ZONA 3 – SPORT

Nota stampa “Meeting del 7 settembre 2018” svolto in videochat su temi a carattere sportivo nazionale e internazionale

Zona 3 - Sport / Forum su: 14 anni di De Laurentiis

I primi 14 anni dell’era De Laurentiis alla guida del Calcio Napoli al centro del meeting ‘Zona Sport’ del 7 settembre scorso. (Foto stadio San Paolo: archivio Sandro Sanna)

Hanno partecipato:

Luigi Gallucci, direttore testata giornalistica Sportflash24 (pagina web http://www.sportflash24.it/ )

Giuseppe De Silva, direttore Unica Channel Tv (pagina web https://www.facebook.com/unica.channel/ )

Andrea Cardinale, giornalista “Next Gen” (pagina web https://www.facebook.com/AndreaCardinaleOff/ )

Roberto Liberale, blogger (pagina web “Il Cabezon” http://ilcabezon.blogspot.com/ ) e collaboratore testata giornalistica “Il Napolista” (pagina web https://www.ilnapolista.it/ )

Rosario Frattini, assiduo commentatore blog (principalmente “Bloooog!” di Fabrizio Bocca, pagina web http://bocca.blogautore.repubblica.it/ )

ARGOMENTO N° 1 / PRIMI 14 ANNI DI AURELIO DE LAURENTIIS ALLA GUIDA DEL CALCIO NAPOLI: LE CONTESTAZIONI FEROCI AL PRESIDENTE AZZURRO HANNO DELLE REALI FONDAMENTA ? SE SÌ, DI CHE TIPO: TECNICHE, AMBIENTALI, SOCIALI O ECONOMICHE?

FRATTINI:È importante ricordare che le contestazioni sono iniziate sin dal primo giorno della gestione De Laurentiis. Contestazioni ingiustificate alla luce dei risultati sportivi (ripetuti con una continuità sconosciuta nella storia del Napoli)  e soprattutto economici di una società ripartita dal fallimento.
Come persona che segue il Napoli sin dagli anni ’60 posso affermare che questo è il miglior periodo della storia azzurra. Negli anni ho visto avvicendarsi vari presidenti, dal mecenate Lauro fino al giorno d’oggi. De Laurentiis è forse il primo vero presidente- imprenditore”.

CARDINALE: “A mio avviso le contestazioni sono ingiustificate. In molti non si sono resi conto di quanto il calcio sia cambiato. Sarebbe utile per molti leggere qualche nozione di micro e macro-economia, prima di mettere in atto certe contestazioni. Il presidente del Napoli ha fatto grandi investimenti non riconosciuti da determinati tifosi e, al tempo stesso, la squadra non ha mai smesso di essere in lizza per gli obiettivi sportivi”.

DE SILVA: “Resta giusto muovere delle critiche, rispettando però il lavoro delle persone. Molte contestazioni sono strumentali. De Laurentiis ha condotto sin dall’inizio una battaglia per liberare le curve da personaggi equivoci e tutto ciò ha avuto – e sta avendo – un costo. Proprio quelle frange incendiano la guerra contro il presidente. In ogni caso, De Laurentiis è stato imprenditorialmente ineccepibile. Lascio solo un paio di critiche da annotare. In primis, per il bene della squadra, bisognerebbe curare meglio un’interfaccia tecnica interna. In seconda istanza, ma l’elemento non è affatto di secondaria importanza, reputo che sarebbe opportuno migliorare l’ambito mediatico che ruota quotidianamente intorno alla squadra e alla società”.

LIBERALE: “Le domande che farei io a tutti i detrattori sono: ‘Cosa sarebbe cambiato se DeLa avesse ascoltato le chiacchiere di tifosi e opinionisti cosiddetti ‘anti-pappone’ ? I top player, ammesso e non concesso che fossero venuti a Napoli, avrebbero portato a vincere lo scudetto con certezza? E …cosa sarebbe successo nel frattempo al bilancio?’. La mia opinione in merito è che magari il numero di titoli sarebbe rimasto lo stesso di quello attuale e la società sarebbe andata in crisi. Infine sottolineo che non solo non c’è riconoscenza, che è un sentimento nobile, ma neanche alcun riconoscimento del lavoro fatto dalla Società Calcio Napoli in questi 14 anni. E sono quasi certo che, in caso di scudetto nella stagione 2017/18, la società non ne avrebbe ricevuto alcun merito, che invece sarebbe andato esclusivamente all’allenatore Maurizio Sarri, colui che “avrebbe fritto il pesce con l’acqua”, come si suol dire nel nostro dialetto. Insomma, mi sembra che De Laurentiis, qualsiasi cosa faccia, sbagli. Al di là dei suoi limiti caratteriali e degli errori sicuramente commessi”.

GALLUCCI:Secondo me non hanno fondamento, perché, prima di aprire bocca, basterebbe ricordare i record storici battuti da questo Napoli di ADL (2004-2018) e paragonarli ai risultati ottenuti dalla SSC Napoli dal 1926 al 2004.

