
A 35 anni di distanza dalla vittoria del titolo mondiale dell’82, la nazionale italiana di calcio il prossimo 2 settembre tornerà nel magico stadio Bernabeu per una gara cruciale, quella valevole per il 7° turno di qualificazione europea a Russia 2018 (Foto facebook.com)
Interviste in esclusiva agli storici inviati della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti e Roberto Beccantini nel 35° anniversario del trionfo azzurro allo stadio Bernabeu e alla vigilia di Spagna-Italia, gara di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018
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Le date della storia, per la nostra nazionale di calcio, si intrecciano. E quella di oggi non è un giornata qualunque, soprattutto se si pensa al fatto che coincide con il 35° anniversario del trionfo per 3-1 nella finale Mondiale contro la Germania allo stadio Bernabeu di Madrid (vittoria che l’11 luglio del 1982 sancisce per l‘Italia la conquista del 3° di 4 titoli mondiali messi in bacheca fino ad oggi), ma anche se si riflette per un attimo sul fatto che mancano meno di due mesi ad una cruciale partita in programma il 2 settembre contro i padroni di casa della Spagna e valevole per il 7° turno delle qualificazioni europee alla Coppa del Mondo di Russia 2018. E, se a tutto ciò si aggiunge il fatto che gli Azzurri del commissario tecnico Ventura saranno chiamati a giocare una sfida-chiave per il loro percorso verso il prossimo Mondiale su un rettangolo verde che, nel frattempo, nell’arco di questi ultimi 35 anni non è stato mai più calpestato da giocatori della nostra nazionale maggiore, allora non si può non mettere in relazione quell’evento dell’82 con la gara Spagna-Italia che attende sia i calciatori italiani che noi appassionati. E così, per questo momento particolare, Sportflash24 ha ritenuto di focalizzare la propria attenzione su passato e presente, realizzando uno speciale ad ampio raggio suddiviso in due sezioni, una con un taglio improntato soprattutto su aspetti sociali e una di tipo prettamente calcistico.
In questa specifica pagina, grazie al contributo spassionato di Roberto Beccantini e Alberto Cerruti, due colleghi che hanno avuto l’onore di essere in tribuna stampa al Bernabeu l’11 luglio 1982, facciamo sia un piacevolissimo tuffo nel passato che un’immersione fugace sui temi di una partita che, oggi come allora, tutta l’ Italia del calcio e dello sport attende con trepidazione. A corollario di questa cosiddetta ‘intervista doppia’, nella parte bassa della pagina pubblichiamo dati e statistiche relativi sia a quella Italia vincente nel 1982 che a questa Nazionale che, per ironia del destino, si presenta anch’essa al Bernabeu dopo aver giocato 6 partite-chiave in relazione allo specifico percorso di avvicinamento al match. Prima di concludere questa breve premessa, un’ultima cosa. Cliccando su un apposito link posizionato sulla parte bassa di questa pagina, si può accedere all’altra sezione del nostro Speciale intitolato “11 luglio 1982-11 luglio 2017… aspettando il 2 settembre”. Buona lettura da parte di Luigi Gallucci.
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L’INTERVISTA / 1 – Roberto Beccantini: “L’11 luglio 1982 vincemmo contro una Germania non in perfetta forma. Il 2 settembre prossimo contro la Spagna sarà tutto più difficile”
Il profilo
Bolognese, classe 1950, Roberto Beccantini è giornalista professionista dal giugno del ‘72. Di dichiarata fede juventina, è sposato con Liliana, interista doc, e attualmente vive a Milano.
“Beck”, come simpaticamente ama autodefinirsi nel suo blog, inizia a scrivere da giovanissimo. Comincia la propria carriera nella città natale con articoli di baseball. Poi, dal 20 agosto 1970, si trasferisce a Torino, dove resta per un decennio nella squadra di Tuttosport, nell’ambito della quale debutta come capo-rubrica del basket. Il 1° marzo 1981 passa alla Gazzetta dello Sport come responsabile del calcio internazionale. Nella redazione della Rosea ci resta per 10 anni. Dal 1° febbraio 1992 al 31 agosto 2010 è invece redattore de La Stampa di Torino. Giurato italiano del «Pallone d’oro» per alcuni anni, attualmente collabora con le testate “Eurosport”, “Guerin Sportivo” e “il Fatto quotidiano” e, nei ritagli di tempo, cura il sito internet “Beckisback.it” e la propria pagina sul social network Facebook.
Nel corso degli anni Beccantini segue, da inviato, nove Olimpiadi estive, da Monaco 1972 a Pechino 2008 (eccetto quella di Sydeny 2000, periodo in cui è responsabile della redazione sportiva de La Stampa) e i Giochi invernali di Torino 2006. Al suo attivo, in ambito calcistico, anche nove campionati Mondiali (da Argentina 1978 a Sudafrica 2010), otto edizioni degli Europei (da Roma 1980 ad Austria-Svizzera 2008), nonché… tutte le finali di Champions League dal 1992 al 2010.
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Botta e risposta
Maestro Beccantini, potrebbe raccontarci l’atmosfera di quella giornata vissuta a Madrid, prima fuori e poi dentro lo stadio, condita – possibilmente – da sensazioni ed emozioni personali ?
“Adesso è facile pensare che tutto fosse già previsto, quasi indirizzato, una sorta di ‘vigilia di una vittoria annunciata’. Ma posso garantire che non fu così. In giro, intorno al Bernabeu – quello che io considero uno stadio fatto di cemento armato e cemento amato, struttura per me numero 1 al mondo – c’erano sentimenti diversi. I tedeschi incutevano un certo timore, ma a noi italiani, dopo la storica vittoria degli Azzurri per 4-3 nella semifinale di Messico 1970, nell’ 82 facevano già meno paura. Inoltre, anche tra gli osservatori più critici, nelle ore che precedevano la partita si faceva strada un alone di ottimismo dettato dal fatto che la Germania, per battere ai calci di rigore la Francia nella semifinale dell’8 luglio a Siviglia, avesse sprecato moltissime energie, mentre noi nell’ altra semifinale avevamo avuto vita facile al Camp Nou contro la Polonia orfana di un Boniek squalificato a causa di un cartellino giallo rimediato nella precedente partita contro l’URSS”.
Da cronista, quale fu il momento più complicato da gestire e quale quello più gratificante?
“Difficile da gestire fu il dopo, perché l’emozione per la vittoria tendeva un po’ a travolgerci. Ma, per il resto, posso dire che andò tutto in modo perfetto”.
C’è qualcuno di quei 22 Azzurri con cui oggi è ancora in contatto ?
“Zoff su tutti, ma sono ancora in contatto anche con Tardelli, Gentile, Oriali, Bergomi, Causio e, in determinate circostanze, anche con la signora Mariella, vedova Scirea, soprattutto per quanto riguarda date o eventi particolari”.
Il 2 settembre prossimo la Nazionale torna al Bernabeu. In palio, stavolta, non c’è il trofeo della Coppa del Mondo ma la leadership nel girone G di qualificazione per i Mondiali di Russia 2018. Sarà una partita con coefficienti di difficoltà maggiori, uguali o inferiori rispetto alla finale dell’82 contro la Germania all’epoca campione d’Europa in carica?
