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calcio maschile Germania 2024
AGGIORNAMENTI FASE A GIRONI 14-26 GIUGNO
GRUPPI
A
(Squadre: Germania, Svizzera, Scozia, Ungheria)
1° TURNO
Munich Football Arena – Monaco di Baviera: 14 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Germania-Scozia
Risultato finale Germania-Scozia 5-1
Marcatori: 10’ pt Wirtz (G), 19’ pt Musiala (G), 46’ pt Havertz (G), 23’ st Fullkrug (G), 42’ st autogol di Rudiger (G), 48’ st Can (G).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/14/piu-champagne-che-birra/) -Let’s gol: 5-1. La prima Germania d’Europa si mangia facile la Scozia e lascia tracce significative, anche se non ancora definitive (ci mancherebbe). Reso omaggio a Franz Beckenbauer, colui che, avanzando, fece avanzare il calcio, la gente di Monaco si gode una partita che i tedeschi consegnano subito alle bollicine della loro cantina. Più champagne che birra. Vale, l’analisi, per 44’: sino a quando, cioè, le cornamuse restano in undici. Il rosso a Porteous, varista ma corretto, spegne le candeline della torta. Sin lì, Deutschland a cavallo. Attorno all’ultimo ballo del signor Kroos (34 anni), Nagelsmann ha edificato un castello che di sabbia proprio non sembra. Tempo al tempo, naturalmente, ma questo è.
I gol che spaccano la notte esaltano il calcio semplice, ficcante: gran palla di Kroos a Kimmich, sulla destra, tocco al centro, piatto di Wirtz, con Gunn un po’ sorpreso. E’ l’11’. Da Gundogan a Havertz, a Musiala, controllo, arresto e destro. E’ il 19’. Gioco, partita, incontro. Ventunenni, Wirtz e Musiala sono «liberi d’attacco» che affiancano il pivot mobile dell’Arsenal. Il tutto, a suon di dribbling: Musiala, in particolare.
Il rigore che si procura Gundogan e trasforma Havertz era sfuggito a un Turpin non sempre illuminista. L’espulsione di Porteous è come la firma in calce a un atto notarile. La ripresa ha cronaca – sassata di Fullkrug, autorete di Rudiger, lecca di Emre Can dal limite – ma non più storia. Fullkrug, Emre Can: due panchinari. La squadra di Clarke (zero tiri, ripeto: zero) si aggrappa all’orgoglio. La Germania si dimette dal pressing feroce che ne aveva decorato l’impatto. Non ne ha più bisogno. Domina anche così. Il popolo capisce e si adegua. Giorni verranno, per carità, e ne sapremo di più. I battesimi, di solito, nascondono insidie. Ne sanno qualcosa proprio gli ex panzer, sconfitti implacabilmente ai Mondiali del 2018-2022 e, in mezzo, all’Europeo del 2021. Almeno una lezione, questa, l’hanno imparata.
Cologne Stadium – Colonia: 15 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Ungheria-Svizzera
Risultato finale Ungheria-Svizzera 1-3
Marcatori: 12’ pt Duah (S), 45’ pt Aebischer (S), 21’ st Barnabas Varga (U), 48’ st Embolo (S).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/15/10442/#more-10442) - Duah subito, Aebischer, Varga, Embolo. Per un tempo, one team show: la Svizzera. E che forza (il) Bologna: Aebischer e Freuler padroni del centrocampo (con Xhaka); Ndoye rompiscatole in attacco. Poi un po’ di Szoboszlai, il guizzo di Varga, l’erroraccio di Orban (nomen omen) e il pallonetto di Embolo (nel caso, più Alcaraz che Federer).
Classifica provvisoria: Germania 3, Svizzera 3, Ungheria 0, Scozia 0.
2° TURNO
Stuttgart Arena – Stoccarda: 19 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Germania-Ungheria
Risultato finale Germania-Ungheria 2-0
Marcatori: 22’ pt Musiala (G), 22’ st Gundogan (G).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/19/spremuta-di-croazia/ )- Tedeschi agli ottavi, in carrozza. Non il luna park del battesimo, ma pur sempre un rodeo divertente. C’era un avversario, stavolta. Non irresistibile. Non proprio a tenuta stagna. Vivo, però, e capace di produrre almeno tre o quattro palle-gol. In generale, più ritmo che algoritmo. Il dribbling di Musiala è il manifesto del «nuovo» Nagelsmann. Per tacere di Gundogan, che Pep trasformò in incursore micidiale. A voler essere pignoli, le marcature preventive (?) non hanno funzionato. Kroos continua a occupare il centrocampo come un professore la cattedra. E Marco Rossi? Tradito, ancora, da Varga e Orban (uffa).
Cologne Stadium – Colonia: 19 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Scozia-Svizzera
Risultato finale Scozia-Svizzera 1-1
Marcatori: 13’ pt McTominay (SCO), 26’ pt Shaqiri (SVI).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/19/spremuta-di-croazia/ ) - Un braccio di ferro. La leggerezza degli elvetici, paghi. La fisicità degli scozzesi, schiumanti. McTominay (sarebbe harakiri di Schaar, ma fa lo stesso) un gigante. Come Gunn. Troppi retropassaggi alla carlona: da uno di questi nasce la perla mancina di Shaqiri. Palo di Hanley. Akanji un muro. E Ndoye: bravo, sì, a patto che regoli la mira.
Classifica provvisoria: Germania 6, Svizzera 4, Scozia 1, Ungheria 0.
3° TURNO
Frankfurt Arena – Francoforte sul Meno: 23 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Svizzera-Germania
Risultato finale Svizzera-Germania 1-1
Marcatori: 28’ pt Ndoye (S), 47’ st Fullkrug (G)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/23/halleluia/) – Non si può non cominciare dall’Halleluia di Sinner e del doppio Bolelli-Vavassori, vincitori sull’erba tedesca di Halle, per poi passare a un’altra erba, quella di Francoforte, dove soltanto al 91’ la Germania ha raggiunto una Svizzera non proprio in versione Federer ma capace per un’ora abbondante di controllare e respingere, in bellezza, la monotonia «relazionale» (sic) dei tedeschi. Persino di Kroos. E addirittura di Gundogan. Così: 1-1. Germania prima, Svizzera seconda. In copertina, Ndoye (firmatario del gol su invito di Freuler: alé Bologna!), Akanji e Xhaka, autore di una «curva» che avrebbe potuto garantire il raddoppio (ma Neuer è Neuer, meine Damen und Herren). Il pareggio l’ha siglato Fullkrug, il centravanti-ciccia, di testa, su cross di Raum: due cambi. Mossa, quella dell’Altafini del Borussia Dortmund, che – dal mio divano – avrei fatto molto prima, vista la notte di Havertz. Ma il divano non è la panchina. La Germania è stata Musiala sino all’arrembaggio finale, quando i corpo a corpo hanno relegato gli elvetici sugli scogli. Nagelsmann era partito con la solita «tipo». Calcio piatto, attorno a troppe mischie e a qualche dribbling, unica variante di lavagna. E di ritmo. Yakin è percepito come un Normal-one, ma proprio questa è la sua forza. Gioca bene, la Svizzera, «bene» per l’organizzazione e la volontà di rispondere, sempre, colpo su colpo. Magari, in alcune situazioni, Embolo e c. avrebbero potuto, e forse dovuto, essere più incisivi sotto porta, ma non si può avere tutto (e tutti). Ndoye, comunque, un palo lo aveva scheggiato. Il Var ha spinto un Orsato dal metro «inglesissimo» a graziare Sommer sul tiro-gol di Andrich: per una pedatina di Musiala a monte. La video-assistenza, ancora, ha cancellato il 2-0 di Vargas per l’ormai canonico fuorigioco di un piede. Negli ottavi, se ci si qualifica come credo, ci toccheranno i diversamente Roger. Occhio.
Stuttgart Arena – Stoccarda: 23 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Scozia-Ungheria
Risultato finale Scozia-Ungheria 0-1
Marcatore: 55’ st Csoboth (U).
Classifica definitiva: Germania 7, Svizzera 5, Ungheria 3, Scozia 1.
Verdetti: Germania (1^) e Svizzera (2^) ammesse al tabellone degli ottavi di finale. Ungheria terza (eliminata per peggiore differenza reti rispetto alla Slovenia: – 3 al cospetto dello zero degli slavi). Scozia eliminata.
B
(Spagna, Italia, Croazia, Albania)
1° TURNO
Olympiastadion – Berlino: 15 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Spagna-Croazia
Risultato finale Spagna-Croazia 3-0
Marcatori: 29’ pt Morata (S), 32’ pt Faabian Ruiz (S), 47’ pt Carvajal (S)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/15/10442/#more-10442) - Venti minuti di anestesia e, d’improvviso, urla selvagge dall’Olympiastadion: Morata in verticale, Fabian Ruiz in dribbling (lavagna, per favore, pussa via), Carvajal di rapina. Assist, nell’ordine, di Fabian Ruiz, Pedri e Yamal, 16 anni, tutto sinistro e, immagino, emozionato. Le furiette vivono di rendita, al traino di Rodi. Anche se le rughe catturano e non rilasciano Modric, i croati ci provano, e meriterebbero pure qualcosa di più – Kovacic, in particolare – ma Petkovic si fa parare un rigore e da una parte c’è Morata e dall’altra Budimir: dov’è l’errore?
