Coronavirus, aggiornamenti 25 aprile 2020 /
Le cifre odierne rese note dalla Protezione Civile
Sono 195.351 i casi totali registrati dal 21 febbraio ad oggi in Italia, 26.384 i morti, 63.120 i guariti e 105.847 quelli ancora ammalati. Tra questi ultimi, 82.212 sono in quarantena fiduciaria in casa e 23.635 in ospedale. Tra i pazienti ammalati di Covid19, 2.102 sono in terapia intensiva e 21.533 (-535 nelle ultime 24 ore) in altri reparti. Dai dati odierni arriva, per il 22° giorno consecutivo, un calo dei ricoverati nei reparti di terapia intensiva Covid (– 71 rispetto a ieri), dopo aver fatto registrare dal 29 marzo al 3 aprile una evidente discesa del trend riguardante i nuovi casi da trattare in tali ambiti ospedalieri (attestati nell’ordine di poche dozzine giornaliere). Inoltre, in considerazione della degenza piuttosto lunga degli ammalati Covid19 in terapia intensiva (in media dai 10 ai 20 giorni), la tendenza è da considerare particolarmente importante, in quanto afferisce a pazienti in condizioni molto gravi. Inoltre oggi, per la 6^ volta consecutiva, si registra un decremento del numero complessivo degli ammalati rispetto alle 24 ore precedenti.
La strada verso il ritorno alla normalità però sembra ancora lunga da percorrere, anche perché preoccupano gli oltre 400 morti che si stanno registrando mediamente ogni giorno.
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Focus dati dal 3 al 25 aprile 2020
Conferenza stampa 3 aprile 2020
Guariti: 19.758
Morti: 14.681
Ricoverati in ospedale 32.809 (di cui in 4068 terapia intensiva e 28.741 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 52.579
Ammalati ad oggi: 85.388
Casi totali: 119.827
Conferenza stampa 4 aprile 2020
Guariti: 20.996
Morti: 15.362
Ricoverati in ospedale 33.004 (di cui in 3994 terapia intensiva e 29.010 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 55.270
Ammalati ad oggi: 88.274
Casi totali: 124.632.
Conferenza stampa 5 aprile 2020
Guariti: 21.815
Morti: 15.887
Ricoverati in ospedale 32.926 (di cui in 3977 terapia intensiva e 28.949 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 58.320
Ammalati ad oggi: 91.246
Casi totali: 128.948.
Conferenza stampa 6 aprile 2020
Guariti: 22.837
Morti: 16.523
Ricoverati in ospedale 32.874 (di cui in 3.898 terapia intensiva e 28.976 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 60.313
Ammalati ad oggi: 93.187
Casi totali: 132.547.
Conferenza stampa 7 aprile 2020
Guariti: 24.392
Morti: 17.127
Ricoverati in ospedale 32.510 (di cui in 3.792 terapia intensiva e 28.718 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 61.557
Ammalati ad oggi: 94.067
Casi totali: 135.586.
Conferenza stampa 8 aprile 2020
Guariti: 26.491
Morti: 17.679
Ricoverati in ospedale 32.178 (di cui 3.693 in terapia intensiva e 28.485 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 63.084
Ammalati ad oggi: 95.262
Casi totali: 139.422.
Conferenza stampa 9 aprile 2020
Guariti: 28.470
Morti: 18.279
Ricoverati in ospedale 32.004 (di cui 3.605 in terapia intensiva e 28.399 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 64.873
Ammalati ad oggi: 96.877
Casi totali: 143.626.
Conferenza stampa 10 aprile 2020
Guariti: 30.455
Morti: 18.849
Ricoverati in ospedale 31.739 (di cui 3.497 in terapia intensiva e 28.242 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 66.534
Ammalati ad oggi: 98.273
Casi totali: 147.577.
Conferenza stampa 11 aprile 2020
Guariti: 32.534
Morti: 19.468
Ricoverati in ospedale 31.525 (di cui 3.381 in terapia intensiva e 28.144 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 68.744
Ammalati ad oggi: 100.269
Casi totali: 147.577.
Conferenza stampa 12 aprile 2020
Guariti: 34.211
Morti: 19.899
Ricoverati in ospedale 31.190 (di cui 3.343 in terapia intensiva e 27.847 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 71.063
Ammalati ad oggi: 102.253
Casi totali: 156.363.
