Speciale Serie A 24 novembre 2024 / Esperti a confronto

Napoli, Inter e Atalanta, secondo gli esperti che abbiamo interpellato nelle ultime ore, sono le tre maggiori candidate per la conquista dello scudetto (Foto stadio Maradona: archivio calcio Sandro Sanna)

Napoli, Inter e Atalanta sembrano, per motivi diversi, le più accreditate per vincere lo scudetto Serie A 2024-25; ma ben messe – e con margini di miglioramento – sono anche Lazio, Fiorentina e Juventus. E’ quanto emerge tra le righe dello Speciale che abbiamo condotto nelle ultime ore con il prezioso contributo di 13 addetti ai lavori e di 6 osservatori che, pur operando nell’ambito delle libere professioni, vivono il calcio in modo molto intenso. Del resto, siamo di fronte al campionato di Serie A più equilibrato, quantomeno rispetto agli ultimi 5 anni, con ben 6 squadre che, dopo 13 giornate, sono racchiuse in un fazzoletto di punti (dai 29 del Napoli ai 25 della Juventus). Tutte, ciascuna a suo modo direbbe Pirandello, hanno motivi per sorridere. Solo due sono le compagini che, obiettivamente, hanno patito un’autentica partenza falsa. Si tratta di Milan e Roma. Ebbene, ai nostri interlocutori abbiamo posto la seguente domanda: che idea si è fatto, in termini di lotta-scudetto, quando ormai siamo giunti a un terzo del campionato in corso? Ecco, in rigoroso ordine alfabetico, cosa ci hanno risposto.

Roberto Beccantini

Roberto Beccantini

Roberto Beccantini (Giornalista, autore del compendio sulla storia del calcio mondiale  “Giocati da Dio” ed ex giurato del Pallone d’oro):
Ecco le mie considerazioni sul primo scorcio di campionato, «tradotte» in una sorta di decalogo.
1) La conferma: al primo anno di Conte togliete le coppe europee e occhio. Dalla Juventus 2011-2012 al Napoli 2024-2025.
2) La stranezza: la Juventus. Imbattuta e con la miglior difesa, ma solo sesta.
3) Il pacco di mercato: Douglas Luiz.
4) L’anti-pacco di mercato: Scott McTominay.
5) Le sorprese: la Lazio di Baroni, la Fiorentina di Palladino.
6) Le delusioni: la Roma americana, il Torino di Cairo.
7) Gli scandali: gli esoneri di Daniele De Rossi alla Roma e di Alberto Gilardino al Genoa.
8) Polvere da sparo: il Var. Con la tecnologia il tifoso pretendeva l’Assoluto. Non avendolo avuto, rimpiange l’orgia di moviole (che peraltro nessuno gli ha tolto, anzi).
9) Polvere di stelle: l’Atalanta. Ventunesima squadra della Premier.
10) Montagne russe: le milanesi. L’Inter, per i ruttini da pancia piena. Il Milan, per carenza di equilibrio”.
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Mimmo Carratelli (Opinionista “Corriere dello Sport” e autore de “La grande storia del Napoli – tutto sulla squadra azzurra”): 

“Ci sono 6 squadre in pochissimi punti e ancora non si può capire chi potrà vincere. Quasi tutti dicono Inter, ma questa cosa è tutta da dimostrare. L’ Atalanta, secondo me, potrebbe vincerlo, perché gioca bene e da tanto tempo, ormai, è alla ribalta a livello nazionale e internazionale. Il Napoli? Beh, da napoletano mi auguro che lo vinca. Certo, se in attacco si sveglia Lukaku…’cominciamo a ragionare’, per dirla con Totò”.

