Calcio, Coppa Uefa

Champions League 2022-23:

diretta online

Napoli-Eintracht Francoforte,

ritorno ottavi di finale

Napoli-Eintracht Francoforte 3-0 cronaca azioni

Diretta online testuale Napoli-Eintracht Francoforte, gara di ritorno ottavi di finale Uefa Champions League 2022-23 (Foto stadio Maradona oggi: credits Sandro Sanna)

/Aggiornamenti in tempo reale sul match nella parte centrale di questa pagina/

LA STORIA DA SCRIVERE

Il Napoli guidato da mr Spalletti, dominatore del campionato di Serie A, affronta stasera al Maradona i tedeschi dell’Eintracht Francoforte, sesti in Bundesliga, nella gara di ritorno degli ottavi di coppa Uefa Champions League 2022-23. I partenopei, forti della vittoria dell’Andata per 2-0 sui tedeschi allenati da Glasner, hanno la possibilità di portare il club azzurro per la 1^ volta ai quarti di finale della cosiddetta “Coppa con le orecchie”. Per raggiungere questo traguardo, devono ottenere uno dei seguenti risultati: vittoria, pareggio o sconfitta con una rete di scarto. In caso di parità di reti al termine del doppio confronto, come da regolamento Uefa introdotto nella stagione agonistica internazionale 2021-22, si va direttamente ai tempi supplementari e, nell’eventualità di ulteriore parità, si decide tutto ai calci di rigore. Non vale più la regola in ossequio alla quale, a parità di gol complessivi messi a segno dalle contendenti, fino a qualche anno fa si poteva superare un qualsiasi turno Uefa a eliminazione diretta segnando almeno una rete in più degli avversari nella partita in trasferta. Abolita la norma riguardante i cosiddetti gol che “in trasferta valgono doppio”, si è semplificato tutto. Da un punto di vista tecnico, per la SSC Napoli (stasera al suo 5° tentativo di accedere ai Quarti nella storia del massimo evento continentale per club) l’impresa è fattibile, perché l’impianto della compagine tedesca, sia pur solido e qualitativamente buono, nel confronto di andata ha retto, per qualità e ritmo, un’ora scarsa. Insomma, a meno di clamorosi “vuoti” tecnico-tattici e agonistici, gli azzurri dovrebbero avere le carte in regola per sfatare, finalmente, il tabù dei Quarti.

NOTE D’ARCHIVIO SUL NAPOLI NEGLI OTTAVI DI CHAMPIONS-COPPA CAMPIONI

1 – Così il Napoli nelle 4 qualificazioni agli ottavi di finale di Champions League:
secondo nel gruppo A nella stagione 2011-12 alle spalle del Bayern Monaco, viene eliminato dal Chelsea, vincitore del trofeo;
primo nel gruppo B davanti al Benfica nell’annata 2016-17, viene fatto fuori dal Real Madrid, poi laureatosi campione;
secondo dietro il Liverpool nel gruppo E nella stagione 2019-20, viene eliminato dal Barcellona;
primo quest’anno davanti al Liverpool nel gruppo A, si gioca l’accesso ai quarti contro l’Eintracht Francoforte.

2 – Il Napoli accede per la 5^ volta nella sua storia agli ottavi di finale della massima competizione europea di calcio per club, considerando anche la qualificazione ottenuta dal team di Maradona nella stagione 1990-91. All’epoca, però, si giocava con la formula dell’eliminazione diretta già dal 1° turno, nell’ambito di un tabellone con sole 32 formazioni e senza sfide preliminari estive, come invece avviene oggi. In quell’edizione della cosiddetta “coppa con le orecchie” gli azzurri, dopo aver superato gli ungheresi dell’Ujpest Dozsa ai sedicesimi di finale, furono battuti ai calci di rigore dai russi dello Spartak Mosca negli Ottavi, dopo che entrambe le sfide, quella di andata al San Paolo e quella di ritorno in Russia, si erano concluse in parità.