Conferenza stampa 13 aprile 2020
Guariti: 35.435
Morti: 20.465
Ricoverati in ospedale 31.283 (di cui 3.260 in terapia intensiva e 28.023 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 72.333
Ammalati ad oggi: 103.616
Casi totali: 159.516
Conferenza stampa 14 aprile 2020
Guariti: 37.130
Morti: 21.067
Ricoverati in ospedale 31.197 (di cui 3.186 in terapia intensiva e 28.011 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 73.094
Ammalati ad oggi: 104.291
Casi totali: 162.488.
Conferenza stampa 15 aprile 2020
Guariti: 38.092
Morti: 21.645
Ricoverati in ospedale 30.722 (di cui 3.079 in terapia intensiva e 27.643 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 74.696
Ammalati ad oggi: 105.418
Casi totali: 165.155.
Conferenza stampa 16 aprile 2020
Guariti: 40.164
Morti: 22.170
Ricoverati in ospedale 29.829 (di cui 2.936 in terapia intensiva e 26.893 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 76.778
Ammalati ad oggi: 106.607
Casi totali: 168.941
Conferenza stampa 17 aprile 2020
Guariti: 42.727
Morti: 22.745
Ricoverati in ospedale 28.598 (di cui 2.812 in terapia intensiva e 25.786 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 78.364
Ammalati ad oggi: 106.962
Casi totali: 172.434.
Conferenza stampa 18 aprile 2020
Guariti: 44.927
Morti: 23.227
Ricoverati in ospedale 27.740 (di cui 2.733 in terapia intensiva e 25.007 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 80.031
Ammalati ad oggi: 107.771
Casi totali: 175.925.
Comunicato stampa 19 aprile 2020
Guariti: 47.055
Morti: 23.660
Ricoverati in ospedale 27.668 (di cui 2.635 in terapia intensiva e 25.033 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 80.589
Ammalati ad oggi: 108.257
Casi totali: 178.972.
Comunicato stampa 20 aprile 2020
Guariti: 48.877
Morti: 24.114
Ricoverati in ospedale 27.479 (di cui 2.573 in terapia intensiva e 24.906 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 80.758
Ammalati ad oggi: 108.237
Casi totali: 181.228.
Comunicato stampa 21 aprile 2020
Guariti: 51.600
Morti: 24.648
Ricoverati in ospedale 26.605 (di cui 2.471 in terapia intensiva e 24.134 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 81.104
Ammalati ad oggi: 107.709
Casi totali: 183.957.
Comunicato stampa 22 aprile 2020
Guariti: 54.543
Morti: 25.085
Ricoverati in ospedale 26.189 (di cui 2.384 in terapia intensiva e 23.805 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 81.510
Ammalati ad oggi: 107.699
Casi totali: 187.327.
Comunicato stampa 23 aprile 2020
Guariti: 57.576
Morti: 25.549
Ricoverati in ospedale 25.138 (di cui 2.267 in terapia intensiva e 22.871 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 81.710
Ammalati ad oggi: 106.848
Casi totali: 189.973.
Comunicato stampa 24 aprile 2020
Guariti: 60.498
Morti: 25.969
Ricoverati in ospedale 24.241 (di cui 2.173 in terapia intensiva e 22.068 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 82.286
Ammalati ad oggi: 106.527
Casi totali: 192.994.
Comunicato stampa 25 aprile 2020
Guariti: 63.120
Morti: 26.384
Ricoverati in ospedale 23.635 (di cui 2.102 in terapia intensiva e 21.533 in altra unità sanitaria)
Quarantena domiciliare: 82.212
Ammalati ad oggi: 105.847
Casi totali: 195.351.
