Coppa Artemio Franchi

Finalissima 2022, Coppa Artemio Franchi e Confederations Cup:

Maradona e Batistuta, vincitori della Coppa Artemio Franchi 1993. (Foto: credits archivio Alessandro Cairo by Facebook Page “LA GRANDE STORIA DEL CALCIO”)

-I campioni continentali a confronto tra loro, non solo a livello di club, ma anche nell’ambito delle squadre Nazionali. La prima manifestazione in tal senso, organizzata da Uefa (confederazione europea del calcio) e Conmebol (omologo ente sudamericano) fu disputata a Parigi nel 1985.
A sfidarsi al “Parco dei Principi” di Parigi il 21 agosto furono la Francia, campione d’Europa 1984, e l’Uruguay, trionfatore nella Copa America 1983. Il match, vinto dai transalpini per 2-0, fu deciso dai gol di Dominique Rocheteau (4’ pt) e Jose Touré (11’ st). Ad alzare la “Coppa delle Nazioni europee-sudamericane”, poi intitolata Coppa Artemio Franchi, in onore dell’ex presidente Uefa, fu Michel Platinì.
Nel 1989, per incompatibilità di date tra olandesi (campioni d’Europa 1988) e uruguaiani (vincitori della Copa America 1987), la gara non fu disputata.
Il trofeo, però, fu assegnato nuovamente nel 1993. A contenderselo, il 24 febbraio 1993 a Mar del Plata, furono Argentina (campione del Sud America 1991) e Danimarca (vincitore della Coppa Henri Delaunay Uefa 1992). A trionfare, anche in questo caso, fu la squadra di casa, capitanata da Diego Maradona. Allo stadio “Jose Minella” l’Albiceleste si impose, però, solo per 6-5 dopo i calci di rigore. Aprì le marcature un autogol dell’argentino Nestor Craviotto (12’ pt), a cui seguì il pareggio di Claudio Paul Caniggia (30’ pt). L’equilibrio di 1-1 fu spezzato, al termine dei tempi supplementari, dalla sequenza dei calci di rigore. In rete, per gli argentini, andarono Maradona, Diego Simeone, Gabriel Omar Batistuta, Alejandro Victor Mancuso e Julio Cesar Saldana.

Confederations Cup

Nel frattempo, però, all’inizio degli anni Novanta, mentre restava ancora ufficialmente in piedi la Coppa Uefa-Conmebol Artemio Franchi, la FIFA studiava anche l’organizzazione di altri eventi che potessero mettere a confronto, a cadenza periodica, squadre di Nazioni ospitanti e formazioni campioni in carica di più rassegne continentali. Nacque così, nel 1992, la Coppa del Re Fahd, torneo in cui furono invitate in Arabia Saudita (nazione vincitrice del titolo di campione d’Asia 1988), Argentina (campione Sud America 1991), Stati Uniti (trionfatori in Concacaf GoldCup 1991, trofeo per Nazioni delle squadre del Centro-Nord America) e Costa d’Avorio (vincitrice della Coppa d’Africa 1992).
L’evento, disputato allo stadio Re Fahd di Riad dal 15 al 20 ottobre 1992 con la formula di semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto, vide il trionfo dell’Argentina, che in semifinale batté la Costa d’Avorio per 4-0 e in finale piegò 3-1 l’Arabia Saudita, vincitrice in semifinale sugli USA per 3-0. Nella ‘finalina’ gli USA sconfissero la Costa d’Avorio 5-2.

Classifica 1^ edizione: 1^ Argentina, 2^ Arabia Saudita, 3° Stati Uniti, 4^ Costa d’Avorio.
Successivamente la FIFA omologò tale evento come 1^ edizione della Confederations Cup.

