ZONA 3 – SPORT
Nota stampa “Meeting novembre 2018”. Argomento del mese: “Chi …e in che termini …ha diritto a parlare di calcio e altre discipline sportive?”
La scheda

In foto, il terzino sinistro della Roma Aleksandar Kolarov (Immagine tratta dal profilo Facebook ufficiale del calciatore Aleksandar Kolarov: https://www.facebook.com/A.Kolarov11/)
Il calciatore serbo Aleksandar Kolarov, attuale terzino sinistro della Roma, il 26 novembre scorso, durante la conferenza stampa che precedeva la gara di Champions tra i giallorossi e il Real Madrid ha fatto delle dichiarazioni che hanno destato qualche perplessità e generato la voglia di fare chiarezza su ‘ruoli e responsabilità’ in tema di ‘opinioni e informazioni in ambito sportivo’.
Commentando certe ‘turbolenze’ recenti, provenienti dall’ampia platea dei fans capitolini in relazione aIl’altalenante cammino della squadra in campionato, Kolarov, secondo quanto riportato in quella stessa giornata dal sito web “Gazzetta.it”, ha affermato: “ll tifoso può essere arrabbiato e può esprimere la sua opinione allo stadio, ma deve anche essere consapevole che di calcio capisce poco. Non parlo solo del tifoso della Roma, ma dei tifosi in generale. A me piace tanto il tennis, ma non capisco niente. Stessa cosa col basket: sono cresciuto con la pallacanestro, ma non ne capisco niente. Posso fare il tifoso, ma mettermi a parlare su come deve giocare Djokovic perché è serbo, non mi permetterei mai. Posso fare il tifo e basta. Posso essere incazzato se perde, ma non mi permetterei mai di fare tattica. Questo ragionamento vale per tutti i tifosi in generale, non solo per i tifosi della Roma”.
A questo punto, noi di ZONA 3, attraverso il gruppo pubblico Facebook “Amici di Sportflash24”, abbiamo chiesto ad appassionati e addetti ai lavori cosa ne pensavano in merito. Ecco, di seguito, le considerazioni che ci sono pervenute.
Le riflessioni
Andrea Cardinale, giornalista “Next Gen” (pagina web https://www.facebook.com/AndreaCardinaleOff/ ): “Non sono per minare la libertà di espressione, ma sono contrario alla libertà di dire idiozie passate per nozioni calcistiche (e di conseguenza sportive). Come dico e scrivo troppo spesso, c’è chi veramente può ‘parlare di calcio’ e chi può limitarsi a ‘parlare di pallone’. Siamo in un’epoca nella quale tutti, nessuno escluso, pur senza una “qualifica”, ritengono di essere opinionisti… e tali vogliono sentirsi nominati. Questo non è un bene. Ognuno dovrebbe rispondere di determinati argomenti in base alle proprie competenze. Su un raffreddore o, peggio, una malattia grave, ricorro al giudizio dei medici. Il calcio, però, è un argomento talmente popolare… che viene sfondato completamente il muro divisorio tra la passione e la competenza, due elementi che possono coesistere, ma con dei presupposti plausibili. Non tutti hanno l’obbligo di essere a conoscenza a tutto tondo della materia calcio, è chiaro. Ma, senza una base, non si può avere il diritto di poter esprimere concetti specifici. Perché? Semplicemente per evitare di fare figure barbine. Questo discorso vale anche per la stampa. Non tutti hanno una cultura in merito alla tattica, per fare un esempio. Non tutti conoscono il significato del ‘pick and roll’ o di ‘giocare in Zona 1’, né del ‘ventaglio ciclistico’. Determinati concetti è meglio se vengono lasciati spiegare agli esperti del settore, molto spesso ex atleti che nel tempo sono diventati allenatori, preparatori atletici, coach e opinionisti nel vero senso del termine, oppure ai giornalisti e… perché no “semplici appassionati” e “tifosi sfegatati” che, nel proprio piccolo, hanno praticato l’uno o l’altro sport. Naturalmente tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione in merito …a una partita o …al momento che vive una squadra (sia essa di calcio, basket, volley…). L’importante è essere molto informati e avere l’umiltà di ascoltare l’interlocutore che porta in dote più conoscenze sugli argomenti suddetti”.
Arcangelo Auletta, libero professionista: “Kolarov non ha nessun diritto a parlare cosi. I tifosi capiscono poco di calcio? Non tutti. Ci sono tanti tifosi che sanno di calcio. Non bisogna mai generalizzare. Anche tanti giocatori dotati tecnicamente e atleticamente non capiscono di calcio. Come in tutte le categorie di persone, professioni o mestieri, quelli che si elevano sono pochi”.
