Tutte le dichiarazioni
di mr Antonio Conte
al teatro di Palazzo Reale /
“Non amo fare il comprimario. Adesso è il momento di fare i fatti. Le chiacchiere non servono. Ai tifosi prometto che daremo il massimo per tornare a competere per i grandi traguardi. Ho telefonato a tutti i giocatori. Ci sono buone basi per poter lavorare. Gran parte della rosa sarà confermata. Kvara? Rimane. Di Lorenzo? E’ il capitano del Napoli. Ho grande stima di lui, come calciatore e come persona. Lukaku? E’ un grandissimo come Osimhen. In campo, meglio avercelo a favore che contro. L’arrivo del difensore Buongiorno? Qualche mossa andrà fatta per migliorare la squadra, ma sempre seguendo i parametri del club. Gli scontenti? Li metterò vicino a me in campo e mi aiuteranno nel lavoro di allenatore. Troveremo sicuramente qualcosa di simpatico da fare…”. Questi alcuni dei concetti più significativi espressi oggi pomeriggio da mr Antonio Conte, nuovo allenatore del Napoli, durante la conferenza stampa di presentazione, evento svoltosi nel teatro del Palazzo Reale di Napoli e a cui ha preso parte anche il presidente del Napoli. Di seguito, il dipanarsi del “Conte-Day minuto per minuto”, nell’ambito del quale sono emersi con chiarezza il “modus pensandi” e il “modus operandi” del tecnico salentino.
Ore 15.22, il responsabile della comunicazione SSCNapoli Nicola Lombardo introduce la conferenza stampa, porge il saluto ai cronisti, agli ospiti e alle istituzioni presenti in sala e dà subito il microfono al nuovo allenatore del Napoli.
15.23 – Parola a mr Conte: “E’ la prima volta che ricevo questo tipo di presentazione in uno scenario così importante. Ringrazio Napoli. In genere, prima di ricevere, dò qualcosa. Stavolta, sin dai primi giorni in cui sono arrivato in città, è successo il contrario. Ho ricevuto tanto entusiasmo e ora non mi resta che dare”.
15.24 – Parola al presidente De Laurentiis: “Oggi è un momento importante perché si azzera tutto e si riparte daccapo. A settembre compiremo 20 anni di nostra presenza a Napoli e proveremo a restarci per altri 20, anche perché la medicina fa miracoli. Un grazie Mario Epifani, direttore che, insieme al ministro Gennaro Sangiuliano, ci ha concesso di svolgere questa presentazione nel teatro del Palazzo Reale, progettato dall’ architetto Fuga”.
15.29 – Mr Conte: “Posso promettere serietà nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere quella che è la mia cultura a livello lavorativo, la mia mentalità, le mie idee calcistiche. L’obiettivo per un allenatore è scrivere la storia, è rendere orgogliosi i propri tifosi e i propri calciatori. E il tifoso deve essere orgoglioso dell’impegno profuso e del calcio giocato dalla squadra. Sotto questo punto di vista, io parlo di maglia sudata. Nel calcio, si può vincere, perdere o pareggiare, ma non deve esserci, in caso di sconfitta, la maglia non sudata”.
15.32 – Mr Conte: “Napoli è una piazza calcistica importante, passionale, al di là dei presidenti, degli allenatori e dei giocatori. Lo era, lo è e lo sarà, sarà. Questa è una peculiarità della città, a prescindere. Noi dovremo solo cercare di alimentare questa passione. E ciò deve essere una nostra responsabilità. C’è un fuoco che va alimentato e che ci piò aiutare a raggiungere i nostri obiettivi”.
15.34 – Mr Conte: “Quale sarà la faccia nel nuovo Napoli? Sarà una faccia incazzata, perché veniamo da un’annata in cui tante cose non sono andate per il verso giusto. E dovremo trasferire questa voglia di rivalsa in campo. Durante il mercato cercheremo di fare le cose migliori per far arrivare qui calciatori che possono far migliorare la qualità della squadra”.