Luca Cerchione

Luca Cerchione

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Luca Cerchione (Giornalista “1 Station Radio” e “Sport Italia tv”):

Questo campionato, durante le prime 12 giornate, è stato condizionato da due litanie: la prima è che il Napoli fosse primo in virtù di un calendario facile, la seconda è che l’Inter avesse la rosa più forte. Quest’ultima è un’affermazione che non può essere confermata o smentita, in quanto i calciatori non hanno valori assoluti come nei video games, ma sono anche suscettibili a momenti di rendimento altalenante, per cui la prendiamo per buona.
Ma, andando ad analizzare i numeri relativi alle dodici partite fino a qui disputate, il “calendario facile” dei partenopei li ha visti essere l’unica compagine di Serie A ad affrontare tutte le italiane che stanno disputando la Champions League in questa stagione. Se volessimo sviscerare tutti gli elementi con precisione, allargando il dato statistico alle sfide contro le italiane impegnate nelle competizioni europee, avremmo questa classifica:
1) Fiorentina: 4 partite, 9 punti, 2.25 punti di media a gara, vittorie contro Lazio, Milan, Roma e sconfitta contro l’Atalanta.
2) Inter: 4 partite, 8 punti, 2 punti a match, vittorie contro Atalanta e Roma, pareggi contro Juve e Napoli e sconfitta dal Milan.
3) Atalanta: 4 partite, 7 punti, 1.75 punti per partita, vittorie contro Napoli e Fiorentina, pareggio col Bologna e sconfitta contro l’Inter.
4) Napoli: 5 partite, 8 punti, 1.6 punti per partita in virtù delle vittorie contro Bologna e Milan, dei pareggi contro Juventus e Inter e della sconfitta contro l’Atalanta.
5) Juve: 4 partite, 6 punti, 1.5 punti per partita con la sola vittoria contro la Lazio e i pareggi con Inter, Napoli e Roma.
6) Lazio: 3 partite, 1 punto, 0.33 punti per gara grazie ad un misero bottino di zero vittorie, un pareggio contro il Milan e le sconfitte per mano di Fiorentina e Juventus.
Da questi dati si evince come i ragazzi di Conte siano stati quelli che abbiano affrontato il maggior numero di squadre che disputano le competizioni europee, essendo gli unici ad averne incontrate già cinque. Solo questo basterebbe per smentire la voce che li vuole primi in virtù di un calendario favorevole.
Cosa riserverà il futuro non possiamo prevederlo, ma possiamo affermare che il Napoli di Conte sia meritatamente primo dopo dodici giornate. Parafrasando la Canzona di Bacco, ‘del doman non v’è certezza’  “.

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Alberto Cerruti

Alberto Cerruti

Alberto Cerruti (Firma storica de “La Gazzetta dello Sport” e collaboratore di “RSI – Rete Svizzera Italiana”):

Penso che il Napoli vincerà lo scudetto non perché non ha le coppe, ma per altri 3 motivi. Innanzitutto, ha pareggiato in trasferta contro Juventus e Inter. Inoltre, negli ultimi 4 anni nessuna squadra ha vinto lo scudetto 2 volte consecutive. Terzo elemento: credo ai segnali del calcio. Il Napoli ha vinto contro il Parma nel finale, quando ha giocato con un uomo in più per l’espulsione del portiere ospite. E nell’ultima partita degli azzurri Calhanoglu, dopo 17 centri consecutivi dal dischetto, ha sbagliato per la prima volta un rigore proprio contro il Napoli”.
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Gino Cervi (Scrittore): “A un terzo di campionato sarebbe stato azzardato indicare una favorita anche nelle stagioni in cui pareva chiaro chi fosse la più forte. Figuriamoci quest’anno in cui in testa ci sono quattro o cinque squadre schiacciate pochi punti. Ma se mi si chiede un nome, e uno solo, e se accettiamo di stare nel campo del vaticinio, io mi gioco la carta Atalanta. Anche se tutto è diverso rispetto a 40 anni fa, io sento odore di Hellas Verona. Devono solo incrociare le dita per esorcizzare infortuni e forse incappare in un rovescio europeo che li faccia concentrare solo sullo scudetto”.