15 MARZO, NON UN GIORNO QUALUNQUE PER IL CALCIO NAPOLETANO

Da stasera questa data avrà un duplice significato per la storia del calcio Napoli. La prima, indimenticabile pagina, scritta nel 1989, fa anch’essa riferimento alle coppe europee. Non è la Champions (che all’epoca si chiamava Coppa Campioni), ma Coppa Uefa. Allo stadio di Fuorigrotta arriva la Juventus per la gara di ritorno dei quarti di finale. Due settimane prima a Torino, nell’Andata del derby italiano, la squadra piemontese vince per 2-0 contro uno scialbo Napoli. La solita bestia (bianco)nera, quella capace di negare qualche scudetto nel decennio precedente, sembra materializzare nuovamente il suo sortilegio. Eh…sembra, ma non è così. Pronti via e gli azzurri iniziano col cosiddetto turbo. E, guidati da un Maradona ‘in palla’, fanno un primo tempo ad altissima intensità, chiudendo in vantaggio per 2-0 con reti di Diego e Carnevale. La Juve sembra tramortita, l’incubo-eliminazione sembra pian piano svanire, ma non tutto fila liscio in questa grande rimonta. Tecnicamente, per accedere alle semifinali di Coppa Uefa, occorre fare un altro gol, ma non se ne può subire alcuno, altrimenti bisogna poi vincere per 4-1, come da regolamento internazionale dell’epoca, relativo alle reti siglate in trasferta. I secondi 45 minuti, però, si giocano a un ritmo inferiore e la Juve va a nozze, in quanto rischia poco in difesa. Al 90° si resta sul 2-0 (con complessivo 2-2 sul doppio confronto) e si va ai tempi supplementari.

Al 7° minuto del 1° tempo extratime, colpo scena. Il regista del 1° scudetto, nonché puntello di qualità, Ciccio Romano, prende il posto di un ormai esausto Maradona. A quel punto, nonostante il fatto che il cambio sia di spessore, un po’ di pessimismo sugli spalti inizia a serpeggiare. La cosa, però, non riguarda chi sta in campo. Eh sì, perché quella è una squadra che sa quello che deve fare, al di là dei demagogici e strumentali luoghi comuni che si leggono un po’ ovunque sul fatto che essa sia dipendente dalle giocate geniali di Diego. In quei 23 minuti finali, con le forze residue che si hanno nelle gambe, c’è la voglia di andare oltre l’ostacolo, che in verità, rispetto al momento del gol del 2-0, è tornato a farsi alquanto grande. E, per di più, in campo non c’è Maradona, l’uomo che, più di ogni altro nella storia, dà del tu al pallone, quello che a nostro avviso… fonde in maniera unica l’arte, l’algebra e la fisica. E sì, perché Diego spesso traccia segmenti lineari e parabole di tiro e/o di passaggio normalmente inimmaginabili …e poi a ogni dribbling sfida sistematicamente le leggi di gravità, grazie a 4 elementi fondamentali: tecnica da palleggiatore sopraffino, visione di gioco sopra la media, baricentro basso e grande forza nelle gambe. In poche parole, l’unico che…da quando questo sport esiste in maniera televisiva… è in grado di sublimare il calcio, elevandolo quasi in ogni partita dal rango di disciplina ludica inesatta …a scienza esatta. E quindi, in una situazione altamente complicata a livello tecnico-tattico, agonistico e psicologico, come si fa a far saltare il bunker bianconero senza l’arma oggettivamente più potente? Beh…come recita un vecchio adagio…quando il gioco si fa duro…i duri iniziano a giocare. Ed è così che al 119° minuto, quando ormai la soluzione struggente dei calci di rigore si fa spazio sempre di più nella mente razionale degli ottantamila che sono sugli spalti, l’immenso Antonio Careca fa vedere i sorci verdi al rude difensore Pasquale Bruno. Lavora il pallone prima lentamente a qualche metro dal vertice destro dell’area di rigore bianconera e poi, su una distanza inferiore a 10 mt, piazza uno scatto quasi da fermo che gli permette di conquistare quei pochi centimetri utili per pennellare un cross giottesco all’altezza del limite dell’area piccola. Sul traversone si avventano in zona centrale 2 azzurri (per la serie…i movimenti senza palla di cui ancora oggi tanto si parla nei salotti mediatico-sportivi). E, a colpire di testa e a mettere la sfera alle spalle di Stefano Tacconi, è il libero Alessandro Renica, ultimo baluardo di difesa o …attaccante aggiunto, a seconda delle situazioni di gioco. Il suo inserimento ‘da dietro’ al 119° sorprende, in effetti, i pur espertissimi difensori centrali bianconeri e, qualche istante dopo l’impatto con il pallone, il miracolo si compie. In quei frangenti chi sta sugli spalti da un lato gioisce in modo folle per il gol dei partenopei e dall’altro sente i gradoni vibrare sotto i piedi. E, quasi quasi, ha pure paura che possa crollare lo stadio da un momento all’altro; cosa che non succede, perché il San Paolo è costruito per sopportare determinate sollecitazioni. Punteggio: Napoli 3, Juve 0 (aggregato, 3-2).

