Serie A 2024-25 / Parthenope, Palladino, Inzaghino

Dopo 24 turni del campionato di Serie A 2024-25, Napoli in testa alla classifica con 55 punti, Inter seconda a 54. Nella lotta-scudetto tra gli uomini di mr Conte e quelli di Simone Inzaghi, s’infila con qualità e determinazione il partenopeo mr Palladino, uomo-guida della Fiorentina, sesta in classifica e in corsa per un posto in Champions League 2025-26. (Stadio Maradona: archivio Sandro Sanna)

Intrecci e precedenti in chiave scudetto tra Napoli, Monza, Fiorentina e Inter

1996: dall’archivio di Antonio Miluccio (SC Amici di Mugnano) emerge la foto del 1° tesserino FIGC dell’allora 12enne calciatore Raffaele Palladino.

- Ci sono intrecci del destino che nessun uomo è in grado di disegnare, ma la loro materializzazione è determinata dall’agire umano. E determinati momenti diventano determinanti. Succede a tutti noi, se andiamo a scorrere i ricordi di vita…e, naturalmente, accade pure nello sport, che della vita rappresenta a nostro modesto avviso, nonostante tutto, una delle metafore più affascinanti. Nel campionato di Serie A di calcio, come è ampiamente narrato nel libro “Napoli Campo Centrale – la riconquista di una dimensione elevata” (Urbone editore, 2023), il terzo scudetto partenopeo,  per come matura a 33 anni di distanza dal 2°, va a intrecciarsi con una lunga serie di avvenimenti del passato azzurro, quasi come se ci fosse un deus ex machina che a un certo punto decide di legare tanti punti tra loro apparentemente slegati per segnare una linea, un percorso con un inizio e una fine. Beh, sotto questo aspetto anche il campionato in corso – che vede il Napoli ufficialmente campione d’inverno 2025 a soli due anni di distanza dall’altro titolo, platonico ma anch’esso fortemente indicativo di uno status, conquistato nel 2023 – sta rivelando connessioni col passato. E il riferimento è agli intrecci più recenti, quelli riguardanti il napoletano di Mugnano Raffaele Palladino.

Formatosi sul finire del precedente Millennio, a livello base, nella scuola calcio “Amici di Mugnano” dell’ex patron Antonio Miluccio prima di diventare professionista in una Serie A che lo vede giocare – e bene – con varie maglie (su tutte, Juve, Parma, Genoa e Salernitana), al punto tale da fargli guadagnare anche 3 convocazioni in Nazionale maggiore, Raffaele si trasforma anche in “Mister Salvator”, per due anni consecutivi (2023 e 2024), di un neopromosso Monza che il 14 maggio 2023 “battezza” con una vittoria casalinga per 2-0 il Napoli matematicamente campione d’Italia da appena 10 giorni. Quella domenica, dopo il ‘pasillo d’onore’, per Spalletti e i suoi valorosi neocampioni un gavettone preparato tatticamente alla perfezione da …Rafèl (https://www.sportflash24.it/monza-napoli-2-0-cronaca-azioni-14-maggio-2023-254884 ). Eh, proprio lui. I fratelli napoletani in un dì che è comunque di festa, a prescindere dal risultato (2-0), lo perdonano. E lui cosa fa? Nel campionato successivo ci riprova, tentando di prendersi “il dito con tutta la mano”, come si dice dalle parti del Vesuvio. Il 29 dicembre 2023, infatti, a qualche giorno dai botti di San Silvestro, alla vigilia di un match programmato al  “Maradona” e valido per la 18^ giornata il Napoli è 7° con 27 punti e a -4 dal Bologna, quarto con 31. Raffaele, col suo Monza, è lanciato, invece, verso una tranquillissima salvezza ed è 11° a quota 21. Ebbene, il ragazzo di Mugnano arriva a Napoli e col suo stile doppiamente British, sia in campo che fuori, piazza una “cipolla” al “Maradona”…che per poco non fa danni. Al 20° del secondo tempo, infatti, Pessina, uno dei suoi maggiori talenti, calcia male un rigore e Meret para. Al 45′+6 di recupero finisce 0-0 (https://www.sportflash24.it/napoli-monza-0-0-cronaca-azioni-29-dicembre-2023-256901).

