Un’indagine in due tranche

Stadio Bernabeu: uno dei ‘teatri’ in cui Suarez è solito esibirsi durante le sfide classiche del campionato spagnolo La Liga
Quattro membri dell’Università per Stranieri di Perugia sospesi per 8 mesi dai rispettivi ruoli per reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici. Si tratta di due figure di vertice e di due docenti. La misura cautelare interdittiva è stata eseguita ieri dalla Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Perugia. Nella nota stampa della Procura umbra si legge che “condividendo le ipotesi accusatorie, il giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato il concreto e attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”.
Al centro dell’inchiesta, un esame svolto con esito positivo dal noto calciatore uruguagio Luis Suarez presso l’università di Perugia lo scorso 17 settembre e finalizzato al rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana ‘livello B1’, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Per Suarez, infatti, una volta ricevuto questo certificato, sarebbe stato più semplice legarsi professionalmente a una qualsiasi squadra italiana, in quanto il suo ruolo di extracomunitario gli avrebbe creato problemi nel caso in cui la società aspirante alle sue prestazioni sportive avesse già tesserato, per l’annata 2020-21, due nuovi extracomunitari oltre quelli presenti in Rosa. Nel caso specifico, all’epoca dello svolgimento della vicenda accademica di Perugia la Juve aveva già rinforzato il gruppo dell’allenatore Pirlo con i nuovi acquisti Arthur (brasiliano) e McKennie (statunitense) e quindi, per regolamento, non sarebbe stata in grado di poter ingaggiare un 3° nuovo acquisto non comunitario.
Di fatto, pur non concludendosi l’affare tra la società bianconera e il giocatore sudamericano, passato, tra l’altro, in quelle concitate settimane settembrine dal Barcellona all’Atletico Madrid (e non più alla Juve), determinati atti sono finiti sotto la lente degli investigatori. E già lo scorso 22 settembre, nell’ambito di un primo comunicato firmato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone, si faceva riferimento al fatto che “gli argomenti oggetto della prova d’esame” che avevano riguardato il candidato Luis Alberto Suarez Diaz erano stati “preventivamente concordati con il candidato”. Inoltre, in quella stessa nota-stampa, si annunciava che erano in corso “acquisizioni documentali presso gli uffici dell’Università” e che si stava procedendo “alla notifica di informazioni di garanzia per i reati di rivelazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici ed altro”.
Nelle settimane successive, il prosieguo delle indagini ha rafforzato, secondo gli inquirenti, “il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, di un esame-farsa che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana tipo ‘B1’ al noto calciatore Luis Alberto Suarez Diaz”. Inoltre, nel comunicato diramato ieri dalla Procura della Repubblica di Perugia si legge che “i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito e il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università”. Ed ancora: “Gli accertamenti investigativi – si legge nella nota stampa – hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo quindi ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’Università”; un aspetto, quest’ultimo, definito dalla Procura di Perugia “in corso di approfondimento”.
Sul delicato tema, la società bianconera, attraverso il proprio sito ufficiale http://www.juventus.com, ieri sera ha pubblicato la seguente nota, che riportiamo in modo integrale: “Juventus Football Club conferma che in data odierna (ieri per chi legge, ndr) è stata notificata a Fabio Paratici (ruolo di managing director football area, ndr) un’informazione di garanzia e sul diritto di difesa. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia è esclusivamente l’articolo 371 bis c.p. La Società ribadisce con forza la correttezza dell’operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli”.
Per i non esperti di diritto, specifichiamo che l’articolo 371 bis del codice penale recita testualmente: “Chiunque, nel corso di un procedimento penale, rende dichiarazioni false oppure tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali viene sentito, è punito con la reclusione fino a 4 anni”.
Naturalmente, poiché l’inchiesta della giustizia ordinaria è in corso, non è ancora certo che gli atti possano essere trasmessi in tempi rapidi alla Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio. Tale passaggio avviene, infatti, nel momento in cui l’ente titolare dell’indagine ritiene che non ci siano rischi per il prosieguo dell’iter giudiziario già in corso. Per tale motivo riteniamo che sia prematuro parlare di cosa possa rischiare la Juventus in una vicenda in cui, al momento, l’unico suo indagato è uno dei componenti il gruppo Management, ossia Fabio Paratici.
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Nota di opinione / Si scrive Perugia, si legge Italia…
con tutte le ripercussioni del caso
Che sensazione vi prende quando arrestano un alto esponente delle forze dell’ordine, un politico affermato preso col cosiddetto ‘lardo’ in mano, un primario che non opera secondo scienza e coscienza ? Vi viene lo schifo… o no? In quel momento pensate …o no, almeno per un attimo, che l’Italia – perpetuando al proprio interno in determinati comportamenti improntati all’illegalità – stia trasmettendo di sé un’immagine pessima al cospetto del cosiddetto mondo globalizzato? Bene.
A questo punto, per restare tristemente in tema, volete sapere come si sente uno come il sottoscritto dopo aver appreso del fascicolo investigativo che vede indagati professori e dirigenti universitari in quel di Perugia, unitamente a un manager del club calcistico più scudettato d’Italia ? Beh, vi anticipo che, anche se non v’interessa, ve lo dico ugualmente: una schifezza totale. E penso di non essere l’unico a provare questa sensazione, in quanto reputo che in essa si stia rispecchiando il sentire interiore di migliaia di persone che, come me, vivono la parte sana ed emozionale dello sport e della società italiana, intesa nelle sue componenti associative e istituzionali.
Dunque, da quello che ho letto nelle ultime ore, ho l’impressione che, in relazione a questa ennesima storiaccia, qualcuno potrebbe pagare il conto…e anche in modo salato. Del resto, l’indagine sta nelle mani di un magistrato che ha un curriculum “a prova di bomba”, come si suol dire.
“Beh – potrebbe obiettare a questo punto il buon Mario dottor Rossi Smart – … perché dovresti sentirti una schifezza se, alla fine del percorso legale, dovesse comunque trionfare la giustizia ?”. Risposta. Nell’era digitale, in pochi minuti ogni notizia è in grado di fare il giro del pianeta, altro che Giulio Verne e i suoi 80 giorni. Nell’era digitale, grazie a questi signori, abbiamo fatto un’altra figura di cacca …alla velocità della luce… anche noi italiani che crediamo nei valori puliti della società, del lavoro, dello sport, dell’istruzione. Insomma, caro Mario dottor Rossi Smart, per dirla con una metafora sportiva, grazie a taluni giocatori, l’Italia ha perso un’altra delle sue sciagurate partite.
Luigi Gallucci
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