15.35 – Mr Conte: “Perché a Napoli? Ho scelto questa piazza per il progetto. Ho firmato un contratto di 3 anni. Il presidente è stato molto chiaro in quello che potremo fare. Quest’anno e in quelli futuri si ripercorrerà una strada basata su ciò che sarà compatibile col club. L’obiettivo è cercare nel più breve tempo possibile di far ridiventare il Napoli un’alternativa credibile rispetto alle solite note… Dopo un ciclo importante, con la squadra presente per 14 anni consecutivi in Europa, si è vinto uno scudetto. Ora, però, c’è da ricostruire. E ci vorrà pazienza, ma chi ha tempo non aspetti tempo. Se fosse per me, comincerei già da domani. Riparto da Napoli perché questa città mi ha dato entusiasmo. Ho sentito qualcosa in pancia. Siamo qui e non vediamo l’ora di iniziare. Altre ipotesi per me oltre Napoli? Dall’estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma da tempo era stato avviato un discorso col presidente: ci dicemmo che a breve ci saremmo rivisti per cercare o di indirizzare la barca dove deve andare o andare nuovamente ognuno per la propria strada. Abbiamo voglia di ricominciare affinché si possa costruire qualcosa di importante che duri nel tempo e che non si spenga subito”.
15.39 – Mr Conte: “Come è riuscito il presidente a convincermi? Che effetto mi fa allenare al sud? Beh, io sono nato a Lecce, quindi conservo le mie radici. So cosa significa vivere al Sud e cosa rappresenta il calcio per quest’area. E quindi per me non è altro che un ritorno a casa. E’ un onore e una soddisfazione tornare al Sud da allenatore della squadra che lo rappresenta un po’ tutto”.
15.41 – Mr Conte: “Quanto tempo servirà per vedere qualcosa di importante? Il presidente De Laurentiis ha parlato di ricostruzione, di fondamenta importanti per ricostruire. Se fosse per me, già da domani partirei per fare battaglie sotto tutti i punti di vista. Poi, però, bisogna anche essere realisti. Due anni fa si è vinto lo scudetto, ma il presente ci indica che la squadra è terminata a 40 punti dalla vincitrice del campionato e a 20 dalla seconda, distacchi abissali. Sono dati rispetto ai quali non bisogna mettere la testa sotto la sabbia. E non si può pensare che ‘in quattro e quattro otto torni tutto come prima’. In Italia, noi possiamo competere con le altre squadre su basi fatte di cultura del lavoro, di voglia, di determinazione, di sacrificio. Detto in napoletano, ‘àmma faticà’. Questa è la verità primaria in assoluto. E su questo aspetto non ci deve battere nessuno. Se qualcuno ci può battere in termini di monte ingaggi dei giocatori, è perché altrove ci sono club fondati su altre basi. Sportivamente, però, per voglia di lottare in campo non ci deve battere nessuno, anche perché io non sono abituato a fare il comprimario”.
15.45 – Mr Conte: “Le volontà diverse (in riferimento a taluni calciatori, ndr)? Le stiamo gestendo nel migliore dei modi insieme al presidente. La prima rassicurazione che ho voluto da De Laurentiis ha riguardato il fatto che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi avrebbe potuto prendere altre strade. Su questo sono stato molto chiaro, anche perché, se parliamo di ricostruzione e pensiamo di dar via i giocatori migliori, allora è tutto un controsenso. E su questo punto ho trovato, da parte del club, una condivisione non al 100, ma al 200%. Inoltre, ho chiamato tutti i ragazzi. Volevo fagli conoscere le mie idee e i miei orientamenti. E in ogni caso alla fine i problemi si risolvono. E la decisione ultima è sempre la mia. Chi fa parte del nostro progetto è del Napoli al 200%. Sotto questo aspetto, tengo a precisare che a Napoli non c’è confusione, come sento dire, ma chiarezza di idee su cosa fare. Questo deve essere molto chiaro a tutti”.