“Certamente superiore, perché penso che oggi la Spagna, pur non essendo campione d’Europa come quella Germania, ha il vantaggio di giocare in casa. Noi, però, il 2 settembre avremo, paradossalmente, un elemento a favore, che risiede proprio nel fatto di non poter speculare sul risultato. Non potendo fare calcoli, in quanto solo con una vittoria potremo considerarci vicinissimi al traguardo della qualificazione diretta a Russia 2018, dovremo tirare fuori tutte le risorse che avremo. E spesso è capitato che, in situazioni di questo tipo, la nostra nazionale ha dato grande prova di sé”.
Le cifre indicano che questa Spagna nelle prime 6 partite del gruppo G ha cambiato meno uomini in formazione base rispetto all’Italia, ha prodotto più degli Azzurri in termini di assist e gol e ha subito di meno rispetto alla formazione del CT Ventura. Questi fattori sono da considerare una sorta di “sentenza anticipata” se ci si proietta sul risultato che potrebbe venire fuori il 2 settembre al termine dei 95 minuti di gioco?
“La Spagna ci è superiore ed è favorita. Ci sta che possa vincere, ma dubito che si possa ripetere un’altra Kiev. Occhio, però, nella lettura delle statistiche. A tal proposito ritengo opportuno aggiungere che, amichevoli a parte, negli ultimi 5 scontri diretti ufficiali si è registrato uno 0-0 (con sconfitta azzurra per 2-4 ai rigori) nei Quarti di Euro 2008, un pari per 1-1 nella fase a gironi di Euro 2012, uno 0-4 nella finale europea 2012 giocata in Ucraina, una nostra vittoria per 2-0 agli Ottavi di Francia-Euro 2016 e un pareggio a Torino nell’andata del Gruppo G di qualificazione europea alla Coppa del Mondo di Russia 2018. Tirando le somme, sui tempi di gioco effettivo il dato indica 3 pareggi e una vittoria a testa. Insomma, tutto questo grande divario non ce lo vedo”.
Per realizzare un’altra impresa al Bernabeu, quali dovranno essere i fattori-chiave in grado di determinare quel risultato che anche stavolta milioni di italiani auspicano?
“C’è bisogno che tutti diano il massimo. Bisogna disputare una gran partita. Questo però non significa che si debba giocare all’ attacco per tutti i 90 minuti. Bisognerà gestire le varie fasi della gara con estrema maturità”.
In caso di mancata vittoria contro la Spagna e di un ipotizzabile spareggio autunnale sui 180 minuti, quante probabilità avrebbe l’Italia di qualificarsi per Russia 2018?
“Bisognerà eventualmente vedere quale sarà l’avversario, ma penso che l’Italia possa farcela. Certamente bisogna anche evidenziare che in questa fase il commissario tecnico Ventura deve gestire una situazione generazionale non semplice, in quanto a questa Nazionale mancano i fuoriclasse. L’unico è Buffon, che però ha 39 anni”.
Prossimo Mondiale: assisteremo ad una nuova cavalcata vincente della Germania?
“Certamente i tedeschi sono i grandi favoriti. E non tanto per il valore della squadra in sé, ma per quanto fatto vedere di recente alla Confederations Cup. Nella finale del 2 luglio, mentre il Cile ha schierato la squadra titolare, Loew commissario tecnico campione del Mondo in carica, pur mettendo in campo “Germania 2”, è riuscito comunque a vincere il titolo. Inoltre, si aggiunga a tutto ciò che alle Olimpiadi di Rio 2016 la stessa Germania ha perso la finale contro il Brasile solo ai rigori e che, 48 ore prima della vittoria in Confederations, la loro nazionale Under 21 in Polonia si è laureata con merito campione d’Europa di categoria. Quindi stiamo parlando di una organizzazione calcistica di livello molto elevato, che viene valorizzata al meglio dalle capacità del commissario tecnico e del suo staff di collaboratori”.
In un calcio professionistico in cui, dall’82 ad oggi, business, tecnologia e chimica hanno preso uno spazio sempre maggiore, quanto è difficile, per atleti, tecnici e dirigenti portare avanti valori quali la lealtà sportiva e l’aspetto ludico insito nell’essenza del gesto col pallone?
“Il calcio si è votato alla quantità, rinunciando alla qualità, geni esclusi (Messi e Cristiano Ronaldo). Però, grazie anche ai soldi che girano, lo spettacolo offerto non è poi così disdicevole. Certamente è un mondo che ci è un po’ scappato di mano. Ma poi, quando arriva il risultato, si è felici lo stesso. Faccio un esempio. I soldi incassati per aver raggiunto una finale di Champions League sono quasi gli stessi rispetto a quelli introitati dalla formazione vincitrice del trofeo. Certo, quando finisce la gara, tra i giocatori sconfitti resta un po’ di amarezza, ma bisogna anche dire che arrivare a giocare una finale è comunque un merito. Infine, per quanto riguarda l’aspetto ludico, posso dire che è sicuramente difficile individuarlo tra coloro che stanno in campo, però io sono convinto che, quando l’arbitro fischia l’inizio della partita, ognuno dei 22 torna un po’ bambino”.
Ultima domanda. Alla luce di tanti episodi di gioco poco chiari che spesso si verificano sui campi di calcio, chi è che deve lavorare seriamente affinché questo sport – ad oggi quello maggiormente diffuso nel mondo insieme all’atletica leggera – non perda credibilità agli occhi del grande pubblico?
“Certamente la classe dirigente…che spesso però non ha classe. L’input di Blatter, eletto a capo della Fifa nel 1998 e dimessosi nel 2015 a seguito dell’inchiesta che lo ha coinvolto, non ritengo sia stato edificante. Secondo me la soluzione del cambio al vertice ogni 8 anni, pur non rappresentando la ricetta universale anticorruzione, potrebbe consentire, da un lato, di pianificare e realizzare interventi migliorativi e, dall’altro, di far crescere una figura di Vice all’altezza del compito, una volta terminato il mandato del presidente in carica”.
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L’INTERVISTA / 2 – Alberto Cerruti: “Dell’11 luglio ’82 ho ricordi bellissimi. Fu una giornata intensa ed emozionante. Il 2 settembre si torna al Bernabeu, ma per battere la Spagna non si deve sbagliare nulla”
Il profilo
Alberto Cerruti, 65 anni, inizia a scrivere per la Gazzetta dello Sport nel 1974. Al seguito della Nazionale per oltre trent’anni, ricopre il ruolo di inviato in sette edizioni degli Europei e in otto campionati Mondiali. Ad oggi, all’interno della redazione della Rosea è l’unico giornalista ad aver raccontato “stando sul posto”, come si suol dire, i trionfi di “Spagna ‘82” e “Germania 2006”.
Oltre a scrivere quotidianamente di calcio nazionale e internazionale, tra il 2015 e il 2016 Alberto Cerruti trova anche il tempo di collaborare fattivamente con Claudio Gentile, campione del Mondo con la nostra Nazionale nel 1982 da giocatore e Bronzo olimpico ad Atene 2004 da allenatore, nella stesura di un volume di 216 pagine – pubblicato alcuni mesi fa dalla casa editrice Rizzoli e intitolato “E SONO STATO GENTILE” – nel quale l’ex difensore di Juve, Fiorentina, Piacenza, Varese, Arona e Maslianico racconta le varie tappe della sua brillantissima carriera.
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Botta e risposta
Maestro Cerruti, potrebbe raccontarci l’atmosfera di quella giornata vissuta a Madrid, prima fuori e poi dentro lo stadio, condita – possibilmente – da sensazioni ed emozioni personali ?
