INCIDENTE SCHUMACHER Procuratore Quincy non esclude responsabilità

Oggi prima conferenza-stampa della Procura di Albertville in relazione all’inchiesta concernente il drammatico incidente sugli sci accaduto il 29 dicembre scorso al 45enne tedesco Michael Schumacher, ex campione del mondo di Formula 1 con la Ferrari, tutt’ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Grenoble. Dieci giorni fa Schumi stava effettuando in Alta Savoia un’escursione a carattere amatoriale insieme ad alcuni familiari ed amici. (Foto archivio: Eduardo Desiderio, Road Tv Italia)

Tragedia-Schumacher: dopo 10 giorni di indiscrezioni e ipotesi, finalmente si inizia a fare chiarezza. Un’ora fa, Patrick Quincy, procuratore della cittadina francese di Albertville, nell’ambito di una conferenza stampa convocata dalla magistratura transalpina per cominciare a far luce sulla dinamica inerente il drammatico incidente sugli sci accaduto all’ex pilota di Formula 1 Michael Schumacher il 29 dicembre scorso a Meribel, ha affermato: “In questi giorni abbiamo innanzitutto sentito coloro che si trovavano sul posto. Abbiamo fatto sopralluoghi e abbiamo proceduto ad ascoltare esperti in materia di sci e sicurezza. Abbiamo analizzato con attenzione il filmato posto sulla telecamera di Schumacher. Questo ha determinato il luogo e la dinamica precisa della caduta. Non ho elementi in merito al filmato che avrebbe girato uno sciatore amatoriale e di cui è stato scritto su un giornale. L’incidente è avvenuto a 2700 mt altitudine in un tratto di intersezione  tra una pista rossa e una pista blu. Schumacher si è trovato ad attraversare questa intersezione. Un suo sci ha toccato una roccia e Michael ha perso l’equilibrio. Questo lo ha portato a sbattere con la testa su un’altra roccia che era a pochi metri dalla prima. Schumacher è stato subito rianimato sul posto e poi portato in ospedale. L’analisi del filmato, girato dalla telecamera posta sul suo casco, ci ha portato molti elementi e, in sostanza, ha confermato quelli di cui eravamo già in possesso. La sua divulgazione sarà oggetto di un successivo verbale. In questo momento sono portato a considerare che, di sua iniziativa e per sua scelta, Michael Schumacher ha deciso di attraversare quel tratto fuori pista. Del resto, lui conosceva bene la stazione di Meribel, in quanto è un ottimo sciatore”. A quale velocità viaggiava Schumacher al momento dell’incidente ? “Michael è un ottimo sciatore – ha dichiarato Stephan Bozon, comandante della Gendarmeria Alta Montagna Savoia – . E’ difficile, quasi impossibile stimare in questo momento la velocità in kilometri orari”. Su tale tema Benoit Viennemann, comandante della Sezione Ricerche dell’Alta Savoia, ha rimarcato: “Si trattava di una velocità appropriata per uno sciatore esperto”.  E lo stesso Quincy ha chiosato: “Se ci riusciremo, andremo a determinare la velocità, ma questo non è un elemento particolarmente determinante ai fini della nostra inchiesta”. Del resto, questo è un aspetto che riguarda soprattutto le compagnie assicurative…

Poi, relativamente allo stato degli sci e del casco di Schumacher, il magistrato Quincy ha affermato: “Attualmente sono in possesso degli inquirenti per portare avanti l’inchiesta. La scuola di Chamonix, specializzata nel testaggio di questi materiali, collaborerà nelle analisi. Non so dirvi quando, ma sicuramente ci saranno ricerche specifiche”. E, su tale aspetto, Bozon ha assicurato che “gli sci erano in perfetto stato e che non sono stati la causa dell’incidente”. Infine, ma per nulla ultimo sotto il profilo dell’importanza, il delicato tema della sicurezza e dell’accertamento delle responsabilità in merito a quanto accaduto. In relazione all’ipotesi che l’incidente possa esser stato generato oppure no dall’imprudenza di Schumacher, il procuratore Quincy ha affermato: “In questo momento non siamo in grado di rispondere a questa domanda. Posso però dire che sulle piste le norme di sicurezza erano rispettate. Del resto, ci sono nozioni giurisprudenziali molto chiare sulla definizione di pista di sci. C’è un regolamento in tal senso ed essa viene definita da un articolo del codice urbanistico. La pista di sci è un percorso regolamentato e delimitato da segnaletica, autorizzato, controllato, gestito e riservato alla pratica dello sci. Naturalmente abbiamo parlato di segnaletica, di pista e di fuori pista. E per il momento dobbiamo attendere il responso degli esperti. Ci vorrà il tempo necessario e sufficiente. Ci sono degli obblighi di legge che devono rispettare i gestori delle piste e, in questo caso, non abbiamo rilevato mancanze. Certamente ci possono essere responsabilità da parte di qualcuno, ma è troppo presto per dare una risposta. In tutta questa zona fino ad oggi ci sono stati circa 50 incidenti gravi e, quindi, quello di Schumacher non è l’unico caso di un certo genere di cui ci siamo occupati fino ad ora. Ma, del resto, in tutto il promontorio ci sono 47 stazioni sciistiche e c’è un’intensa attività a livello sportivo, soprattutto durante il periodo festivo”. E, subito dopo, il comandante Bozon ha aggiunto: “Il limite della pista era delimitato secondo la segnaletica vigente e c’erano degli appositi paletti”.

Poi, in relazione all’ipotesi secondo cui Schumacher sarebbe caduto mentre stava andando a soccorrere una bambina, Quincy ha aggiunto: “Non abbiamo potuto ancora portare a termine le audizioni di tutte le persone coinvolte. Nel video di 2 minuti questo non si vede. Ciò che si può vedere con una telecamera Go Pro è una prospettiva limitata. Ci sono 2 minuti di filmato, che non rappresentano tutta la discesa. C’è un incidente nel campo visivo della telecamera su un tratto con delle pietre, ed è quello di Michael Schumacher. Magari degli esperti possono trovare altri elementi. E, se c’è qualcuno che ha elementi utili al prosieguo delle indagini, noi siamo pronti ad analizzarli”.

A cura di Luigi Gallucci

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