15.50 – Integrazione del presidente Aurelio De Laurentiis a supporto delle parole del mister Conte: “Di Lorenzo è un giocatore e un uomo straordinario, di grande livello. Io posso capire che si sia un po’ sfastidiato nelle ultime partite del campionato scorso, come lo eravamo tutti; magari si è sentito un po’ abbandonato, ma io gli ho spiegato che non era possibile che potevamo abbandonare uno del suo livello. Loro sono giovani. A volte hanno dei periodi in cui con i risultati si caricano, altri in cui, invece, si scaricano, ma riteniamo che, dopo questo Europeo, grazie anche alla qualificazione agli Ottavi, si possono ricaricare. Per quanto riguarda Kvaratskhelia, mi siederò a tavolino con il direttore sportivo Manna, con l’amministratore Chiavelli e con il suo agente e gli faremo una proposta di aggiornamento contrattuale. Poi posso capire che, nel calcio di oggi, ci possa essere chi, contra legem, senza cioè l’autorizzazione di chi è proprietario del cartellino, possa fare offerte ai nostri giocatori, ma su questo si può sempre fare un richiamo alle regole, anche perché chi presiede quel club è anche presidente dell’ECA, ente che svolge un’attività su 270 club europei. Io, però, tengo a precisare che nella vita sono sempre stato corretto nei confronti di tutti e lo sarò sempre”.
15.55 – Mr Conte torna sul capitano del 3° scudetto: “Di Lorenzo, oltre a essere un giocatore top, lo considero veramente una persona perbene e molto importante nello spogliatoio. Stesso dicasi anche per Kvara. Lo scorso anno, purtroppo, la frustrazione per i risultati negativi ha portato a situazioni non proprio limpide. I giocatori sanno che ci sono delle difficoltà, ma io so che ho a che fare con degli uomini, persone perbene, e tutti dobbiamo essere consapevoli che questa deve essere un’annata di rivalsa. Cosa penso su Osimhen? Conosco la situazione e so che ci sono degli accordi, di cui mi è stato già riferito. E’ una vicenda in cui io assisto da spettatore. Poi, se mi chiedete del calciatore, stiamo parlando di un attaccante di livello altissimo”.
15.56 – Mr Conte: “L’ossatura della squadra comprende non solo l’attaccante, ma anche il portiere, il difensore e il centrocampista centrale. Per quanto riguarda Meret, ho già parlato con lui. Ha la mia massima fiducia, sa quali sono le mie richieste nei suoi confronti. Al tempo stesso sta arrivando Caprile, un portiere che ha fatto un percorso importante con Bari ed Empoli (con cui ha raggiunto una salvezza) e ora sta con noi. Si tratta di due portieri che possono essere il presente e il futuro del Napoli”.
15.59 – Mr Conte e il suo impatto forte sulle nuove piazze in cui ha allenato: “L’unica esperienza in cui posso vedere similitudini col Napoli è quella al Chelsea: un club vincitore di scudetto e giunto decimo nel campionato successivo dopo un cambio di allenatore… Poi arrivai io e dopo vincemmo la Premier. E lì è stato fatto qualcosa di incredibile, perché ci sono molte superpotenze (a livello economico e di storia, ndr), non solo le 4 che vanno in Champions. Quello che non posso promettere ai napoletani è la vittoria, perché vince solo una. Posso promettere, però, che saremo competitivi per la vittoria. Il mio motto è: testa bassa e pedalare. Bisogna parlare poco: allenatore, giocatori, club… C’è poco da fare proclami. Facciamo i fatti e non le chiacchiere. Io sono una persona essenziale in tutto. Dobbiamo star zitti e lavorare”.
16.00 – Prende la parola l’ex rettore universitario Guido Trombetti, oggi scrittore e opinionista, il quale si rivolge così a Conte: “Benvenuto nella bellezza, mister. Benedetto Croce diceva ‘non capisco niente di calcio, ma quando vince il Napoli sono contento”. E poi prosegue con una domanda per il nuovo allenatore azzurro: “Attraverso molti indicatori economici risulta che la città di Napoli è in crescita. Lei, con il suo Napoli, sarà in una linea di coerenza con questo trend?”