ll trend degli ammalati, così com’ è cresciuto dal 23 febbraio ad oggi
1 caso italiano di Covid19 ospedalizzato il 21 febbraio 2020;
23 febbraio, 129 pazienti gestiti tra ricoveri in ospedale e in quarantena domiciliare;
24 febbraio 221;
25 febbraio 309;
26 febbraio 385;
27 febbraio 588;
28 febbraio 821;
29 febbraio 1.049;
1 marzo 1.337;
2 marzo 1.835;
3 marzo 2.263;
4 marzo 2.706;
5 marzo 3.276;
6 marzo 3.916;
7 marzo 5.061;
8 marzo 6.387;
9 marzo 7.985;
10 marzo 8.514;
11 marzo 10.590;
12 marzo 12.839;
13 marzo 14.955;
14 marzo 17.750;
15 marzo 20.603;
16 marzo 23.073;
17 marzo 26.062;
18 marzo 28.710;
19 marzo 33.190;
20 marzo 37.860;
21 marzo 42.681;
22 marzo 46.638;
23 marzo 50.418;
24 marzo 54.030;
25 marzo 57.521;
26 marzo 62.013;
27 marzo 66.414;
28 marzo 70.065;
29 marzo 73.880;
30 marzo 75.528;
31 marzo 77.635;
1 aprile 80.572;
2 aprile 83.049;
3 aprile 85.388;
4 aprile 88.274;
5 aprile 91.346;
6 aprile 93.187;
7 aprile 94.067;
8 aprile 95.262;
9 aprile 96.877;
10 aprile 98.273;
11 aprile 100.269;
12 aprile 102.253;
13 aprile 103.616;
14 aprile 104.291;
15 aprile 105.418;
16 aprile 106.607;
17 aprile 106.962;
18 aprile 107.771. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 34.195 in Lombardia, 13.584 in Emilia-Romagna, 14.223 in Piemonte, 10.444 in Veneto, 6.470 in Toscana, 3.412 in Liguria, 3.172 nelle Marche, 4.282 nel Lazio, 3.045 in Campania, 1.985 nella Provincia autonoma di Trento, 2.694 in Puglia, 1.403 in Friuli Venezia Giulia, 2.171 in Sicilia, 1.971 in Abruzzo, 1.556 nella Provincia autonoma di Bolzano, 431 in Umbria, 881 in Sardegna, 832 in Calabria, 549 in Valle d’Aosta, 262 in Basilicata e 209 in Molise.
19 aprile 108.257. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 34.497 in Lombardia, 13.552 in Emilia-Romagna, 14.470 in Piemonte, 10.210 in Veneto, 6.496 in Toscana, 3.490 in Liguria, 3.182 nelle Marche, 4.321 nel Lazio, 3.022 in Campania, 1.971 nella Provincia autonoma di Trento, 2.786 in Puglia, 1.337 in Friuli Venezia Giulia, 2.202 in Sicilia, 1.987 in Abruzzo, 1.566 nella Provincia autonoma di Bolzano, 436 in Umbria, 864 in Sardegna, 844 in Calabria, 562 in Valle d’Aosta, 247 in Basilicata e 215 in Molise.
20 aprile 108.237. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 34.587 in Lombardia, 13.522 in Emilia-Romagna, 14.557 in Piemonte, 10.061 in Veneto, 6.568 in Toscana, 3.496 in Liguria, 3.212 nelle Marche, 4.365 nel Lazio, 3.019 in Campania, 1.929 nella Provincia autonoma di Trento, 2.810 in Puglia, 1.190 in Friuli Venezia Giulia, 2.210 in Sicilia, 2.062 in Abruzzo, 1.540 nella Provincia autonoma di Bolzano, 424 in Umbria, 854 in Sardegna, 828 in Calabria, 548 in Valle d’Aosta, 242 in Basilicata e 213 in Molise.
21 aprile 107.709. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 33.978 in Lombardia, 13.244 in Emilia-Romagna, 14.811 in Piemonte, 10.077 in Veneto, 6.622 in Toscana, 3.463 in Liguria, 3.218 nelle Marche, 4.402 nel Lazio, 2.946 in Campania, 1.909 nella provincia autonoma di Trento, 2.812 in Puglia, 1.322 in Friuli Venezia Giulia, 2.259 in Sicilia, 2.067 in Abruzzo, 1.536 nella provincia autonoma di Bolzano, 407 in Umbria, 837 in Sardegna, 819 in Calabria, 522 in Valle d’ Aosta, 245 in Basilicata e 213 in Molise.