In pratica, dopo qualche giro di orologio, la contesa è finita. Il Napoli è in semifinale di Coppa Uefa per la prima volta nella sua storia.
In funzione della pesante vittoria del 15 marzo sulla Juve, si spalancano così le porte per una semifinale col Bayern Monaco e una finale con lo Stoccarda, due squadre tedesche che non regalano nulla e che nelle settimane successive vengono superate con cuore, tecnica e maturità psicologica, in un crescendo di emozioni che non coinvolgono solo i milioni di appassionati napoletani di calcio sparsi per il Pianeta, ma anche sportivi di mezza Italia e di una parte d’Europa.
(Fonte: http://www.sportflash24.it/buon-60-compleanno-diego-e-grazie-per-tutte-le-emozioni-231965)

maradona champions cover - Copia

15 marzo 2023: notte Champions al “Maradona”… (Foto Sandro Sanna)

AGGIORNAMENTI LIVE TEMPO REALE

NOTA LIVE SCORES: per visualizzare i nostri aggiornamenti testuali in tempo reale, premere il tasto unico F5 del PC o attivare qualsiasi altra funzione di aggiornamento pagina. Informiamo gli utenti che tra una trasmissione di dati e quella successiva potrebbero trascorrere anche 3 minuti.

Il tabellino

Risultato finale Napoli-Eintracht Francoforte 3-0
Marcatori: 46′ pt e 8′ st Osimhen (N), 19′ st Zielinski (N)
Squadra qualificata ai quarti di finale: NAPOLI, grazie al 5-0 sul doppio confronto.

Formazioni ufficiali

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.
In panchina: Idasiak, Gollini, Juan Jesus, Elmas, Lozano, Olivera, Ostigard, Bereszynski, Ndombelé, Simeone, Gaetano.
Allenatore: Spalletti (Italia).

Eintracht Francoforte (4-2-3-1): Trapp; Buta, Tuta, Ndicka, Lenz; Rode, Sow; Knauff, Goetze, Kamada; Borré.
In panchina: Ramaj, Horz, Smolcic, Jakic, Alidou, Almamy Toure, Hasebe, Alario, Chandler, Max.
Allenatore: Oliver Glasner (Austria)

Arbitro: Anthony Taylor (Inghilterra)
VAR: Pol Van Boekel (Olanda)
Recuperi: 2′ pt, 2′ st

Il match minuto per minuto: azioni, sostituzioni e cartellini

Primo tempo

Ore 21, inizia Napoli-Eintracht Francoforte.

Nel 1° tempo il Napoli attacca da sinistra verso destra rispetto alla visuale della tribuna stampa.

2′ – Su azione avviata da Di Lorenzo e rifinita da Anguissa, tiro di Politano dai 20 mt e respinta di Trapp: palla in corner.

2′ – Sugli sviluppi del calcio d’angolo da sinistra per gli azzurri, la difesa tedesca, stasera in maglia rossa, si chiude bene.

6′ – Cross insidioso di Borré da destra e palla allontanata con determinazione da Rrahmani dall’area di rigore partenopea.

9′ – Sow serve Knauff, il quale va al tiro dai 25 mt: respinta di Kim in corner.