16.01 – Mr Conte risponde così al noto professore di matematica: “Il calcio è un veicolo trainante per la città. La passione che c’è a Napoli è al di là di qualsiasi cosa, perché Napoli è malata in senso positivo di calcio. E questo aspetto coinvolge tutti. La città, naturalmente, migliora per proprio conto, ma il calcio può contribuire a questo processo di crescita. Sarebbe bello poter veder crescere Napoli su tutto: nell’economia ma anche nel calcio. Noi proveremo a portare nella città più gioia…e con più frequenza”.
16.07 – Mr Conte: “E’ questa la mia più affascinante e intrigante sfida da allenatore? È una sfida che arriva al momento giusto. Penso di essere uno che ha maturato esperienze che mi portano oggi ad affrontare questa sfida con grande entusiasmo e voglia. A chi mi ha detto… ‘non hai paura di andare a Napoli?’… io ho risposto ‘ma quale paura… quello che ho conquistato l’ho ottenuto sempre con sudore e con la fatica’. Questi sono i valori che mi hanno trasmesso i mei genitori e sono quelli che cerco di trasmettere a mia figlia e ai calciatori. Il Signore ci ha dato il talento, ma questo non è niente senza la voglia, talvolta l’ossessione, di migliorarsi. Questa sfida arriva nel momento giusto. Ho voglia di godermi questo entusiasmo. La cosa più difficile sarà il ricambiare questa passione dei napoletani: ma sono convinto di potercela fare, perché ci metterò tutto quello che ho”.
16.10 – Mr Conte: “Quando succedono cose come nell’annata scorsa, quando sembrava che non funzionasse niente, bisogna essere lucidi e prendere le giuste decisioni. La maggior parte della rosa verrà confermata. Si tratta di giocatori e uomini validi. Dovremo fare delle cose mirate che ci possano portare a rinforzarci. E le competenze sono importanti per fare un’analisi giusta. L’obiettivo mio è migliorare ogni calciatore della rosa. Spesso si cono riuscito. E a Napoli c’è una buona base. Cercheremo di fare le scelte giuste, rispettando i nostri parametri, affinché possiamo diventare più forti. Lukaku? Stiamo parlando di un giocatore eccellente, come del resto Osimhen, sperando di averlo dalla nostra parte e non contro”.
16.12 – Mr Conte: “Buongiorno è un nostro obiettivo di mercato? Lo scorso anno il Napoli ha preso 48 gol, ha finito con l’essere la 10^ difesa del campionato ed è arrivato decimo. In casa la squadra ha subito 27 gol, ed è risultata (in questa specifica graduatoria, ndr) la quindicesima peggior difesa. Fuori casa, la 5^. E quindi è evidente che dobbiamo ritrovare un equilibrio. Non ho mai visto squadre che si qualificano per la Champions subendo tanti gol. L’essere troppo offensivi non sempre è utile. Quando prendi gol, è tutta la squadra che lavora o non lavora in fase difensiva. L’obiettivo è quello di apportare dei correttivi. Cercheremo di trovare il profilo migliore, rispettando sempre determinati parametri. Per la difesa, cercheremo di fare qualcosa a livello tattico e di uomini per dare più sostanza”.
16.15 – Mr Conte: “Scurdammece o passato è giusta come filosofia di vita, però penso che il dolore dello scorso campionato un po’ dobbiamo portarcelo dentro, perché penso che proprio quel dolore ci aiuterà quest’anno a fare di più. L’allenatore bravo? E’ quello che permette ai giocatori di esaltare le loro caratteristiche. Rispetto a questo Napoli una mia idea ce l’ho: saremo duttili da un punto di vista tattico, ma l’importante sarà fare un gol in più dell’avversario”.