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Paolo Del Genio (Giornalista tv “Canale 8″): “Per la lotta-scudetto, il mio pensiero è molto semplice. L’Inter è la favorita, ma non è accaduto ancora nulla di chiaro, perché ci sono 6 squadre in 4 punti, quindi bisogna assolutamente aspettare. Penso che a fine girone di andata il gruppetto di testa si ridurrà un po’, però ipotizzo che quest’anno possa esserci lotta fino alla fine”.

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Giuseppe De Silva (Giornalista e scrittore napoletano, autore del romanzo “Armando e il segreto dello scudetto”): “Chi avrebbe mai detto a fine stagione scorsa e poi all’inizio di quest’anno, dopo il crack di Verona, che il Napoli alla seconda sosta di campionato sarebbe stato in testa alla classifica con un punto di vantaggio su squadre costruite per vincere lo scudetto? Credo nessuno, se non un inguaribile ottimista, magari mosso da un pizzico di sana incoscienza.
Certo, il sottoscritto è stato tra i primi ad invocare Conte sulla panchina del Napoli, convinto che sarebbe stato l’unico in grado di superare l’annata disastrosa 2023-24, le cui scorie sono difficili da smaltire ancora oggi.
Peraltro, c’è chi storce il naso rispetto a prestazioni a volte troppo conservative del Napoli, ma è anche vero che la ricetta per vincere non è sempre la stessa. Conte ha voluto ripartire dalla difesa, dal “primo non prenderle”, perché troppi erano i goals subiti lo scorso anno e da lì bisognava ripartire per ridare fiducia alla squadra. Se la fase difensiva (al netto di due partite Verona e Atalanta) sembra essere stata sistemata, c’è da completare meglio la fase offensiva e da mettere a posto un po’ la continuità del gioco. Ma credo proprio che il Napoli oggi, soprattutto per i punti fatti, sia andato oltre ogni più rosea previsione.

Giuseppe De Silva

Non mi piace parlare di scudetto perché sono scaramantico e poi, a detta di Conte e di Adl, il Napoli non lotta per il triangolino tricolore. Meglio tenere un profilo basso, anche se sappiamo tutti che, invece, nello spogliatoio a questo si pensa. E a questo pensano i tifosi.
Bene, quindi, non esaltarsi troppo. Siamo ad un terzo di campionato e, se pur si tratta di un pezzo importante di stagione, è giusto volare bassi. Riparliamone a febbraio, magari anche dopo un mercato di gennaio che possa portare sotto il Vesuvio un altro centrale difensivo e magari un altro centrocampista di contenimento, utile quando si deve contrastare l’avversario. Certo è che questo Napoli appare potenzialmente molto forte. E dire che si appresta a diventare grande significa non andare troppo lontano dalla realtà”.
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Fabrizio Failla

Fabrizio Failla

Fabrizio Failla (Redattore Capo RAI SPORT):

