Da Goethe a Boccaccio, passando per Spalletti /

Analisi e commenti su Eintracht-Napoli 0-2,

Post gara di Eintracht Francoforte-Napoli 0-2: tutti i commenti (Foto archivio Champions League: Antonio Grieco by Facebook)

Wolfgang von Goethe, cosiddetto padre della “letteratura mondiale”, la Weltliterature, dall’alto avrà apprezzato l’esibizione “a casa sua” della “letteratura calcistica spallettiana”: il credo contemporaneo che – incarnato alla perfezione dagli attuali ‘frequentatori professionali” di quella terra in cui egli mise piede per la prima volta nel febbraio 1787 – mette insieme un po’ tutti gli elementi del calcio della nostra epoca.
La creatività “chirurgica”: Kvaratskhelia, Lobotka, Anguissa e Zielinski su tutti. L’agilità e la velocità: Osimhen e Lozano, ieri entrambi in formato “Uber Alles”. Il tempismo e l’intelligenza tattica: Di Lorenzo e (quando sta in campo) Mario Rui. La potenza fisica, l’essenzialità e la scaltrezza: Kim, Rrahmani e Olivera (quando, come ieri, gli tocca sostituire il professore portoghese sulla sinistra). E in ultimo, ma non per ultimi in ordine di importanza, reattività, riflessi e senso della posizione incarnati dal portiere Meret, ieri in regime “ordinaria – ma sempre preziosa – amministrazione”.
Nei titoli di coda di questo capolavoro chiamato “SSC Napoli” la firma del demiurgo che giorno dopo giorno, nel Konami Training Center di Castel Volturno, plasma una materia sempre più solida, compatta: Messere Luciano da Certaldo, paese che diede i natali a un altro letterato, Boccaccio, anch’egli eclettico, come le squadre di LucianONE, ad oggi non meno carismatico di SpecialONE.

Dall’alto, però, avrà apprezzato anche un altro Wolfgang (Mozart), il genio della musica nativo di Salisburgo, perché, signore e signori, parliamoci chiaro, la “sinfonia in campo” della “Spalletti band” ieri al Deutsche Bank Park di Francoforte, soprattutto dal 14° minuto in poi, ha fatto ammattire anche il preparatissimo Oliver Glasner, 48enne mister dei tedeschi nato proprio a Salisburgo e formatosi, nello scorso decennio, sia nel club della Red Bull che in altre realtà calcistiche austriache, prima di emigrare in Germania nel 2019 in quel di Wolfsburg, per poi approdare sulle rive del Meno nell’estate 2021.

La prima fase della sfida che vale una storica qualificazione ai Quarti il trainer salisburghese la approccia con una squadra che, col suo 3-4-2-1 in fase di possesso palla, va quasi a memoria. Ben 6 titolari, infatti, sono gli stessi che sono scesi in campo il 18 maggio scorso a Siviglia nella finale della Coppa Uefa-Europa League vinta contro gli scozzesi del Glasgow Rangers: il portiere para-rigori Trapp, i difensori laterali Tuta (a destra) e Ndicka (a sinistra), i mediani tuttofare Kamada e Sow e il talentuoso trequartista di destra Lindstroem. Nell’undici iniziale anche un 7° campione di EL 2021-22: Jakic, per l’occasione centrale della retroguardia ma 8 mesi fa entrato in campo in Spagna per sostituire il centrocampista Rode. Il resto è affidato al laterale di destra ex Benfica e Anversa Buta, all’esterno sinistro ex Psv Eindhoven Max,all’esperienza e al talento di Mario Goetze, trequarista di sinistra, titolare inamovibile e già uomo goal nella finale Germania-Argentina 1-0 dei Mondiali brasiliani (https://www.sportflash24.it/germania-argentina-1-0-cronaca-azioni-salienti-finale-mondiali-2014-31041), e al nuovo arrivato, nonché vice campione del mondo in carica, l’agile punta francese Kolo Muani, a un passo dall’imitare il 18 dicembre scorso, nella finalissima di “Qatar 2022”, il Mario del 13 luglio di 9 anni fa nel tempio del Maracanà di Rio de Janeiro.

Spinta dal caloroso pubblico, la formazione tedesca parte benissimo. Molto dinamica in fase di pressing, reattiva nei recuperi sulle cosiddette seconde palle e abile a creare inserimenti negli spazi, la compagine di Glasner sguscia via bene soprattutto sulla destra, lato in cui Lindstroem crea qualche grattacapo a Olivera, anche perché su di lui non c’è raddoppio, né da parte di Kvaratskhelia e né di Zielinski. Al 5°, infatti, su un cross in area piccola del danese, Meret respinge, ma la difesa non sbroglia a dovere e dalla mischia Kolo esce benissimo, scoccando un diagonale da destra che termina di poco a lato. Nel primo quarto d’ora, dunque, più Frankfurt che Neapolis.