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La 2^ edizione della Confederations Cup, all’epoca detta anche Coppa del Re Fahd, si giocò sempre a Riad, ma dal 6 al 13 gennaio 1995. Stavolta, a differenza del 1° evento, presero parte le due finaliste della 1^ edizione (Arabia Saudita e Argentina, quest’ultima anche come vincitrice della Copa America 1993), il Giappone (campione d’Asia 1992), il Messico (campione Concacaf GoldCup 1993), la Danimarca (campione d’Europa 1992) e la Nigeria (campione d’Africa 1994).
La formula del torneo stavolta prevedeva due gironi da 3 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata dalla finale per il titolo (tra le 2 prime classificate di ciascun girone) e da quella per il 3° posto (tra le 2 seconde).
Nel gruppo A, vinto dalla Danimarca, 2° giunse il Messico, mentre fu eliminata l’Arabia Saudita (3^). Nel girone B passarono, invece, alla fase successiva Argentina (1^) e Nigeria (2^). A farne le spese fu il Giappone (3°). E così, due anni dopo la sfida valida per la 2^ coppa Artemio Franchi (temporaneamente sospesa), si giocarono un trofeo di valore intercontinentale nuovamente Argentina e Danimarca. Il 13 gennaio 1995 a Riad, in campo neutro, furono i danesi a imporsi per 2-0. Nella finale per il 3° posto il Messico batte la Nigeria per 6-5 dopo i calci di rigore.

Classifica 2^ edizione: 1^ Danimarca, 2^ Argentina, 3° Messico, 4^ Nigeria.

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Anche la 3^ edizione della Confederations Cup si giocò in Arabia Saudita. A Riad, dal 12 al 21 dicembre 1997, furono ammesse per la prima volta 8 Nazionali: il Brasile (campione del Mondo 1994), l’Uruguay (campione di Copa America 1995), il Messico (campione Concacaf GoldCup 1996), il Sud Africa (campione coppa d’Africa 1996), la Repubblica Ceca (vice campione d’Europa 1996), l’Australia (campione d’Oceania 1996), gli Emirati Arabi (vice campione d’Asia 1996) e l’Arabia Saudita (nazione ospitante e campione d’Asia 1996). La formula del torneo prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.

Nel gruppo A, vinto dal Brasile, si qualificò al turno successivo anche l’Australia (2^). Eliminazioni per Messico (3°) e Arabia Saudita (4^).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Uruguay (1°) e Repubblica Ceca (2^). A farne le spese furono Emirati Arabi (3^) e Sud Africa (4^). Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei  2 gironi, il Brasile batté 2-0 la Repubblica Ceca, mentre l’Australia sconfisse a sorpresa per 1-0 l’Uruguay.
Nella finale per il titolo il 21 dicembre a Riad il Brasile travolse con un tennistico 6-0 l’Australia, mentre nella ‘finalina’ la Repubblica Ceca batté 1-0 l’Uruguay.

Classifica 3^ edizione: 1° Brasile, 2^ Australia, 3^ Repubblica Ceca, 4° Uruguay.

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La 4^ edizione della Confederations Cup si giocò in Messico, nelle metropoli di Guadalajara e Città del Messico, dal 24 luglio al 4 agosto 1999. Anche stavolta, così come accadde nel 1997, si sfidarono 8 Nazionali: il Brasile (campione Copa America 1997 e detentore del titolo della Confederations), la Bolivia (vice-campione di Copa America 1997), il Messico (campione Concacaf GoldCup 1998 e Paese ospitante), l’Arabia Saudita (nazione ospitante e campione d’Asia 1996), gli USA (vice-campioni Concacaf GoldCup 1998), la Germania (campione d’Europa 1996), l’Egitto (campione d’Africa 1998) e la Nuova Zelanda (campione d’Oceania 1998).
La formula del torneo, come avvenne anche nel ’97 a Riad, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.

Nel gruppo A, vinto dal Messico, si qualificò al turno successivo anche l’Arabia Saudita (2^). Eliminazioni per Bolivia (3^) ed Egitto (4^).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Brasile (1°) e USA (2°). A farne le spese furono Germania (3^) e Nuova Zelanda (4^). Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Città del Messico il Messico batté 1-0 dopo i tempi supplementari gli USA, mentre a Guadalajara il Brasile rifilò un pesante 8-2 all’Arabia Saudita.
Nella finale per il titolo, allo stadio Azteca di Città del Messico, il 4 agosto i padroni di casa batterono il Brasile per 4-3, mentre nella ‘finalina’ di Guadalajara del 3 agosto gli USA si imposero sull’Arabia Saudita per 2-0.

Classifica 4^ edizione: 1° Messico, 2° Brasile, 3° Stati Uniti, 4^ Arabia Saudita.