“Piccola premessa. Tutti noi all’epoca non pensavamo che l’Italia potesse vincere quel Mondiale. Io, ad esempio, interpellato nei mesi precedenti da mia sorella per fissare la data delle sue nozze, le risposi che per me andava bene qualsiasi giorno di luglio. E così lei poco dopo mi comunicò che il lieto evento si sarebbe svolto sabato 10. Tra fine giugno e inizio luglio però accadde l’imprevedibile, con l’Italia che batté nel secondo girone prima l’Argentina e poi il Brasile, facendo seguire a tali imprese la vittoria contro la Polonia nella semifinale del giorno 8. E, quindi, con una finale fissata per domenica 11, per motivi di lavoro non potei essere presente a quel matrimonio.
Detto ciò, va evidenziato che in quel Mondiale, dopo il successo del 5 luglio sul grande Brasile allenato da Telé Santana, tutto ci sembrò in discesa. Era questa la sensazione tra noi addetti ai lavori. E, del resto, lo stesso ct Enzo Bearzot successivamente ci confidò che secondo lui quella contro i Verde-Oro fu, per certi aspetti, la vera finale. Si arrivò così a domenica 11, una giornata molto intensa, di cui ho ricordi bellissimi. Già in mattinata io e il collega Raffaele Dalla Vite ci recammo presso l’aeroporto perché alle 11 sarebbe arrivato il presidente della Repubblica Sandro Pertini con un DC 9 presidenziale. Una volta atterrato nella capitale spagnola, Pertini, prima di andare a pranzo con il re Juan Carlos, chiese di poter parlare con Bearzot e la squadra, che alloggiava all’Hotel Alameda, struttura situata a pochissima distanza dallo scalo madrileno di Barajas. Noi ovviamente seguimmo lui. E, in relazione a quell’incontro, riuscimmo a riportare tutte le dichiarazioni di un Pertini trepidante per la finale ma anche estremamente orgoglioso rispetto a ciò che gli Azzurri avevano fatto sul campo nelle partite precedenti. Squadra e allenatore, invece, erano da molti giorni in silenzio stampa, una disposizione che valeva per tutti e rispetto alla quale non restava che adeguarsi; anche se, almeno per quanto riguarda il nostro giornale, non c’erano stati episodi specifici che potessero motivare un atteggiamento di questo tipo.
In ogni caso, in relazione al momento-presidenziale della tarda mattinata io e Dalla Vite uscimmo il giorno dopo con un ampio articolo a doppia firma, una cosa che in Gazzetta non accadeva praticamente mai. Arrivammo così allo stadio e, proprio alla nostra sinistra, poche file più giù, si sedette Antognoni, quel giorno non titolare a causa di un infortunio al piede. Anche sugli spalti si ripresentò il problema del silenzio stampa. Dopo il gol del 3-0 siglato da Altobelli al 35° del secondo tempo e, quindi, con la vittoria ormai vicinissima, Antognoni abbandonò la tribuna per raggiungere i compagni. Io provai a inseguirlo per farmi dare una dichiarazione, ma lui mi rispose: ‘Mi dispiace, ma non posso parlare’. Nel complesso, per me il post-partita fu difficile, perché da un lato c’era la frenesia di scrivere e dall’altro la speranza che prima o poi qualcuno parlasse. Ma ciò avvenne solo nelle ore successive. Insomma, in quei frangenti questa grande gioia personale venne un po’ frenata dal silenzio-stampa. Solo qualche giorno dopo riuscii a godere pienamente di questo trionfo”.
C’è qualcuno di quei 22 Azzurri con cui oggi è ancora in contatto ?
“Ciccio Graziani l’ho incontrato qualche giorno fa negli studi di Mediaset. Lui è una persona generosa con tutti, è di una umanità fuori dal comune. Un altro con cui sono molto in contatto è Paolo Rossi. Pensi che ogni anno il 5 luglio alle h 17.15 lo chiamo al telefono e riviviamo un pochino le emozioni vissute non soltanto in quella storica giornata in cui vincemmo per 3-2 contro il Brasile allo stadio Sarrià e nella quale lui segnò tutte e tre le reti azzurre, ma anche quelle relative ad altri felici momenti di quell’ indimenticabile Mondiale. Perché proprio alle 17.15? Era quello l’orario fissato dalla Fifa per l’inizio delle partite che l’Italia doveva giocare al Sarrià.
Anche con Gabriele Oriali però mi sento spesso, in quanto attualmente è capo delegazione della nostra Nazionale, così come con Franco Baresi, che in quella ‘spedizione’ non giocò nemmeno una partita e che esordì ufficialmente in Nazionale solo alcuni mesi dopo. Un altro con cui spesso sono in contatto è Fulvio Collovati. Con Claudio Gentile, invece, ho scritto un libro edito da Rizzoli. Ma, nel complesso, posso dire che ho ottimi rapporti con tutti. Pensi che nel 2007, in occasione dell’80° compleanno di Bearzot, decisi di organizzare per l’ex CT una festa a sorpresa in Gazzetta. E così mi misi al telefono e chiamai i giocatori uno ad uno. Arrivarono in redazione in 14 e c’era anche Mariella, la vedova Scirea. Fu un momento bellissimo, del quale vado particolarmente fiero. In sostanza quel Mondiale mi ha molto unito a loro dal punto di vista umano, anche perché apparteniamo più o meno alla stessa generazione”.
Il 2 settembre prossimo la Nazionale torna al Bernabeu. In palio, stavolta, non c’è il trofeo della Coppa del Mondo ma la leadership nel girone G di qualificazione per i Mondiali di Russia 2018. Sarà una partita con coefficienti di difficoltà maggiori, uguali o inferiori rispetto alla finale dell’82 contro la Germania all’epoca campione d’Europa in carica?
“Stavolta è più difficile, perché questa Italia vale meno di quella dell’82 e questa Spagna, pur non essendo campione d’Europa in carica, è più forte sia di questa Italia che di una Germania che in quell’ 11 luglio scese in campo con il suo uomo migliore, Rumenigge, non in perfette condizioni di forma e con una formazione reduce da una semifinale molto impegnativa, vinta 3 giorni prima a Siviglia contro la Francia soltanto dopo i calci di rigore. E poi c’è da aggiungere che quella era una sfida in campo neutro, mentre questa la si gioca in trasferta. E gli spagnoli questa partita la sentono a tal punto che hanno scelto di giocarla nella capitale…”.
Le cifre indicano che questa Spagna nelle prime 6 partite del gruppo G ha cambiato meno uomini in formazione base rispetto all’Italia, ha prodotto più degli Azzurri in termini di assist e gol e ha subito di meno rispetto alla formazione del CT Ventura. Questi fattori sono da considerare una sorta di “sentenza anticipata” se ci si proietta sul risultato che potrebbe venire fuori il 2 settembre al termine dei 95 minuti di gioco?
“Per un’Italia che punta a vincere al Bernabeu per evitare i playoff autunnali, questa sfida in sostanza assume il significato di una partita secca. E io penso che, in ambito generale, in gara unica certi dati possono anche non contare nulla. In tale ottica è emblematico il fatto che nell’ultima finale di Champions la Juve, pur presentandosi con la difesa meno battuta del torneo e con una media di 0.25 gol subiti a match su un totale di 12 gare giocate, a Cardiff in soli 90 minuti ne ha incassati 4 dal Real Madrid.