BVB Stadion – Dortmund: 15 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Italia-Albania
Risultato finale Italia-Albania 2-1
Marcatori: 1’ pt Bajrami (A), 11’ pt Bastoni (I), 16’ pt Barella (I).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/15/10442/#more-10442) - Dalla frittata al digestivo, subito, senza portate intermedie: 2-1 all’Albania. In una Dortmund «Tiraneggiante», l’Europeo dell’Italia comincia così. Ventitré secondi e da una rimessa choc di Dimarco sboccia il gol di Bajrami (gran tiro, però). I belli addormentati nel bosco. Spalletti, impietrito, dà la sveglia. La reazione è tecnica, non solo nervosa. All’11’, da un angolo, Pellegrini pennella per Bastoni, testa e aggancio. Al 16’, volée di Barella e sorpasso. Ecco: la partita diventa nostra, anche perché noi siamo noni, nella classifica Fifa, e loro sessantaseiesimi. Dominio totale: esterni larghi (e Chiesa assatanato nel dribbling), recupero-palla alto e rapido, cambi di fronte e ruoli fluidi, Di Lorenzo ora qua ora là, Pellegrini un po’ avanti e un po’ indietro. Frattesi timbra un palo, Strakosha salva su Scamacca. L’Albania è molto italiana e italianista, nel senso che difende ai limite del proprio fortino, zero pressing, zero transizioni. Il possesso degli azzurri giustificherebbe più tigna in zona gol da parte di Scamacca e Frattesi, un difetto che ci accompagna da lustri. Broja, lui, si ciba degli avanzi degli avanzi, Asllani e c. deaumbulano come turisti al Louvre: troppo da vedere, e troppo poco tempo. Nella ripresa, la zoppia di Chiesa e il calo di Barella, sin lì i più frizzanti, spengono i nostri falò. I cambi dell’Abate sono conservativi; quelli di Sylvinho, in compenso, sanno tanto di o la va o la spacca. E quasi quasi, agli sgoccioli, Manaj, sfuggito al corpo a corpo di Calafiori (positivo, comunque), non ci porta il conto da pagare. Donnarumma, di spalla, rimedia in extremis.
Morale. Era la prima, e le prime sono sempre insidiose. Teniamoci il risultato. Con un’avvertenza: bisogna chiuderle, le pratiche. E un’altra: il lancio verticale non è reato.
Classifica provvisoria: Spagna 3, Italia 3, Albania 0, Croazia 0.
2° TURNO
Volksparkstadion – Amburgo: 19 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Croazia-Albania.
Risultato finale Croazia-Albania 2-2
Marcatori: 11’ pt Laçi (A), 29’ st Kramaric (C), 31’ st autogol di Gjasula (A), 50’ st Gjasula (A).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/19/spremuta-di-croazia/ ) - Difese da legare, come i pazzi del proverbio. Sylvinho ordina: partenza a razzo e coltellate trasversali, da destra a sinistra: detto fatto, gol di Laçi. A Dalic manca tutto. Un centravanti. Brozovic. E persino Modric (39 a settembre, sorry). Come in Portogallo-Repubblica Ceca decidono i cambi. Nel male (autogol di Gjasula a rimorchio del pari di Kramaric). E nel bene (Gjasula per la zampata del 95’; Hoxha per le sportellate; Budimir per quel poco di profondità che ha assicurato). Nel momento in cui i croati sembrano padroni, e Modric di nuovo Mozart, costretti dal risultato a uscire dal guscio gli albanesi buttano il cuore oltre l’ostacolo. Cuore che, meritatamente, torna a battere. Tempi duri, per i nipotini di Boban.
Arena AufSchalke – Gelsenkirchen: 19 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Spagna-Italia
Risultato finale Spagna-Italia 1-0
Marcatore: 10’ st autogol di Calafiori (I)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/20/che-bambola/#more-10487 ) - Alla traversa di Nico Williams (21 anni, migliore in campo per distacco) mi è venuto in mente Beppe Viola. Il grandissimo Beppe. Quella battuta sul pugile che, pesto, frastornato e sanguinante, chiede al suo secondo: Come vado? Risposta: Se lo ammazzi fai pari. Ecco: Spagna-Italia non è esistita, se non per le parate di Donnarumma, una mezza occasione di Retegui e le mischie del suggello, quando le furie rosse, ancora incredule di essere avanti di un solo gol, e per giunta di Calafiori, cominciavano a toccarsi gli zebedei, un po’ perché stanchi e un po’ perché sì.
Dal momento che un cenno agli allenatori è obbligatorio per legge, De La Fuente ha asfaltato Spalletti, rimasto alla propaganda delle edicole: la Spagna ha deposto il tiki-taka. Col cavolo: non è più l’unico riferimento, ma resta. E come. Veniamo ai giocatori. I loro: pressing, recuperi feroci, difesa alta, Rodri bussola, Fabian Ruiz sultaneggiante, Pedri a rompere le scatole fra le linee, Cucurella a tutta fascia., Morata nove-civetta. E il portiere, Unai Simon, senza voto.
I nostri: molli, lenti, spesso all’indietro tipo rugby; Di Lorenzo saccheggiato da Nico e poi da Ayoze, un incubo; Jorginho divorato dagli squali; Barella regista d’emergenza; Chiesa né terzino né ala; Scamacca soverchiato, Frattesi e Pellegrini sistematicamente in ritardo alle stazioni. Ricapitolando: lo scarto è una bugia clamorosa.
Dal taccuino: 1) cross di Nico Williams, testa di Pedri e prima paratona di Gigio; 2) cross di Morata, sempre dalla fascia dilorenziana, sgrullata di Nico, fuori; 3) azionissima di Yamal (16 anni), lecca di Morata, pugni del portiere; 4) missile di Fabian Ruiz, Donnarumma volante e salvante; 5) da Cucurella a Pedri, mira sballata; 6) cross di Nico, sponda di Morata, coscia di Calafiori; 7) Morata dal limite, Donnarumma è lì; 8) zuccata di Pedri, dalla linea spazza Cambiaso; 9) traversa di Nico; 10) e 11) doppio salvataggio di Donnarumma su Ayoze. Già all’Europeo del 2021, la Spagna di Luis Enrique ci aveva messo in croce. Non così, però. Come cantava un altro grandissimo, Fred Buscaglione: che bambola, a Gelsenkirchen!
Classifica provvisoria: Spagna 6, Italia 3, Albania 1, Croazia 1.
3° TURNO
Dusseldorf Arena – Dusseldorf: 24 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Albania-Spagna
Risultato finale Albania-Spagna 0-1
Marcatori: 13′ pt Ferran Torres (S)
Leipzig Stadium – Lipsia: 24 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Croazia-Italia
Risultato finale Croazia-Italia 1-1.
Marcatori: 10′ st Modric (C), 53′ st Zaccagni (I)
Per leggere il report minuto per minuto del match, clicca sul seguente link >> https://www.sportflash24.it/croazia-italia-1-1-cronaca-azioni-24-giugno-2024-259080
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/24/linizio-dalla-fine/ ) – La fine che coincide con un nuovo inizio: quale, non si sa. Era il 98’ meno sette secondi, quando Calafiori ha «esalato» l’ultima preghiera e Zaccagni l’ha esaudita: 1-1, Italia agli ottavi (sabato con la Svizzera), Croazia all’inferno. E’ il calcio, e il risultato ci sta tutto, al di là del pathos e della consecutio temporum. Avanti, c’erano andati i croati, con Modric (39 anni il 9 settembre): prima il rigore, di destro, sventato da Donnarumma (il migliore, ancora); poi, di sinistro, poco dopo e dopo, soprattutto, l’ennesima paratona del Gigio su Budimir. Il centravanti cui è ridotto Dalic. In casi del genere, scritto che la Croazia continuiamo a non batterla, il risultato inghiotte tutto, la personalità carente, la qualità modesta, le scelte (Di Lorenzo e Jorginho titolari, di nuovo), quel senso di sbadigliante impotenza che ci ha accompagnato per un’ora: sino, cioè, alla pugnalata improvvisa di Luka. Il miracolo di Livakovic sull’incornata di Bastoni sembrava un indizio: invece no, era un cerino spento da un soffio di noia. Spalletti aveva cambiato modulo, dal 4-2-3-1 al 3-5- 2, e, una volta sotto, ha affiancato a Retegui tutta l’artiglieria: Scamacca, Chiesa, Zaccagni. C’è stato spazio persino per Fagioli. Spaccato l’equilibrio, la Croazia si è difesa a catenaccio. L’ingresso di Budimir le aveva offerto un minimo di fisicità in area, ma se non esci mai dall’accampamento, rischi che prima o poi qualcosa succeda. Ed è successo. Mentre il ct ritirava Modric, e Brozovic sbuffava, la paura dei nostri è diventata coraggio e disperazione. Donnarumma, certo. E Calafiori: ammonito, salterà la sfida con Ndoye. Dall’autogol con le furie all’azionissima di Lipsia. Testa alta, gran visione. E quel destro a giro, delpieresco, di Zaccagni. Non tutte le «salme» finiscono in gloria: questa , sì. Fiuuuuuuuuuuuuu.
Classifica definitiva: Spagna 9, Italia 4, Croazia 2, Albania 1.
Verdetti: Spagna (1^) qualificata agli ottavi di finale; Italia (2^) ammessa agli ottavi; Croazia (3^ ed eliminata). Albania eliminata.
C
(Inghilterra, Serbia, Danimarca, Slovenia)
1° TURNO
Stuttgart Arena – Stoccarda: 16 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Slovenia-Danimarca
Risultato finale Slovenia-Danimarca 1-1
Marcatori: 17’ pt Eriksen (D), 32’ st Janza (S)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/16/leoncini/) - Non si può non tornare al 12 giugno di tre anni fa, a Danimarca-Finlandia di Copenaghen, al cuore matto di Eriksen, più morto che vivo e poi, per fortuna, più vivo che morto. Proprio lui, l’hombre del destino e del partido. Non è bastato, ma entra di diritto nel novero delle emozioni. Giusta, alla fine, la carambola della ditta Janza-Hjulmand. Più Sesko (un palo) che Hojlund. Danesi in cattedra per un’oretta, poi sloveni in versione «arrivano i nostri». E’ il primo pareggio.
