità. Arrivati a Napoli nelle ore precedenti la gara di Champions tra azzurri e Eintracht nonostante un divieto di vendita di biglietti comunicato dalle autorità partenopee e riguardanti esclusivamente i residenti di Francoforte in considerazione di forti probabilità di rischio di scontri tra ultras, ben 470 tifosi ospiti si sono presentati con faccia tosta a Napoli senza ticket e, a quel punto, sono stati portati presso l’hotel Continental sul lungomare. Purtroppo, però, durante una loro escursione pomeridiana in centro, sia pur scortata dalle forze dell’ordine, nei pressi di piazza del Gesù si sono verificate situazioni di teppismo. Passato il momento critico, i tedeschi sono stati riportati in albergo con autobus ANM contro cui sono state lanciate pietre. Rientrati in hotel, gli ospiti hanno fatto un coro di incitamento alla loro squadra, che alloggiava in zona, e hanno visto la partita in TV. Le procedure per il loro rientro in sicurezza in Germania sono iniziate stanotte e proseguono tutt’ora. C’è, inoltre, da segnalare che dopo la gara le forze dell’ordine sono dovute intervenire per bloccare un tentativo di sfondamento del cordone di sicurezza posto a presidio della struttura alberghiera in questione. A seguito di una prima analisi investigativa concernente i disordini verificatisi, sono state ammanettate 8 persone, di cui 5 italiane e 3 di nazionalità germanica. Non si esclude che ulteriori provvedimenti restrittivi possano essere emessi dall’autorità giudiziaria nelle prossime ore o nei prossimi giorni.
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