Care concittadine e cari concittadini,
si è chiusa anticipatamente l’esperienza amministrativa che ho avuto l’onore e l’onere di guidare dal 23 maggio 2011. Una chiusura anticipata che noi interpretiamo come la vittoria del malaffare sulla legalità e sulla sana politica.
L’Amministrazione va a casa perché una regia occulta ha fatto sì che un consigliere di maggioranza unisse la propria firma a quella dei colleghi di opposizione. A nostro avviso, è solo l’ultimo di una serie di inquietanti episodi, compiuti con metodi camorristici e da noi pubblicamente denunciati nei mesi passati.

La magistratura e le forze dell’ordine stanno indagando su tali oscuri e gravi avvenimenti; il nostro auspicio è che in breve si faccia piena luce sui responsabili di tali malefatte: occorre liberare definitivamente il campo della politica locale dalla presenza ingombrante e infestante di chi calpesta il libero gioco democratico e fa ricorso a metodi criminali per prevalere sull’avversario politico.

Sono stati venti mesi intensissimi, fatti di continue emergenze; tuttavia, pur vivendo in un’eterna trincea, abbiamo lavorato sodo per risalire il baratro.
Avrò modo, nelle prossime settimane, di organizzare una manifestazione pubblica, per illustrare nei particolari e con documenti alla mano l’enorme attività svolta e per dimostrare quanta parte del programma è stata nei fatti concretizzata nel pur breve tempo trascorso dal nostro insediamento.

Si interrompe un’esperienza sicuramente complessa e sofferta, ma che, in ogni caso, mi ha insegnato molto sia sul piano politico che su quello umano. Continuerò ad impegnarmi in tutti i modi possibili perché a Melito vengano ristabilite condizioni di reale agibilità democratica.

La mia Amministrazione ed io abbiamo compiuto – e testimoniato con atti concreti – la nostra netta scelta di campo, schierandoci dalla parte della legalità e diffondendola tra la popolazione con innumerevoli iniziative. Intendiamo continuare quest’opera anche in futuro e lanciamo sin d’ora un appello ai tanti melitesi onesti, che – liberamente e con convinzione – vogliono schierarsi al nostro fianco in questa battaglia di libertà.

Chiamarsi fuori, restare alla finestra oggi potrebbe essere facile, ma significherebbe voltare le spalle ad un futuro migliore per la nostra comunità.
VENANZIO CARPENTIERI

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