Gli azzurri, però, col passare dei minuti si compattano maggiormente nella loro metà campo e si adattano alle necessità della gara. Il primo pericolo per Trapp arriva da un’azione avviata da Lozano. Il messicano recupera un pallone nella sua metà campo, lascia sul posto Sow e parte in contropiede, lanciando in verticale Osimhen sulla destra. Con Ndicka in ritardo, Jakic ci mette una pezza e chiude in angolo. E’ solo il primo di una serie di campanelli d’allarme per l’affannosa retroguardia delle Aquile di Francoforte. Lobotka e compagni cominciano ad alzare i ritmi, conquistando 4 corner nel giro di pochi minuti e impegnando severamente Trapp con un tiro di Kvara, proprio sugli sviluppi del 3° di questa sequenza di angoli. Sul 2°, invece, qualche minuto prima ci aveva pensato Kamada, con un maldestro colpo di testa all’indietro, a fargli scaldare i guantoni.

La pressione e la qualità dei partenopei, però, sembrano prevalere, nonostante la densità creata ‘chirurgicamente’ da Glasner, grazie a un 3-4-2-1 che in fase di non possesso diventa un 5-4-1. La “magia” tattica è presto spiegata: arretramento, sulla cosiddetta catena di destra, di Buta dal centro alla linea di difesa in aiuto di Tuta (alle prese con Kvaratskhelia), “quartiere di campo” in cui Kamada e Lindstroem sono chiamati a “vigilare” sui movimenti di Zielinski e Olivera. Dall’altro lato Ndicka, più in teoria che in pratica, in verità, viene aiutato da Max, Sow e Goetze, per provare a frenare le avanzate di Lozano, in primis, ma anche le giocate di Di Lorenzo, Anguissa e Lobotka. Lo slovacco stasera tendenzialmente staziona più sul centro destra, proprio perché Goetze da quelle parti è soggetto potenzialmente pericoloso. Nella “versione non possesso” il più avanzato è Kolo Muani, ma Rrahmani e Kim lo controllano piuttosto bene.

Sull’altro fronte, invece, il suo omologo Osimhen svaria tra destra, centro e sinistra e manda quasi al manicomio Ndicka, quando passa dalle sue parti, mentre Jakic se la cava leggermente meglio in fase di contenimento centrale; per non parlare di Buta, che, arrivato per soccorrere Tuta sul suo lato destro, finisce col fare un disastroso fallo in area al 34° su Osimhen. Il nigeriano, infatti, si procura un calcio di rigore avventandosi come un fulmine su un pallone respinto dal palo di destra della porta di Trapp; traiettoria che viene fuori da un tiro in diagonale scagliato da destra da Lozano, autore, a sua volta, di un’azione da manuale in velocità che viene avviata da un lancio preciso di Di Lorenzo. Su dischetto ci va Kvara, ma Trapp si tuffa dalla parte destra e respinge la traiettoria discretamente angolata e a mezz’altezza disegnata dal georgiano. Si resta 0-0, ma si capisce che la dinamica della gara sta girando. Le qualità tecniche degli azzurri confezionano, infatti, al 40° il gol dell’1-0. Lobotka, quasi dalla linea di destra del fallo laterale, intercetta un tentativo di passaggio di Goetze e, qualche istante dopo, lancia Speedy Lozano, il quale va via a Ndicka e crossa forte e teso in area piccola. Difesa del Francoforte un po’ impreparata e zampata di Osimhen, in anticipo, sulla zona sinistra dell’area piccola, su Tuta. Un minuto dopo, azione simile e gol annullato per leggero fuorigioco del nigeriano. Si va al riposo sull’1-0.

Nella ripresa arriva il sigillo. Dopo una supremazia territoriale costante dei partenopei, l’ episodio che spariglia le residue carte di Glasner si materializza al 13° con l’espulsione diretta di Kolo Muani, a causa di un pestone rifilato ad Anguissa, arrivato prima del transalpino su un pallone nella metà campo partenopea. Francoforte in inferiorità numerica, già in svantaggio e …2^ rete nell’aria, come si suol dire; solo che bisogna passare dalla teoria alla pratica. E così Kvara, il genio, al 20° decide di uscire dalla corsia che lo imbriglia e, palla al piede, si accentra sulla trequarti, serve Anguissa, e scatta in profondità. Il camerunense, non appena lo vede in area di rigore, qualche secondo dopo lo serve sulla zona di destra e a quel punto…la magia. Controllato da Ndicka e Goetze, il georgiano piazza un colpo di tacco smarcante per l’accorrente Di Lorenzo, buttatosi nello spazio come una mezz’ala. Tiro di interno sinistro del capitano dai 15 mt e sfera nell’angolino basso alla destra di Trapp. Pubblico teutonico ammutolito, in tripudio quello partenopeo.