Il pre-De Laurentiis
Oltre ai trofei vinti durante il periodo di Diego Armando Maradona (2 scudetti, una coppa Uefa, 1 coppa Italia e 1 supercoppa nazionale), il solo record particolare di cui si poteva vantare il Napoli calcio, rispetto a tutte le  altre squadre, era l’essere stato l’unico club a vincere la coppa Italia in quanto formazione militante in Serie B. Correva l’anno 1962. Naturalmente, va anche detto che il Napoli, attraverso i risultati dell’era pre-De Laurentiis, è riuscito ad entrare tra le 8 squadre italiane appartenenti a quello che definirei ‘Club Slam’, nel quale farei rientrare tutte quelle che hanno vinto, almeno una volta, i tre trofei italiani e almeno una Coppa Europea Uefa dal 1955 ad oggi. Oltre al Napoli, però, in questo ‘Club Slam’, ci sono la Juventus, l’Inter, il Milan, la Roma, la Fiorentina, la Sampdoria e la Lazio. Insomma, di originale, di ‘unico’, c’è solo la ‘coccarda tricolore’ del 1962.

Dalla C alla Champions e tanto altro…
Dal canto suo, il Napoli dell’era De Laurentiis, unico presidente azzurro partito dalla C e salito fino agli onori della qualificazione in  Champions, ha scritto alcune pagine che è importante sottolineare. In Serie A la sequenza di vittorie consecutive in un unico campionato era di 8 successi ed era stata stabilita dalla squadra capitanata da Maradona nella stagione 1987-88, quella dell’amaro 2° posto alle spalle del Milan di Sacchi. Tale primato è stato battuto dal team di Mr Sarri, che ha portato la serie a 10 vittorie di fila nella stagione 2017-18, esattamente 30 anni dopo. Un calciatore del Napoli, Diego Maradona, deteneva il record di 115 gol in gare ufficiali col Napoli. Sotto l’era De Laurentiis capitan Marek Hamsik ha superato questa barriera, arrivando, ad oggi, a quota 120, ma tale cifra potrebbe essere migliorata, naturalmente. Nelle precedenti gestioni il miglior risultato in Coppa Campioni del Napoli era il piazzamento agli ottavi di finale della stagione 1990/1991 (con eliminazione ai calci di rigore contro lo Spartak Mosca). Sotto la presidenza De Laurentiis sono state 2 le qualificazioni agli ottavi di finale della massima competizione europea per squadre di club, con eliminazioni ad opera dei futuri vincitori del trofeo (Chelsea nel 2012 e Real Madrid nel 2017). Rimanendo in tale contesto-Champions, mai prima del 2016 il Napoli aveva partecipato all’evento per 3 anni consecutivi (e non è detto che non possa allungare la serie). Sotto la presidenza De Laurentiis ciò si è verificato (stagioni 2016-17, 2017-18, 2018-19). Passiamo all’ambito Nazionale. Su 7 stagioni di Serie A in cui il Napoli, dal 1926 ad oggi, è arrivato 2°, ben 3 sono state ‘targate ADL’. Su 2 supercoppe italiane, 1 è stata messa in bacheca con il patron azzurro attuale. Nella coppa nazionale, su 5 trofei vinti, 2 sono stati portati a casa dall’attuale gestione societaria. Inoltre, se si contano i titoli italiani assegnati dalla FIGC  dall’anno solare 2012 ad oggi, ben 14 sono stati conquistati dalla Juve (7 scudetti, 4 coppe nazionali e 3 supercoppe), mentre gli altri sono andati al Napoli (3, due coppe nazionali e una supercoppa), alla Lazio (2, una coppa Italia e una supercoppa) e al Milan (1 supercoppa). A corollario di ciò, va notato che il calciatore argentino Gonzalo Higuain, al termine della stagione 2015-16, ha stabilito, con la maglia del Napoli, il record storico assoluto di reti segnate in Serie A nell’arco di un campionato a girone unico (ben 36), superando, in questa specifica graduatoria, il precedente primato di 35 reti dello svedese Gunnar Nordhal, che resisteva dal lontano 1950. 

Zero ‘tituli’ …
Al confronto, in questi ultimi 6 anni, società del calibro di Roma e Inter  sono restate a ‘zero tituli’, come direbbe Jose Mourinho.
E dunque, se questi risultati, frutto di un’ attenta gestione amministrativa, debbono essere criticati ferocemente, allora c’è qualcosa che non funziona all’esterno della SSC Napoli”.       

ARGOMENTO N° 2 / BOTTA E RISPOSTA: CHI VINCERÀ LO SCUDETTO 2018-2019?