“Non c’è un padrone. E non credo che ci sarà un testa a testa tra due, come spesso è accaduto in passato. Stavolta ci sono 6-7 squadre in un fazzoletto di punti, tutte con motivazioni e obiettivi diversi. Tra le candidate più serie c’è l’Atalanta, che vorrebbe coronare un decennio di alto livello e che ha il vantaggio di essere un gruppo amalgamato, che ha vinto con pieno merito l’Europa League e, inoltre, si è mossa benissimo sul mercato, facendo degli innesti di qualità. La capolista Napoli? Il primo grande problema che ha risolto Antonio Conte, a mio avviso, è stato quello riguardante la comunicazione all’esterno. In sostanza ha fatto capire bene al presidente De Laurentiis che è meglio se con la stampa parla solo lui, in quanto allenatore e conoscitore delle reali situazioni riguardanti il gruppo-squadra. Questa mossa ha dato certamente serenità a un ambiente che veniva da una stagione 2023-24 disastrosa e che, però, l’anno prima aveva dominato un campionato. Cosa manca ancora, attualmente, alla squadra azzurra? Secondo me, la capacità mentale di reagire al meglio quando la partita si mette male. Non è un caso che ha subito, all’esordio contro il Verona e all’11^ giornata contro l’Atalanta, due sconfitte entrambe per 3-0. E poi c’è Lukaku, una scommessa che mr Conte ha voluto fortemente. La punta belga, però, al momento non sembra avere quell’incisività che 3 anni fa ha fatto impazzire i tifosi nerazzurri trascinando la squadra verso il 19° scudetto con Conte in panchina. Naturalmente, vedremo se Big Rom riuscirà a trovare il modo per incidere anche nella piazza napoletana e di non far rimpiangere Osimhen, ceduto in prestito al Galatasaray la scorsa estate. E poi, rimanendo in chiave-scudetto, attenzione al senso pratico della nuova Fiorentina, che non è più quella che vinceva con le cosiddette “piccole” e perdeva con le Grandi. C’è un dato che, in tal senso, deve far riflettere. La squadra di Italiano era 15^ per possesso palla nei 5 maggiori campionati europei (Premier, Bundesliga, Serie A, Liga e Ligue1, N.d.R.) ma non era concreta, mentre ora è 56^, ma, grazie al lavoro di mr Palladino, ai gol di Kean e alle parate di De Gea (che i colleghi inglesi mi avevano annunciato in gran forma), ha sconfitto formazioni di varia caratura: Lazio, Milan e Roma tra quelle che giocano le Coppe e Genoa, Verona, Lecce e Torino in relazione alle compagini di media e bassa classifica. E in tutto ciò va considerato che Gudmundsson non è ancora entrato in forma e che bisognerebbe intervenire sul mercato in relazione a una seconda punta efficace. In ogni caso, a Firenze tutti sono vicini alla squadra, c’è tanto entusiasmo ed era dai tempi dell’Era Prandelli (quinquennio 2005-2010, N.d.R.) che la piazza Viola non viveva le vicende del campionato con così grande partecipazione ed emozione.
La Lazio, invece, è partita tra lo scetticismo dei tifosi, con un allenatore e una Rosa che non sembrano entusiasmare molto, ma sta dimostrando una qualità interessante: quella di riuscire a cambiare in suo favore i risultati nelle fasi finali dei match.
E veniamo alla Juve. A tutt’oggi è un Giano Bifronte. Ha grosse difficoltà a segnare, anche perché Vlahovic non sembra più avere lo spunto che aveva alla Fiorentina, però va evidenziato che mr Thiago Motta ha tanta fiducia nei giovani di talento e, sotto questo aspetto, qualcosa di buono si vede.
Concludiamo con le dolenti note. Il Milan, quest’anno, ha trovato in Theo e Leao due problemi, laddove negli anni scorsi erano forse le due risorse più importanti. E poi anche a livello di scelte societarie c’è qualcosa che non convince. Ibra sta facendo il “Re Sole” e non vuole essere criticato, ma, obiettivamente, lasciare andare via Daniel Maldini è stata una pessima scelta di mercato, così come quella di prendere Morata anziché Kean nel ruolo di prima punta. Mah…
Infine, la Roma. I Friedkin, che non sono quasi mai in città, hanno fatto errori a ripetizione, una roba tafazziana. Mandato via Mourinho, hanno preso De Rossi, ma prima gli hanno rinnovato il contratto e poi lo hanno esonerato. Al suo posto hanno ingaggiato Juric, che era una seconda scelta, e poi lo hanno mandato via. Inoltre, cosa molto grave, hanno illuso la piazza con dei calciatori come Dybala che non reggono determinati ritmi a livello fisico nel calcio di oggi. Paulo ha dei muscoli fragili, un po’ come Nico Gonzalez. E così, con una squadra strutturata male, è uno strazio”.