Nel finale il canovaccio non cambia e, nonostante qualche tentativo dei tedeschi nell’alzare la linea del pressing, la compattezza e la proprietà di palleggio degli uomini di Spalletti salgono in cattedra, sfiorando la terza rete. Un solo pericolo per Meret, quando al 37° deve essere freddo nel bloccare una conclusione abbastanza centrale di Kamada. Il Nazionale giapponese sfugge alla guardia di Lobotka, chiude la giocata con Knauff (nuovo entrato al 25° al posto di Buta) e si presenta in zona dischetto, ma, purtroppo per lui, non trova la traiettoria giusta per far male al Napoli. E così, al triplice fischio di Dias, gli azzurri conquistano la 6^ vittoria su 7 gare in questa Champions, la 26^ stagionale su 31 partite ufficiali disputate tra campionato, Uefa CL e Coppa Italia. Numeri che impressionano sia i tecnici che i bookmakers, che danno il Napoli tra le prime 5 favorite per la vittoria della Coppa, subito dopo Manchester City, Bayern Monaco, Real Madrid e Liverpool. Insomma, tra il “Goethe mondiale” e il “Gotha del calcio” ci sta di mezzo il Napoli…Messere Goetze (già oro Mundial) permettendo.

Match report Eintracht Francoforte- Napoli 0-2 minuto per minuto e statistiche al seguente link >> https://www.sportflash24.it/eintracht-francoforte-napoli-0-2-cronaca-azioni-21-febbraio-2023-251271

Dichiarazioni dei protagonisti

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it: “Anche se non sorrido, sono contento della prestazione, però la qualificazione è ancora aperta. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento dei ragazzi; partita disputata con personalità sin dall’inizio. Dopo un avvio molto combattuto, abbiamo condotto la gara dove volevamo e nella direzione che avevamo pensato di dare al nostro gioco. Non c’è molto da dire, abbiamo fatto una gran partita e probabilmente avremmo potuto segnare anche il terzo gol. Ma, anche se siamo sempre stati alla ricerca della rete, non ci siamo mai sbilanciati. Questo è un aspetto molto importante. Ci dicono che comandiamo il gioco in Italia perché gli altri fanno catenaccio. Stasera siamo venuti a giocare come sappiamo anche qui in Germania. Era fondamentale riuscire a sottrarre il possesso a loro e i ragazzi lo hanno fatto in maniera esemplare. La qualificazione non è affatto decisa. C’è un’altra gara da giocare e la percentuale del 50% a squadra resta identica. In campo internazionale basta un episodio a influenzare una sfida. Ci vorrà attenzione e umiltà per affrontare il match di ritorno”.

Hirving Lozano, calciatore del Napoli, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it: “Sono molto contento perché, abbiamo fatto un gran lavoro per riuscire a vincere una partita complicata contro un avversario solido. Stiamo lavorando tantissimo e, grazie alla squadra, mi sento al top. E’ stata una delle mie partite più belle da quando sono al Napoli. Dobbiamo continuare così, perché ci aspettano altri match molto importanti. La qualificazione dobbiamo guadagnarcela al Maradona. Stasera abbiamo fatto un gran passo avanti, ma bisogna giocare il ritorno per poter proseguire il cammino in Europa“.

Piotr Zielisnki, calciatore del Napoli, al sito web ufficiale www.sscnapoli.it: “Abbiamo espresso il nostro gioco come volevamo fare. All’inizio la gara è stata molto dura, perché loro si sono chiusi e hanno bloccato le vie di passaggio. Poi, però, siamo riusciti a superare le linee di pressione e si sono aperti gli spazi per poter andare in porta. Potevamo segnare anche la terza rete che ci avrebbe dato maggiore sicurezza per il ritorno. Adesso la qualificazione dovremo conquistarla in casa al Maradona e ci vorrà molta attenzione. Dobbiamo saper concretizzare il vantaggio acquisito“.

Oliver Glasner, allenatore dell’Eintracht, alla pagina web ufficiale https://en.eintracht.de/news/in-unterzahl-dagegengestemmt-148305/ : “Una sconfitta molto deludente ma meritata. Abbiamo giocato molto bene per 25, 30 minuti, ma non abbiamo capitalizzato alcune buone situazioni. Poi abbiamo commesso troppi errori di nostra iniziativa e una squadra di queste qualità lo sfrutta. Successivamente abbiamo avuto delle occasioni, ma il Napoli ha una fiducia incredibile e ha meritato di vincere. Siamo delusi in questo momento, ma non seppelliremo la testa sotto la sabbia”.

Kevin Trapp, portiere dell’Eintracht, alla pagina web ufficiale https://en.eintracht.de/news/in-unterzahl-dagegengestemmt-148305/ : “Abbiamo fatto una prestazione molto buona contro un’ottima squadra. Quando giochi con un uomo in meno per 25 minuti contro avversari come questi, è estremamente dura. Non dobbiamo essere delusi dalla prestazione. Il risultato non è dei migliori, ma, quando vedi l’atmosfera che c’è e sai di cosa è capace questa squadra, allora siamo in grado di ribaltare questo risultato. Questo è incoraggiante, così come il fatto che non siamo stati battuti senza combattere. Il cartellino rosso è stata una decisione molto dura, secondo me”.

Per il quadro completo degli ottavi di finale e le prossime date utili della Champions League 2022-23, clicca sul seguente link >> https://www.sportflash24.it/risultati-e-marcatori-champions-14-15-21-22-febbraio-2023-251262

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