10′ – Sugli sviluppi del calcio d’angolo da destra, Borré colpisce di testa in area di rigore azzurra: sfera abbondantemente a lato.

12′ – Azione sulla sinistra del Napoli. Mario Rui serve in profondità Zielinski, il quale ai 20 mt tocca di prima, verso l’ area di rigore, per Kvaratskhelia. Conclusione completamente sballata del georgiano.

14′ – A differenza della gara di andata, il Francoforte non inizia con una grande aggressività in attacco, ma punta a fare densità a centrocampo.

15′ – Cross di Politano dalla destra, ma Ndicka spazza via la sfera dall’area di rigore.

16′ – Osimhen, servito bene in area da Kvara, tira rasoterra, ma secondo l’arbitro c’è un fuorigioco dei partenopei.

19′ – Sow perde palla sul pressing in mediana di Zielinski, il quale serve subito in profondità Kvaratskhelia. Il georgiano s’incrocia nei movimento con Osimhen e va in affondo sulla zona destra dell’area di rigore, ma tira da posizione decentrata, complice la copertura di Ndicka, e Trapp respinge in angolo.

19′ – Sugli sviluppi del corner a favore del Napoli, la difesa del Francoforte non corre rischi.

22′ – Il Napoli per ora controlla bene il match, nonostante il gioco duro degli avversari. Abbastanza presi di mira Osimhen e Mario Rui…in questo avvio.

25′ – Ammonito Ndicka (F) per fallo su Osimhen.

30′  – Ammonito Lenz (F) per fallo tattico su Di Lorenzo.

35′ -Tendenza del Francoforte al pressing alto, ma il Napoli se la cava con la compattezza nelle distanze tra i reparti e con la nota proprietà di palleggio. Gli azzurri, non appena possono, cercano di verticalizzare verso le punte con i lanci lunghi.

38′ – Gara abbastanza bloccata. In fase di non possesso, il Francoforte si schiera con un 4-4-2, lasciando Borré e Goetze in avanti.

40 – Rode commette un fallaccio su Lobotka, che resta due minuti a terra. L’arbitro lascia correre, poi sospende il gioco.

42′ – Il gioco riprende e Lobo torna a centrocampo.

43′ – Grande assist di Zielinski per Kvaratskhelia, il quale riesce a trovare lo spazio per il tiro, ma Trapp esce con tempismo e devia in corner.

44′ – Sugli sviluppi del calcio d’angolo, uscita di Trapp e palla smanacciata in corner.

44′ – Fallo in attacco degli azzurri sugli sviluppi del secondo calcio d’angolo consecutivo.

45′ – Assegnati 2 minuti di recupero.

46′ – GOOOL. Napoli in vantaggio. Lobotka, sulla trequarti d’attacco, è reattivissimo a intercettare una palla vagante e a servirla sulla destra a Politano. Lenz non riesce a opporsi al cross dell’esterno azzurro e Osimhen colpisce di testa da una decina di metri, infilando la sfera nell’angolo alla sinistra di un immobile Trapp. Nella circostanza, Ndicka e Tuta colpevoli di non chiudere in marcatura su Osi.

47′ – Napoli in vantaggio per 1-0 sul Francoforte al termine del 1° tempo. Azzurri molto lucidi nello sfruttare una delle poche palle gol concesse dagli avversari. Sul fronte opposto, Meret pressoché inoperoso.

Secondo tempo

Ore 22.04, riprende Napoli-Eintracht Francoforte

Nel 2° tempo l’Eintracht Francoforte attacca da sinistra verso destra rispetto alla visuale della tribuna stampa.

4′ – Cross di Goetze dalla trequarti destra e colpo di testa di Rrahmani, il quale allontana la sfera dall’area di rigore azzurra.

6′- Kim intercetta un pallone e va in progressione centralmente, ma il suo tiro dall’interno dell’area di rigore termina sul fondo.

8′ – GOOOL. Raddoppio del Napoli. Azione fulminea degli azzurri. Kvaratskhelia lancia sulla destra Politano, il quale serve l’accorrente Di Lorenzo, sul cui cross in area piccola si avventa Osimhen e insacca. 