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Giuseppe Lauri

Giuseppe Lauri

Giuseppe Lauri (Avvocato esperto in diritto penale e sportivo e procuratore di calciatori professionisti attraverso l’agenzia AGL):

“Questo è un campionato che ancora non si è delineato nelle sue forme, ancora non ci ha detto qual è la sua vera anima. Sicuramente, a differenza delle ultime due competizioni di Serie A, non ci sarà un club che dominerà sugli altri. Sarà un campionato un po’ più equilibrato. Sul fatto che possa essere anche avvincente…non so, perché oggi molto fa la differenza l’aspetto fisico, al di fuori di quello tattico, in quanto il calcio sta diventando una vicenda che dà rilievo sempre più all’aspetto della preparazione fisica, più che alla tecnica e alla tattica. Oggi, infatti, i club professionistici cercano calciatori che siano in grado innanzitutto di durare e poi essere anche qualitativi e tatticamente perfetti. Quindi, pur essendo, quello in corso, un campionato che non si è ancora delineato nella sua massima espressione, sono convinto che 3-4 squadre, tra cui il Napoli, l’Internazionale, la Juventus e il Milan si fronteggeranno e la differenza – credo – non la faranno gli scontri diretti, che comunque hanno un peso e determinano il valore di una stagione, ma soprattutto la continuità nel lungo raggio con le squadre cosiddette “piccole”. Ovvio che, se un team stabilisce una continuità in quel senso e riesce quantomeno a pareggiare gli scontri diretti, si rafforza il margine rispetto all’obiettivo scudetto”.

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Luciano Marangon

Luciano Marangon

Luciano Marangon (Calciatore Campione d’Italia col Verona nella stagione 1984-85):

“Da quello che si è visto, credo che l’Inter sia anche quest’anno la squadra da battere. Poi sullo stesso piano, sempre in base a ciò che è emerso fino ad ora, Napoli, Juve, Atalanta, Lazio, Milan e Fiorentina possono dare fastidio per tutto l’anno. Da un punto di vista personale, mi fa piacere che dopo tanti anni ci sia un campionato molto equilibrato. Spero lo sia fino alla fine”.

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Giovanni Occhiello

Gianni Occhiello

Gianni Occhiello (Giornalista ex RAI TGR Campania):

Vale, non vale. Questo è il dilemma sulla capolista. Il Napoli, a mio avviso, non ha ancora dato prova di essere una squadra strutturata e capace di imporsi come protagonista del campionato in corso. Le vittorie risicate e qualche prestazione un poco più convincente, come quella contro il Milan, non lasciano purtroppo spazio all’ottimismo. La posizione alta di classifica, per quanto meritata, non può nascondere problematiche evidenti con le quali deve fare i conti…Conte.
Troppe le incognite prestazionali dei calciatori, a incominciare da Kvaratskhelia, il quale, tranne qualche raro sprazzo, in campo non dimostra di essere il fenomeno duraturo che qualcuno aveva “visto” nella stagione scudetto. Altra nota dolente, Lukaku. Il pupillo belga di Antonio Conte fino ad ora non ha dato prova di grande credibilità in fase conclusiva; nonostante un reparto d’attacco che comunque produce un buon numero di occasioni. I problemi degli azzurri non sono solo sulla linea più avanzata: a difendere la porta del Napoli, un portiere di cui si sente molto la mancanza caratteriale propria di chi è chiamato ad un compito così difficile e di grande responsabilità. Il cammino è lungo e pieno di insidie, ma la speranza è sempre viva e riposta nel tecnico azzurro”.