22 aprile 107.699. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 34.242 in Lombardia, 13.084 in Emilia-Romagna, 15.122 in Piemonte, 9.991 in Veneto, 6.167 in Toscana, 3.476 in Liguria, 3.230 nelle Marche, 4.463 nel Lazio, 2.998 in Campania, 1.874 nella Provincia autonoma di Trento, 2.874 in Puglia, 1.308 in Friuli Venezia Giulia, 2.287 in Sicilia, 2.108 in Abruzzo, 1.512 nella Provincia autonoma di Bolzano, 371 in Umbria, 833 in Sardegna, 821 in Calabria, 501 in Valle d’Aosta, 232 in Basilicata e 205 in Molise.
23 aprile 106.848. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 33.873 in Lombardia, 12.845 in Emilia-Romagna, 15.152 in Piemonte, 9.925 in Veneto, 6.171 in Toscana, 3.466 in Liguria, 3.230 nelle Marche, 4.486 nel Lazio, 2.978 in Campania, 1.871 nella Provincia autonoma di Trento, 2.936 in Puglia, 1.135 in Friuli Venezia Giulia, 2.301 in Sicilia, 2.100 in Abruzzo, 1.494 nella Provincia autonoma di Bolzano, 355 in Umbria, 817 in Sardegna, 823 in Calabria, 463 in Valle d’Aosta, 229 in Basilicata e 198 in Molise.
24 aprile 106.527. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti:34.368 in Lombardia, 12.509 in Emilia-Romagna, 15.391 in Piemonte, 9.679 in Veneto, 6.133 in Toscana, 3.437 in Liguria, 3.273 nelle Marche, 4.492 nel Lazio, 2.943 in Campania, 1.827 nella Provincia autonoma di Trento, 2.933 in Puglia, 1.320 in Friuli Venezia Giulia, 2.320 in Sicilia, 2.079 in Abruzzo, 1.093 nella Provincia autonoma di Bolzano, 322 in Umbria, 804 in Sardegna, 821 in Calabria, 354 in Valle d’Aosta, 229 in Basilicata e 200 in Molise.
25 aprile 105.847. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi nelle regioni sono i seguenti: 34.473 in Lombardia, 12.347 in Emilia-Romagna, 15.502 in Piemonte, 9.432 in Veneto, 6.146 in Toscana, 3.433 in Liguria, 3.272 nelle Marche, 4.561 nel Lazio, 2.935 in Campania, 1.744 nella Provincia autonoma di Trento, 2.919 in Puglia, 1.084 in Friuli Venezia Giulia, 2.272 in Sicilia, 2.061 in Abruzzo, 1.035 nella Provincia autonoma di Bolzano, 297 in Umbria, 794 in Sardegna, 811 in Calabria, 313 in Valle d’Aosta, 218 in Basilicata e 198 in Molise.
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ALTRI AGGIORNAMENTI CHE POTREBBERO INTERESSARTI
24 aprile 2020, ricerca scientifica / Lo sforzo fisico aumenta le possibilità di insorgenza della patologia Covid19 > https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5349429
23 aprile 2020: comunicazioni del Premier Giuseppe Conte agli italiani sul Consiglio Europeo
ROMA Palazzo Chigi - “Oggi tappa storica per l’Unione Europea. Tutti i 27 Paesi hanno accettato di introdurre, per reagire a questa emergenza sanitaria, economica e sociale, uno strumento innovativo: il Recovery Found. E’ un fondo per la ripresa con titoli europei comuni che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti, tra cui l’Italia, ma non solo. E’ importante perché è passato anche il principio che (il Recovery Found, ndr) è uno strumento urgente, assolutamente necessario. E l’Italia è in prima fila a chiederlo. E devo dire la verità. La nostra iniziativa, con la lettera firmata da altri 8 Paesi, è stata molto importante, perché uno strumento del genere era assolutamente impensabile sino ad adesso. E’ un nuovo strumento che si aggiungerà a quelli già varati. Renderà la risposta europea molto più solida ed efficace”.
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21 aprile 2020: comunicazioni del Premier Giuseppe Conte agli italiani
In queste ore continua senza sosta il lavoro del Governo, coadiuvato dall’équipe di esperti, al fine di coordinare la gestione della ‘fase due’, quella della convivenza con il virus.