Arena AufSchalke – Gelsenchirken: 16 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Serbia-Inghilterra
Risultato finale Serbia-Inghilterra 0-1
Marcatore: 13’ pt Bellingham (I)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/16/leoncini/) - Lo stacco imperiale di Bellingham sul cross di Bukayo Saka ha deciso Inghilterra-Serbia 1-0 a Gelsenkirchen. Era il 13’. Partita rognosa e a tratti noiosa, con i leoncini del tiepido Southgate a farla (per un po’, almeno) e gli avversari a subirla. Una scultura, il gol, non una pittura. Attorno, una traversa e un salvataggio di Kane, Alexander-Arnold centrocampista uhm, Foden giù e, nella ripresa, un grappolo di campanili, un pugno di pallacce da piramide di Cambridge. Stojkovic li ha rispettati fin troppo, i maestri. Tadic era da mettere subito. Una torcia. L’unica. Milinkovic-Savic e Mitrovic poca roba, Vlahovic un tiro e un mare di sponde ciccate. Kostic svagato e (ma va?) infortunato.
Sono sincero: mi aspettavo qualcosina di più, anche da Rice, comunque il più lucido. Era il debutto, e i debutti sono imboscate. E’ stata tutt’altro che una battaglia: due ammoniti, entrambi serbi, e un Orsato in scioltezza.
Classifica provvisoria: Inghilterra 3, Slovenia 1, Danimarca 1, Serbia 0.
2° TURNO
Munich Football Arena – Monaco di Baviera: 20 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Slovenia-Serbia
Risultato finale Slovenia-Serbia 1-1
Marcatori: 24’ st Karnicnik (SLO), 50’ st Jovic (SRB)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/20/che-bambola/#more-10487 ) -Un derby scosso come un cavallo senza fantino. Palo di Esnik, traversa di Mitrovic, Milinkovic-Savic fuori e poi dentro (e sul gol, uhm), Vlahovic dentro e poi fuori, qual piuma al vento. Serbi, solita serenata al cupio dissolvi. Tadic grigio, meglio le bollicine di Samardzic. La sgrullata di Jovic, in mischia, arriva al 95’ e sa di beffa: ma solo, onestamente, per gli sloveni.
Frankfurt Arena – Francoforte sul Meno: 20 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Danimarca-Inghilterra
Risultato finale Danimarca-Inghilterra 1-1
Marcatori: 18’ pt Kane (I), 34’ pt Hjulmand (D)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/20/che-bambola/#more-10487 ) - Che noia, ‘sti leoncini. Spostano pochi carri e munizioni, passano con la ditta Walker-Kane per dormita ricevuta (Kristiansen) e, sbadiglianti, si ritirano sotto palla. Alexander-Arnold centrocampista continua a sembrarmi un ossimoro. Foden è meno smorto e coglie un palo. Bellingham solfeggia alla periferia del concerto. Il pari di Hjulmand, ex Lecce (gran destro da lontano) giunge quasi per inerzia. Le uscite di Kane, Foden e Saka sono un messaggio di Southgate alla nazione: qui comando io. Purtroppo.
Classifica provvisoria: Inghilterra 4, Slovenia 2, Danimarca 2, Serbia 1.
3° TURNO
Cologne Stadium – Colonia: 25 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Inghilterra-Slovenia
Risultato finale Inghilterra-Slovenia 0-0.
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/25/tra-rutti-morsi-e-sbadigli/#more-10516 ) - Southgate a parte, non esattamente una cima, come vanno piano i suoi leoncini. Calcoli o serbatoi vuoti? Una tazza di camomilla. Il momento-memento? L’ingresso di Josip Ilicic, 36 anni, il piede sinistro della Dea.
Munich Football Arena – Monaco di Baviera: 25 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Danimarca-Serbia
Risultato finale Danimarca-Serbia 0-0.
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/25/tra-rutti-morsi-e-sbadigli/#more-10516 ) - Spiccioli per Vlahovic e Milinkovic-Savic. E pure qui, nonostante Djokovic, pochi dritti e pochissimi rovesci. Un mortorio. Danesi secondi. Serbi a casa.
Classifica definitiva: Inghilterra 5, Danimarca 3, Slovenia 3, Serbia 2.
Verdetti: Inghilterra (1^) qualificata agli Ottavi; Danimarca (2^) e Slovenia (3^), seconde per punti totali, differenza reti e numero di gol complessivi nel torneo. Gli scandinavi, però, vengono ammessi agli Ottavi perché hanno ottenuto migliori risultati nel percorso di qualificazione rispetto agli slavi, giunti ufficialmente terzi e poi ripescati per il prossimo turno. Serbia (4^) eliminata.
D
(Francia, Olanda, Austria, Polonia)
1° TURNO
Volksparkstadion – Amburgo: 16 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Polonia-Olanda
Risultato finale Polonia-Olanda 1-2
Marcatori: 16’ pt Buksa (P), 29’ pt Gakpo (O), 38’ st Weghorst (O).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/16/leoncini/) - Non esattamente calcio totale, ma sempre calcio. E comunque, più generoso dei «senzaLewa». L’ha risolta una riserva, Weghorst, a conferma del peso delle panchine. Le parate di Szczesny hanno congelato il verdetto fino all’83’. In vantaggio, era andata la Polska. Come l’Albania. Lunga è la strada per Tipperary.
Dusseldorf Arena – Dusseldorf: 17 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Austria-Francia
Risultato finale Austria-Francia 0-1
Marcatore: 38’ pt autogol di Wober (A).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/17/sangue-poco-bleu/#more-10461)
- Tanto rumore per un autogol. La sventurata zucca di Wober sul crossettino di capitan Mbappé (da destra, da destra…). Riassumere Austria-Francia 0-1 in un episodio potrà sembrare irriverente, e in effetti un po’ lo è, visto il pressing imposto da Rangnick, der professor, e la notte dell’oratore Mbappé: due reti divorate, la prima complice Pentz, la seconda senza se e senza ma. Più il naso rotto e il giallo per l’infantile teatrino degli sgoccioli. Maschia e in perenne equilibrio, l’ordalia di Dusseldorf. Che poi detto equilibrio sia stato determinato, soprattutto, dalla mira poco bleu dei vice campioni del Mondo e dai rari tiri degli avversari (di rilievo, solo quello di Baumgartner, su assist di Sabitzer, sventato da Maignan), questa è un’altra storia. Che appartiene all’anima randagia del calcio. I migliori: l’arabo Kanté e la rive gauche di Theo. Da Rabiot, modica quantità e una super palla a Kylian. Da Thuram, arrosto nei dribbling e fumo nel resto. Si è giocato per 100 minuti a gran ritmo. Beati loro.
Classifica provvisoria: Olanda 3, Francia 3, Austria 0, Polonia 0.
2° TURNO
Leipzig Stadium – Lipsia: 21 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Olanda-Francia
Risultato finale Olanda-Francia 0-0
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/21/finalmente-uno-0-0/ ) - Europei, finalmente uno 0-0. Il primo dopo 21 partite. E mica tra vecchi arnesi. Francia e Olanda a Lipsia. I vice del mondo, i papà del totaalvoetbal. Senza Mbappé: come togliere la torta alle ciliegine e alla glassa di Deschamps. Nell’aria, il malizioso ritornello di «meglio due feriti che un morto». I bleu ci hanno dato dentro un po’ di più, specialmente nella ripresa. Griezmann si è mangiato un paio di occasioni colossali (ma sulla numero 1, al posto di Rabiot avrei tirato). In compenso, bravo Maignan su Frimpong subito e poi su Gakpo. Per il resto, piccolo cabotaggio e una gerla di errori, di omissioni, di sbadigli. Tra i migliori, uno dei peggiori del finale di stagione: Upamecano. Annullato correttamente, al 70’, un gol di Xavi Simons (fin lì, deambulante ai margini): troppo vicino al portiere, Dumfries, perché qualche pazzo potesse considerarlo «passivo».
Olympiastadion – Berlino: 21 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Polonia-Austria
Risultato finale Polonia-Austria 1-3
Marcatori: 9’ pt Trauner (A), 30’ pt Piatek (P), 21’ st Baumgartner (A), 33’ st Arnautovic (A)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/21/finalmente-uno-0-0/ ) - Le orde di Rangnick invadono i territori di Probierz. Per mezz’ora, gara a senso unico e incornata di Trauner. I polacchi si scuotono e Piatek pareggia, di rapina. Ma è un falò che si spegne in fretta. Ci pensa capitan Arnautovic, velo per Baumgartner e poi penalty impeccabile. Era appena entrato Lewandowski: un giallo e niente più. Zero punti: Szczesny, fra gli ultimi ad arrendersi, è fuori.
Classifica provvisoria: Olanda 4, Francia 4, Austria 3, Polonia 0.
3° TURNO
Olympiastadion – Berlino: 25 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Olanda-Austria
Risultato finale Olanda-Austria 2-3
Marcatori: 6′ pt autogol di Malen (O), 2′ st Gakpo (O), 14′ st Schmid (A), 30′ st Depay (O), 35′ st Sabitzer (A).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/25/tra-rutti-morsi-e-sbadigli/#more-10516 ) - Austria prima, dunque. La partita: come rovesciare una borsa e trovarci di tutto, strafalcioni ed emozioni. Rangnick ha messo su un branco di lupi che azzannano chiunque si aggiri nei loro boschi. Occhio all’Austria, aveva ammonito Zibì Boniek. Però. I batavi ne soffrono le invasioni e le accelerazioni. Continuano a crepitare le autoreti: bellissima quella di Malen, in spaccata, da attaccante puro (quale, in effetti, è).
BVB Stadion – Dortmund: 25 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Francia-Polonia
Risultato finale Francia-Polonia 1-1
Marcatori: 11′ st Mbappé (F), 29′ st Lewandowski (P).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/25/tra-rutti-morsi-e-sbadigli/#more-10516 ) - Più che le mani degli allenatori, i piedi dei giocatori. E i guanti di Skorupski. Per 70’ i vice re del Mondo banchettano. Solo che il portiere del Bologna para tutto, tranne il penalty del mascherato Mbappé, al primo squillo europeo. Penalty che si era procurato Dembélé: sino al tiro o al cross, un pericolo per gli avversari; dopo, un pericolo per i compagni. Se la nazione pende a destra, la Nazionale continua a votare a sinistra: Theo, Kylian (specialmente dopo l’ingresso, tardivo, di Giroud). Ma ecco la «solita» pennica: con lo scarto ancora in bilico, i francesi ordinano caffè e digestivo, tra un flato e l’altro. Upamecano, fin lì impeccabile, pesta un piedino a Swiderski. Rigore varista. Lewandowski (36 anni ad agosto) lo trasforma due volte: il primo, muovendosi, glielo aveva parato Maignan. Sangue bleu, sì, ma annacquato.