Rosario Pastore

Rosario Pastore

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Rosario Pastore (Già inviato “La Gazzetta dello Sport” ed ex caposervizi “GdS edizione Campania”): “Sicuramente, a mio parere, non è il più bello, ma di certo il più incerto tra i campionati degli ultimi anni. Azzardare un pronostico significa andare incontro a (quasi) certe figuracce. Corro il rischio solo per amicizia verso una degnissima persona qual è Luigi Gallucci. Ebbene, credo che, alla lunga, sarà ancora una volta l’Inter a spuntarla, sia per un materiale di altissimo valore, sia per il gioco, più combattivo che tecnico, che Simone Inzaghi le ha dato. Ma c’è un’altra componente che, molto probabilmente, sarà risolutiva. Intendo parlare del contributo determinante che, fin dall’anno passato, il mondo arbitrale sta dando al cammino della squadra. Sono tante le decisioni, o le non-decisioni, che diedero un impulso direi essenziale al cammino dei nerazzurri. E ho l’impressione che il vento non sia cambiato affatto. La recentissima gara contro il Napoli ha fornito un’altra prova di questo andazzo. Per quanto riguarda le altre concorrenti, la formazione di Conte mi pare la più attrezzata, anche se è una incompiuta, con l’assenza di un esterno di difesa in grado di dare la giusta collaborazione a Rrahmani e a quel “mostro” di bravura che è Buongiorno.  Poi, il Napoli ha in Lukaku una punta che passa da esaltanti momenti ad altri di assoluta inconsistenza. Il centrocampo è fortissimo, il più forte di tutti gli altri, ma dovrebbe, a mio avviso, essere lasciato più libero di muoversi. La Juventus, oltre a parecchi guai fisici, denuncia ancora incertezze nella interpretazione dei “desiderata” di Thiago Motta. C’è, poi, un’Atalanta interessantissima. Ma credo che, con Fiorentina e Lazio, alla lunga cederà qualcosina alla maggiore autorevolezza delle altre. Infine, il Milan paga lo scotto di una guida tecnica abbastanza contraddittoria con se stessa. Così è. Anzi, molto, molto probabilmente, così non è…”.
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Lorenzo Petrucci (Giornalista “Cusano Media Group”): “A un terzo del campionato possiamo tirare le prime somme di questa stagione. È una competizione che sta ancora vedendo molto equilibrio, soprattutto nella parte alta della classifica, con sei squadre distanti due soli punti: dal Napoli a 29 punti, che con Conte sembra aver ritrovato energie mentali e fisiche dimenticate dallo scudetto, fino ad arrivare alla Juventus con 25.

Lorenzo Petrucci

Lorenzo Petrucci

In mezzo, a quota 28, l’Atalanta, forse la squadra che gioca il miglior calcio d’Europa, l’Inter, che quest’anno punta a fare bene sia in campionato che in coppa, la rivelazione Fiorentina, trascinata da Moise Kean, e la Lazio di Marco Baroni, partita in sordina e anche con gli sfavori del pronostico, ma che sta facendo molto bene in Italia e in Europa. Roma e Milan? La Roma è la grande delusa di questo campionato. Al terzo cambio in panchina dopo De Rossi e Juric, durante la sosta è arrivato Claudio Ranieri che proverà a rimettere il treno sui binari. Il Milan, invece, non sembra né carne né pesce: limbo di una squadra che potrebbe ma che a volte si inceppa”.

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Gianfilippo Riontino

Gianfilippo Riontino

Gianfilippo Riontino (Ingegnere, archivista di fama mondiale, nonché autore di libri sul calcio e collaboratore del “Guerin Sportivo”):

Secondo me, Antonio Conte sta dimostrando di essere in grado di trasformare qualunque squadra nell’ambito delle motivazioni, per cui il Napoli al momento, non avendo gli impegni di coppa, resta la squadra favorita in assoluto. E’ chiaro che il valore tecnico migliore è quello dell’ Inter, che però è una squadra che inizia a mostrare i segni dell’età e, avendo i nerazzurri ambizione di giocarsi le coppe fino alla fine, secondo me sarà molto difficile che il disegno che avevano – cioè spaccare il campionato nella prima parte per poi giocarsi le coppe nella seconda – possa aver luogo. La Juventus è ancora un cantiere aperto. Il Milan, se avesse avuto una dirigenza più oculata, in quanto ha fatto delle scelte di mercato discutibili soprattutto in uscita, avrebbe potuto essere una contendente per il titolo. Resta il fatto che i rossoneri sono la squadra che, a mio giudizio, ha il maggior margine di miglioramento. Meno credibilità do all’Atalanta, che sicuramente è un complesso collaudato, ma secondo me non attrezzato fino alla fine per tenere viva la competizione”.