Quel pari, a suo modo storico sul prato verde di Fuorigrotta contro gli azzurri con lo scudetto sul petto, fa gonfiare di orgoglio il suo patron-sponsor Galliani e fa sgonfiare definitivamente le ambizioni di conferma del titolo da parte del presidente neo-scudettato, che, con un pesantissimo -17 dalla capolista Inter (laureatasi nel giugno successivo campione d’Italia), nel dopo-gara del 29 dicembre si presenta in conferenza stampa e, con umiltà totale, si carica addosso tutto l’onere di una classifica disastrosa (a fine campionato, 7^ peggiore prestazione di un club scudettato nella storia della Serie A a girone unico https://www.sportflash24.it/squadre-scudettate-in-serie-a-nel-65-dei-casi-non-hanno-rivinto-il-tricolore-nellanno-successivo-nostra-statistica-esclusiva-259224 ). Al cospetto dei cronisti, “Aurelio senza aura” dichiara, da “re nudo”, di assumersi “tutte le responsabilità” per quanto sta accadendo in quella disastrosa stagione post tricolore (https://www.ilgazzettinovesuviano.com/2023/12/29/de-laurentiis-chiede-scusa-ai-tifosi-e-colpa-mia-agli-arbitri-questo-non-e-calcio/ ). È uno snodo autocritico importante, forse il primo che fa da sfondo alla ricostruzione totale avviata nel giugno 2024 con l’ufficializzazione dell’accordo col Mister (and manager) calcistico Antonio Conte, sodalizio che ottimi risultati sta dando da ormai da 6 mesi abbondanti, agonisticamente parlando.

L’allenatore Raffaele Palladino (Fonte foto: archivio SC Mugnano Antonio Miluccio)

Palladino, però, con i suoi legittimi risultati non si accontenta di dare piccoli dispiaceri alla squadra più amata di Parthenope. Nel girone di ritorno, a Monza, il 7 aprile 2024 tenta addirittura il terzo colpaccio.