Classifica definitiva: Austria 6, Francia 5, Olanda 4, Polonia 0.
Verdetti: Olanda (1^) qualificata agli ottavi di finale; Francia (2^) ammessa agli ottavi; Olanda (3^ e ripescata); Polonia eliminata.
E
(Romania, Belgio, Slovacchia, Ucraina)
1° TURNO
Munich Football Arena – Monaco di Baviera: 17 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Romania-Ucraina
Risultato finale Romania-Ucraina 3-0
Marcatori: 29’ pt Stanciu (R), 8’ st Razvan Marin (R), 12’ st Dragus (R)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/17/sangue-poco-bleu/#more-10461) - Per giocare, gli ucraini giocano: ma sotto porta, fantasmi. I romeni non hanno fretta. Sono rapidi, però. E Lunin, impeccabile al Real, li imbocca: una «distruzione dal basso» arma lo splendido destro del talentuoso Stanciu; poi va giù di pancia su una telefonata dell’empolese Marin. Attenuanti generiche, viceversa, sul tap-in di Dragus. What else? Dragusin sigilla il bunker, Dovbyk e Mudryk, Sudakov e Tsygankov girano in folle. E l’orgoglio? Prigioniero, probabilmente, dell’ansia da prestazione.
Frankfurt Arena – Francoforte sul Meno: 17 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Belgio-Slovacchia
Risultato finale Belgio-Slovacchia 0-1
Marcatore: 7’ pt Schranz (S)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/17/sangue-poco-bleu/#more-10461) - Calzona batte Tedesco nel derby calabro. Risolve Schranz, in avvio. Slovacchi, tosti, al guinzaglio di Lobotka. Belgi, le solite cicale. Doku e De Bruyne ci provano ma trovano un muro semovente. Lukaku? Un romanzo: sprecone e iellato. Si mangia almeno un paio di gol e due glieli sfila il Var, per un fuorigioco di mezza spalla e un braccino di Openda. Nel Novecento sarebbe finita 2-1 per i rossi. Dura lex, sed lex.
Classifica provvisoria: Romania 3, Slovacchia 3, Belgio 0, Ucraina 0
2° TURNO
Dusseldorf Arena – Dusseldorf: 21 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Slovacchia-Ucraina
Risultato finale Slovacchia-Ucraina 1-2
Marcatori: 17’ pt Schranz (S), 9’ st Shaparenko (U), 35’ st Yaremchuk (U)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini >> http://www.beckisback.it/2024/06/22/il-passator-cortese/ ) -Ennesima rimonta, e il solito copione sfuggito di mano al regista. Calzona, temo, retrocesso da Cagliostro a impiastro: un classico. Non basta la (seconda) rete di Schranz. Medicato l’assetto, Rebrov trova – a parte Dovbyk, prigioniero di Skriniar – forza, carattere, pali (Tymchyk, Mudryk) e un filo di gioco. Yaremchuk è un cambio, a conferma della centralità delle panchine. Lo stop a seguire, bello, confonde i riflessi di Dubravka.
Cologne Stadium – Colonia: 22 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Belgio-Romania
Risultato finale Belgio-Romania 2-0
Marcatori: 2’ pt Tielemans (B), 35’ st Kevin De Bruyne (B)
(Commento dal blog di Roberto Beccantini >> http://www.beckisback.it/2024/06/22/il-passator-cortese/ ) – Si procede di buona lena, all’europea. Veniva, il Belgio, dal k.o. con la Slovacchia; e la Romania, dal 3-0 all’Ucraina. Morale: 2-0. Tielemans subito, su sponda di Lukaku, e De Bruyne alla distanza, su topica di Burca. Intanto, a proposito: Var tre Lukaku zero. Terzo gol annullato, il secondo per offside «scemi-automatico» (un po’ di scarpa). Tedesco aveva ridisegnato la squadra: Tielemans, uno dei nuovi. Doku ha un dribbling che non può non agitare emozioni, ma esagera nello specchiarsi. Partita in pugno, De Bruyne a cavallo, per come indica cosa fare e per come, quando è il suo turno, lo fa. Romeni fragili dietro, e sullo 0-1 Man trova in Casteels le corazza di Courtois.
Classifica provvisoria: Romania 3, Belgio 3, Slovacchia 3, Ucraina 3.
3° TURNO
Stuttgart Arena – Stoccarda: 26 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Ucraina-Belgio
Risultato finale Ucraina-Belgio 0-0
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Un dormitorio. Belgi in versione England, Ucraina con Shevchenko in tribuna e Rebrov in panca: fuori con quattro punti, così è se vi pare. De Bruyne ha distribuito perle: invano. Un paio di brividi e nulla più: Lukaku all’inizio, murato da Trubin; un angolo di Malinovskyi, nella ripresa, intercettato in extremis, sul gesso della porta, da Casteels. Il resto, mancia: ma roba da tirchi.
Frankfurt Arena – Francoforte sul Meno: 26 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Slovacchia-Romania.
Risultato finale Slovacchia-Romania 1-1.
Marcatori: 24′ pt Duda (SVK), 37′ pt Razvan Marin (ROM) (Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Meglio due feriti che un morto: e più non dimandare.
Classifica definitiva: Romania 4, Belgio 4, Slovacchia 4, Ucraina 4.
Verdetti: Romania prima (ammessa agli ottavi di finale con 4 gol fatti e 3 subiti), Belgio secondo (qualificato agli Ottavi grazie a 2 gol fatti e 1 subito), Slovacchia terza (2 gol fatti e 2 subiti, ripescata grazie ai 4 punti totalizzati e alla differenza reti uguale a zero), Ucraina quarta (2 gol fatti e 4 subiti e, quindi, eliminata).
F
(Portogallo, Turchia, Repubblica Ceca, Georgia)
1° TURNO
BVB Stadion – Dortmund: 18 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Turchia-Georgia
Risultato finale Turchia-Georgia 3-1
Marcatori: 25’ pt Mert Muldur (T), 32’ pt Mikautadze (G), 20’ st Arda Guler (T), 52’ st Kerem Akturkoglu (T).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/18/10473/#more-10473 )- Ammazza l’asilo turco. Arda Güler (febbraio 2005, Ancelotti) spacca la Georgia con un missile di sinistro. Kenan Yildiz (maggio 2005, Allegri) ne fa uno più «umano» – sarebbe stato il 2-0, annullato per mezzo piede – e offre dribbling alla comitiva. Partita vibrante, sempre sul filo del filo. Palo di Ayhan, golazo di Muldur, ex Sassuolo, con una volée di destro. Azioni di qua, azioni di là. Pareggia Mikautadze su fotta del portiere. Nella ripresa, «Aeroplanino» Montella sposta più al centro il bebé del Real. Mica una cattiva idea, visto cosa s’inventa. Traversa di Kochorashvili dopo un numero alla Platini (o quasi), palo di Davitashvili (più salvataggio sulla linea), cavalcata solitaria di Kerem Aktürkoglu (al 97’). E Calhanoglu? Regia bassa per un tempo, poi un po’ più alta. Ma niente di che. Come Kvara, calzettoni giù (nostalgia canaglia) e dribbling amletici, da presente nebuloso e futuro piovoso. Ricapitolando: una paccata di emozioni, complici (naturalmente) gli errori. E scarto, oggettivamente, esagerato.
Leipzig Stadium – Lipsia: 18 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Portogallo-Repubblica Ceca
Risultato finale Portogallo-Repubblica Ceca 2-1
Marcatori: 17’ st Provod (RC), 24’ st autogol di Hranac (RC), 52’ st Francisco Conceiçao (P).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it/2024/06/18/10473/#more-10473 ) - Dalla lotteria dei 41 anni di Pepe e dei 39 di Cristiano esce, fatale e letale, il biglietto dei 21 di Francisco Conceiçao. Un cambio, come Pedro Neto, classe 2000, il «servitore». Hranac, esausto e già firmatario dell’autogol, apparecchia la mira al figlio di Sergio. E dal momento che siamo al 92’, Portogallo 2, Repubblica Ceca 1. Perché sì, in vantaggio era andata proprio la squadra di Hasek, con un bel destro di Provod da fuori area. E bravo Martinez: penso alle staffette, al sacrificio di Leao (un paio di petardi in avvio, poi stop), alle scelte giovani. Se un possesso del 74% non basta, e vai pure sotto, urgono colpi d’ala. O di chiappe. Non che il Portogallo abbia rubato: per carità. Resta però negli occhi quell’infinito e sfinente torello che solo Cierre, alla sua veneranda età, traduceva in fatti: due parate di Stanek (la prima, soprattutto); un gran tacco per Vitinha, murato in extremis; il palo dal quale scaturiva la rete di Diogo Jota (ennesimo panchinaro), tutto cancellato da un offside di ginocchio. Spazio al dibattito: il Marziano rappresenta sempre la soluzione o comincia a essere un problema? Sinceramente: nessuno è insostituibile, ma di alternative fragorose non ne colgo. E’ mancata, in generale, la magia dell’ultimo passaggio, la scintilla del «dieci»: persino da parte di Bernardo Silva. Il catenaccione della Cechia (un tiro, un gol) ostruiva i valichi, e questo ha trasformato in marmellata il palleggio di Bruno Fernandes e c. Profondità, spalanca le tue braccia, io sono qua…
Morale della notte. Tutte vittoriose, dopo il 1° round, le big, tranne il Belgio. I miei voti (tenendo conto dei rivali): Germania 8; Spagna 7; Francia, Inghilterra, Olanda, Portogallo, Italia 6,5; Belgio 5.