Certamente va anche evidenziato che determinati dati statistici non sono frutto del caso, ma di un gioco svolto in una certa maniera. E, se la Spagna è 1^ in classifica perché ha una migliore differenza reti rispetto a noi, questo è dovuto al fatto che imposta il proprio gioco cercando la via del gol con una certa continuità”.
Assodato che la Spagna in questo momento ci è superiore, quali dovranno essere, sul fronte azzurro, i fattori-chiave in grado di determinare quel risultato che anche stavolta milioni di italiani auspicano?
“Non bisogna sbagliare nessuna delle occasioni-gol create e non si devono commettere errori in difesa. Si può anche vincere per 1-0, ma certamente non si può pensare di raggiungere l’obiettivo impostando una partita basata soprattutto sulla fase difensiva”.
In caso di mancata vittoria contro la Spagna e di un ipotizzabile spareggio autunnale sui 180 minuti, quante probabilità avrebbe l’Italia di qualificarsi per Russia 2018?
“Innanzitutto non ci sarebbe da vergognarsi nel caso in cui si dovesse arrivare in Russia al termine del playoff. Naturalmente molto dipenderà dalla condizione atletica del momento e dall’eventuale avversario che verrebbe determinato in sede di sorteggio. Certamente sarebbe tremendo fallire la qualificazione Mondiale a 60 anni di distanza dalla rassegna di Svezia ’58 (unica nella quale non siamo stati presenti dopo aver dato volontariamente forfait alla prima edizione disputata nel 1930 in Uruguay, ndr).
Prossimo Mondiale: assisteremo ad una nuova cavalcata vincente della Germania?
“Nel premettere che reputo prematuro fare pronostici a 12 mesi dal Mondiale, posso altresì affermare che tante volte le cosiddette favorite non vincono. La stessa Italia di Lippi, trionfatrice nel 2006, alla vigilia della rassegna tedesca non era certamente considerata la squadra da battere. Anche in Russia, così come è accaduto in passato, conterà il momento, lo stato di forma con cui ciascuna Nazionale arriverà all’appuntamento iridato. Di sicuro in questo periodo Spagna e Germania sono le più forti. Nel contempo, il valore assoluto del Brasile di Neymar non è alto e la stessa Argentina, vice campione in carica, sta addirittura rischiando la non ammissione. Nel complesso, le formazioni sudamericane appaiono in calo e, in generale, stanno attraversando una fase di grande ricambio. Insomma, per ora la situazione è un po’ questa”.
In un calcio professionistico in cui, dall’82 ad oggi, business, tecnologia e chimica hanno preso uno spazio sempre maggiore, quanto è difficile, per atleti, tecnici e dirigenti portare avanti valori quali la lealtà sportiva e l’aspetto ludico insito nell’essenza del gesto col pallone?
“Sarà sempre più così. Il calcio è un business. E ogni calciatore rappresenta una piccola azienda che punta a lavorare e a dare il massimo per ricavare profitto. E certamente siamo su livelli stressanti, perché un rigore segnato o sbagliato oggi può determinare molto per la carriera di un calciatore in termini di contratti e sponsorizzazioni. L’aspetto ludico è quindi relegato solo alle partite di beneficenza e a quelle tra amici”.
Ultima domanda. Chi è che deve lavorare seriamente affinché questo sport – ad oggi quello maggiormente diffuso nel mondo insieme all’atletica leggera – non perda credibilità agli occhi del grande pubblico?
“Sicuramente da parte delle istituzioni deputate ci vogliono più controlli, ma anche sanzioni economiche e squalifiche esemplari. Bisogna applicare le regole con rigore. Solo in questo modo si fa passare la voglia a chi pensa di scendere in campo avendo, come riferimento, parametri diversi rispetto a quelli improntati alla cosiddetta etica sportiva”.
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SCHEDE E DATI STATISTICI
ROSA NAZIONALE ITALIANA CAMPIONATI MONDIALI SPAGNA 1982
Portieri (3): Dino Zoff (40 anni, club di appartenenza Juventus), Ivano Bordon (31, Inter), Giovanni Galli (24, Fiorentina)
Difensori (7): Franco Baresi (22 anni, Milan), Giuseppe Bergomi (18, Inter), Antonio Cabrini (24, Juventus), Fulvio Collovati (25, Milan), Claudio Gentile (28, Juventus), Gaetano Scirea (29, Juventus), Pietro Vierchowod (23, Fiorentina).
Centrocampisti (8): Giancarlo Antognoni (28 anni, Fiorentina), Giuseppe Dossena (24, Torino); Giampiero Marini (31, Inter), Gabriele Oriali (29, Inter), Marco Tardelli (27, Juventus), Franco Causio (Udinese, 33), Bruno Conti (27, Roma), Daniele Massaro (21, Fiorentina).
Attaccanti (4): Alessandro Altobelli (26 anni, Inter), Francesco Graziani (29, Fiorentina), Paolo Rossi (25, Juventus), Franco Selvaggi (29, Cagliari).
Età media 22 convocati: 27 anni
Portieri: 32
Difensori: 24
Centrocampisti: 27
Attaccanti: 27
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IL PERCORSO VERSO LA FINALE VINTA ALLO STADIO BERNABEU CONTRO LA GERMANIA OVEST
14 giugno 1982, stadio Balaidos Vigo, 1° turno gruppo eliminatorio 1: tabellino Italia-Polonia
Risultato: Italia-Polonia 0-0
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Gentile, Collovati, Scirea, Cabrini, Conti, Marini, Tardelli, Antognoni, Graziani, Rossi.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Bergomi, Vierchowod, Oriali, Dossena, Massaro, Causio, Altobelli, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Polonia: J. Mlynarczyk, P. Janas, J. Jalocha, W. Matysik, W. Zmuda, S. Majewski, W. Smolarek, A. Buncol, G. Lato, A. Iwan (dal 27’ st M. Kusto), Z. Boniek.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: M. Dziuba, J. Kupcewicz, T. Dolny, P. Skrobowski, R. Wojcicki, A. Palasz, W. Ciolek, A. Szarmach, J. Kazimierski, P. Mowlik.
Allenatore: Piechniczek.
Arbitro: Vautrot (Francia)
Ammoniti: 1’ pt Marini (I), 10’ pt Boniek (P), 2’ st Scirea (I)
18 giugno 1982, stadio Balaidos Vigo, 2° turno gruppo eliminatorio 1: tabellino Italia-Perù
Risultato: Italia-Perù 1-1
Marcatori: 18’ pt Conti (I), 38’ st Ru. Diaz (P)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Gentile, Collovati, Scirea, Cabrini, Conti, Marini, Tardelli, Antognoni, Graziani, Rossi (dal 1’ st Causio).
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Bergomi, Vierchowod, Oriali, Dossena, Massaro, Altobelli, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Perù: R. Quiroga, R. Salguero, J. Duarte, J. Velasquez, G. Barbadillo (dal 20’ st G. Leguia), C. Cueto, J.C. Uribe (dal 20’ st G. La Rosa), T. Cubillas, J.C. Oblitas, Ru. Diaz, J. Olaechea.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: E. Acasuzo, H. Gastulo, J. Gonzalez Ganoza, O. Arizaga, M. Gutierrez, F. Navarro, E, Malasquez, P. Rojas, L. Reyna.