16.19 – Mr Conte: “Con me si lavora troppo? Mah, io faccio lavorare il giusto per apportare dei miglioramenti. Se paragono i carichi di oggi a quelli che io ero abituato a svolgere da calciatore, posso dire che ora se ne fa un terzo rispetto ad allora. Oggi si utilizza molto di più il pallone, però penso che a volte la fatica bisogna farla, bisogna sentirla, perché in questo modo si impara a conoscere sé stessi, si impara a gestire la pressione. E in questo mio metodo c’è un credo che affonda le radici in un figlio di Napoli che non c’è più, il preparatore atletico Giampiero Ventrone”.
16.22 – Mr Conte: “Kvaratskhelia? Rimane! Sento delle perplessità in sala, ma… RIMANE. Ha caratteristiche importanti e ce ne sono sempre di meno di giocatori con queste caratteristiche. E’ forte nell’uno contro uno se sta sulla fascia, in banda, ma è anche un fantasista e, quando si accentra, crea situazioni importanti per la squadra. Cercheremo di portarlo a volte dentro e a volte sull’esterno. Dobbiamo assecondare le sue caratteristiche; ma faremo questo non solo con lui, ma anche con Politano, con Ngonge, con Lindstrom, tutti giocatori che hanno capacità di saltare l’uomo ma anche di giocare dentro il campo. Dobbiamo decidere solo quando giocare a 4 e quando a 5”.
16.23 – Mr Conte sull’assenza di altre proposte lavorative dall’Italia: “Mi considero un manager dal punto di vista gestionale e negli allenamenti. E questo da qualche altra parte poteva dar fastidio…”.
16.26 – Mr Conte: “Raspadori e Folorunsho? Il compito mio non riguarda solo cercare di migliorare questi due. L’obiettivo mio è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa. Penso che, finché un giocatore non smette, può sempre migliorare. Ho sentito Folo che, così come Caprile, è passato dal Bari, ha dato il suo contributo a salvare una squadra, il Verona, e ora si appresta a fare un altro step. Sono curioso di conoscere Jack. Raspadori ha grandi qualità tecniche, grandi margini di miglioramento e può dare tanto, ma in generale ho voglia di conoscerli tutti di persona, ho voglia di averli sotto mano e capire dove poterli migliorare: nella ricezione del pallone, nella forza fisica, nella capacità di vedere la giocata… L’importante è che, da parte di tutti, ci sia la voglia di poter migliorare”.
16.28 – Mr Conte: “Quale scossa posso dare a questa squadra? La scossa la si dà con l’esempio. Penso che chi è a capo di un gruppo conquisti la leadership con l’esempio. Gli farò vedere che sono pronto a mettermi davanti a loro, a proteggerli in ogni situazione, però loro mi devono dare tutto. Questa è la base del rapporto. E mi arrabbio quando non vengo corrisposto, ma in quel momento capisco che non tutti sono capaci di seguirmi. Durante il percorso, quando c’è da buttare il sudore, la lacrima, alcuni li perdi; però, nel momento in cui si inizia questo percorso, bisogna arrivare alla fine. Ed è quando arrivi alla fine che diventi vincente. E’ così, c’è poco da fare”.
16.33 – Mr Conte: “Bisogna essere equilibrati e trovare una via di mezzo per spiegare perché un anno prima si è vinto il campionato e l’anno dopo si è arrivati decimi. Quest’anno, però, sarà tutto diverso. Lo scorso anno, infatti, il Napoli si è trovato a gestire la vittoria, che è cosa diversa dall’ arrivare secondi o terzi. Quando si vince, ci sono onori e oneri da affrontare. Dovremo far tesoro dell’anno scorso per ricercare di nuovo la vittoria e poi essere più bravi a gestirla. Lo scorso anno la gestione della vittoria non è stata buona sotto tutti i punti di vista, altrimenti non ti spieghi quello che è accaduto. Nessuno deve scendere dal carro, sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta. Ora dobbiamo fare tesoro delle cadute. E sono convinto che, una volta fatto tesoro di quanto accaduto, ti prepari per un nuovo cammino e – mi auguro – per una nuova vittoria”.
