Riflessioni su Napoli Campo Centrale – La riconquista di una dimensione elevata /
Da Roma, Fabrizio Failla (redattore capo RAI SPORT)
L’intelligenza artificiale, se provasse sentimenti, arrossirebbe per l’imbarazzo. Nel consultare l’Opera, emerge il Dato che solca una profonda differenza. Ed è quello che demarca il confine tra le ricostruzioni tecnologiche e il massimo impegno e la preparazione assoluta di Luigi Gallucci. L’Autore riesce a far battere forte il cuore a chi vive il calcio con la passione che folgora un bambino e che non muta quando diventa uomo, al di là di numeri, statistiche, minutaggi, serie positive o il loro contrario, linguaggio che aggiorna i vocabolari, toni enfatici. Esagerazioni ed esasperazioni non appartengono a Luigi Gallucci, fine tessitore di una Storia i cui occhi arrivano dritti al Lettore. E non solo a quello che ‘vive’ di azzurro.
Attraversa le barriere di spazio e tempo colui che con le sue pagine si candida ad essere l’aedo di un Saggio (obbligatoria la maiuscola iniziale) che modifica profondamente la letteratura calcistica. Perché affronta la tematica scientificamente ma con passione. I dati precisi non occultano l’emozione. Le dichiarazioni raccolte raccontano fatti, luoghi, personaggi ed avvenimenti che diventano dolci nostalgie per chi ne è stato testimone, ma anche familiari per chi li apprende per la prima volta. Ecco perché Napoli Campo Centrale e Luigi Gallucci si propongono come punto di riferimento per tutti. Per coloro che la domenica attendevano le prime immagini dei gol trasmessi da 90′ minuto ma anche per chi segue lo spezzatino in cui si è tramutata la serie A dal divano di casa con la Tv sintonizzata sulle pay tv.