Allenatore: Tim.
Arbitro: Eschweiler (Germania)
Ammoniti: 7’ st Tardelli (I), 31’ st J. Duarte (P)
23 giugno 1982, stadio Balaidos Vigo, 3° turno gruppo eliminatorio 1: tabellino Italia-Camerun
Risultato: Italia-Camerun 1-1
Marcatori: 15’ st Graziani (I), 16’ st Mbida (C)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Gentile, Collovati, Scirea, Cabrini, Conti, Tardelli, Oriali, Antognoni, Graziani, Rossi.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Bergomi, Vierchowod, Marini, Dossena, Causio, Massaro, Altobelli, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Camerun: T. Nkono, M. Kaham, R. Ndjeya, J. Onana, E. Kunde, E, Mbom, G. Mbida, R. Milla, J.P. Tokoto, T. Abega, I. Aoudou.
Giocatori presenti in rosa ma non utilizzati: E. Enoka, C. Toube, J. A. Bell, P. Bahoken, F. Ndoumbe Lea, J. Kamga, J. Nguea, J. Enanga, A. Eyobo Makongo, E. Ebongue, S. Tchobang.
Allenatore: Vincent
Arbitro: Dotchev (Bulgaria)
Ammoniti: 36’ pt Ndjeya (C), 36’ pt Antognoni (I)
29 giugno 1982, stadio Sarrià Barcellona, 1° turno gruppo 3, livello quarti di finale: tabellino Italia-Argentina
Risultato: Italia – Argentina 2-1
Marcatori: 12’ st Tardelli (I), 20’ st Cabrini (I), 38’ st Passarella (A)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Gentile, Collovati, Scirea, Cabrini, Conti, Tardelli, Oriali (dal 30’ st Marini), Antognoni, Graziani, Rossi (dal 35’ st Altobelli).
Giocatori presenti in rosa ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Bergomi, Vierchowod, Marini, Dossena, Massaro, Causio, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Argentina: U. Fillol, J. Olguin, A. Tarantini, A. Gallego, L. Galvan, D. Passarella, D. Bertoni, O. Ardiles, Ra. Diaz (dal 13’ st G. Calderon), D. Maradona, D. Kempes (dal 13. st J. Valencia).
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: H. Baley, J. Barbas, Pa. Hernandez, J. Olarticoechea, N. Pumpido, S. Santamaria, E. Trossero, J. Valdano, J. Van Tuyne.
Allenatore: Menotti.
Arbitro: Rainea (Romania)
Ammoniti: 1’ pt Gentile (I), 15’ pt Rossi (I), 32’ pt Kempes (A), 35’ pt Maradona (A), 39’ pt Ardiles (A).
Espulsi: 39’ st Gallego (A).
5 luglio 1982, stadio Sarria Barcellona, 2° turno gruppo 3, livello quarti di finale: tabellino Italia-Brasile
Risultato: Italia – Brasile 3-2
Marcatori: 5’ e 25’ pt, 29’ st Rossi (I), 12’ pt Socrates (B), 23’ st Falcao (B)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Gentile, Collovati (dal 34’ pt Bergomi), Scirea, Cabrini, Conti, Tardelli (dal 35’ st Marini), Oriali, Antognoni, Graziani, Rossi.
Giocatori presenti in rosa ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Vierchowod, Dossena, Massaro, Causio, Altobelli, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Brasile: Waldir Peres, Leandro, Junior, Cerezo, Oscar, Luisinho, Socrates, Falcao, Serginho (dal 24’ st Paulo Isidoro), Zico, Eder.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Paulo Sergio, Edevaldo, Juninho Fonseca, Edinho, Pedrinho, Batista, Renato, Roberto Dinamite, Dirceu, Carlos.
Allenatore: Santana.
Arbitro: Klein (Israele)
Ammoniti: 13’ pt Gentile (I), 33’ st Oriali (I)
8 luglio 1982, stadio Camp Nou Barcellona, semifinale: tabellino Italia-Polonia
Risultato: Italia – Polonia 2-0
Marcatori: 22’ pt e 28’ st Rossi (I)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Bergomi, Collovati, Scirea, Cabrini, Conti, Tardelli, Oriali, Antognoni (dal 28’ pt Marini), Graziani (dal 25’ st Altobelli), Rossi.
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Vierchowod, Dossena, Massaro, Causio, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Polonia: J. Mlynarczyk, M. Dziuba, S. Majewski, W. Matysik, P. Janas, W. Zmuda, G. Lato, J. Kupcewicz, W. Ciolek (dal 1’ st A. Palasz), A. Buncol, , W. Smolarek (dal 32’ st M. Kusto).
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: T. Dolny, P. Skrobowski, J. Jalocha, R. Wojcicki, A. Szarmach, A. Iwan, J. Kazimierski, P. Mowlik.
Allenatore: Piechniczek.
Arbitro: Cardellino De San Vicente (Uruguay)
Ammoniti: 43’ pt S. Majevski (P), 6’ st W. Zmuda (P), 12’ st W. Smolarek (P), 12’ st Collovati (I)
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LA FINALE
11 luglio 1982, stadio Santiago Bernabeu, finale: tabellino Italia-Germania
Risultato: Italia – Germania 3-1
Marcatori: 12’ st Rossi (I), 24’ st Tardelli (I), 36’ st Altobelli (I), 38’ st Breitner (G)
Formazioni ufficiali
Italia: Zoff, Bergomi, Cabrini, Gentile, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Oriali, Rossi, Graziani (dal 7’ st Altobelli e dal 44’ st Causio).
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: Bordon, Galli, Baresi, Vierchowod, Dossena, Antognoni, Massaro, Marini, Selvaggi.
Allenatore: Bearzot.
Germania: 28 anni H. Schumacher, 29 M. Kaltz, 27 H.P. Briegel, 26 B. Forster, 24 K.H. Forster, 27 U. Stielike, 22 anni P. Littbarski, 27 W. Dremmler (dal 17’ st H. Hrubesch), 30 P. Breitner , 32 K. Fischer, 26 K.H. Rumenigge (dal 25’ st H. Mueller).
Giocatori presenti in rosa, ma non utilizzati: E. Immel, B. Franke., H. Hieronymus, L. Mattheus, S. Engels, T. Allofs, F. Magath, U. Reinders, W. Hannes.
Allenatore: Derwall.
Arbitro: Coelho (Brasile)
Ammoniti: 31’ pt Conti (I), 16’ st Dremmler (G), 28’ st Oriali (I), 28’ st Stielike (G)
Età media dei titolari dell’Italia: 27 anni.
Età media dei titolari della Germania: 27 anni.
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IL RICORSO ALLA PANCHINA
Giocatori utilizzati complessivamente nelle 6 partite precedenti la finale (15): Zoff, Gentile, Cabrini, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Antognoni, Rossi, Graziani, Oriali, Bergomi, Marini, Causio, Altobelli.
Giocatori sempre titolari (9): Zoff, Cabrini, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Antognoni, Rossi, Graziani.
Età media dei cosiddetti ‘titolarissimi’: 28 anni.
Utilizzo delle sostituzioni nelle prime 6 gare
Prima fase a gironi: 0 su 2 (0%) contro Polonia, 0 su 2 (0%) contro Camerun, 1 su 2 (50%) contro Perù. Media utilizzo: 1 su 6 (16%).