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Nel 2001, la FIFA varò un esperimento funzionale. La massima autorità del calcio internazionale decise di far disputare per la prima volta la Confederations in stadi di calcio che nell’arco dei successivi 12 mesi avrebbero ospitato la Coppa del Mondo. La 5^ edizione fu giocata, così, in Giappone e Corea del Sud. Le città coinvolte furono 6: Niigata, Kashima, Yokohama, Taegu, Ulsan e Suwon. Le partite si disputarono dal 30 maggio al 10 giugno.

Anche stavolta, così come era già accaduto nel 1997 e nel 1999, si sfidarono 8 Nazionali: Giappone (squadra ospitante e campione d’Asia 2000), Corea del Sud (nazione ospitante), Francia (campione del  Mondo 1998 e campione d’Europa 2000), Brasile (campione Copa America 1999), Messico (campione Confederations Cup 1999), Camerun (campione d’Africa 2000), Canada (campione Concacaf GoldCup 2000) e Australia (campione d’Oceania 2000).
La formula del torneo, come avvenne anche nel ‘97 e nel ‘99, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.

Nel gruppo A, vinto dalla Francia, si qualificò al turno successivo anche l’Australia (2^). Eliminazioni per Corea del Sud (3^) e Messico (4°).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Giappone (1°) e Brasile (2°). A farne le spese furono Camerun (3°) e Canada (4°). Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Yokohama il Giappone batté 1-0 l’Australia, mentre a Suwon la Francia sconfisse il Brasile per 2-1.
Nella finale per il titolo, allo stadio Internazionale di Yohohama, il 10 giugno 2001 la Francia batté il Giappone per 1-0, mentre nella ‘finalina’ di Ulsan l’Australia s’impose a sorpresa sul Brasile per 1-0.

Classifica 5^ edizione: 1^ Francia, 2° Giappone, 3^ Australia, 4° Brasile.

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La 6^ edizione della FIFA Confederations Cup fu giocata in Francia. Le città coinvolte furono 3: Parigi, Lione e Saint Etienne. Le partite si disputarono dal 18 al 29 giugno 2003.
Anche stavolta, così come era già accaduto nel 1997, nel 1999 e nel 2001, si sfidarono 8 Nazionali: Brasile (campione del Mondo 2002), Francia (squadra ospitante e campione d’Europa 2000), Turchia (3^ alla Coppa del Mondo 2002), Giappone (campione d’Asia 2000), Colombia (campione Copa America 2001), Stati Uniti (campione Concacaf GoldCup 2002), Camerun (campione d’Africa 2002) e Nuova Zelanda (campione d’Oceania 2002).
La formula del torneo, come era avvenuto anche nel ’97, nel ’99 e nel 2001, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.
Nel gruppo A, vinto dalla Francia, si qualificò al turno successivo anche la Colombia (2^). Eliminazioni per Giappone (3°) e Nuova Zelanda (4^).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Camerun (1°) e Turchia (2^). A farne le spese furono Brasile (3°) e Stati Uniti (4°).

Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Lione il Camerun batté 1-0 la Colombia, mentre a Parigi Saint Denis la Francia sconfisse la Turchia per 3-2.
Nella finale per il titolo, allo Stade de France di Saint Denis, il 29 giugno 2003 la Francia batté il Camerun per 1-0 dopo i tempi supplementari, mentre nella ‘finalina’ di Saint Etienne la Turchia s’impose sulla Colombia per 2-1.

Classifica 6^ edizione: 1^ Francia, 2° Camerun, 3^ Turchia, 4^ Colombia.

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Nel 2005, in vista dei Mondiali di Germania 2006, la FIFA tornò a organizzare la Confederations nella nazione che avrebbe ospitato da lì a breve anche la Coppa del Mondo, sulla scia di quanto accadde nel 2001. Le città tedesche coinvolte furono 5: Francoforte, Norimberga, Lipsia, Hannover e Colonia.
Le partite si disputarono dal 15 al 29 giugno.