13′ – Tocco troppo debole e centrale di Kamada in area piccola, su azione avviata da Sow e rifinita da Knauff con un passaggio dal settore di destra. Si fa sorprendere in questa circostanza la difesa azzurra dall’azione palla a terra dei tedeschi.

15′ – Su assist di Mario Rui, tiro a giro di Kvaratskhelia dalla zona sinistra dell’area di rigore e ottima respinta di Trapp.

16′ – Cambio nel Francoforte. Entra Alidou ed esce Knauff.

17′ – Kvaratskhelia, dalla trequarti, mette un pallone in area di rigore per Zielinski, il quale costringe al fallo Sow. Penalty per gli azzurri.

19′ – GOOOL. Terza rete del Napoli. Zielinski trafigge Trapp dagli 11 metri: portiere a destra e pallone centrale a mezz’altezza.

20′ – Ammonito Goetze per proteste (F)

21′ – Doppio cambio nel Napoli. Esce Kim ed entra Juan Jesus, Lozano prende il posto di Politano

22′- Cambio nel Francoforte. Max rileva posto di Lenz.

28′ – Doppio cambio nel Napoli. Esce Zielinski ed entra Ndombelé. Kvaratskhelia lascia spazio a Elmas.

29′ – Cambio nel Francoforte. Esce Rode ed entra Jakic.

32′ – Ammonito Jesus (N) per fallo banale su Borré.

33′ -  Sugli sviluppi del calcio di punizione battuto da Max, Osimhen svetta di testa e mette in corner.

33′ – Sugli sviluppi del calcio d’angolo da destra per l’Eintracht Francoforte, Meret esce e allontana la sfera con decisione.

35′ – Cambio nel Napoli. Entra in campo Simeone. Esce Osimhen.

40′ – Negli ultimi minuti il Napoli gestisce con sicurezza la gara.

45′ – Possesso palla abbastanza sterile del Francoforte.

45′ – Assegnati 2 minuti di recupero.

47′ – Triplice fischio di Taylor. Napoli batte Eintracht Francoforte 3-0. La squadra di Spalletti sfata il tabù degli Ottavi e la SSC Napoli, al 5° tentativo, centra la qualificazione ai quarti di finale della massima competizione europea per club.

Gli azzurri sono la 9^ squadra italiana a conquistare, in 68 edizioni della Champions League / Coppa Campioni, un posto tra le migliori 8 d’Europa. In precedenza, tra il 1956 e il 2022, ci erano già riuscite Milan, Sampdoria, Fiorentina, Roma, Inter, Juventus, Lazio e Atalanta.

STATISTICHE

Tiri totali: Napoli 12, Eintracht Francoforte 8

Tiri in porta: Napoli 8, Eintracht 1

Calcio d’angolo: Napoli 4, Eintracht 3

Focus:
attacchi, Napoli 41, Eintracht 26;
precisione nei passaggi, Napoli 86%, Eintracht 81.

(Fonte: sito web ufficiale Uefa.com)

Per il quadro completo degli ottavi di finale e le prossime date utili della Champions League 2022-23, clicca sul seguente link >> https://www.sportflash24.it/risultati-e-marcatori-champions-7-8-14-15-marzo-2023-251530

COMMENTO / SFATATO IL TABU’ DEI QUARTI DI FINALE

Spartak Mosca 1990, Chelsea 2012, Real Madrid 2017, Barcellona 2020: quattro sfide e altrettante sconfitte agli Ottavi. Nelle ultime 3 settimane, però, contro l’Eintracht Francoforte il tabù viene sfatato, sia pur al 5° tentativo.