Seconda fase a gironi e semifinale: 2 contro Argentina (100%), 2 contro Brasile (100%), 2 contro Polonia (100%).
Media utilizzo: 6 su 6 (100%)
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PRIME 6 PARTITE: QUANDO SEGNA E QUANDO SUBISCE GOL L’ITALIA
Gol fatti: 4 dal 1° al 30 pt; 2 dal 31’ pt al 15’ st; 3 dal 16’ al 45’ st. Totale: 9 (di cui 6 nella prima ora di gioco)
Reti subite: 1 dal 1° al 30 pt; 0 dal 31’ pt al 15’ st; 4 dal 16’ al 45’ st. Totale: 5 (di cui 4 nell’ultima mezz’ora)
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ROSA NAZIONALE ITALIANA VERSO I MONDIALI DI RUSSIA 2018: ULTIME CONVOCAZIONI GIUGNO 2017 FASE DI QUALIFICAZIONE EUROPEA GRUPPO G
Portieri (3): Gianluigi Buffon (39 anni, Juventus), Simone Scuffet (21, Udinese), Gianluigi Donnarumma (18, Milan).
Difensori (8): Davide Astori (30 anni, Fiorentina), Andrea Barzagli (36, Juventus), Leonardo Bonucci (30, Juventus), Giorgio Chiellini (32, Juventus), Andrea Conti (23, Atalanta), Matteo Darmian (27, Manchester United), Danilo D’Ambrosio (28, Inter), Leonardo Spinazzola (24, Atalanta).
Centrocampisti (8): Daniele De Rossi (33 anni, Roma), Roberto Gagliardini (23, Inter), Riccardo Montolivo (32, Milan), Lorenzo Pellegrini (21, Sassuolo), Federico Bernardeschi (23, Fiorentina), Antonio Candreva (30, Inter), Stephan El Shaarawy (24, Roma), Lorenzo Insigne (26, Napoli).
Attaccanti (4): Andrea Belotti (23 anni, Torino), Ciro Immobile (27, Lazio), Manolo Gabbiadini (25, Southampton), Citadin Martins Eder (30, Inter).
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IL RICORSO AD UN AMPIO NUMERO DI CALCIATORI
Giocatori sempre titolari (1): Buffon (6 su 6)
Giocatori utilizzati complessivamente da titolari nelle 6 partite (24): Barzagli (5 su 6), Bonucci (5 su 6), Candreva (5 su 6), De Rossi (4 su 6), Belotti (4 su 6), Immobile (4 su 6), Verratti (4 su 6), De Sciglio (4 su 6), Bonaventura (3 su 4 prima dell’infortunio di gennaio 2017), Alessio Romagnoli (3 su 6), Chiellini (2 su 6), Parolo (2 su 6), Insigne (2 su 6), Eder (2 su 6), Pellé (2 su 6), Montolivo (1), Zappacosta (1), Spinazzola (1), Bernardeschi (1), Lorenzo Pellegrini (1), Darmian (1), Antonelli (1), Florenzi (1).
Giocatori entrati a partita in corso nelle 6 gare: 11, di cui 7 anche titolari in almeno 1 gara. Ecco la graduatoria: Eder (3 su 6), Immobile (2 su 6), Ogbonna (1 su 6, mai titolare), Zaza su (1 su 6, mai titolare), Florenzi (1 su 6), Gabbiadini (1 su 6, mai titolare), Insigne (1 su 6), Bonaventura (1 su 4 prima dell’infortunio), Nicola Sansone (1 su 6, mai titolare), Parolo (1 su 6), Bernardeschi (1 su 6).
Giocatori maggiormente utilizzati (almeno 3 presenze su 6 gare): Gianluigi Buffon (39 anni), Andrea Barzagli (36), Leonardo Bonucci (30), Alessio Romagnoli (22), Mattia De Sciglio (24), Antonio Candreva (30), Daniele De Rossi (33), Marco Verratti (24), Marco Parolo (32), Giacomo Bonaventura (27), Ciro Immobile (27), Andrea Belotti (23), Martin Eder (30) e Lorenzo Insigne (26).
Totale: 14 (rispetto ai 35 scesi in campo complessivamente nelle 6 partite).
Età media dei 14: anni 29.
Età media dei 23 convocati per l’ultima partita contro il Liechtenstein dell’11 giugno 2017: anni 27
Portieri: 26
Difensori: 29
Centrocampisti: 26
Attaccanti:26
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TUTTI I CAMBI EFFETTUATI DA VENTURA
1^ ad Haifa contro Israele: 3 su 3, dentro Ogbonna, Florenzi, Immobile; fuori Candreva, Eder, Bonaventura.
2^ a Torino contro la Spagna: 3 su 3, dentro Bonaventura, Immobile, Belotti; fuori Pellé, Parolo, Montolivo.
3^ a Skopje contro la Macedonia: 3 su 3, dentro Nicola Sansone, Eder, Parolo; fuori Bonaventura, Bernardeschi, Belotti.
4^ a Vaduz contro il Liechtenstein: 3 su 3, dentro Zaza, Eder, Insigne; fuori Candreva, Bonaventura, Immobile.
5^ a Palermo contro l’Albania: 0 su 3.
6^ a Udine contro il Liechtenstein: 3 su 3, dentro Bernardeschi, Eder, Gabbiadini; fuori Candreva, Belotti, Immobile.
Percentuale di utilizzo dei cambi: 83% (15 su 18, in 6 partite)
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IL PERCORSO VERSO LA GARA DEL 2 SETTEMBRE 2017 AL SANTIAGO BERNABEU DI MADRID CONTRO LA SPAGNA, MATCH VALEVOLE PER IL 7° TURNO DEL GRUPPO G
5 settembre 2016, stadio Ofer Haifa, 1° turno di qualificazione Girone G: tabellino Israele-Italia
Risultato: Israele-Italia 1-3
Marcatori: 14′ pt Pelle (IT), 31′ pt Candreva (IT), 35′ pt Ben Chaim (IS), 38′ st Immobile (IT)
Formazioni ufficiali
Israele: D. Goresh; Ben Bitton, E. Tibi (dal 5’ st R. Gershon), S. Tzedek, O. Davidzada; B. Kayal, Nir Bitton (dal 12’ st O. Azily), S. Yeini; T. Ben Chaim (dal 17’ st R. Kehat), T. Hemed, E. Zahavi.
In panchina, non entrati: A. Harush, B. Kleyman, E. Dasa, B. Natcho, M. Dabbur, D. Einbinder, F. Magharbeh, K. Saief, E. Golasa.
Allenatore: Levy
Italia: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (dal 22’ st A. Florenzi), Parolo, Verratti, Bonaventura (dal 18’ st A. Ogbonna), Antonelli; Eder (dal 25’ st C. Immobile), Pellé.
In panchina, non entrati: G. Donnarumma, F. Marchetti, M. De Sciglio, D. Astori, R. Montolivo, L. Pavoletti, F. Bernardeschi, M. Gabbiadini, D. Rugani.
Allenatore: Ventura.
Arbitro: Karasev (Russia)
Espulsi: 10’ st Chiellini (IT)
Recuperi: 1’ pt 3’ st
6 ottobre 2016, J Stadium Torino, 2° turno di qualificazione europea gruppo G: tabellino Italia-Spagna
Risultato: Italia – Spagna 1-1
Marcatori: 10′ st Vitolo (S), 37′ st De Rossi (I)
Formazioni ufficiali
Italia: Buffon; Barzagli, Bonucci, Romagnoli; Florenzi, De Rossi, Montolivo (dal 30’ pt Bonaventura), Parolo (dal 31’ st Belotti), De Sciglio; Eder, Pellé (dal 14’ st Immobile).