Come già sapete, le attuali misure restrittive sono state prorogate sino al 3 maggio. Molti cittadini sono stanchi degli sforzi sin qui compiuti e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina. Questo Governo ha messo al primo posto la tutela della salute dei cittadini, ma certo non è affatto insensibile all’obiettivo di preservare l’efficienza del sistema produttivo. Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme.
In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni. L’allentamento delle misure deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato. Dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico. Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare, perché l’allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli, in modo che il rischio del contagio risulti “tollerabile” soprattutto in considerazione della recettività delle nostre strutture ospedaliere.
Vi faccio un esempio. Non possiamo limitarci a pretendere, da parte della singola impresa, il rispetto del protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro che pure abbiamo predisposto per questa epidemia. Dobbiamo valutare anche i flussi dei lavoratori che la riapertura di questa impresa genera. Le percentuali di chi usa i mezzi pubblici, i mezzi privati, in quali orari, con quale densità. Come possiamo garantire all’interno dei mezzi di trasporto la distanza sociale? Come possiamo evitare che si creino sovraffollamenti, le famose “ore di punta”? Come favorire il ricorso a modalità di trasporto alternative e decongestionanti?
Questo programma deve avere un’impronta nazionale, perché deve offrire una riorganizzazione delle modalità di espletamento delle prestazioni lavorative, un ripensamento delle modalità di trasporto, nuove regole per le attività commerciali. Dobbiamo agire sulla base di un programma nazionale, che tenga però conto delle peculiarità territoriali. Perché le caratteristiche e le modalità del trasporto in Basilicata non sono le stesse che in Lombardia. Come pure la recettività delle strutture ospedaliere cambia da Regione a Regione e deve essere costantemente commisurata al numero dei contagiati e dei pazienti di Covid-19.
È per questo che abbiamo gruppi di esperti che stanno lavorando al nostro fianco giorno e notte. C’è il dott. Angelo Borrelli che sin dalla prima ora ci aiuta, per tutta la parte operativa, con le donne e gli uomini della Protezione civile. C’è il dott. Domenico Arcuri che sta mettendo le sue competenze manageriali al servizio dell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature medicali di cui le Regioni erano fortemente carenti (pensate: ad oggi abbiamo fornito alle Regioni 110 milioni di mascherine e circa 3 mila ventilatori per le terapie). C’è il prof. Silvio Brusaferro che insieme agli altri scienziati ed esperti sanitari del Comitato tecnico-scientifico ci forniscono un’analisi scientifica della curva epidemiologica e ci suggeriscono le misure di contenimento del contagio e di mitigazione del rischio. Più di recente si è aggiunto il dott. Vittorio Colao che insieme a tanti altri esperti sta offrendo un contributo determinante per la stesura di un piano per una graduale e sostenibile riapertura, che tenga conto di tutti i molteplici aspetti, operativi e scientifici.
È fin troppo facile dire ‘apriamo tutto’. Ma i buoni propositi vanno tradotti nella realtà, nella realtà del nostro Paese, tenendo conto di tutte le nostre potenzialità, ma anche dei limiti attuali che ben conosciamo.
Nei prossimi giorni analizzeremo a fondo questo piano di riapertura e ne approfondiremo tutti i dettagli. Alla fine, ci assumeremo la responsabilità delle decisioni, che spettano al Governo e che non possono essere certo demandate agli esperti, che pure ci offrono una preziosa base di valutazione. Assumeremo le decisioni che spettano alla Politica come abbiamo sempre fatto: con coraggio, lucidità, determinazione. Nell’esclusivo interesse di tutto il Paese. Nell’interesse dei cittadini del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole. Non permetterò mai che si creino divisioni. Dobbiamo marciare uniti e mantenere alto lo spirito di comunità. È questa la nostra forza.
E smettiamola di essere severi con il nostro Paese. Tutto il mondo è in difficoltà. Possiamo essere fieri di come stiamo affrontando questa durissima prova.
Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma. Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio.
