Champions: aspettando Milan-Napoli, Spalletti

Mr Spalletti protagonista stasera, allo stadio Meazza, di una conferenza stampa dai contenuti molto interessanti nel contesto della vigilia della gara di andata dei Quarti di Champions contro il Milan (Foto: credits www.sscnapoli.it)

Champions League 2022-23: aspettando Milan-Napoli,

Andata quarti di finale /

Stasera allo stadio Meazza di Milano conferenza stampa di mr Spalletti, tecnico del Napoli, il quale, nella vigilia della gara di domani, ha parlato dello spirito con cui i suoi campioni affronteranno il match, ma anche di Maldini, di Guardiola, di De Zerbi. Ecco, di seguito, tutti i passaggi più significativi. “Avere una mentalità da campioni significa andare a giocare per ottenere il massimo del risultato, senza  distinguere quale sia il campo migliore o quello peggiore(in riferimento alle gare in casa e a quelle in trasferta, ndr).Si tratta di una crescita per fare risultati importanti. L’assenza di Osimhen? La forza di una squadra non è mai un’addizione nuda e cruda dei componenti di una squadra, ma è l’addizione di quelle che sono le qualità, di come riescono a coesistere l’un con l’altro, di come si trovano nel comportamento di squadra. E la nostra fino a questo momento ha fatto vedere di saper scegliere come giocare, al di là di quella che è stata la formazione che ho scelto inizialmente. E siamo a questo punto per aver vinto delle partite importanti senza Osimhen, per cui mi aspetto anche stavolta la stessa cosa: che chi va in campo abbia la fiducia dei compagni e verso le proprie qualità per far venir fuori un collettivo e un gioco di squadra”. E poi aggiunge: “Visto che questa è la competizione dei Campioni, i campioni non si piangono addosso e trovano le soluzioni per giocarle contro chiunque. E noi siamo una squadra che ha tantissimi campioni dentro la rosa. Poi ci sono il carattere, l’emotività, fattori che a volte possono spostare determinate cose, ma questa squadra qui la conosco molto bene e so che farà di tutto per essere migliore del Milan. La partita è difficile, ma così come non eravamo i più forti 15 giorni fa, non siamo i più deboli adesso. Si va a giocare una partita che può dire molto per il futuro di tutti noi e son convinto che ci faremo trovare pronti. Raspadori? Bisognerà fare delle valutazioni. Domani mattina faremo ulteriori prove e poi andremo a scegliere chi giocherà in quella posizione. Guardiola e le sue considerazioni sul Napoli che può vincere la Champions? Io, se si parla di Guardiola, mi alzo anche in piedi (e LucianONE per alcuni secondi lo fa nel vero senso della parola, ndr), perché io da lui ho imparato tantissime cose. Lui per me è come altri grandissimi, come Klopp…ma anche come De Zerbi, perché a me piace tantissimo anche Roberto. E quindi mi fa ‘piacerissimo’ quando lui parla del Napoli e dice cose belle sul gioco del Napoli”. E poi, a tal proposito, precisa qualcosa sul ruolo del Napoli in questa Champions: “Noi siamo quelli che devono avere l’ansia di dimostrare qualcosa in questa competizione. E noi lo abbiamo già dimostrato. Ci siamo portati a casa un risultato che fa parte della storia di questa società. Ora ci dobbiamo anche un po’ divertire, mantenendo anche quella postura corretta per andare ad avere quella forza e quell’orgoglio che ci siamo meritati sul campo. Poi con Guardiola spero che ci possiamo fare due risate davanti a un bel caffè turco”.

Poi il mister di Certaldo torna sulla partita delle prossime ore: “Queste, secondo me, sono le gare che cancellano tante cose che ci sono intorno; quelle nelle quali tutti i calciatori, proprio per l’attenzione che viene data a queste partite, riescono a riconoscere ciò di cui c’è bisogno in campo. Se si pensa che una medesima partita di campionato interessa solo ai tifosi del Milan e a quelli del Napoli, mentre una di Champions interessi agli amanti del calcio in tutto il Mondo, beh, questo i calciatori, anche involontariamente, sono costretti un po’ a subirlo. Quella di Milan-Napoli sarà la serata più importante della mia carriera? Spero che ce ne siano altre più importanti di questa. E’ vero che siamo a un punto molto alto della nostra carriera (parlo per me, ma penso di poter parlare anche per i miei calciatori), ma è anche vero che dobbiamo portarci l’entusiasmo, che deriva da dove siamo partiti, e la consapevolezza di dove possiamo arrivare; perché poi, quando si arriva ai Quarti di questa competizione, devi andare a confrontarti, come è successo al Napoli, con delle squadre e in degli stadi dove diventa quasi proibitivo fare risultato. E invece la squadra ha fatto vedere di avere tutti i numeri per poter competere con tutte quelle squadre lì e mi aspetto che metta in pratica le stesse cose. Poi è una competizione bellissima e ce la dobbiamo gustare anche nella bellezza dello stare a cena all’interno di un gruppo stupendo, fatto di bravi ragazzi. Tutte le ore che circondano queste partite qui sono bellissime, non lo è solo la partita nuda e cruda. Cosa dirò a Maldini? Non penso di dovergli dire nulla, perché ho una stima di lui che parte da lontano. Quando ero allo Zenit, e avevo anche la possibilità di decidere i nomi dei direttori e dei collaboratori che avevo intorno, mi fu chiesto un profilo internazionale per andare a dare più forza in termini di visibilità al club, dato che ci eravamo anche qualificati storicamente per la Champions, e, quando gli proposi ‘Paolo Maldini’, furono felicissimi. Poi, però, quando lo contattai, lui stava facendo delle cose e non accettò, ma loro erano disposti a qualsiasi cosa per far arrivare Paolo Maldini”.   

(Fonti: www.sscnapoli.it e https://www.youtube.com/watch?v=CcO9gazjM2o - Rielaborazione giornalistica: testata Sportflash24)  

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