Beck is back: il giornalista Roberto Beccantini torna in libreria con un saggio che analizza a 360° fatti e protagonisti di una disciplina sportiva ultrasecolare /
Ogni paragrafo, un’emozione, un dribbling al linguaggio stereotipato. Ogni capitolo, una sentenza sull’eccellenza; al netto di talune righe che sono autentiche rasoiate a filo d’erba contro indecenza, incoerenza e negligenza.
Roberto Beccantini, giornalista, 60 anni di foot-ball vissuto e analizzato da varie angolazioni (dal niño sulla via di Sivori Folgorato al Ballon d’Or Giurato, passando per i Mundial da Inviato) racconta in “GIOCATI DA DIO” (2024, editore Hoepli) le situazioni e i personaggi più iconici e rappresentativi dell’ ultrasecolare arte della pelota che no se mancha, per dirla con l’immortale Diego Maradona, impaginato al centro del libro, in quanto secondo l’autore “il più grande” (pag. 138). In realtà, gli spazi che “il Beck” dedica a determinati giocatori – tutti col comune denominatore della strada quale primo elemento formante e forgiante di identità destinate a passare alla storia – sono quadri d’alta scuola e di varie dimensioni. Non mancano, nel testo, significativi riferimenti ad allenatori, presidenti e dirigenti incidenti, ciascuno a suo modo.
Cercheremo di farla breve. Leggere questo libro è un po’ come entrare in un museo di arte figurativa che abbraccia un secolo e mezzo di calcio mondiale, con la differenza che i ritratti e gli affreschi di cronaca sportiva non sono icone espresse in “base per altezza”, ma …”in 3D…con risoluzione HD”. In sostanza, il verbo beccantiniano porta il lettore-osservatore a vivere ogni quadro quasi come se stesse a pochi metri dal protagonista che si appresta a compiere…e poi compie… il gesto immortale. E in quelle res gestae assumono ruoli sacrali (e sacrificali) anche gli agnellini di turno, in gran parte portieri e difensori.
Ovviamente, come in tutti i grandi musei, nei quali c’è ars quotidiana che la collettività erge a capolavoro per la storia, anche nel testo del Maestro bolognese si segue un percorso costituito da aree tematiche. Le grandi sale sono 13 e riguardano le cosiddette Giocate, scandagliate in termini storici, etimologici, didattici e di interpretazione sul campo. In rigoroso ordine di impaginazione (e/o di “peso specifico”, fate voi), dribbling, tiro, stop, assist, lancio, colpo di tacco, calcio di punizione, cross, colpo di testa, rovesciata, corsa, contrasto e, in ultimo, parata; quasi a suggerirci “fine dell’azione …e della visione”; ma questo ordine in realtà è un ludus, un dribbling filologico, perché dulcis in fundo il Beck ci attende in un salotto con ospiti d’eccezione per gustare un cocktail a base di argute dissertazioni su evoluzioni e/o involuzioni nel linguaggio sportivo.
Fine del viaggio nella galleria, delle arti e della parola, CALCIO ? Beh…scolasticamente potremmo dire di sì; ma… c’è un serio MA. Per il lettore attento, infatti, c’è anche un altro percorso, tracciato in un modo nemmeno troppo nascosto, al di sotto della struttura primaria. Lo potremmo definire il “labirinto degli specchi”, nel quale si vedono (ma talvolta si intravedono) i manipolatori di un’arte che essi nel corso dei decenni hanno trasformato QUASI del tutto, ciascuno a suo modo, in giochismo, risultatismo, economia, potere, finanza, numerologia, lavagne, laboratori, clinic.
E già, menomale che c’è un quasi, che nel testo assume la funzione di un pilastro nel labirinto. E intorno a esso, attraverso determinate riflessioni (talvolta dai toni quasi mesti) il Beck invita un po’ tutti a meditare e a modificare talune parti del Registro (pallonaro, ma non solo), soprattutto in riferimento ai ragazzini. Proprio su tale aspetto scrive: “La differenza tra dribblatore e dribblomane resta dogana viscida, minacciosa, ma è un rischio che va corso sin dai vivai, allorché nei bambini andrebbe inculcato il gusto per le giocate, oltre che per il gioco, lontano dalle sbarre del ruolo fisso“. Già, le giocate, definite dall’autore “LA MAGIA DELL’ATTIMO CHE PUÒ CAMBIARTI L’UMORE“, in riferimento, naturalmente, a chi osserva, ma anche CAMBIARE LA VITA, aggiungiamo noi, a chi le realizza.
Luigi Gallucci
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Nota / Altri volumi pubblicati da Roberto Beccantini
“JUVENTUS: quei derby che una Signora non dimentica” (editore Priuli & Verlucca, 2007)
“JUVE ti amo lo stesso” (Mondadori, 2007)