(Fonte: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/posts/909521109529855?__tn__=K-R)
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Ultimissima Covid19 ed economia 17 aprile 2020
Il parlamento UE approva con 395 voti favorevoli l’invito ad adottare misure straordinarie in grado di far ripartire l’economia degli stati membri. Tra esse ci sono i Recovery Bonds, obbligazioni finanziarie garantite dal bilancio comunitario, e il ricorso – senza stringenti parametri di condizionalità – al Mes, cosiddetto fondo salvastati, strumento da usare solo per spese sanitarie, così come già indicato dall’Eurogruppo il 9 aprile scorso. E’ da notare che, attraverso l’emissione dei Recovery Bond, nessuno dei 27 stati membri (come ha spiegato ai Media il presidente dell’assemblea David Sassoli) andrebbe ad accollarsi impegni per i debiti pregressi altrui (di cui ciascuno porta la responsabilità), ma solo per quelli futuri. Tutto ciò per fugare i dubbi di alcuni Stati sull’ ipotetico uso improprio di nuovi strumenti finanziari comuni, generati dall’emergenza Covid19 e adoperabili da più Paesi membri sotto la responsabilità del bilancio UE. Ultimo aspetto da evidenziare è il fatto che, sul totale dei 694 euro-parlamentari aventi diritto al voto, gli astenuti sono stati 128 e i contrari 171. Ora, in relazione a tale tematica (risoluzione RCS n° 0143/2020 Covid19), si attendono le determinazioni del consiglio europeo del prossimo 23 aprile, al quale parteciperanno capi di Stato e di Governo delle 27 nazioni.
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Conferenza Stampa Premier Conte 10 aprile 2019
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato di aver firmato il nuovo decreto con cui vengono prorogate fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
“Una decisione difficile ma una decisione necessaria di cui naturalmente mi assumo tutta la responsabilità politica. E’ una decisione che ho assunto dopo diversi incontri tenuti con la squadra dei Ministri, con gli esperti del nostro comitato tecnico-scientifico, con le Regioni, le Province e i Comuni, con i sindacati, il mondo delle imprese, dell’industria, con le associazioni di categoria”, ha detto il Presidente in conferenza stampa.
“Il comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento sin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti. Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo. Dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze sociali”, ha proseguito Conte.
Con il nuovo Dpcm, a partire dal 14 aprile, sarà inoltre consentita l’apertura delle cartolerie, delle librerie e dei negozi di vestiti per bambini e neonati e vengono inserite tra le attività produttive consentite la silvicoltura e l’industria del legno.
Per quanto riguarda la cosiddetta “fase 2”, il Presidente ha dichiarato che il Governo è già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato che poggia su due pilastri: l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il Comitato, guidato da Vittorio Colao e composto da esperti in materia economica e sociale, avrà il compito, di concerto con il Comitato tecnico-scientifico, di elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza.
(Fonte > http://www.governo.it/it/articolo/conferenza-stampa-del-presidente-conte/14450)
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Covid19 / Ultime misure economiche del governo Conte
Dopo il decreto Cura Italia del 17 marzo scorso, il Governo Conte al termine del consiglio dei ministri vara la seconda misura finalizzata a rafforzare il sistema delle imprese italiani (piccole, medie e grandi) attraverso garanzie statali del valore di 400 mld nei confronti delle banche che erogheranno finanziamenti a tutti gli imprenditori che, a seguito dell’emergenza Coronavirus, avranno bisogno di liquidità immediata. L’ importo complessivo di 400 mld a garanzia dei prestiti dei privati (di cui 200 per il settore export e altri 200 per l’ambito interno) si avvarrà dell’intervento della Cassa Depositi e Prestiti. In tale contesto è da notare che, per prestiti fino a 25 mila euro, lo Stato farà da garante al 100%, mentre per quelli fino a 800 mila euro la garanzia statale sarà quantomeno del 90%. Nel corso della conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri il Premier Conte ha anche specificato è stata varata una misura cosiddetta ‘Golden Power’ allo scopo di non permettere eventuali scalate e partecipazioni azionarie finalizzate a controllare gli asset strategici del nostro Paese (infrastrutture, energia, trasporti, grandi imprese). Infine, per quanto concerne le eventuali misure di solidarietà economica che dovrebbe mettere in campo l’UE nei confronti dell’Italia, ha evidenziato che il Mes, il fondo salvastati, “è strumento inadeguato”, mentre gli “Eurobond sono una risposta seria, adeguata e efficace all’emergenza che stiamo vivendo”.