L’accesso ai quarti di finale della cosiddetta “Coppa con le orecchie”, un tempo denominata “Campioni” e oggi “Champions League”, per il Napoli dalle ore 23 di  ieri sera è finalmente realtà.
Non l’etichetta dell’evento è rimasta immutata in quasi 70 anni, ma il prestigio dell’esserci tra le prime 8. In passato, nelle 67 edizioni disputate tra il 1955 e il 2022, ci erano riuscite ben 8 formazioni italiane: 3 plurivincitrici del trofeo continentale (Milan, Inter e Juventus), 3 finaliste perdenti (Fiorentina, Sampdoria e Roma) e due piazzate: la Lazio …e l’unica non scudettata, l’Atalanta. Da oggi, grazie allo squadrone ammazza-campionato, messo su dal presidente Aurelio De Laurentiis, dal direttore Cristiano Giuntoli e dall’allenatore Luciano Spalletti, c’è anche la formazione azzurra. E con un merito straordinario, al punto che sono cominciati giochini del tipo… “io scarico la pressione che ho di vincere facendo il furbo e dicendo che la favorita per il trofeo è il Napoli, in quanto gioca molto bene”. E no, caro “Pèpp ‘a guardiòla”, come ti hanno ironicamente ribattezzato i partenopei. Qui, nel condominio-Champions, “nisciùno è fesso”. Tutti sanno con quanti petroldollari è stato allestito il Manchester City, la squadra che alleni; così come un po’ tutti gli addetti ai lavori dello sport sono perfettamente consci del fatto che chi raggiunge la vetta non è necessariamente il più bravo in assoluto…ma chi sa gestire meglio capacità tecniche e “stress da prestazione”. In altri termini, chi, in una determinata fase decisiva, riesce a godere di ciò che sta facendo.
Il “ludus” ritorna, dunque, prepotente; nonostante le lobby, i miliardi, i “Top Player” che in Italia oggi non ci si può permettere e che costringono un po’ tutti “a friggere il pesce con l’acqua”, come si dice a Napoli, la capitale mondiale dell’arrangiarsi. Obiettivamente, però, fa un po’effetto vedere da stamattina, nel G8 del calcio europeo, accanto alle corazzate Real Madrid (campione d’Europa e del Mondo in carica), Bayern Monaco, Manchester City e Chelsea, 4 cosiddette outsider per qualità di gioco espresso (soprattutto Napoli e Benfica) e per determinazione evidenziata (Milan e Inter in primis). Ciò significa che ad oggi questa Champions ha qualche probabilità teorica di essere “borseggiata” da una “portoghese originale” e …da quei “3 Italian Jobs” che appena 10 mesi fa si sono giocati… uno scudettino col braccino… tipico del tennista che ha paura di vincere. Già lo scorso anno si disse che il più spettacolare di questi “Jobs” era quello “marcato Aurelio”, poi finito 3°, come si ricorderà, dietro le due milanesi. Ebbene, sono bastati alcuni “chirurgici” aggiustamenti a buon mercato, e il Napoli da “bello …e basta” è diventato “bello e vincente”, come dimostrano, dall’agosto scorso a oggi, sia le prestazioni di campionato che di Champions.