Diego Mariottini, giornalista romano (pagina web https://www.facebook.com/diego.mariottini?fref=hovercard&hc_location=chat ):
“In realtà si tratta di una questione complessa, specie per quanto riguarda Roma. È vero che i tifosi non sempre hanno le competenze per criticare in modo efficace il gioco di una squadra, ma è altrettanto vero che, se una squadra ha il diritto di essere sostenuta, ha il dovere perlomeno di fare risultato. Il pubblico paga e ha il diritto di criticare, anche senza competenze specifiche. In fondo sono tifosi, non addetti ai lavori. Sono i giornalisti quelli che hanno il dovere di sviluppare contenuti tecnico-tattici adeguati. A Roma, poi, si commette un errore fondamentale, spesso figlio di un provincialismo di fondo e di un cattivo rapporto con la realtà: di fronte a commenti scomodi, si cerca di screditare chi ha parlato soltanto perché i contenuti, corretti o no, sono scomodi. È il caso di Aleksandar Kolarov, idolatrato dopo un gol nell’ultimo derby, screditato come ex giocatore della Lazio adesso che si lascia andare a commenti che non assecondano un certo genere di pensiero dominante. Non è così che una città può crescere sul piano della mentalità”.
Roberto Liberale, ingegnere e blogger (pagina web “Il Cabezon” http://ilcabezon.blogspot.com/ ) e collaboratore testata giornalistica “Il Napolista” (pagina web https://www.ilnapolista.it/ ): “Mio malgrado, devo dire che sono sostanzialmente d’accordo con il giocatore. Concordo con quella linea di pensiero e per le cose di tattica io non mi permetto maidi intervenire, ma faccio sempre riferimento al giudizio di persone più esperte. Infatti spesso chiedo ad amici allenatori, che certamente ne capiscono molto più di me.
Ricordo, in tale ambito, che a margine di un corso per allenatori di calcio parlai con Baldini, allora allenatore in 2a della Spal in serie C, che giustamente mi rimbrottò pesantemente su alcune cose che dissi, facendomi capire che certe cose non le potevo né sapere, né conoscere. Solo chi in quegli spogliatoi vive molte ore al giorno può conoscere i meccanismi delicati di una squadra di calcio.
Faccio mia, infine, una riflessione molto intelligente del giornalista Paolo Del Genio, riguardante i commenti pieni di luoghi comuni quando si parla del Napoli. ‘Chi non vive da giornalista l’atmosfera (quantomeno esterna) di una squadra… quanto ne può sapere? Chi di noi si può permettere di parlare, ad esempio, di Fiorentina, Udinese o Torino?’. Ecco, per questo motivo, prima di parlare di una squadra, sarebbe buona norma essere molto informati”.
Giuseppe De Silva, giornalista, direttore responsabile di Unica Channel Tv (pagina web https://www.facebook.com/unica.channel/ ): “Credo che tutti possano esprimere la propria opinione, sia Kolarov che chi la pensa in modo contrario rispetto a quanto lui dice. I social hanno allargato, naturalmente, la platea di quanti prima si esprimevano, forse, solo al bar o allo stadio, mentre ora lo fanno anche su piattaforme virtuali. Tra questi, statisticamente, la presenza di qualche imbecille non può essere evitata. Secondo me, però, è importante che chi esprime un’opinione lo faccia con garbo, senza offendere. Tutto fa dialogo, tutto fa discussione. C’è, poi, un discorso a parte che riguarda chi fa informazione. E questo vale per tutta l’informazione. Il settore è di competenza dei giornalisti. Stop. Lo indicano la legge sulla stampa (la n° 47 del 1948), la legge ordinistica (n° 69 del 1963) e la n° 150 del 2000 sulla comunicazione pubblica, non certamente io. E su questo punto le chiacchiere stanno a zero. Quindi, sarebbe sempre buona norma, in particolare in tv, far ben comprendere se, in un determinato format, si sta facendo informazione e, in questo caso, sarebbe importante sottolineare la differenza tra commento e notizia. Questo non sempre accade e crea confusione nell’opinione pubblica”.
Clemente Fratellanza, avvocato ed ex agente FIFA: “C’è un errore di base: il calcio non è una scienza esatta (al pari degli altri sport richiamati da Kolarov), per cui, pur rispettando l’opinione e l’operato di un addetto ai lavori, nessuno potrà mai comportarsi come fa, per esempio, Burioni nei confronti di chi non ha studiato.