FRATTINI: Juventus

DE SILVA: Napoli

GALLUCCI:  Juventus

LIBERALE:  Juventus

CARDINALE:  Juventus

ARGOMENTO N° 3 / I FLOP DELLA SETTIMANA

Zona 3 - Sport / Forum su: 14 anni di De Laurentiis

Dopo aver vinto quest’anno a Melbourne il suo 20° titolo del Grand Slam, stabilendo un record assoluto nell’ambito del settore maschile di questa disciplina, nelle successive 3 prove Major stagionali il 37enne campione svizzero non è riuscito a ripetere l’exploit dello scorso gennaio. E, naturalmente, in questi giorni gli appassionati di tennis s’interrogano sul suo futuro agonistico. (Foto: credits to https://www.facebook.com/Federer/)

Us Open Tennis 2018, la caduta di Roger Federer

GALLUCCI:Fondamentalmente Roger Federer ha perso perché incontrare a 37 anni negli ottavi di finale un cosiddetto pallettaro come l’australiano John Millman, n° 55 Atp, in un match al meglio dei 5 set, costa una enorme fatica, che a quell’età può creare problemi di tenuta fisica e mentale, soprattutto se le condizioni climatiche fanno registrare grande umidità, come lo stesso King Roger ha dichiarato nella conferenza stampa post-partita”.

CARDINALE:  “Credo che Federer abbia perso principalmente per una questione anagrafica”.

DE SILVA:L’umidità è la principale nemica dei giocatori anziani. Quella presente a New York ha messo KO Federer, però penso che Roger sull’erba di Wimbledon, ambito di gioco in cui le condizioni tecniche e climatiche sono a lui più congeniali rispetto a cemento e terra rossa, possa ancora esprimersi bene ”.

FRATTINI: “D’accordo con Cardinale. Anche la superficie di Flushing Meadows è più impegnativa a quella età. E con quel caldo ha finito per sfavorire Roger Federer”.

LIBERALE: “Non mi stupirei di un ritiro di Federer a breve. Magari dopo la vittoria del prossimo Australian Open”.

Formula 1, la sconfitta delle favoritissime Ferrari al Gp di Monza 2018

GALLUCCI: “Flop assolutamente inatteso per me, se penso al fatto che in Formula 1 la Ferrari ha un immenso patrimonio storico,

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FORMULA 1, le Ferrari deludono al Gp Monza 2018 e ora il distacco nel Mondiale tra il britannico Lewis Hamilton (1° su Mercedes con 256 punti) e il tedesco Sebastian Vettel (2° sulla Rossa con 226) è salito a quota 30. (Foto archivio ‘Cavallino’: Eduardo Desiderio, Road Tv Italia)

tecnico e culturale che avrebbe dovuto materializzarsi nel giusto modo anche nell’ultimo Gp di Monza. Tutto ciò, invece, non si è assolutamente visto. E questa cosa mi preoccupa”.

CARDINALE:La monoposto di quest’anno è buona. Forse Sebastian Vettel è inadatto a portare alla vittoria questa macchina, perché sente un po’ troppo la pressione psicologica, a differenza del suo avversario diretto Lewis Hamilton su Mercedes. Kimi Raikkonen, invece, è un ottimo uomo squadra, ma nulla più. Poi, se fossi in Arrivabene, certi proclami inopportuni li eviterei”.

FRATTINI: “Sinceramente non riesco a fare il tifo per un’automobile. La Formula Uno non mi appassiona”.

DE SILVA: “Sebastian Vettel subisce la pressione che gli arriva da Hamilton. Avrebbe fatto meglio a lasciarlo passare in partenza per poi provarci dopo. Anche la tempistica del cambio gomme di Raikkonen credo sia stata errata. Credo che il Mondiale sia ancora recuperabile, dando però il massimo possibile”.

LIBERALE: “C’è una lunghissima storia di errori della Ferrari nella fase finale del campionato e di troppi mondiali persi per questi errori, soprattutto quando la Ferrari era punto a punto con altre squadre, se non costretta ad inseguire. Nel contempo Raikkonen è un pilota mediocre in questa sua fase di carriera, capace di non vincere neanche un Gran Premio in questa sua seconda esperienza in Ferrari e, soprattutto, incapace di togliere punti agli avversari della Ferrari, come invece fa Bottas su Mercedes con gli avversari di Hamilton. 

Un Cavallino poco rampante…
Gli errori del muretto Ferrari a Monza sono stati lampanti e ne ho contati almeno quattro: strategia di squadra assente, tentativo inutile da parte di Vettel di sorpassare Hamilton in quello spazio e in quel frangente iniziale, gomme sbagliate a Vettel nel cambio forzato al primo giro, tempistica del cambio gomme di Raikkonen. Non mi bevo la dichiarazione di Arrivabene circa il gioco di squadra. Il gioco di squadra lo ha inventato la Ferrari, e non mi pare che ci siano stati scrupoli in passato a far sacrificare i secondi piloti quando si chiamavano Massa, Barrichello o Irvine. E addirittura Gilles Villeneuve fu un fedele scudiero di Scheckter nella cavalcata trionfale di Monza 1979. Per quanto riguarda l’inadeguatezza di Vettel, di cui parla Andrea Cardinale, non mi sento di essere d’accordo al 100% sulla suddivisione delle responsabilità. Il tedesco sente la pressione, ma non dimentichiamo che anche di Alonso si disse lo stesso. Si vede che la squadra non è sufficientemente serena e sicura di sé. In ogni caso, a mio avviso, il mondiale difficilmente sarà recuperabile”. 

ITALIA / NOTA STAMPA 8 SETTEMBRE 2018

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