QUEI CURIOSI FILI DELLA STORIA… -  Gli elogi non scontati di mezzo Mondo ovviamente fanno bene. Poi, però, ogni sfida sul campo è un nuovo esame. E quello denominato Eintracht per il Napoli si intreccia con i fili della storia e dei risultati…per almeno 2 motivi.
Questo club tedesco nel 1994 decreta l’ultimo doppio confronto Uefa dell’era azzurra targata Ferlaino-Maradona, quella dei 5 titoli in 4 anni: Scudetto e Coppa Italia 1987, Coppa Uefa 1989 (oggi Europa League), Scudetto e Supercoppa nazionale 1990.
Già in lento declino da qualche stagione, ha un ultimo “ruggito” internazionale il Ciuccio, all’epoca allenato dal leggendario (già in vita) Vujadin Boskov e con talenti quali Pino Taglialatela, Fabio Cannavaro, Andre Cruz, Benito Carbone, Fabio Pecchia e Condor Agostini. Agli Ottavi di Coppa Uefa finisce 2-0 per Yeboah, Okocha e compagni. E’ un doppio 1-0, sia all’andata (24 novembre, in Germania) che al ritorno (6 dicembre, a Fuorigrotta), per gli uomini dell’espertissimo trainer Jupp Heynckes. L’oblio internazionale dura 14 anni e viene cancellato dal nuovo Napoli di De Laurentiis grazie al superamento di 2 sfide-spareggio contro Panionios (3° round Intertoto Uefa) e Vllaznia (2° round preliminare Europa League) e la qualificazione al 1° turno a eliminazione diretta del tabellone di coppa Uefa-Europa League 2008/2009, “marcato” da una sconfitta di misura (3-4) contro una “testa di serie”, il Benfica di Angel Di Maria, David Suazo e del compianto Antonio Reyes (ahi noi). E’ quello l’inizio di un nuovo percorso che si compie con continuità negli ultimi 15 anni in ambito internazionale e che, grazie alla decisiva prestazione delle ultime ore, si legittima ulteriormente attraverso il raggiungimento del punto più alto nella massima competizione Uefa per club.
E poi, sempre a proposito di storia, quando viene sancito questo traguardo???  Nel 34° anniversario di un’altra cruciale partita: Napoli-Juventus, 15 marzo 1989, gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa (oggi Europa League, appunto) che finisce 3-0 per gli azzurri e che permette a Maradona e compagni di qualificarsi per la 1^ volta alle semifinali di tale torneo, poi vinto nei mesi successivi grazie ai successi …nemmeno a farlo apposta…contro due tedesche: Bayern Monaco in semifinale e Stoccarda in finale.  Dettaglio, ovviamente, il fatto che sia quella contro la Juve che quella contro l’Eintracht ieri siano state vittorie casalinghe per 3-0. Non sappiamo cosa si stia intrecciando con precisione nella stagione 2022-23 del Napoli, ma, a questo punto, è lecito sia sognare che essere scaramantici, pure perché è gratis. Scomodando Gian Battista Vico, potremmo parlare, invece, in modo più dotto, di “corsi e ricorsi…”.

LE ARMI VINCENTI – Il dato segnato ieri sera sul campo, però, è chiaro e non scende a patti con niente, soprattutto perché è suffragato da una prestazione partenopea che materializza qualità, intensità e lucidità. Nel 1° tempo Glasner, tecnico austriaco alla guida dei campioni 2022 di Uefa Europa League (non la coppa dello zio, per intenderci), rispetto alla partita d’andata – complici anche le assenze forzate dei talenti offensivi Kolo Muani e Lindstroem – prova a recuperare lo 0-2  maturato a Francoforte schierando un baldanzoso 4-2-3-1. In difesa, da destra a sinistra, mette Buta, arretrandolo, rispetto al match del 21 febbraio scorso, dalla mediana di destra alla retroguardia. Da quelle parti c’è Kvaratskhelia, un cliente che nella ex Campania Felix hanno già rinominato Kvaradona, e non per caso. Ad “assisterlo”, alla sua sinistra, c’è Tuta, che in Germania fu il 1° marcatore del georgiano nella linea a 3 di difesa, mentre stavolta, schierato da centrale, deve dare anche una mano al “compagno di banco” Ndicka, primo controllore di Osimhen. Chiude la linea a 4 Lenz, duttile cursore di sinistra, che prevalentemente deve tenere a bada un pimpante Politano, ma talvolta è costretto anche a chiudere, da quel lato, su Di Lorenzo. Sow confermato mediano interditore-metodista. L’elvetico un po’ si occupa di tessere gioco e un po’ di “acchiappare” uno tra Zielinski e Anguissa, ma solo quando quest’ultimo si sposta dalla posizione di mezz’ala destra verso la parte opposta, in quanto in quel caso non viene seguito dal nipponico Kamada, stavolta schierato un po’ più in avanti anziché al fianco di Djibril. A supportare centralmente il rossocrociato c’è Rode, che in teoria dovrebbe “stare” più a guardia di Zielo e smistare palloni, ma in pratica spesso va a rinforzare la “gabbia di posizione su Lobotka”. Sul regista azzurro provano a “ronzare”, infatti, anche Goetze, centrale avanzato, e, quando è libero dalla marcatura di Kim, la punta Borré. Sulla destra Knauff se la vede in un arcigno duello col terzino azzurro Mario Rui, mentre sulla sinistra Kamada nelle sue proiezioni offensive è “attenzionato” soprattutto da Rrahmani e Di Lorenzo. Pronti via e sulla destra una combinazione veloce “Di Lorenzo-Anguissa-Politano”, chiusa con un tiro dai 20 metri dell’ex esterno del Sassuolo, costringe Trapp alla prima parata della serata. Al 10°, primo squillo del Frankfurt. Su angolo da destra, Borré approfitta di una “distrazione” di Kim e colpisce di testa dal centro dell’area: palla ampiamente a lato.  Nella prima frazione la gara è molto tattica e ci sono pochi spazi. Lo 0-0 va benissimo al Napoli, che però al 19’, grazie a un pallone conquistato da Zielo su Sow e servito da quest’ultimo a Kvara, “produce” un diagonale da destra del georgiano, su cui Trapp deve deviare in angolo. Al 43’ ancora sull’asse Zielinski – Kvara…conclusione precisa del georgiano e 3° intervento decisivo dell’estremo difensore ospite. Passano 3 minuti e, a inizio del breve tempo di recupero concesso da un Taylor molto incline a lasciar giocare, Osimhen insacca il gol del 1° vantaggio azzurro di giornata. Lobotka, reattivissimo centralmente sulla trequarti d’attacco, serve sulla destra Politano, il quale fa perdere le sue tracce a Lenz e crossa al bacio per Victor, a sua volta posizionato qualche metro più indietro rispetto ai sonnolenti centrali Ndicka e Tuta. Pregevole dimostrazione di atletismo da parte del nigeriano, il quale stacca e, con chirurgica precisione, piazza “in sospensione”, per dirla col linguaggio del basket, un colpo di testa che dipinge una traiettoria giottesca: palla nell’angolo alla sinistra di un Trapp che stavolta fa la figura di un salame stagionato appeso al gancio di una bottega di paese.