La graduatoria, alla vigilia del 31° turno, vede, infatti, i partenopei ottavi a quota 45 e il Monza 11° con 42. Raffaele, in caso di vittoria, aggancia addirittura i campioni d’Italia. Partito col piglio giusto, il suo team chiude il primo tempo in vantaggio per 1-0, ma nello spogliatoio azzurro succede qualcosa. A livello emotivo, scatta una reazione veemente. Al rientro in campo, i campioni …fanno i Campioni. Assaltano il fortino di Palladino con una classe e una precisione talmente grandi da consentire loro di vincere per 4-2 (https://www.sportflash24.it/monza-napoli-2-4-cronaca-azioni-7-aprile-2024-258325 ). E così, almeno in quella partita, il pallonaro “vulcanino” Palladino …torna calmino. Ma in chiave tecnico-tattica …il dado del suo biennio in Brianza è tratto. E così, dopo l’11° posto in Serie A 2022-23 e il 12° nel campionato successivo, Raffaele riceve la chiamata da un club di storia e tradizione, qual è la Fiorentina. E lui accetta. Del resto, gli piacciono le sfide che gradualmente possono portarlo a crescere. Nella “sua” Fiorentina del “dopo Italiano” arrivano rinforzi adeguati e, tra sequenze esaltanti ed esperimenti meno riusciti, dopo 22 giornate di Serie A 2024-25 si ritrova con 39 punti, a -3 dal 4° posto occupato dalla Lazio e a -15 …dal “beneamato” Napoli, 1° con 54 e speranzoso di un “baaasciooone da Firenze”, dato che l’Inter, 2^ in graduatoria con 51, il 6 febbraio 2025 è chiamata a portare a termine allo stadio Franchi, insieme alla Viola, il suo 23° impegno di campionato. Ebbene, in questa circostanza, anziché l’ennesimo “scherzetto”, tra il serio e il faceto arriva proprio il tanto atteso “baaasciooone” da Firenze. Raffaele, infatti, batte 3-0 l’Inter di Simone Inzaghi e centra anche un record personale non da poco, in quanto, per la seconda volta consecutiva in carriera, sconfigge in casa e senza prendere gol, un altro allenatore neo-scudettato, Simoncino da Piacenza. Era successo il 14 maggio 2023 con LucianONE (da Certaldo) Spalletti e la stessa cosa riaccade dopo circa 21 mesi. Palladino, a suo modo, fa l’impresa, come decanta anche il Maestro Roberto Beccantini dal suo blog (http://www.beckisback.it/2025/02/06/firenze-stanotte-sei-bella/ ). In pratica,”Rafèl” esce dal campo ottimizzando le qualità dei suoi, capaci di giocare la partita perfetta e rifilare un “curioso” 3-0 ai Campioni. A fine match, nuova graduatoria. La Fiorentina aggancia la Lazio al 4° posto in classifica a quota 42, l’Inter resta seconda con 51, davanti all’Atalanta, terza con 47, e dietro il Napoli, primo con 54. A far cambiare il ranking della Serie A 2024 25, il 6 febbraio è il gol di Luca Ranieri, su schema da calcio d’angolo. Al 9° minuto del secondo tempo di una partita infinita (inizio 1 dicembre 2024, stop al 16° minuto di gioco per gravissimo infortunio a Edoardo Bove e recupero a febbraio) …il “cantore Ranieri” impatta perfettamente il pallone in area di rigore e stordisce Sommer. È la prima eruzione del “vulcano Florence”. Poco dopo,  arrivano le scosse di assestamento (del risultato) generate dalla doppietta del bomber Kean, fiume di gol e lapilli anche il 6 febbraio. E …siamo (al) Franchi: tutto il biscione …se non è distrutto, forse manca poco. E così per una notte ci si ferma, e ci si sofferma, su un 3-0 che, più che un risultato di calcio, sembra quasi una terzina dantesca…che, in chiave recente “sogno scudetto Calcio Napoli”, fa rima con altre due. In “Napoli Campo Centrale”, alla pagina 184 – nel contesto del 2° posto conquistato dai partenopei di mr Maurizio Sarri nel campionato 2017-18 con la quota record di 91 punti, storica per una 2^ classificata in Serie A – si fa riferimento anche allo 0-3 subito dalla Viola il 29 aprile 2018 alla 35^ giornata con 3 gol di Giovanni Simeone, poi campione d’Italia col Napoli 2022-23 (https://www.sportflash24.it/fiorentina-napoli-3-0-cronaca-azioni-29-aprile-2018-208402). Quella tripletta del Cholito  (su cui aleggia la leggenda della “partita persa dal Napoli in albergo” prima ancora di scendere in campo al Franchi, in quanto sotto shock per un rocambolesco Inter-Juve 2-3 maturato la sera prima al Meazza) allontana in modo pressoché definitivo gli azzurri rispetto alla capolista Juve di mr Allegri, poi vincitrice di quel titolo con 95 punti.
E in questi richiami del destino su punteggi da “3-0 rotondo” in odor di altissima classifica in cui c’entrano il Napoli, la Fiorentina e, guarda caso, Palladino, non possiamo non arrivare al Fiorentina-Napoli 0-3. Lo scorso 5 gennaio, alla 19^ giornata di campionato, la capolista arriva al Franchi con 41 punti e piazza un capolavoro di resilienza ed efficienza, date le contemporanee assenze in formazione base di Kvaratskhelia, Buongiorno e Politano. A sbancare Firenze, con una prestazione di alta intensità e qualità, è un Ciuccio trainato da tutti. E tra essi spiccano Anguissa, Neres, McTominay e Lukaku. A fine gara, Rafiluccio ammette davanti alle telecamere di Dazn tv: “Napoli grande squadra. Abbiamo commesso errori e ci ha castigato” (https://www.sportflash24.it/fiorentina-napoli-0-3-cronaca-azioni-4-gennaio-2025-261205 ). Il fatto di rendere onore alla forza dell’avversario è, da parte di Palladino, elemento di grande onestà intellettuale.