Gino Rivieccio

Gino Rivieccio

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Gino Rivieccio (Attore e conduttore televisivo partenopeo):

“A un terzo del cammin del campionato ogni giudizio può risultare approssimativo e sbagliato.
Quest’anno ancora di più, vista la classifica corta e l’allargato numero di concorrenti in lotta per il primato.
Ad oggi ne conto cinque, forse sei. Certo, il Napoli mi sembra tra le più attrezzate  a raggiungere l’obiettivo principale, soprattutto perché non gioca le coppe e conserva uno standard di concentrazione mentale ben definito e proiettato solo verso il campionato.
Questo però non significa che Inter, Juve  e Atalanta non debbano crederci. L’Atalanta per esempio mi sembra quella più matura a lottare per uno scudetto che sarebbe il primo nella sua storia. Il suo vantaggio? Ha una rosa che gioca insieme da anni e con lo stesso allenatore. L’handicap del Napoli? Quello di non avere ricambi all’altezza nel reparto centrale difensivo e lamentare (per ora) le deficitarie prestazioni del suo bomber. L’Inter? E’ sempre la squadra da battere, ma quest’anno la vedo più distratta e meno risolutiva nei suoi uomini più importanti. Per il resto, aspettiamo la primavera e forse, tra quarti di finale in coppa e scontri diretti già effettuati, ci saremo chiariti le idee. E se le chiarirà anche Antonio Conte, che, per chi non l’avesse capito, è l’arma in più che abbiamo in questo campionato”.

Giovanni Roccotelli

Giovanni Roccotelli

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Giovanni Roccotelli (Calciatore campione d’Italia col Torino 1975-76 e primo giocatore italiano a effettuare una spettacolare giocata detta “rabona”):

Nel ringraziarvi per avermi dato l’opportunità di esprimere la mia opinione su campionato in corso, dico che è ancora presto per quanto riguarda l’individuazione della squadra che può vincere lo scudetto. Posso solo dire che ci sono squadre tipo Inter, Napoli, Atalanta, Juventus e Milan che  possono vincerlo, anche se la squadra più attrezzata è l’Inter. Sicuramente credo che saranno le ultime giornate e le ultime partite di campionato a decidere la vincitrice”.
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Aldo Serena (Calciatore campione Intercontinentale  “Juve 1985″; vincitore degli scudetti “Juve 1986″, “Inter 1989″, “Milan 1992″ e “Milan 1993″, nonché “capocannoniere Serie A 1989″):

Aldo Serena

Aldo Serena

“Con sorpresa, ma neanche tanto, Lazio e Fiorentina sono a ridosso della vetta. Credo che la Lazio sia attrezzata per poter dar fastidio, perché è messa in campo da mr Baroni in maniera perfetta. 