Anche stavolta, così come era accaduto nelle ultime 4 edizioni, si sfidarono 8 Nazionali: Germania (squadra ospitante e vice-campione del Mondo 2002), Giappone (campione d’Asia 2004), Brasile (campione del  Mondo 2002), Argentina (campione Copa America 2004), Messico (campione Concacaf GoldCup 2003),  Australia (campione d’Oceania 2004), Tunisia (campione d’Africa 2004), Grecia (campione d’Europa 2004).
La formula del torneo, come era avvenuto anche nel ‘97, nel ‘99, nel 2001 e nel 2003, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.
Nel gruppo A, vinto dalla Germania, si qualificò al turno successivo anche l’Argentina (2^). Eliminazioni per Tunisia (3^) e Australia (4^).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Messico (1°) e Brasile (2°). A farne le spese furono Giappone (3°) e Grecia (4^). Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Norimberga il Brasile batté 3-2 la Germania, mentre ad Hannover l’Argentina sconfisse il Messico per 7-6 dopo i calci di rigore.

Nella finale per il titolo, allo stadio Commerzbank Arena di Francoforte, il 29 giugno 2005 il Brasile batté l’Argentina per 4-1, mentre nella ‘finalina’ di Lipsia la Germania s’impose sul Messico per 4-3 dopo i tempi supplementari.

Classifica 7^ edizione: 1° Brasile, 2^ Argentina, 3^ Germania, 4° Messico.

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Nel 2009, e per la 3^ volta nel decennio, la FIFA tornò a organizzare la Confederations nella nazione che avrebbe ospitato da lì a breve anche la Coppa del Mondo, sulla scia di quanto accadde nel 2001 e nel 2005. Le città del Sud Africa coinvolte furono 4: Johannesburg, Pretoria, Rustenburg e Bloemfontein. Le partite si disputarono dal 14 al 28 giugno.

Anche stavolta, così come era accaduto nelle ultime 5 edizioni, si sfidarono 8 Nazionali: Italia (Campione del Mondo 2006), Sud Africa (squadra ospitante), Iraq (campione d’Asia 2007), Brasile (campione Copa America 2007), Stati Uniti (campione Concacaf GoldCup 2007), Nuova Zelanda (campione d’Oceania 2008), Egitto (campione d’Africa 2008) e Spagna (campione d’Europa 2008).
La formula del torneo, come era avvenuto anche nel ‘97, nel ‘99, nel 2001, nel 2003 e nel 2005 prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto.
Nel gruppo A, vinto dalla Spagna, si qualificò al turno successivo anche il Sud Africa (2°). Eliminazioni per Iraq (3°) e Nuova Zelanda (4^).
Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Brasile (1°) e Stati Uniti (2°). A farne le spese furono Italia (3^) ed Egitto (4°).

Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Bloemfontein gli Stati Uniti batterono a sorpresa la Spagna, mentre a Johannesburg il Brasile sconfisse il Sud Africa per 1-0.
Nella finale per il titolo, allo stadio Ellis Park di Johannesburg, il 28 giugno 2009 il Brasile batté gli Stati Uniti per 3-2, mentre nella ‘finalina’ di Rustenburg la Spagna s’impose sul Sud Africa per 3-2 dopo i tempi supplementari.

Classifica finale 8^ edizione: 1° Brasile, 2° Stati Uniti, 3^ Spagna, 4° Sud Africa.

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Nel 2013, e per la 4^ volta dall’inizio del nuovo millennio, la FIFA tornò a organizzare la Confederations nella nazione che avrebbe ospitato da lì a breve anche la Coppa del Mondo, sulla scia di quanto accadde nel 2001, nel 2005 e nel 2009. Le città del Brasile coinvolte furono 6: Fortaleza, Brasilia, Salvador, Rio de Janeiro, Recife e Belo Horizonte. Le partite si disputarono dal 15 al 30 giugno. Anche stavolta, così come era accaduto nelle ultime 6 edizioni, si sfidarono 8 Nazionali: Spagna (Campione del Mondo 2010 e d’Europa 2012), Italia (vice-campione d’Europa 2012), Brasile (squadra ospitante), Giappone (campione d’Asia 2011), Uruguay (campione Copa America 2011), Messico (campione Concacaf GoldCup 2011), Tahiti (campione d’Oceania 2012) e Nigeria (campione d’Africa 2013).

La formula del torneo, come era avvenuto anche nel ‘97, nel ‘99, nel 2001, nel 2003, nel 2005 e nel 2009, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto. Nel gruppo A, vinto dal Brasile, si qualificò al turno successivo anche l’Italia (2^). Eliminazioni per Messico (3°) e Giappone (4°). Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Spagna (1^) e Uruguay (2°). A farne le spese furono Nigeria (3^) e Tahiti (4°).

Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Fortaleza la Spagna batté per l’Italia 7-6 dopo i calci di rigore, mentre a Belo Horizonte il Brasile sconfisse l’Uruguay per 2-1.
Nella finale per il titolo, allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, il 30 giugno 2013 il Brasile batté la Spagna per 3-0, mentre nella ‘finalina’ di Salvador l’Italia s’impose sull’Uruguay per 5-4 dopo i calci di rigore.

Classifica 9^ edizione: 1° Brasile, 2^ Spagna, 3^ ITALIA, 4° Uruguay.

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Nel 2017, e per la 5^ e ultima volta dall’inizio del nuovo millennio, la FIFA tornò a organizzare la Confederations nella nazione che avrebbe ospitato da lì a breve anche la Coppa del Mondo, sulla scia di quanto accadde nel 2001, nel 2005, nel 2009 e nel 2013. Le città della Russia coinvolte furono 4: Sochi, Kazan, San Pietroburgo e Mosca. Le partite si disputarono dal 17 giugno al 2 luglio. Anche stavolta, così come era accaduto nelle ultime 7 edizioni, si sfidarono 8 Nazionali: Portogallo (Campione d’Europa 2016), Germania (campione del Mondo 2014), Russia (squadra ospitante), Australia (campione d’Asia 2015), Cile (campione Copa America 2015), Messico (campione Concacaf GoldCup 2015),  Nuova Zelanda (campione d’Oceania 2016) e Camerun (campione d’Africa 2017). La formula del torneo, come era avvenuto anche nel ‘97, nel ‘99, nel 2001, nel 2003, nel 2005, nel 2009 e nel 2013, prevedeva 2 gironi da 4 squadre ciascuna e la qualificazione delle migliori 2 di ogni raggruppamento alla fase successiva, rappresentata da semifinali e finali 1°-2° e 3°-4° posto. Nel gruppo A, vinto dal Portogallo, si qualificò al turno successivo anche il Messico (2°). Eliminazioni per Russia (3^) e Nuova Zelanda (4^). Nel girone B passarono, invece, alla sessione finale Germania (1^) e Cile (2°). A farne le spese furono Australia (3^) e Camerun (4°). Nelle semifinali, incrociate in base ai piazzamenti nei 2 gironi, a Kazan il Cile batté il Portogallo 3-0 dopo i calci di rigore, mentre a Sochi la Germania sconfisse il Messico per 4-1.

Nella finale per il titolo, allo stadio Gazprom Arena di San Pietroburgo, il 2 luglio 2017 la Germania batté il Cile per 1-0, mentre nella ‘finalina’ di Mosca il Portogallo s’impose sul Messico per 2-1 dopo i tempi supplementari.

Classifica 10^ e ultima edizione: 1^ Germania, 2° Cile, 3° Portogallo, 4° Messico.

Finalissima 2022 “Uefa-Conmebol Cup of the Champions”

Una volta abolita dalla FIFA la Confederations Cup, nel dicembre 2021, grazie a un protocollo d’intesa firmato dalle confederazioni del calcio europeo (la Uefa) e sudamericano (la Conmebol), è stata ripristinata la sfida tra le due squadre campioni in carica delle due massime entità continentali del football. L’evento, denominato “Finalissima 2022 Conmebol-Uefa Cup of the Champions”, si  è giocato stasera a Wembley, in Inghilterra, tra l’Argentina, campione della “Copa America” 2021, e l’Italia, trionfatrice nella “Coppa Europa” 2021 intitolata al fondatore Henri Delaunay. Ad alzare il trofeo è stata l’Argentina, che ha battuto gli Azzurri per 3-0. I gol sono stati siglati da Lautaro Martinez (28′ pt), Di Maria (46′ pt) e Dybala (49′ st).
Nell’albo d’oro dell’evento, che ufficialmente è la continuazione della Coppa Artemio Franchi, Argentina al comando con 2 ori, Francia 1 oro, Uruguay, Danimarca e Italia 1 argento.

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(“Foto: credits archivio Alessandro Cairo by  Facebook Page “La grande storia del calcio”>> https://www.facebook.com/groups/408670337078409)

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Finalissima 2022, Coppa Artemio Franchi e Confederations Cup:

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