L’ ultimo intreccio del destino tra la classifica della capolista Napoli (prima a 55 punti dopo il pari con l’Udinese alla 24^ giornata), l’Inter (seconda con 51 dopo la bruciante sconfitta del 6 febbraio al Franchi) e la stessa Viola è rappresentato dall’incontro del 10 febbraio ’25 allo stadio Meazza di Milano. Quattro giorni dopo il ko di Firenze, Simoncino Inzaghi ritrova di fronte, per lo srotolarsi di un calendario asimmetrico tra gironi di andata e ritorno, la Fiorentina di Palladino. Caricata dalla voglia di riscatto dopo lo 0-3 del giovedì precedente e dalla frenatina al “Maradona” dei partenopei contro la solida e aggressiva Udinese del polacco Kosta Runjaic, la Beneamata parte a razzo, ma non segna. Per sbloccare in suo favore il risultato al 27°, servono, in sequenza, un scarabocchio, una roba che ha del grottesco in tempi di Era digitale, e un tocco di palla fantozziano. E qui, per chi non ha avuto tempo di vedere la partita, raccomandiamo concentrazione. Primo tempo, minuto 26.14, su un cross verso l’area Viola da parte di Bastoni, effettuato dalla sinistra col pallone ben oltre la linea di fondo campo, accade qualcosa di SURREALE. Nessun componente della squadra arbitrale interviene e, mentre 3 giocatori della Fiorentina, compreso il portiere De Gea, alzano le mani immediatamente, invocando giustamente la rimessa dal fondo in loro favore, la palla, finita nel frattempo in piena area di rigore, viene calciata frettolosamente da Mandragora e termina a bordo campo, lato porta. Un istante dopo l’allontanamento del pallone da parte del mediano ex Juve, i giocatori della Fiorentina con le mani alzate e intenti a richiamare l’attenzione dell’arbitro La Penna diventano ben 8.  Dopo aver ascoltato per 35 secondi le proteste reiterate degli ospiti, il direttore di gara non batte ciglio e al minuto 26.49 è pronto a far battere un incredibile calcio d’angolo all’Inter, ma viene chiamato dal quarto uomo perché i nerazzurri hanno bisogno di sostituire Thuram (lievemente infortunato) con Arnautovic. Passano 30 secondi e, una volta effettuato il cambio, al minuto 27.19 finalmente Calhanoglu crossa a rientrare dalla bandierina. Il pallone spiove al limite dell’area piccola, dove c’è un grande assembramento di giocatori. A questo punto, in direzione della sfera, in parabola già discendente, saltano contemporaneamente Lautaro e, alla sua destra, Pongracic. Il “Toro” non sfiora nemmeno la palla, mentre il difensore della Fiorentina, spalle alla porta, ha un impatto maldestro con la stessa, in quanto la tocca con la tempia. A quel punto, il pallone, carico di effetto, prende un’angolazione beffarda e del tutto casuale e, nella fase terminale di una traiettoria totalmente fuori controllo, va a infilarsi nell’angolo alla destra di un sorpreso e sconsolato De Gea. Al minuto 29.04, dopo oltre 100 secondi di vane proteste da parte di Palladino e dei suoi giocatori, palla al centro e 1-0 Inter. Gli esperti, in base al protocollo VAR, ritengono che solo il guardalinee in quel momento abbia facoltà di decidere. E poiché l’assistente non interviene e, nel contempo, l’arbitro non si sofferma sulle plateali alzate di mano di 8 giocatori Viola assegnando il surreale corner, a quel punto, per una questione di regolamento, lo “slot video” dell’azione in questione viene archiviato definitivamente. Insomma, regole per le quali, nella nostra Era digitale, ci sarebbe da ridere, se non ci fosse quasi da piangere per la miopia con cui vengono pensate e approvate.

L’episodio negativo, però, non incide negativamente nell’immediato sulla Fiorentina. I ragazzi di “Rafiluccio” da Mugnano con coraggio e determinazione si riportano in attacco e pareggiano al 44′ con Mandragora, lucido e preciso a trasformare un calcio di rigore individuato dal VAR e assegnato da La Penna, dopo il “rituale” check televisivo che evidenzia un pallone colpito di testa da Gosens in area di rigore nerazzurra e impattato da Darmian col braccio sinistro staccato dal “tronco”. L’ultimo episodio determinante, per la partita e anche per la testa provvisoria della classifica, arriva al 14° minuto del secondo tempo, grazie alla lineare rete di Arnautovic, pronto ad approfittare di un approccio poco reattivo della difesa della Fiorentina su cross da sinistra di Carlos Augusto, per ironia del destino un ex scudiero di Palladino ai tempi del Monza. Al triplice fischio di La Penna, Inter 2, Fiorentina 1. Classifica, dopo 24 turni e senza asterischi per le prime 6 squadre della graduatoria: Napoli 55, Inter 54, Atalanta 50, Lazio 45, Juve 43, Fiorentina 42.

Al 10 febbraio 2025, gli incroci, diretti e indiretti, dei destini pallonari di mr Palladino e del Napoli da vertice sono, dunque, questi. Nel frattempo, tra “scherzi” della sorte, regolamenti da aggiornare, fattori imponderabili concernenti il caso Bove e maestria tattica dell’allievo di Antonio Miluccio, Parthenope chiama, Palladino risponde e Inzaghino, in senso letterario, “rifonde” (solo 3 punti, cavandosela rocambolescamente bene).
Luigi Gallucci

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