Classifica provvisoria: Turchia 3, Portogallo 3, Repubblica Ceca 0, Georgia 0
2° TURNO
Volksparkstadion – Amburgo: 22 giugno 2024 ore 15, calcio d’inizio di Georgia-Repubblica Ceca
Risultato finale Georgia-Repubblica Ceca 1-1
Marcatori: 49’ pt Mikautadze (G), 14’ st Schick (RC).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini >> http://www.beckisback.it/2024/06/22/il-passator-cortese/ ) - Alla garibaldina, fra mosse e scosse, sprazzi di Kvara, mani-comio e penalty varista che manda avanti i georgiani. Poi il pari – non molto chic, a dire il vero – di Schick (di petto, a mezzo metro dal gesso della porta). Il ceco esce per infortunio, come Kvara. E in flagrante contropiede, al 95’, Lobzhanidze si mangia il gol che avrebbe potuto trasformare l’acqua in vino, la cronaca in storia.
BVB Stadion – Dortmund: 22 giugno 2024 ore 18, calcio d’inizio di Turchia-Portogallo
Risultato finale Turchia-Portogallo 0-3
Marcatori: 21’ pt Bernardo Silva (P), 28’ pt autogol di Samet Akaydin (T), 11’ st Bruno Fernandes (P).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini >> http://www.beckisback.it/2024/06/22/il-passator-cortese/ ) - Il fado è tratto. Montella rinuncia all’asilo (Arda Guler, Yildiz), Çalhanoglu scompare fra le onde, Bernardo apre, Bruno chiude. In mezzo, un autogol iconico. Mentre Cristiano e Joao Cançelo si mandano amabilmente a quel paese, Akaydin tocca al portiere che, scampato il pericolo, stava uscendo giulivo. Dietro front di entrambi, a tutto gas: troppo tardi. Segnali: Leao, secondo giallo per simulazione (darsi una regolata, no?); Cierre rinuncia al gol pur di offrire l’onore a Bruno Fernandes. Da egolatra a passator cortese: pasta di capitano. Ah, l’età…
Classifica provvisoria: Portogallo 6, Turchia 3, Repubblica Ceca 1, Georgia 1.
3° TURNO
Arena AufSchalke – Gelsenkirchen: 26 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Georgia-Portogallo
Risultato finale Georgia-Portogallo 2-0
Marcatori: 2′ pt Kvaratskhelia (G) 12′ st Mikautadze (G). -(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) -Scritto che senza il gol di Zaccagni saremmo a casa, cin cin alla Georgia, 3 milioni e 700 mila abitanti, cartolina dall’ex Unione Sovietica, per la prima volta agli ottavi d’Europa. Cristiano, isterico, aveva la pancia piena; Kvara, no. Martinez, lider maximo del girone, aveva risparmiato la tipo (non il marziano, però); Sagnol, naturalmente no. Al destino serviva un sicario, per trasformare la cronaca in storia. Ha scelto Antonio Silva: sgorbio in uscita al pronti-via, contropiede, sinistro di Kvara; rigore in avvio di ripresa, Mikautadze chirurgico (e, con 3 reti, capocannoniere del torneo). Dopodiché: Cristiano sostituito con strascico di moccoli; riserve palleggianti e crossanti (male, malissimo); avversari sul pezzo (con il lessico di oggi: densità e ripartenze; con lo slang di ieri: catenaccio e contropiede). Mikautadze e Kvara in copertina. E il portiere, Mamardashvili: dopo Donnarumma, lui. Tirando le somme: è la riffa della terza e ultima partita. Chi ha stimoli e chi no, chi gioca «con» e chi «senza».
Volksparkstadion – Amburgo: 26 giugno 2024 ore 21, calcio d’inizio di Repubblica Ceca-Turchia
Risultati finale Repubblica Ceca-Turchia 1-2
Marcatori: 6′ st Calhanoglu (T), 21′ st Soucek (RC), 49′ st Tosun (T). – (Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) – Il rosso a Barak, per cumulo, spariglia il mazzo. Ma che fatica, i montelliani. Con Arda Guler e Yildiz dall’inzio. Luci e ombre, ombre e luci. Raffinato, l’esterno destro di Çalha; da moviola il mischione che propizia il pari di Soucek; agli sgoccioli, con i cechi stremati, la sentenza di Tosun.
Classifica definitiva: Portogallo 6, Turchia 6, Georgia 4, Repubblica Ceca 2.
Verdetti: Portogallo (1° grazie ai 6 punti e al successo nello scontro diretto contro la Turchia; ammesso agli Ottavi), Turchia (seconda e qualificata al turno successivo), Georgia (terza e ripescata per una storica ammissione agli Ottavi), Repubblica Ceca (quarta ed eliminata).
PENSIERO IN OTTICA OTTAVI DI FINALE (dal blog di Roberto Beccantini >> http://www.beckisback.it/2024/06/25/tra-rutti-morsi-e-sbadigli/#more-10516 ) - “Per concludere, fiocco azzurro: Francia, Germania, Spagna, Portogallo (e Belgio, ndr) nell’altra parte del tabellone. Spalletti con le chiappe al muro”.
AGGIORNAMENTI TABELLONE A ELIMINAZIONE DIRETTA 29 GIUGNO-14 LUGLIO
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OTTAVI DI FINALE
Olympiastadion – Berlino, sabato 29 giugno ore 18: Svizzera (2^ gruppo A) contro Italia (2^ gr. B).
Risultato finale Svizzera-Italia 2-0.
Marcatori: 37′ pt Freuler (S), 1′ st Vargas (S).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini Beckisback.it ) - LA GRANDE BRUTTEZZA – Il problema è che Allegri ha un alibi. In caso contrario… Scherzi a parte. Il problema non è Svizzera due Italia zero. Certo, è anche questo: perché erano gli ottavi e noi si torna, giustissimamente, a casa. Il problema, ecco, è il modo che ancor ci offende. Dominati per un tempo, tra il «solito» Donnarumma (su Embolo), il gol di Freuler e un legno randagio; subito trafitti dal «giro» delpieresco di Vargas e poi controllati come fanno le nonne con i nipotini ai giardini nell’altro. E non che Yakin fosse il Pep e Luscianone il primo che passa. Ci è mancato tutto: coraggio, gambe. Xhaka (voto 9) sembrava un concentrato di don Alfredo (Di Stefano) e De Bruyne. L’Abate di Certaldo aveva sventrato la formazione, inserito Fagiolino, addirittura, e non che abbia fatto peggio di Jorginho, onestamente. Barella, colpito subito, si accontentava di una normalità che difficilmente gli si riconosce. Loro, cazzuti e illuministi; noi, molli e oscurantisti. Credevo che fosse impossibile giocare peggio che con Spagna e Croazia: mi sbagliavo. Quando dai troppa importanza al tecnico, e poco ai giocatori, può succedere che i giocatori ci marcino, tanto sanno già quale testa rotolerà. Ci si aggrappa alla difesa a tre sbandierata se non in casi d’emergenza; ci si attacca al tram delle differenze tra Nazionale e club (per esempio, Scamacca), ma questa è un’aggravante, a carico del singolo, non un’attenuante (pro Gasp, mica ne ha bisogno). Un autopalo di Shaar e uno di Scamacca, tutto qui la Nazionale di una Berlino che baciò l’azzurro di Buffon e Cannavaro, di Totti e Del Piero. Eccetera eccetera sino alle magie di Grosso. Il mio pronostico era: 51%-49% per l’Italia. A patto di essere audaci. Invece no. Pavidi e sgonfi. Più suonati di Biden. Sommer, non una parata. Eravamo i campioni d’Europa. Nessuna obiezione, vostro onore: se ne vanno i peggiori.
BVB Stadion – Dortmund, sabato 29 giugno ore 21: Germania (1^ gr. A) contro Danimarca (2^ gr. C).
Risultato finale Germania-Danimarca 2-0.
Marcatori: 8′ st Havertz (G), 23′ st Musiala (G).
Arena AufSchalke- Gelsenkirchen, domenica 30 giugno ore 18: Inghilterra (1^ gr. C) contro Slovacchia (3^ gr. E). Risultato finale Inghilterra-Slovacchia 2-1 dopo i tempi supplementari.
Marcatori: 25′ pt Schranz (S), 50′ st Bellingham (I), 1° min. primo t. suppl. Kane (I).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) – Sarebbe stato storico l’1-0 della Slovacchia di Francesco Calzona, artigiano calabrese e terzo staffettista dell’ultimo Napoli. Il gol di Schranz, le barricate di Lobotka, Duda e Kucka. Gli inglesi di una monotonia asfissiante, un palo di Rice e cieli di fumo. Al minuto 95, viceversa, tutti e tutto – la modestia di Southgate, quell’incedere bolso, il catenaccione dei rivali – si sono inchinati «al» gesto. Che non è schema: è anatomia di un istante, ribellione allo status quo. La rovesciata di Bellingham, fin lì moschettiere confuso. Sull’onda, in avvio dei supplementari, ecco l’incornata di Kane, fin lì più pecora che pastore. E così 2-1, per l’England. I cambi, da Palmer in giù, hanno portato energie ai leoncini. Non altrettanto, quelli di Calzona, beffati agli sgoccioli degli sgoccioli, quando la cronaca stava per inginocchiarsi alla sentenza. Non ha vinto chi ha giocato meglio, a Gelsenkirchen: se mai, chi ha attaccato di più. Ha vinto la classe. Merce rara, ma sempre degna di menzione. Bellingham alla Serbia, Kane alla Danimarca; Bellingham e Kane agli slovacchi: è la ditta che tiene su la baracca.
Cologne Stadium – Colonia, domenica ore 21: Spagna (1^ gr. B) contro Georgia (3^ gr. F).
Risultato finale Spagna – Georgia 4-1.