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La lettera: com’è noto, sul fronte dell’Unione Europea è in corso in questi giorni un ampio dibattito in relazione alle soluzioni finalizzate a far fronte ai problemi economici innescati dall’Emergenza Covid19. In tale contesto ecco, di seguito, il link che permette di accedere alla lettera scritta il 3 aprile scorso dal premier italiano Giuseppe Conte al presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen > http://www.sportflash24.it/coronavirus-premier-conte-scrive-lettera-a-von-der-leyen-227944
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Modulistica per i cittadini
Emergenza Covid19: ecco, nel link che segue, il modulo da scaricare e stampare in caso di spostamenti da casa per motivi urgenti > https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/nuovo_modello_autodichiarazione_26.03.2020_editabile.pdf
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Spostamenti delle persone: comunicazione ai Prefetti
Nel ricordare che non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto e accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, la circolare evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa soltanto come equivalente all’attività sportiva (jogging). L’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso, infatti, tiene distinte ed ammette le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima il camminare in prossimità dell’abitazione.
Gli spostamenti nei pressi della propria abitazione sono giustificati anche da esigenze di accompagnamento di anziani o inabili da parte di persone che ne curano l’assistenza, purché riconducibili a motivazioni di necessità o di salute. Per quanto riguarda gli spostamenti di persone, è consentito a un solo genitore camminare con i propri figli minori; tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta inoltre nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute.
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Coronavirus Italia: tutte le linee telefoniche di emergenza
Numero di pubblica utilità per informazioni del ministero della salute: 1500
Numeri verdi regionali attivati per l’emergenza nuovo coronavirus:
Basilicata, 800 99 66 88
Calabria, 800 76 76 76
Campania, 800 90 96 99
Emilia-Romagna, 800 033 033
Friuli Venezia Giulia, 800 500 300
Lazio, 800 118 800
Lombardia: 800 89 45 45
Marche, 800 93 66 77
Piemonte, 800 333 444
Provincia autonoma di Trento, 800 86 73 88
Puglia, 800 713 931
Sicilia, 800 45 87 87
Toscana, 800 55 60 60
Trentino Alto Adige, 800 751 751
Umbria, 800 63 63 63
Val d’Aosta, 800 122 121
Veneto, 800 46 23 40
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Covid19 e Fake News: istruzioni per l’uso
Dall’acqua del rubinetto al bagno con l’acqua bollente, dalle mascherine fatte in casa agli essiccatori ad aria calda per le mani. Le fake news non risparmiano in fantasia. Ecco le 10 bufale sfatate questa settimana dal ministero.
1. Ci si può infettare con il nuovo coronavirus bevendo l’acqua del rubinetto
Falso
Bere l’acqua del rubinetto è sicuro. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua del rubinetto sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e alla fase finale di disinfezione.
2. Il virus si trasmette per via alimentare
Falso
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti.
3. Gli essiccatori per mani ad aria calda uccidono il nuovo coronavirus
Falso
Non ci sono evidenze scientifiche che gli essiccatori per mani ad aria calda siano in grado di uccidere il nuovo coronavirus. Per proteggersi dall’infezione il metodo più sicuro è quello di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcol. Dopo aver pulito le mani bisogna asciugarle accuratamente.
4. Le mascherine fatte in casa proteggono dal nuovo coronavirus
Falso
L’uso di maschere fatte in casa o di stoffa (ad esempio sciarpe, bandane, maschere di garza o di cotone) non è consigliato: non sono dispositivi di protezione (DPI) e quindi non hanno i requisiti richiesti ai DPI e la loro capacità protettiva non è nota.
5. Se mi metto due o tre mascherine una sull’altra sono più protetto dal nuovo coronavirus
Falso
Indossare più mascherine sovrapposte non è utile. Le mascherine aiutano a limitare la diffusione del virus ma il loro utilizzo deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Inoltre l’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.
6. Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19
Falso
Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus SARS-CoV-2 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite.
7. Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina
Falso
Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali d’affezione in generale possano trasmettere il coronavirus. La candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va, invece, spazzolato e poi passato con un panno umido.