In panchina, non entrati: Donnarumma, Perin, Darmian, Ogbonna, Candreva, Verratti, Astori, Bernardeschi, Gabbiadini.
Allenatore: Ventura.
Spagna: D. De Gea; D. Carvajal, Sergio Ramos, G. Piqué, Jordi Alba (dal 22’ pt Nacho); A. Iniesta, Sergio Busquets, Koke; David Silva, Diego Costa (dal 22’ st A. Morata), Vitolo (dal 39’ st Thiago Alcantara).
In panchina, non entrati: S. Rico, P. Reina, J.M. Callejon, Ander Herrera, Sergi Roberto, Ini. Martinez, Lucas Vazquez, Nolito, Isco.
Allenatore: Lopetegui
Arbitro: Brych (Germania).
Ammoniti: 27’ pt Busquets (S), 44’ pt Vitolo (S), 45’ pt Diego Costa (S), 5’ st Parolo (I), 17’ st Bonaventura (I), 30’ st Ramos (S), 40’ st Pique (S), 41’ st Bonucci (I),
Recuperi: 2’ pt, 3’ st
9 ottobre 2016, stadio Arena Philip II Skopje, 3° turno di qualificazione Girone G: tabellino Macedonia-Italia
Risultato: Macedonia-Italia 2-3
Marcatori: 24′ pt Belotti (I), 13′ st Nestorovski (M), 16′ pt Hasani (M), 30′ e 47′ st Immobile (I)
Formazioni ufficiali
Macedonia: M. Bogatinov; D. Mojsov, V. Shikov, K. Ristevski; S. Ristovski, S. Spirovski, F. Hasani (dal 39’ st D. Trajchevski), E. Alioski, L. Zhuta (dal 1’ st B. Ibraimi); G. Pandev, I. Nestorovskj (dal 23’ st Pertovikj).
In panchina, non entrati: K. Zahov, D. Shishkovski, I. Trickovski, N. Gjorgjev, O. Stjepanovic, A. Jahovic.
Allenatore: Angelovski.
Italia: Buffon; Barzagli, Bonucci, Romagnoli; Candreva, Bernardeschi (dal 19’ st Nicola Sansone), Verratti, Bonaventura (dal 19’ st Parolo), De Sciglio; Belotti (dal 38’ st Eder), Immobile.
In panchina, non entrati: Donnarumma, Perin, Darmian, Ogbonna, Florenzi, Astori, De Rossi, Benassi, Criscito.
Allenatore: Ventura.
Arbitro: Makkelie (Olanda).
Ammoniti: 40’ pt Alioski (M), 8’ st Spirovski (M), 22’ st Ibraimi (M), 25’ st Parolo (L), 50’ st Petrovikj (M),
Recuperi: 0’ pt, 5’ st
12 novembre 2016, stadio Rheinpark Vaduz, 4° turno di qualificazione gruppo G: tabellino Liechtenstein – Italia
Risultato: Liechtenstein-Italia 0-4
Marcatori: 11′ e 44′ pt Belotti (I), 12′ pt Immobile (I), 32′ pt Candreva (I)
Formazioni ufficiali
Liechtenstein: P. Jehle; M. Rechsteiner, M. Polverino, D. Kaufmann, Y. Oehri; A. Christen, Martin Buchel, S. Wieser, Marcel Buchel, F. Burgmeier; D. Salanovic.
In panchina, non entrati: T. Hobi, Benjamin Buechel, A. Malin, S. Kuehne, S. Yildiz, P. Erne, A. Sele, Y. Frick.
Allenatore: Pauritsch.
Italia: Buffon; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, De Sciglio; Verratti, De Rossi; Candreva (dal 29’ st Eder), Immobile (dal 36’ st Zaza), Belotti, Bonaventura (dal 22’ st Lorenzo Insigne).
In panchina, non entrati: Donnarumma, Perin, Darmian, Antonelli, Astori, Rugani, Gagliardini, Cataldi, Politano.
Allenatore: Ventura.
Arbitro: Bebek (Croazia)
Ammoniti: 18’ st Oehri (L), 31’ st Kaufmann (L), 38’ st Jehle (L)
Recuperi: 0’ pt, 3’ st.
24 marzo 2017, stadio Barbera Palermo, 5° turno di qualificazione europea gruppo G: tabellino Italia-Albania
Risultato: Italia – Albania 2-0
Marcatori: 12’ pt De Rossi (I), 26’ st Immobile (I)
Formazioni ufficiali
Italia: Buffon; Zappacosta, Barzagli, Bonucci, De Sciglio; De Rossi, Verratti; Candreva, Immobile, Belotti, Insigne.
In panchina, non entrati: Donnarumma, Meret, Alessio Romagnoli, Darmian, Rugani, Gagliardini, D’Ambrosio, Eder, Parolo, Petagna, Nicola Sansone, Verdi.
Allenatore: Ventura.
Albania: T. Strakosha; E. Hysaj, F. Veseli, A. Ajeti, A. Agolli; M. Basha (dal 43’ st L. Latifi), B. Kukeli, L. Memushaj; A. Lila (dal 23’ st A. Sadiku), S. Cikalleshi, O. Roshi (dal 34’ st E. Grezda).
In panchina, non entrati: O. Shehi, A. Hoxha, A. Alla, A. Llullaku, T. Xhaka, N. Aliji, B. Balaj, J. Hyka, A. Abrashi.
Allenatore: De Biasi.
Arbitro: Vincic (Slovenia).
Ammoniti: 11’ pt Memushaj (A), 24’ pt Agolli (A), 25’ st Veseli (A), 29’ st Roshi (A), 33’ st Kukeli (A).
Recuperi: 1’ pt, 2’ st.
11 giugno 2017, stadio Nuovo Friuli Dacia Arena, 6° turno di qualificazione europea gruppo G:tabellino Italia-Liechtenstein
Risultato : Italia – Liechtenstein 5-0
Marcatori: 35′ pt Insigne (I), 7′ st Belotti (I), 29′ st Eder (I), 38′ st Bernardeschi (I), 46′ st Gabbiadini (I)
Formazioni ufficiali
Italia: Buffon; Darmian, Barzagli, Chiellini, Spinazzola; De Rossi, Pellegrini; Candreva (dal 15’ st Bernardeschi), Belotti (dal 31’ st Gabbiadini), Immobile (dal 22’ st Eder), Insigne.
In panchina, non entrati: Donnarumma, Scuffet, Conti, Gagliardini, Astori, D’Ambrosio, El Shaarawy, Montolivo, Bonucci.
Allenatore: Ventura.
Liechtenstein: P. Jehle; M. Rechsteiner, A. Malin, R. Gubser, M. Goeppel; M. Polverino (dal 43’ st I. Quintans); D. Salanovic (dal 15’ st D. Braendle), N. Hasler, Martin Buchel, F. Burgmeier (dal 23’ st Sandro Wolfinger); Y. Frick.
In panchina, non entrati: T. Hobi, Benjamin Buechel, J. Hofer, Fabio Wolfinger, L. Meyer, M. Sele, P. Foser, Y. Oehri, P. Erne
Allenatore: Pauritsch.