Marcatori: 18′ pt autogol di Le Normand (S), 39′ pt Rodri (S), 6′ st Fabian Ruiz (S), 30′ st Nico Williams (S), 38′ st Dani Olmo (S).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Alzi la mano chi non ha tifato per le barbe di Tbilisi. Al harakiri di Le Normand, disturbato da quel guerriero di Kvara, tutti dietro con Mamardashvili, Mikautadze e gli opliti di Sagnol. Alla fine, tutti in piedi per le Furie, perché tali sono state. Hanno subito lo 0-1 con il fastidio di un automobilista al quale, a un semaforo, fanno le corna. Dopodiché: Rodri dal limite, Fabian Ruiz di testa su crossettino di Yamal, Nico di contropiede (sì, ogni tanto la trama fa le capriole) e Dani Olmo di bisturi. Quattro partite, quattro vittorie. E ora, nei quarti, i crucchi. Kroos o Rodri: vamos.
Dusseldorf Arena – Dusseldorf, lunedì 1 luglio ore 18: Francia (2^ gr. D) contro Belgio (2^ gr. E).
Risultato finale Francia-Belgio 1-0.
Marcatore: 40′ st autogol di Vertonghen (B).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Di «musin musetto», l’ex cicala avanza. Autogol di Wober, 1-0 all’Austria; 0-0 con l’Olanda; rigore di Mbappé, 1-1 con la Polonia. E poi il harakiri di Vertonghen, su tiro-cross di Kolo Muani al minuto 85. Reti su azione, ancora zero. C’est la vie en bleu. Per carità, la partita l’han fatta loro, i vice campioni del Mondo. E se l’epilogo è stato fortunoso, cesellata fu l’azione che lo generò. Palla rubata a Lukaku, filiera di passaggi da area ad area, corse e ricorse, tocchi e ritocchi fino alla lotteria della conclusione. I numeri raccontano di 19 tiri a 5 per la France, ma 2 a 2 nello specchio: e quelli di Lukaku e De Bruyne, pericolosi assai, sventati da Maignan. Livello tecnico, a pelo di sufficienza. Manca, a Deschamps, un Giroud giovane da piazzare nel cuore dell’attacco: in maniera da offrire alla maschera di Mbappé (in senso letterale) carnevali più agevoli. Il Belgio Tedesco è stato Doku e (un po’) De Bruyne. Sinceramente: il solito monumento a un calcio che, sul più bello, diventa troppo «liquido» e vanesio per sedurre i tabellini.
Frankfurt Arena – Francoforte sul Meno, lunedì 1 luglio ore 21: Portogallo (1^ gr. F) contro Slovenia (3^ gr. C). Risultato finale Portogallo-Slovenia 3-0 dopo i tiri di rigore.
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Perché a un certo punto ci dimentichiamo di tutto, di tutti e – amatori o odiatori – ci mettiamo lì a pregare, a gufare? Perché il calcio è così. Un’Iliade di 120 minuti, un’Odissea di rigori, con Cristiano Ronaldo che da Achille diventa Ettore e poi torna Achille, al diavolo i 39 anni e i talloni. Ai quarti va, così, il Portogallo, domatore solo al tiebreak di una Slovenia che, senza essere stata Pogacar, gli ha tenuto testa fino all’ultimo tuffo di Diogo Costa, l’eroe nascosto da Omero, fino all’ultimo sibilo di Orsato. Zero a zero e poi, d’improvviso, tre a zero. Che notte, la notte di Francoforte. Prigionieri dell’ego di Cristiano, e Cristiano prigioniero del suo ego. Le punizioni? le tiro io; di testa? ci vado io; il penalty nei supplementari? a me la palla, please. Il balzo di Oblak, e il rimbalzo sul palo, esulavano dal copione. Possibile? Ma certo. E allora vai di lacrima – lui in campo, la mamma in tribuna – con i compagni che, nel ricordo delle strenne antiche, cercavano, tutti intorno, di incollarne il morale, di raccoglierne l’orgoglio sanguinante. Ostaggi di un marziano: ma spesso, ai suoi bei dì, felici di non evadere. Intanto, la partita continuava. E Benjamin Sesko, 21 anni, si mangiava un «rigore» in movimento, quasi uno shot-out Usa e getta, non meno portentoso, non meno clamoroso. La porta, gliel’aveva spalancata Pepe (41 anni), nell’unico attimo in cui l’età ne aveva preso a calci la malizia, e chiusa, al culmine di una cavalcata da film western, l’intruso alla sparatoria. Diogo Costa. Il Portogallo di Martinez, padrone monotono della trama. La Slovenia di Kek, arroccata ma pavida no, mai. Le bollicine di Cancelo, le sportellate di Bijol. Coriandoli di una vita fa. La coda dei penalty ha ristabilito le gerarchie e invitato sul palco anche Josip Ilicic, 36 anni, il chierichetto che, nella messa cantata del Gasp, era addetto ai turiboli della fantasia. Nel dettaglio: Ilicic, parato; Cristiano, poiché l’ego strillava e non glielo avrebbe mai perdonato, gol; Belkovec, parato; Bruno Fernandes, gol; Verbic, parato; Bernardo Silva, gol. Ducadam, nella finale di Coppa dei Campioni tra Barcellona e Steaua, Siviglia 1986, ne rintuzzò quattro su quattro, addirittura. «Essere soli è una forza; sentirsi soli una debolezza» scrive Julian Barnes in «Elizabeth Finch». E’ quello che deve aver pensato Cierre dopo l’errore che poteva stroncargli l’uscita. Invece no. Dal cilindro del destino è uscito un angelo custode (e portiere, soprattutto). Non Oblak. Diogo Costa. L’altro. Il mestiere dell’ombra.
Munchen Arena – Monaco di Baviera, martedì 2 luglio ore 18: Romania (1^ gr. E) contro Olanda (3^ gr. D).
Risultato finale Olanda-Romania 3-0.
Marcatori: 20′ pt Gakpo (O), 38′ e 48′ st Malen (O).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Un quarto d’ora di ritardo accademico, con la scolaresca romena a far casino, e poi la lezione. Tremenda. Lo scarto non spiega la profondità degli argomenti. Gakpo, gol e assist, doppietta di Malen. In bellezza, in scioltezza. A tutto campo. Reijnders e Schouten dominanti a centrocampo, Dumfries sulla fascia, Van Dijk, De Vrij e Aké in difesa. A poco a poco, Stanciu, Dragusin e i due Marin sono stati invasi e soggiogati. Ronald Koeman gongola. L’ultima panchina, per ora, rimane la penultima: così dicono ad Amsterdam. Si è giocato a Monaco, là dove – nel 1988 – un’altra Olanda, l’Olanda di Van Basten e Gullit, si laureò campione d’Europa. Diverso era lo stadio: non, però, il senso di superiorità sparpagliato sul campo. Fermo restando che la Nazionale di Iordanescu ha apposto le armi che aveva: cerbottane contro fucili. All’inizio, sufficienti. Alla fine, non più.
Leipzig Stadium – Lipsia, martedì 2 luglio ore 21: Austria (1^ gr. D) contro Turchia (2^ gr. F).
Risultato finale Turchia-Austria 2-1.
Marcatori: 1′ pt e 14′ st Demiral (T), 21′ st Gregoritsch (A).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - L’aeroplanino, non il Boeing. Il professorino, non der professor. Montella, non Rangnick. Tenetevi forte: Austria-Turchia 1-2. A Lipsia, fra cose che voi umani, ricordate Blade Runner? Per esempio: la doppietta di Demiral, ex Sassuolo, Juventus, Atalanta, guerriero della tribù degli stopper antichi, quelli che ai guanti hanno sempre preferito i guantoni; i ricami di Arda Guler e il su e giù – non subito, ma abbastanza – di Yildiz; e, al minuto 94’, il miracolo di Gunok sulla capocciata di Baumgartner. Miracolo è forse poco. In mezzo, la rete di Gregoritsch, un cambio, era il 66’ e da lì in avanti catenaccione attorno a quei pirati di Demiral e Bardakci (ma che bravo, il terzino sinistro Kadioglu). Mancava Çalhanoglu. Titolo dei tabloid: una nazione ha sconfitto una nazionale. Montella, unico italiano ancora in lizza (con Orsato). Difesa a cinque, Guler falso nueve, Yilmaz largo: monetine che hanno gonfiato il salvadanaio. Turchia, Bosforo e fosforo. E l’Austria? Se attacchi un muro, o t’inventi un cavallo di Troia (traduzione: la genialata del singolo) o sono cavoli amari. Scienziati o minestrari, non importa. Certo, senza il carpiato del portiere avrei riscritto il cappello, come feci a Boston per Nigeria-Italia dopo il pari del Codino, ma il risultato è sentenza ovunque, figuriamoci in un ottavo degli Europei. Curiosamente, tutti da calci d’angolo gli squilli. E, a differenza di Gunok, troppo ingessato Pentz. Ah, le sfumature.
QUARTI
Probabilità di qualificazione alle semifinali (dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it): venerdì Spagna 55%-Germania 45% e Portogallo 49%-Francia 51%; sabato Inghilterra 49%-Svizzera 51% e Olanda 55%-Turchia 45%.
Parte alta del tabellone
Stuttgart Arena – Stoccarda, venerdì 5 luglio ore 18: Spagna contro Germania.
Risultato finale Spagna-Germania 2-1 dopo i tempi supplementari.