16.36 – Mr Conte: “Non è il momento di parlare, perché potremmo dire tante fesserie che ci potrebbero tornare in faccia. Oggi è il momento del fare: a cominciare dal magazziniere e da chi ci cura il campo. Non è il momento di dire. Quello che è successo lo scorso anno ha dato fastidio a me, dall’esterno, figurarsi a Napoli. Sono venuto qui per una rivalsa e non solo per fare la statuina del presepe. Da Napoli ho ricevuto già tanto e non ho dato ancora niente. Sono in forte debito”.
16.38 – Mr Conte: “Il mio Napoli ‘squadra risultatista’ dopo anni di gioco spettacolare? Mah, non condivido questi termini da giornali: giochista, risultatista… Il mio Napoli avrà l’obiettivo di arrivare al cuore delle persone. Dove sono stato ad allenare, sono sempre entrato nel cuore della gente. Ciò significa che i tifosi hanno apprezzato. E alla fine abbiamo scritto qualche pezzo di storia. Noi nel calcio possiamo dire tutto quello che vogliamo. Poi, però, ti giri e vedi ‘2022-23 Napoli’, ‘2023-24 Inter’. Io non sono per il fumo, ma per la praticità. E quando ho vinto, le mie squadre hanno avuto o il miglior attacco e la miglior difesa o la miglior difesa e il secondo miglior attacco, producendo sempre qualcosa di bello e di accattivante. L’allenatore bravo è quello che è capace di coniugare il bello con risultato finale”.
16.42 – Mr Conte: “Il presidente De Laurentiis? E’ il primo tifoso, soprattutto perché ne risponde in termini economici. Quello che posso promettere è che gli dirò sempre ciò che penso. Non cambierò il mio modo di essere. Se una cosa è blu… è blu, non dico che è rossa. Penso che abbia apprezzato la mia voglia di essere diretto nelle cose. Sono uno di sostanza. Stringi, stringi…mi chiedo sempre che cosa dobbiamo fare. Alle chiacchiere preferisco i fatti, anche con i media, con i tifosi. Per me, più facciamo e meno parliamo …e meglio è”.
16.45 – L’ultima battuta per Mr Conte, nel giorno della sua presentazione da RE, è una frecciata per i presunti scontenti: “Innanzitutto mi auguro che possa cambiare una certa mentalità in questo mio percorso – mi auguro 3 o più anni – in questa città. L’auspicio è che il Napoli non venga visto come una squadra di passaggio, ma come una meta, altrimenti continueremo a fare discorsi su discorsi. Qui il calciatore deve sentirsi partecipe di una squadra che lotterà sempre per qualcosa di importante. E, se non è contento, sta con me. Si mette al mio fianco, mi aiuta a fare l’allenatore, mi prende due cose…e troveremo sicuramente qualcosa di interessante da fare per divertirci…”.
16.47 – Prima della chiusura del sipario al teatro di Palazzo Reale, arriva da Aurelio De Laurentiis una dichiarazione chiarificatrice degli obiettivi: “All’inizio della mia esperienza calcistica c’erano delle cose per me inconcepibili… Poi andavi in Inghilterra e trovavi al Manchester United uno come Alex Ferguson, che era allenatore e anche manager. E ora qui a Napoli abbiamo Conte. Lui, grazie alla sua esperienza, ha acquisito lo status da manager. Oggi Antonio è uno che ha un’idea del calcio a 360 gradi, perché mette tutte le cose al posto giusto e ciascuna di esse contribuisce a fare l’impresa. E a me piace chi è uomo di impresa. E ora qui ci sono due persone che hanno dimostrato di saper fare nel mondo del calcio cose complicate e, soprattutto, in posti complicati… E io prometto di farvi divertire perché sono IN-DI-PEN-DEN-TE. I calciatori sono tutti cedibili? Si può cedere se c’è un’offerta di primo livello”.
(Fonte: canale you tube sscnapoli https://www.youtube.com/live/1T9wjW_aNh0?si=03u7sg_7BS4KEetI)