“Tutti i calciatori italiani sono convocabili, ma la convocazione va meritata. Io valuto il giocatore, ma anche gli uomini, guardo a quel che succede in campo e anche fuori. Ho sempre fatto così: tra un buon giocatore ottimo uomo e un ottimo giocatore buon uomo, scelgo sempre il primo. Sono un allenatore che guarda tutto a 360 gradi, la mia esperienza mi ha insegnato che solo gli uomini ti aiutano a superare le difficoltà. Tutti mi devono dimostrare, dentro e fuori dal campo, di avere grande voglia di giocare in Nazionale. Nessuno viene convocato a prescindere, questo sia chiaro. Mi piacerebbe che ci fosse la voglia, la fibrillazione di andare in maglia azzurra”. Insomma, qualità tecniche sì, ma soprattutto… qualità umane. Sono dunque ben chiari i concetti-cardine espressi qualche ora fa dal nuovo commissario tecnico della Nazionale Italiana Antonio Conte, il quale oggi si è presentato alla stampa presso l’hotel Parco dei Principi di Roma insieme al nuovo presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Carlo Tavecchio.
Dopo il fallimento dei Mondiali di Brasile 2014, che il 24 giugno scorso, subito dopo la sconfitta nel girone eliminatorio contro l’Uruguay, ha portato alle dimissioni – immediate e in contemporanea – dell’allenatore Cesare Prandelli e del presidente della FIGC Giancarlo Abete, la Nazionale italiana per il biennio 2014-2016 ha deciso di ripartire dall’allenatore che nelle ultime 3 stagioni ha vinto, alla guida della Juventus, 3 scudetti consecutivi. Proprio il curriculum di Conte ha portato Tavecchio ad esprimersi in questi termini nella conferenza stampa di oggi: “In questa fase c’è bisogno di un comandante, di un condottiero. Abbiamo preso il miglior Mister d’Europa rimanendo nell’ambito del budget federale. Le coperture finanziarie dell’operazione sono assicurate dagli sponsor. Gli abbiamo dato fiducia al 100%, “chiavi in mano” come si sul dire. Il nostro obiettivo è quello di internazionalizzare sempre di più il brand della Nazionale Italiana di calcio”. E, sempre su questo tema, il nuovo commissario tecnico azzurro ha sottolineato: “Il mio ingaggio rientra nei parametri. E devo dire che ho ceduto tutti i miei diritti d’immagine, cosa mai fatta in precedenza. Anche i miei emolumenti erano decisamente maggiori nel passato. Questo dimostra il grande lavoro della Federazione e la mia disponibilità”. Un ultimo, significativo passaggio della conferenza stampa del nuovo CT Antonio Conte ha riguardato gli obiettivi che dovrà porsi, da oggi in avanti, il gruppo azzurro: “Per me – ha affermato il neo-selezionatore dell’Italia – la vittoria è sempre stata una dolce condanna; la sconfitta, una ‘morte’ temporanea. Cercherò di portare questa mentalità anche in Nazionale. I giocatori sono gli stessi che provengono da un’esperienza non positiva, quella dei Mondiali. Il mio obiettivo è farli diventare una squadra con la s maiuscola. Il gap di talento attuale rispetto alle altre nazionali può infatti essere colmato migliorando lo spirito di squadra. Naturalmente, da selezionatore della nazionale, avendo meno tempo a disposizione rispetto al ruolo di allenatore di club, mi affiderò ad un blocco storico per poi lavorare in relazione alle mie idee di calcio. Dovrò, però, ottimizzare i tempi, perché avrò meno momenti per poter trasmettere ai calciatori i miei concetti. Per l’organizzazione degli stage periodici vedremo di trovare una ‘quadra’ insieme alle rispettive società di appartenenza, ipotizzando un’alternanza tra il gruppo di giocatori impegnati in Champions e quello formato da calciatori non impegnati nelle Coppe. E io penso che, riuscendo a stabilire un contatto continuo con gli allenatori di club, si possa crescere insieme”.
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(Fonti: www.vivoazzurro.it e Rai Sport)
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NUOVA NAZIONALE Le dichiarazioni di Conte e Tavecchio