Marcatori: 6′ st Dani Olmo (S), 44′ st Wirtz (G), 14° min. secondo t. suppl. Marino (S).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Che partita. Non bella, soprattutto nel primo tempo, ma poi croccante, guerriera, sempre sul filo di equilibri audaci, sottili, sporchi. I rigori sarebbero stati sentenza più equa, ma il calcio non è scienza, è gol. Dani Olmo, autore della rete che aveva spaccato lo zero, di destro, su tocco di Yamal, ha pennellato un cross per il mago Merino, la cui torsione, ronaldesca, ha travolto e stravolto la trama. Era il 119’. Poco dopo, incornata di Fullkrug, che già aveva colpito un palo e impegnato strenuamente Unai Simon, e palla fuori di quanto? Boh, forse di una spanna. Tedeschi di baionetta e di fioretto; furie di fioretto, sempre. Yamal e Nico braccatissimi, Havertz sprecone. Sull’ordalia grava la pessima direzione di Taylor (quello di Roma-Siviglia, citofonare Mourinho): al pronti-via, manco un giallo a Kroos reo di aver massacrato Pedri; e, nei supplementari, un mani-comio di Cucurella, su tiro dell’altalenante Musiala, basso ma largo. Penalty, per me. Niente, per loro: né dal campo né dal Var. E allora: Rodri e Fabian Ruiz, due giganti. E i cambi, cruciali: Wirtz (gol del pari e legno scheggiato), Fullkrug, Merino. Nagelsmann, un altro che passa per genio, sembrava averla ripresa, e De La Fuente, sacrestano della lavagna, persa. Invece no. Dani Olmo, sostituto di Pedri, ha eccitato il destino. Mentre il rosso a Carvajal, no.
Volksparkstadion – Amburgo, venerdì 5 luglio ore 21: Francia contro Portogallo.
Risultato parziale Francia-Portogallo 0-0 dopo i tempi regolamentari e i supplementari
Risultato finale Francia-Portogallo 5-3 dopo i tiri di rigore.
Marcatori (sequenza tiri di rigore): Dembelé (F) gol; Cristiano Ronaldo (P) gol; Fofana (F) gol; Bernardo Silva (P) gol; Kounde (F) gol; Joao Felix (P) errore (tiro respinto dal palo); Barcola (F) gol; Nuno Mendes (P) gol; Theo Hernandez (F) GOOOL.
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it) - Sic transit rigor mundi. Diogo Costa: dal tre su tre con la Slovenia allo zero su cinque con la Francia. L’ultimo, di Theo Hernandez. Decide, così, il palo di Joao Felix. Era finita 0-0, ad Amburgo, con un paio di parate di Maignan, un paio di occasioni dei bleu e un paio di sgorbi di Leao e Cierre. Sarà 5-3 per l’archivio. Peggiori in campo, Cristiano Ronaldo (39 anni) e Kylian Mbappé (25). Un museo chiuso che ormai apre solo per i penalty: e difatti il suo lo ha realizzato. Un lampo che la maschera ha ridotto a nuvola bigia. Deschamps lo ha sostituito, addirittura: e Barcola, dal dischetto, gol come se niente fosse. Coraggio o non coraggio, una mossa, un’idea.
Non è stata una notte memorabile. Tutt’altro. Dalle scaramucce introduttive agli extratime. Dembélé e Francisco Conceiçao un po’ di polvere l’hanno alzata, vero, ma il rispetto era presto diventato paura; e la paura, palleggio portoghese e contropiede francese. Dopo cinque gare, i vice re del Mondo devono ancora segnarne uno su azione, fermi come sono a 2 autogol (Austria, Belgio) e al rigore «polacco». Allons enfant du museau court. Martinez, lui, ha stappato, per un tempo, il miglior Leao del torneo, ma dimenticato colpevolmente Diogo Jota (e pure Gonçalo Ramos). Lo so che sostituire un Marziano non è facile, ma già con la Georgia non provare un piano B fu un errore.
Parte bassa del tabellone
Dusseldorf Arena – Dusseldorf, sabato 6 luglio ore 18: Inghilterra contro Svizzera.
Risultato parziale Inghilterra-Svizzera 1-1 dopo i tempi supplementari.
Risultato finale Inghilterra-Svizzera 6-4 dopo i calci di rigore
Marcatori: 30′ st Embolo (S), 35′ st Bukayo Saka (ING)
Sequenza decisiva tiri di rigore: Cole Palmer (ING) gol; Akanji (SVI) errore; Bellingham (ING) gol; Schar (SVI) gol; Saka (ING) gol; Shaqiri (SVI) gol; Ivan Toney (ING) gol; Amdouni (SVI) gol; Alexander Arnold (ING) GOOOOL.(Commento dal blog di Roberto Beccantini Beckisback.it) – I rigori, ancora. L’archivio dell’England è zeppo di rimpianti, di rimorsi. Non stavolta. Cinque su cinque, con la paratona di Pickford su Akanji e il suggello di Alexander-Arnold. Serve un vincitore, comunque e dovunque. Le hanno provate tutte, dal golden al silver goal. Il tie-break dei penalty rimane l’alternativa più feroce e, dunque, la più gradita. Il pathos è stato tutto lì, non certo in una trama che i protagonisti hanno invaso di grigio, di lentezza, di pesantezza. Il gol di Embolo, la regia di Xhaka e Rice, i dribbling e la rete di Bukayo Saka, braccato da Aebischer, tutto tranne che un terzino, qualche parata vagante, l’incrocio di Shaqiri su corner. Più di così, cosa chiedere allo spirito di Manitù-Yakin?. Gli eroi della Perfida erano spaesati – penso a Foden, lontano dal Pep e dalla sua Camelot: De Bruyne, Rodri, Haaland, Doku, eccetera – e a Kane, «stopperizzato» dalle esigenze. Le «bombole» delle panchine hanno offerto ossigeno, sì, ma non idee. Però Palmer ha gamba e si è rivisto Shaw (al posto di Mainoo, non male). Da Bellingham ti aspetti sempre il punto e non la virgola. Pazienza. La Svizzera è un tema in classe: diligente, senza sgorbi e senza svolazzi. Pochi i rischi corsi; e le occasioni prodotte, rare ma non certo inferiori a quelle dei leoncini. Da un Orsato detective e da un dormitorio blindato, in cui ognuno controllava il ronfare dell’altro, sono usciti, alla chetichella, undici metri di petardi. Un po’ di chiasso, finalmente.
Olympiastadion – Berlino, sabato 6 luglio ore 21: Olanda contro Turchia.
Risultato finale Olanda-Turchia 2-1
Marcatori: 35′ pt Samet Akaydin (T), 25′ st De Vrij (O), 31′ st autogol di Mert Muldur (T). (Commento dal blog di Roberto Beccantini Beckisback.it) – In un Europeo che ha votato la noia di gruppo e scaricato la fantasia dei singoli, tranne rare eccezioni, Olanda-Turchia 2-1 è stata un romanzo. Per un tempo, meglio i montelliani, a segno con Akaydin, di testa, complice il portiere; alla lunga, con i chili di Weghorst a occupare l’area, batavi più duttili, più duri. Sino ai 6’ «riveriani» che hanno capovolto Berlino: 70’, capocciata di De Vrij (da una palombella di Depay); 76’, carambola Gakpo-Muldur su tranciante di Dumfries. Mancava, ai turchi, Demiral squalificato per corna politically «scorrect» (mah). Non hanno mai mollato. Avrebbero potuto recuperare il risultato nella coda, se Van de Ven e Verbruggen non avessero opposto corpo, cuore e molto altro. Hard rock, il duello Kadioglu-Dumfries (straripante). Di alta categoria Arda Guler (l’assist del gol, un palo su punizione); efficaci le geometrie di Çalhanoglu; più cornice che quadro, Yildiz (un gran destro, sì, ma pure una pericolosa latitanza su De Vrij); Yilmaz, un ossesso capace di torturare Van Dijk. Della Turchia mi ha colpito la «normalità» del coraggio e della disciplina. L’aeroplanino, che i giornali non citavano da lustri, può andarne fiero. E gli orange? Spesso a rimorchio, capaci però di domare i limiti e sfruttare i momenti. Fragili dietro, a cavallo nelle transizioni. Una squadra ambigua: e, come tale, di non semplice traduzione. Ronald Koeman ha scongelato Zirkzee, addirittura. Inutile cercare tracce del passato. Cruijff e Van Basten potrebbero querelare.
SEMIFINALI
Probabilità di qualificazione alla finale (dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it): martedì Spagna 49%-Francia 51%; mercoledì Inghilterra 51%-Olanda 49%.
Martedì 9 luglio ore 21
Munchen Arena – Monaco di Baviera: Spagna contro Francia.
Risultato finale Spagna-Francia 2-1
Marcatori: 9′ pt Kolo Muani (F), 21′ pt Lamine Yamal (S), 25′ pt Dani Olmo (S). (Commento dal blog di Roberto Beccantini Beckisback.it) - SANGUE ROJO, ALTRO CHE BLEU. Adieu al corto muso. Adieu France. L’Europa applaude la Spagna, sei partite sei vittorie. Il gol di Lamine Yamal, 17 anni sabato, appartiene alla bellezza del calcio, alla sua anima selvaggia ed eversiva. Te lo do io lo schema: passeggiatina al limite, con Rabiot a fargli da domestico, dalla qua dalla là: col cavolo, e poi sinistro a giro, da 25 metri, con Maignan che è ancora lì che vola. E, subito a ruota, il numero di Dani Olmo, tra controllo, palleggio e diagonale, con Koundé «caduto alla difesa ultima vana» (non gioca portiere, Saba mi perdonerà). Nel Novecento sarebbe stato autogol, ma ubi maior. Il tutto, in quattro minuti: dal 21’ al 25’. In vantaggio erano andati i bleu. Al 9’: cross di Mbappé, testa di Kolo Muani. Un fuoco di paglia? Solo paglia. Ha tradito la rive gauche, stavolta. Theo, il capitano (via la maschera) e un po’ Rabiot. In fase difensiva e al momento del tiro (Theo, Kylian nella ripresa). Mancava, alle Furie, mezza difesa: Carvajal e Le Normand, squalificati. Dentro Jesus Navas (38 anni), Nacho y vamos. Che rumba, a centrocampo. E’ lì che, al di là degli episodi, la trama ha «scelto». Su Rodri, poco da aggiungere: un radar con i muscoli. Su Fabian Ruiz, molto: mai visto così brillante, così totale. I vice re del Mondo erano i miei favoriti. Morale: una rete su azione, una sola, in sei gare. E se Cristiano ha fallito a 39, Mbappé ne ha 25. Ha patito, Deschamps, l’assenza di un centravanti: un nove vero. Come era Benzema. Come, evidentemente, non poteva essere Giroud. Come non sono Kolo Muani, squillo a parte, e Thuram. I cambi gli hanno dato i dribbling di Barcola, non il Griezmann che sarebbe servito. In carica dal 2012, penso che Didier abbia chiuso: campione del Mondo nel 2018, vice campione d’Europa nel 2016 e vice campione del Mondo nel 2022. Non escludo che gli studi «italianisti» possano averne frenato l’audacia, ma non mi pare un ruolino da fucilazione. Luis De La Fuente, in compenso, è prodotto federale. Dalla under ai moschettieri: un Azeglio Vicini, ecco. La sua Rossa alterna il palleggio al pressing, il lento al rock, con il «generoso» Morata che si sbatte come un gregario, lui che piace a tutti tranne che ai suoi; e con i fischi tedeschi a Cucurella, per il mani-comio di Stoccarda. Riassumendo: i più forti a casa; i più bravi, giustamente, in finale. E un ragazzo del 2007 che, con quel gol da urlo, ha messo tutti d’accordo sul concetto di libertà, persino a Fusignano.