Arbitro Clancy (Scozia).
Ammoniti: 44′ pt Polverino (L)
Recuperi: 2′ pt, 4′ st
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LE RETI DELL’ITALIA NEL GRUPPO G (prime 6 gare)
Gol fatti: 4 dal 1° al 30 pt, 6 dal 31’ pt al 15’ st, 8 dal 16’ al 45’ st (+ recupero).
Totale: 18 (di cui 8 nei 30 finali e 14 dopo i primi 30 minuti).
Gol subiti: 0 dal 1° al 30 pt, 4 dal 31’ pt al 15’ st, 0 dal 16’ al 45’ st (+ recupero).
Totale: 4 (tutti nella mezz’ora centrale).
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LE RETI DELLA SPAGNA NEL GRUPPO G (prime 6 gare)
Gol fatti: 4 dal 1° al 30 pt, 8 dal 31’ pt al 15’ st, 9 dal 16’ al 45’ st (+ recupero).
Totale: 21 (di cui 9 nei 30 finali e 17 su 21 dopo la prima mezz’ora).
Gol subiti: 0 dal 1° al 30 pt, 0 dal 31’ pt al 15’ st, 3 dal 16’ al 45’ st (+ recupero).
Totale: 3 (e tutti nella mezz’ora finale).
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MARCATORI E ASSIST MAN DI ITALIA E SPAGNA
Migliori marcatori: 5 Immobile (I) e Diego Costa (S); 4 Belotti (I), David Silva (S) e Vitolo (S); 2 Candreva (I), 2 De Rossi (I), Morata (S); 1 Pellé (I), Insigne (I), Bernardeschi (I), Gabbiadini (I), Eder (I), Nolito (S), Isco (S), Aduriz (S), Sergi Roberto (S), Nacho Monreal (S).
Italiani in gol, 9; spagnoli 9.
Top Assist man: Spagna, David Silva (4), Nolito (3), Thiago Alcantara (2), Sergi Busquets (2), Jordi Alba (2) e Carvajal (2); Italia, Belotti (2), Candreva (2) e Spinazzola (2).
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ROSE DI ITALIA E SPAGNA: ANAGRAFE A CONFRONTO
Età media titolari Italia 11 giugno 2017 (partita contro il Liechtenstein): anni 29
Formazione base: Buffon; Darmian, Barzagli, Chiellini, Spinazzola; De Rossi, Pellegrini; Candreva, Belotti, Immobile, Insigne.
Portiere: 39 anni.
Difensori: età media 30.
Centrocampisti: 27.
Attaccanti: 26.
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Età media titolari Spagna 11 giugno 2017 (match contro la Macedonia): anni 28
Formazione base: De Gea (26 anni); Dani Carvajal (25), Sergio Ramos (31), Gerard Piqué (30), Jordi Alba (28); Andres Iniesta (33), Sergi Busquets (28), David Silva (31); Isco (25), Diego Costa (28), Thiago Alcantara (26).
Portiere: 26.
Difensori: età media 28.
Centrocampisti: 31.
Attaccanti: 27.
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QUALIFICAZIONI MONDIALI RUSSIA 2018 ZONA EUROPA GRUPPO G
Classifica dopo 6 turni: Spagna 16, Italia 16, Israele 9, Albania 9, Macedonia 3, Liechtenstein 0. Differenza reti: Spagna + 18 (21 gol fatti, 3 subiti); Italia + 14 (18 f, 4 s).
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QUALIFICAZIONI MONDIALI RUSSIA 2018 ZONA EUROPA: PROSSIMO PROGRAMMA DEGLI AZZURRI NEL GRUPPO G
2 Settembre 2017: Spagna – Italia
5 Settembre 2017: Italia – Israele
6 Ottobre 2017: Italia – Macedonia
9 Ottobre 2017: Albania – Italia
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QUALIFICAZIONI EUROPEE PER RUSSIA 2018: PER LEGGERE LE CLASSIFICHE DEI 9 GIRONI, CLICCA SUL SEGUENTE LINK >> http://www.sportflash24.it/qualificazioni-russia-2018-risultati-9-10-11-giugno-2017-181290
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QUALIFICAZIONI EUROPEE PER RUSSIA 2018: SQUADRE PARTECIPANTI E FORMULA DEL TORNEO
Cinquantaquattro le squadre europee in corsa, ma solo 13 i posti disponibili per l’accesso alla fase finale dei Mondiali di calcio “Russia 2018”. Per quanto concerne il nostro continente, il percorso di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo si articola in una fase a gruppi, nella quale ogni Nazionale si confronta con le altre 5 del proprio girone, e in un playoff con gare di andata e ritorno riservato alle migliori 8 compagini giunte seconde nei rispettivi raggruppamenti. In base al regolamento Fifa, infatti, solo la vincente di ciascuno dei 9 gruppi europei è certa di poter partecipare alla 21^ edizione dei Mondiali. Per quanto riguarda le seconde, viene fatta una selezione (in base ai punti e alle reti segnate da ciascuna) e la peggiore tra esse va fuori anche dagli spareggi. Ciascun team ha quindi a disposizione 10 partite (5 delle quali in casa e 5 in trasferta) per sperare di agguantare il 1° posto (l’unico che permette l’ingresso diretto nel tabellone delle 32 finaliste) o eventualmente il 2°, che può consentire di restare in corsa rispetto ai playoff, sessione agonistica attraverso la quale vengono determinati i nomi delle restanti 4 qualificate. Dalla fase di qualificazione continentale viene esentata, naturalmente, la Russia, in quanto rappresentativa del Paese ospitante l’evento. A parte i 14 team europei, concorrono al completamento del tabellone delle 32 finaliste della “Coppa del Mondo edizione n° 21” altre 18 formazioni attraverso le gare eliminatorie in corso negli altri 4 continenti e il cui programma si conclude nel novembre 2017, in coincidenza con ciò che è in calendario per l’Europa. Ma, mentre in altre latitudini (vedi Asia e Centro-Nord America) le gare sono cominciate addirittura nel marzo 2015, dalle nostre parti si decide tutto in 14 mesi, da settembre 2016 a novembre 2017.
COMPOSIZIONE GIRONI
GRUPPO A - Olanda, Francia, Svezia, Bulgaria, Bielorussia, Lussemburgo.
GRUPPO B – Portogallo, Svizzera, Ungheria, Far Oer, Lettonia, Andorra.
GRUPPO C – Germania, Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Norvegia, Azerbaijan, San Marino.
GRUPPO D – Galles, Austria, Serbia, Irlanda, Moldavia, Georgia.
GRUPPO E – Romania, Danimarca, Polonia, Montenegro, Armenia, Kazakistan.
GRUPPO F – Inghilterra, Slovacchia, Scozia, Slovenia, Lituania, Malta.
GRUPPO G – Spagna, Italia, Albania, Israele, Macedonia, Liechtenstein.
GRUPPO H – Belgio, Bosnia, Grecia, Estonia, Cipro. Gibilterra.
GRUPPO I – Croazia, Islanda, Ucraina, Turchia, Finlandia, Kosovo.
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PER LEGGERE L’ALTRA SEZIONE DELLO SPECIALE “11 luglio 1982-11 luglio 2017…aspettando il 2 settembre”, clicca sul seguente link >> http://www.sportflash24.it/11-luglio-1982-11-luglio-2017-aspettando-il-2-settembre-184986