Parigi si prende i riflettori del Mondo per 2 settimane abbondanti. Da oggi e fino all’11 agosto si parlerà di Olimpiadi e poco altro nei notiziari.
Nell’antica Grecia, terra in cui furono disputati ogni 4 anni dal 776 avanti Cristo al 4° secolo dopo Cristo, i Giochi avevano il potere di fermare le guerre in atto. Oggi …no. PURTROPPO.
Anche all’epoca, però, arrivò un uomo di potere e fece “un guaio”, diremmo con il linguaggio contemporaneo. Non si chiamava Putin, il presidente che, senza rispetto per niente e nessuno, ha ordinato l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, appena 4 giorni dopo la fine dei Giochi Invernali di Pechino e solo 17 prima dell’inizio di quelli Paralimpici in calendario due anni fa sempre nella megalopoli asiatica.
A cancellarli fu, infatti, undici secoli dopo la loro istituzione, l’imperatore Teodosio, il quale, in linea con quanto scrisse nell’editto di Costantinopoli dell’8 novembre 392 d.C., annientò, in sostanza, tutto ciò che nell’allora Impero Romano potesse rappresentare un qualcosa di “pagano”. E quindi anche i Giochi di Olimpia, nati “per rendere omaggio agli dei dell’antica Grecia”, furono cancellati nel 393 d.C., dopo ben 292 edizioni.
Poi, però, come tutti sappiamo, ci pensò il pedagogo e storico parigino Charles Pierre de Fredy, barone di Coubertin, a ricostruire un evento che, nelle gesta, si richiamasse a quanto realizzato nell’ambito dell’antica tradizione ellenica fino a 14 secoli prima. E fu così che nel 1896 nacquero quelle che oggi chiamiamo ‘olimpiadi dell’era moderna’, giunte quest’anno alla loro 33^ edizione, “al lordo” delle 3 non disputate nel 1916, nel 1940 e nel 1944 a causa delle guerre mondiali.
Un’edizione che permette a Parigi di eguagliare Londra per eventi a 5 cerchi disputati sul proprio territorio: ben tre (1900, 1924, 2024). La n° 33, però, ha i suoi primati: per la prima volta la cerimonia di inaugurazione, svoltasi dalle 19.30 alle 23.30 di ieri sera, non ha avuto luogo in uno stadio. Lo scenario è stato il centro di Parigi. Le 206 delegazioni di comitati olimpici partecipanti (in rappresentanza di circa 10500 atleti) sono salite a bordo di 86 battelli e, partendo dal Pont d’Austerlitz, hanno viaggiato per 6 chilometri lungo la Senna, passando sotto i ponti e guardando da vicino l’Esplanade des Invalides, Place de la Concorde, Notre-Dame e il Grand Palais, prima di arrivare al Trocadero, di fronte alla Torre Eiffel. Qui alle ore 22.53 il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron ha pronunciato la famosa frase di rito: “Dichiaro aperti i Giochi“. Ultimo momento solenne, e anche in questo caso del tutto originale, l’accensione del fuoco di Olimpia all’interno di una mongolfiera (in omaggio all’ingegno locale) presso il giardino delle Tuileries.
Prima che la grande fiamma illuminasse la notte del cielo parigino, grazie all’accensione del braciere da parte degli ultimi due tedofori olimpionici, il judoka Teddy Riner e la sprinter Marie José Perec, la torcia è passata dalle mani del calciatore franco-algerino Zinedine Zidane a quelle del tennista spagnolo Rafa Nadal, salito a sua volta su un battello i cui compagni di viaggio sono stati nientemeno che la ginnasta rumena Nadia Comaneci, la tennista statunitense Serena Williams e lo sprinter a Stelle e Strisce Carl Lewis. Raggiunta col battello la zona nei pressi del Louvre, i fantastici 4 dello sport hanno passato la fiaccola alla tennista francese Amelie Mauresmo, che era ad attenderli sulla banchina. Ricevuto il sacro fuoco, l’ex campionessa Slam lo ha portato di corsa verso altri suoi connazionali, i quali lo hanno consegnato al ciclista francese Charles Coste, 100 anni appena compiuti e campione olimpico più anziano ancora in vita. Ed è stato proprio lui a lasciare a Riner e Perec il compito di accendere il braciere al giardino delle Tuileries.
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(Fonti: Olympics.com; Eurosport tv; Dario Di Gennaro RAI; Mario Pescante https://www.treccani.it/enciclopedia/olimpiadi-antiche_(Enciclopedia-dello-Sport)/)