La Fiorentina è una squadra che non ha trovato ancora un Gudmundsson in grande condizione, ma l’islandese può essere un’arma in più da qui in avanti. Restano sempre le grandi favorite, a mio avviso, Inter e Napoli. Le due squadre, per motivi diversi, hanno la possibilità di arrivare prime alla fine: l’Inter perché ha una Rosa vasta e una tipologia di gioco già consolidata e vincente; il Napoli perché ha in mr Conte il paladino che sa come arrivare a vincere lo scudetto. Inoltre, Antonio, non avendo gli impegni nelle Coppe, può svolgere per l’intera settimana un lavoro specifico sotto il profilo fisico e atletico, che tanto è importante per i suoi ritmi di gioco. Vedo un po’ distanziato il Milan. L’ Atalanta potrebbe essere una grande sorpresa. Lo è stata nella scorsa stagione a livello europeo; non so se riuscirà a mantenere questi ritmi fino alla fine sia in campionato che in Champions, mentre la Juventus è un punto di domanda. Al momento, non ha ancora messo in campo tutte le proprie qualità: Douglas Luiz non ha quasi mai giocato, ora c’è l’assenza di Vlahovic, Koopmeiners è rimasto spesso fermo al palo e, quindi, è una squadra che non è riuscita ancora a trovare le dinamiche sotto il profilo offensivo per essere ficcante e intraprendente, mentre sotto l’aspetto difensivo è una squadra che ha delle basi ormai consolidate. Quindi regna l’incertezza anche nella mia mente a riguardo delle opinioni su vincerà lo scudetto”.
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Renato Votta (Direttore testata giornalistica Road Tv Italia e scrittore): “E’ un bel campionato quello a cui stiamo assistendo. E non lo dico solo perché ad oggi il Napoli è ancora in testa (ovviamente mentre leggete sto già facendo gli opportuni scongiuri). Grande equilibrio, molte squadre che esprimono un bel calcio: tra la prima e le ultime ci sono solo sedici punti.Renato Votta

In questo momento, quelle che hanno deluso di più forse sono Milan e Bologna, ma hanno ancora tempo e spazio per recuperare. Discorso a parte per la Roma, che affida le sue speranze di riscatto all’evergreen Claudio Ranieri. Continuo a pensare che congedare Mourinho sia stato un errore epocale. Lazio e Fiorentina a suon di gol e di spettacolo stanno spazzando i malumori estive delle rispettive piazze.  Molto interessante, infine, che siano due italiani a guidare la classifica dei cannonieri, aspettando i ruggiti del panterone azzurro Lukaku e del polemico talento serbo Vlahovic. Chi la spunterà? Ipotizzo, sulla lunga distanza, una lotta a 3 fra Inter, Atalanta e Napoli”.ù

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Furio Zara (Giornalista per “La Gazzetta dello Sport” e “RAI”): “Direi che questo può essere l’anno dell’Atalanta. Ha tutto per vincere. La qualità, l’ampiezza della rosa e un paio di fuori categoria come Lookman e Ederson”.

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Schede a supporto del nostro Speciale, dopo 1/3 del campionato di Serie A 2024-25

Aggiornamenti classifica 13^ giornata Serie A 23-24-25 novembre 2024 >> https://www.sportflash24.it/13-giornata-serie-a-2024-25-risultati-marcatori-260385

Le squadre che hanno sprecato meno quando hanno tirato in porta >> https://www.sportflash24.it/tiri-in-porta-serie-a-2024-25-ecco-dopo-12-giornate-260417

Quelle che hanno vinto più partite >> https://www.sportflash24.it/serie-a-2024-25-maggior-numero-di-vittorie-dopo-12-giornate-le-migliori-sono-napoli-atalanta-e-lazio-260412

Quelle che hanno fatto più punti in trasferta >> https://www.sportflash24.it/serie-a-2024-25-punti-in-trasferta-dopo-12-giornate-260401

Quelle che hanno fatto più punti in casa >> https://www.sportflash24.it/serie-a-2024-25-punti-in-casa-dopo-12-turni-lazio-al-comando-260398

Quelle che hanno subito meno gol >> https://www.sportflash24.it/gol-subiti-serie-a-2024-25-dopo-12-giornate-la-juve-260408

Quelle che hanno segnato di più >> https://www.sportflash24.it/media-gol-serie-a-2024-25-dopo-12-giornate-atalanta-prima-in-classifica-260391

I migliori 10 cannonieri del campionato >> https://www.sportflash24.it/classifica-cannonieri-serie-a-2024-25-dopo-12-giornate-ecco-i-migliori-10-bomber-del-campionato-260419

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Speciale a cura di Luigi Gallucci
(Ultimo aggiornamento testuale lunedì 25 novembre 2024)

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