Aggiungo che sulla competenza di chi opera nel calcio ci sarebbe molto da discutere. Non ho dubbi che una discreta fetta di pubblico ne capisca più di chi con il calcio ci campa.
La differenza (tutt’altro che trascurabile) tra noi (che non viviamo di football, ndr) e loro (gli addetti ai lavori, ndr) è che noi non stiamo dentro gli spogliatoi e, quindi, certe dinamiche e certe variabili non le comprendiamo, né le calcoliamo”.
Luigi Gallucci, direttore testata giornalistica Sportflash24 (pagina web http://www.sportflash24.it/ ):
“Dunque, probabilmente bisogna fare qualche ulteriore puntualizzazione sul tema. Kolarov dice alcune cose giuste e altre sbagliate. Vediamo quali. Sta sicuramente nel binario normale quando afferma che ‘ll tifoso può essere arrabbiato e può esprimere la sua opinione allo stadio’ o quando, successivamente, dice ‘Posso essere incazzato se perde (riferendosi al suo idolo tennistico Novak Djokovic, ndr), ma non mi permetterei mai di fare tattica’. Discorso totalmente differente, invece, in relazione alle seguenti frasi, riferite al tifoso in generale. ‘Deve anche essere consapevole che di calcio capisce poco. Non parlo solo del tifoso della Roma, ma dei tifosi in generale. A me piace tanto il tennis, ma non capisco niente. Stessa cosa col basket: sono cresciuto con la pallacanestro, ma non ne capisco niente’. E poi ancora: ‘Posso fare il tifo e basta’. A questo punto, a mio modesto avviso, Kolarov incorre in due violazioni, quelle sugli articoli n° 3 e 21 della Costituzione. Partiamo dal n° 3. Nel momento in cui generalizza sulla ‘non competenza’ di chi ‘…di calcio capisce poco’, va infatti a ledere la dignità di coloro i quali vanno a seguire uno sport semplicemente perché lo amano e ne sono anche molto competenti, indipendentemente dal ruolo che rivestono nella vita di tutti i giorni. Lui, per suffragare la tesi del ‘tifoso non competente che… non deve esprimere opinioni e che può fare il tifo e basta’, porta l’esempio del rapporto tra se e discipline quali tennis e basket, in relazione alle quali …segue, ma non esprime giudizi od opinioni. Ed è su questo punto che il signor Kolarov incappa in un altro errore. In virtù dell’articolo 21 della Costituzione, così come lui ha diritto a dire che ‘non esprime giudizi sulla tattica perché non ne capisce’, proprio in base allo stesso principio… non può limitare il prossimo ad esprimere se stesso, non può dire cosa deve fare tizio o caio. La realtà è che il tifoso (ma, in generale, qualsiasi cittadino) fa quel che gli pare, assumendosi, davanti alla Legge, la piena responsabilità di quelle che sono le sue azioni. Stop. Naturalmente, in tema di ‘discussioni su temi sportivi’, i principi fondamentali che dovrebbero ispirare tutti (tifosi da stadio, tifosi-opinionisti-social, giornalisti, calciatori e atleti in generale, columnists, opinion-makers, tecnici, dirigenti e manager) dovrebbero essere semplicemente due: 1) non esprimere concetti basati su dati incerti, approssimativi o completamente non veritieri; 2) non esternare frasi in qualsiasi modo lesive rispetto alla dignità altrui. In conclusione, un messaggio al signor Kolarov: “Pensa che i tuoi diritti finiscono quando cominciano quelli degli altri. In Italia vale così, almeno credo”.
ITALIA / NOTA STAMPA 30 NOVEMBRE 2018
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Fonti:
1/ dichiarazioni sito Gazzetta.it > https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Roma/26-11-2018/kolarov-tifosi-risposta310753182509.shtml?fbclid=IwAR0KpgMplUtSzlvIOLqpfEwv3ChsZ5Ke2PN8EAmBVybZp9RkqbR1OMKMfZo
2/ foto Aleksandar Kolarov: https://www.facebook.com/A.Kolarov11/
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Zona 3 – Sport: ecco i report dei precedenti Meeting
N° 1 – Settembre 2018 http://www.sportflash24.it/zona-3-sport-forum-su-14-anni-di-de-laurentiis-213944
N° 2 – Ottobre 2018 http://www.sportflash24.it/zona-3-forum-sul-ruolo-del-telecronista-sportivo-giornalisti-215139
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