A inizio secondo tempo Osi chiude la pratica col 4° gol nei 180 minuti. Tempismo straordinario e un tocco da pantera all’8°, in scivolata, al termine di una fulminea azione Politano-Di Lorenzo, con cross basso in area piccola del capitano. Al 13° l’unico brivido per i partenopei. Ottima circolazione di palla nei pressi dell’area di rigore tra Sow e Knauff e assist per l’accorrente Kamada, che anche stavolta, così come all’andata, spreca tirando male da ottima posizione. Meret ringrazia e para. Al 19° la “pratica Eintracht” passa definitivamente alla STORIA. Pallone di Kvara, dalla trequarti sinistra, in area e Zielinski, in serata di buonissima vena, compie, nonostante il “traffico”, un gran controllo, costringendo Sow al fallo. Penalty trasformato dal polacco e 3-0 definitivo…che, naturalmente, si “legge” 5-0 sul doppio confronto. Gli ultimi 25 minuti sono pura gestione, con cambi che danno soddisfazione anche al rientrante Lozano e a coloro che, in genere, in questa fase non partono titolari: Elmas, Simeone, Ndombelé e Juan Jesus. E così, al triplice fischio di Taylor, il tabù è finalmente sfatato. E a questo punto, al sorteggio previsto per domani in relazione agli accoppiamenti dei Quarti e allo schema di tabellone per semifinali e finalissima, tutto può succedere. Non sono esclusi derby, perché tutti possono incontrare …tutti. Si torna all’antico fascino della Coppa Campioni, anche se si chiama THE CHAMPIONS.

*

(ULTIMO AGGIORNAMENTO TESTUALE ALLE ORE 22.27 DI GIOVEDI’ 16 MARZO 2023)

Pagine social

Sportflash24 è presente su due noti social network (Facebook e Twitter) con apposite pagine dedicate.

Ecco, di seguito, i link attraverso i quali si può accedere: www.facebook.com/sportflash24 , https://www.facebook.com/groups/1281747915292620/  (gruppo pubblico Amici di Sportflash24 con tante ultimissime e curiosità storico-sportive) e www.twitter.com/sportflash24

facebooktwittergoogle_pluspinterest

Commenti Social