Mercoledì 10 luglio ore 21
BVB Stadion – Dortmund: Inghilterra contro Olanda.
Risultato finale Inghilterra-Olanda 2-1
Marcatori: 7′ pt Simons (O), 18′ pt Kane (I), 46′ st Watkins (I). (Commento dal blog di Roberto Beccantini Beckisback.it) - ELEMENTARE, WATKINS - Uscirà, dunque, dal braccio di ferro tra Spagna e Inghilterra l’erede europea dell’Italia manciniana. Domenica sera a Berlino: una finale inedita. A Dortmund, i leoncini hanno sconfitto per 2-1 l’Olanda. Anch’essi in rimonta, come le furie a Monaco, martedì. Tutt’altra partita, però. Primo tempo da discoteca; secondo, da convento. Già al 7’, Xavi Simons borseggia Rice e stanga, di destro, dal limite: gran gol. England al tappeto? Manco per idea. Lecca di Kane e pugni di Verbruggen; poi, al 14’, il rigore di Dumfries (molto, troppo varista) trasformato dal capitano. Come on, come on: quasi gol di Foden con «parata» di Dumfries sulla linea; traversa di Dumfries, e dai, su corner; palo di Foden. Sinceramente: l’Inghilterra più bella, anche se poco Bellingham, del torneo. Improvvisamente, l’infortunio di Depay. E’ il 35’, e Koeman chiede scusa al calcio totale: fuori una punta, dentro un centrocampista (Veerman). La trama, come si dice in gergo, cambia da così a così. La marmellata batava contro rivali che, attorno all’ora, flettono. Pickford li salva su Van Dijk. Sono squadre che sembrano comitive di turisti «felici» che i treni (degli avversari) facciano tutte le fermate possibili e immaginabili. Walker che si mangia Gakpo; Aké che, alla distanza, imbavaglia Bukayo Saka; il possesso di Reijnders, Schouten e c. di una noia pazzesca. Fino alle staffette di Southgate. Se il il ct olandese l’aveva spenta, il guru british la riaccende. Richiama Kane (ci sta) e Foden, addirittura: il migliore, non ci sta assolutamente (per me, almeno). Avrei tolto Bellingham. Minuto 90: Palmer (vice Foden) imbecca Watkins (vice Kane), destro tranciante che ne buca due in un colpo, De Vrij e il portiere. E allora: da Southgate pippa a Southgate genio. Scommettiamo?
CAPOCANNONIERI EURO 2024: Dani Olmo (SPA) 3 gol (primo per maggior numero di assist nel torneo), Gakpo (OLA) 3, Kane (ING) 3, Mikautadze (GEO) 3, Musiala (GER) 3, Schranz (SVK) 3, Fullkrug (GER) 2, Havertz (GER) 2, Malen (OLA) 2, Razvan Marin (ROM) 2, Bellingham (ING) 2, Fabian Ruiz (SPA) 2, Nico Williams (SPA) 2, Demiral (TUR) 2, Wirtz (GER), Embolo (SVI).
Altri, 1 gol: Mbappé (FRA), Kolo Muani (FRA), Saka (ING), Watkins (ING), Cole Palmer (ING), Kvaratskhelia (GEO), Aebischer (SVI), Duah (SVI), Ndoye (SVI), Shaqiri (SVI), Freuler (SVI), Vargas (SVI), Arda Guler (TUR), Kerem Akturkoglu (TUR), Cenk Tosun (TUR), Mert Muldur (TUR), Akaydin (TUR), Calhanoglu (TUR), Arnautovic (AUT), Baumgartner (AUT), Sabitzer (AUT), Trauner (AUT), Romano Schmid (AUT), Gregoritsch (AUT), Bajrami (ALB), Gjasula (ALB), Laçi (ALB), Zaccagni (ITA), Barella (ITA), Bastoni (ITA), Bernardo Silva (POR), Bruno Fernandes (POR), Francisco Conceiçao (POR), Emre Can (GER), Gundogan (GER), Oyarzabal (SPA), Carvajal (SPA), Lamine Yamal (SPA), Rodri (SPA), Merino (SPA), Morata (SPA), Ferran Torres (SPA), Csoboth (UNG), Barnabas Varga (UNG), Kevin De Bruyne (BEL), Tielemans (BEL), De Vrij (OLA), Weghorst (OLA), Depay (OLA), Simons (OLA), Dragus (ROM), Stanciu (ROM), Eriksen (DAN), Hjulmand (DAN), Janza (SLO), Karnicnik (SLO), Jovic (SRB), Kramaric (CRO), Modric (CRO), Buksa (POL), Lewandowski (POL), Piatek (POL), McTominay (SCO), Provod (CZE), Schick (CZE), Soucek (CZE), Shaparenko (UCR), Yaremchuk (UCR), Duda (SVK).
FINALE 1°-2° POSTO
Olympiastadion Berlino, domenica 14 luglio 2024 ore 21.
Spagna contro Inghilterra.
Risultato: SPAGNA-INGHILTERRA 2-1.
Marcatori: 2′ st Nico Williams (S), 28′ st Cole Palmer (I), 41′ st Oyarzabal (S).
(Commento dal blog di Roberto Beccantini beckisback.it)
GIOCO, PARTITA, STORIA: SPAGNA!
Da Alcaraz al «doppio» Nico Williams-Oyarzabal la Spagna si prende tutto: il mondo di Wimbledon, l’Europa di Berlino. E così, i titoli diventano quattro: uno in più della Germania, tre nelle ultime cinque edizioni (2008, 2012, 2024). Succede, la Roja, all’Italia manciniana di Wembley. Il 2-1 inflitto all’Inghilterra, eterna seconda, non sarà stato perentorio come il 6-2- 6-2 7-6 di Carlitos a Djokovic, ma non ci è andato molto lontano, se contiamo le occasioni e traduciamo correttamente la trama. Sette partite sette vittorie, tanto per cominciare: e un gioco quasi sempre gradevole, padrone e non prigioniero di una tradizione «sartoriale» che Luis Aragones aveva inaugurato a Vienna, sedici anni fa.
Brindo a Luis De La Fuente, un Vicini dell’Ebro che dalle under si è arrampicato fino ai «titolarissimi». Un signor nessuno che, lungi dall’atteggiarsi a Einstein, ha saputo raccogliere le altrui semine.
Il romanzo della notte, adesso. Sorvolo sul primo tempo, noioso, con le furie poco furie e i leoncini a schivare le fruste dei domatori. Walker su Nico, Shaw su Yamal, Foden addosso a Rodri: senza dimenticare, sul fronte opposto, Cucurella su Bukayo Saka. Duelli a beneficio dei difendenti, in senso lato e in senso stretto.
Tiri? Uno, di Foden, tra i guantoni di Unai Simon. E’ la ripresa che esplode come un arsenale centrato da un razzo. Non c’è più Rodri, infortunato. E allora: povera Spagna… Tocca a Zubimendi, che sta al colosso del Pep come un grissino a una pagnotta. Povera Spagna un corno. Provano a sporgersi, i soldatini di Southgate, e si beccano una transizione clamorosa: da Yamal a Nico, e uno. Le ali della vittoria.
Escono Kane e Mainoo, dentro Watkins e Palmer. Pickford si supera su Yamal ed è graziato da Dani Olmo, enorme, e Morata, prezioso. Il pari giunge improvviso da una palla rubata a Cucurella. Il sinistro di Palmer è il bisturi del chirurgo. Bellingham non si arrende, ma non basta. Ancora Pickford su Yamal. La staffetta tra Morata e Oyarzabal non piace al loggione ma non dispiace al destino. Scende Cucurella, i fischi nascosti tra i riccioli, cross, spaccata di chi? Ma di Oyarzabal, che discorsi. In coda all’ordalia, sarà Dani Olmo a «parare», sul gesso della linea, l’incornata di Guehi. I bacini del fato non si rifiutano mai.
Due cose, per concludere. La prima: l’uscita di Morata. Da capitano «verdadero» qual è: un abbraccio qua, uno là, una pacca al subentrante. Labiali sconci, zero. E dalla panca, tifo continuo. La seconda: Alcaraz 21 anni, Nico Williams 22, Yamal 17. Si può scrivere beati loro?
ROBERTO BECCANTINI
Albo d’oro
1960 URSS
1964 Spagna
1968 Italia
1972 Germania Ovest
1976 Repubblica Ceca
1980 Germania Ovest
1984 Francia
1988 Olanda
1992 Danimarca
1996 Germania
2000 Francia
2004 Grecia
2008 Spagna
2012 Spagna
2016 Portogallo
2021 Italia
2024 Spagna.
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(Foto pallone Euro2024: credits Dario Di Gennaro – inviato RAI)