8. Fare un bagno caldo previene il COVID-19
Falso
Fare il bagno caldo non previene lo sviluppo di COVID-19. La normale temperatura corporea rimane tra 36,5° e 37° C, indipendentemente dalla temperatura del bagno o della doccia che facciamo. Fare un bagno con acqua estremamente calda può essere dannoso e provocare bruciature alla pelle. Il modo migliore per proteggersi da COVID-19 è lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzione a base di alcol. In questo modo si eliminano i virus eventualmente presenti sulle mani e non si corre il rischio di infezioni che potrebbero verificarsi toccando naso, bocca e occhi.
9. Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus
Falso
Le evidenze attuali indicano che il nuovo coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree, comprese quelle con clima caldo e umido.
10. Se si hanno avuto contatti con soggetti positivi al virus si possono prendere dei medicinali che prevengono l’infezione
Falso
Non esiste ancora nessuna terapia utilizzabile in via preventiva. L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato diversi studi per la sperimentazione di medicinali per il trattamento di Covid-19 e l’Agenzia europea del Farmaco (EMA) ha comunicato che attualmente ci sono 40 medicinali e 12 vaccini in via di sviluppo e che su due vaccini sono stati avviati studi clinici di Fase I. Sono ancora tutti studi sperimentali e nessun farmaco ha ancora dimostrato la sua efficacia nel trattamento di COVID-19.
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Il Ministero dello Sviluppo economico informa che è falso il messaggio attribuito a ‘fonte MiSE’, in cui viene riferito di un presunto imminente blocco delle reti di telecomunicazioni causato dal diffondersi di video sui social network. Le reti di telecomunicazioni sono pienamente operative.
Si invita pertanto a diffidare dai messaggi non verificati diffusi via social e web e a segnalarli alla polizia postale e delle comunicazioni tramite il sito: https://www.commissariatodips.it.
Fonte > http://www.mef.gov.it/inevidenza/Comunicato-MEF-falso-attenzione-alle-fake-news/
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In periodo di emergenza Coronavirus, in Italia le minacce non riguardano solo le persone, ma anche i computer che abbiamo in casa. Per mettere in guardia i cittadini, sul sito del Ministero dell’Interno c’è un articolo che spiega nel dettaglio di cosa si tratta: “Il sito web (antivirus-covid19[.]site) - spiegano dalla fonte ministeriale – pubblicizza un presunto antivirus digitale, il “Corona Antivirus”, che dovrebbe proteggere dal Covid-19. Purtroppo, però, una volta installata, l’applicazione scarica sul pc del malcapitato un malware identificato come BlackNET, nascosto in un programma commerciale. Il malware aggiunge il pc infettato in una “rete di pc una botnet” controllati da remoto da un amministratore sconosciuto e in grado così di lanciare attacchi, rubare dati e password, scaricare files, rubare da portafogli di criptomoneta”.
Come difendersi, dunque, da questa minaccia del web? Ecco a tal proposito le indicazioni del Ministero dell’Interno italiano: “Diffidare di tutti i messaggi/applicazioni di questo genere, evitare di scaricare app o software o aprire allegati”. Infine, dal Viminale invitano i cittadini a “segnalare sempre i casi sospetti alla Polizia postale attraverso le pagine on line di commissariatodips.it”, sito in cui si trovano anche informazioni utili per conoscere e prevenire il problema.
Fonte > https://www.interno.gov.it/it/notizie/covid-19-attenti-virus-digitali-non-scaricare-app-o-software
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Pagine social
Sportflash24 è presente su due noti social network (Facebook e Twitter) con apposite pagine dedicate.
Ecco, di seguito, i link attraverso i quali si può accedere: www.facebook.com/sportflash24, https://www.facebook.com/groups/1281747915292620/ (gruppo pubblico Amici di Sportflash24 con tante ultimissime e curiosità storico-sportive) e www.twitter.com/sportflash24
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Coronavirus, tutti i casi in Italia dal 21 febbraio al 25 aprile 2020 /
Per il 22° giorno numeri in calo per i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e per la 6^ volta il n° degli ammalati complessivi è inferiore rispetto alle 24 ore precedenti. Ecco i dati per singole regioni e quelli di uno studio ISS sul rapporto tra sforzo fisico e insorgenza della patologia