Un venerdì di vigilia per Napoli e Lecce, impegnate domani alle ore 18 allo stadio Giardiniero, in Salento, per un match del 35° turno di Serie A 2024-25. La gara riveste enorme importanza, data la non semplice situazione di classifica sia in relazione ai padroni di casa (al 17° posto con 27 punti e solo 2 in più rispetto a Venezia ed Empoli, diciottesime con 25) sia agli ospiti (primi in graduatoria a quota 74 e con un + 3 rispetto all’Inter, l’altra candidata alla vittoria dello scudetto). Insomma, obiettivi diversamente importanti per le due compagini.
DICHIARAZIONI CONTE - A Castel Volturno, prima di partire per Lecce, presso il centro tecnico del Napoli ha parlato con toni realistici mr Antonio Conte. Ecco, di seguito, quanto ha dichiarato in conferenza stampa l’allenatore dei partenopei: “E’ sicuramente una partita importante per tutte e due le squadre, che hanno obiettivi diversi. Cambiamenti in difesa? In tutte le situazioni di emergenza abbiamo trovato sempre la formula giusta. Cerchiamo di continuare a fare quello che abbiamo fatto in questo periodo. E non è che abbiamo cambiato tantissimo. Diverse volte abbiamo dovuto trovare degli accorgimenti, però l’idea tattica, l’atteggiamento, la voglia, l’applicazione e il gioco che esprimi sono sempre rimaste; altrimenti non avresti la miglior difesa in Europa, se non ci fosse lavoro, se non ci fosse studio, se non si cercasse ogni volta di mettere i calciatori nelle migliori condizioni. Il senso di responsabilità? Noi lo abbiamo dal primo giorno. Io l’ho sempre detto. E ho sempre dichiarato che da Napoli avevo ricevuto prima ancora di dare. L’obiettivo nostro è dare sempre emozioni al tifoso napoletano. Penso che sia giusto sottolineare come l’obiettivo principe, di speranza a inizio stagione, sia stato raggiunto con 4 giornate di anticipo. Siamo in Champions… e sapete quanto conti la Champions a livello economico per tutti i grandi club. L’altro obiettivo, che ci eravamo prefissati e di cui ho parlato, era quello di dare fastidio (in chiave lotta-scudetto, N.d.R.). E questo è un altro obiettivo centrato, perché il fastidio lo stiamo dando in questo campionato. Ora c’è il terzo obiettivo: capire che tipo di fastidio vogliamo dare; se deve essere un fastidio davvero importante o, comunque, un fastidio in grado di tenere in bilico un campionato. A 4 giornate dalla fine, ci troviamo 3 punti di vantaggio, ma non dimentichiamo che 2 domeniche fa eravamo 3 punti sotto l’Inter. E questo deve servire a mantenere la calma, a mantenere l’umiltà, che non deve mai essere persa dall’ambiente, perché il mondo-Napoli deve capire che partecipa tutto insieme a questo campionato. Tutti stanno dando un qualcosa di insperato a inizio anno, perché penso che nessuno s’immaginasse una cosa del genere, però al tempo stesso dobbiamo rimanere compatti, umili, con i piedi per terra, perché mancano 4 partite. Io ho avuto esperienze in cui ho vinto e perso scudetti all’ultima giornata e nelle ultime giornate. Il calcio è questo. Ci sarà solamente una che vincerà, però voglio che questi ragazzi, in maniera umile, senza voli pindarici, badino alla sostanza, perché è importante la sostanza. Quest’anno stiamo cercando di fare qualcosa di inimmaginabile, di incredibile, che potrebbe portare sicuramente grande entusiasmo a tutto l’ambiente. Sarebbe qualcosa di veramente eccezionale per Napoli, però ancora non abbiamo fatto niente. Il calcio io lo conosco. Bisogna fare grande attenzione. E per questo motivo il mio monito all’ambiente è di restare uniti a prescindere, perché mancano 4 partite. E qualsiasi cosa accadrà domani, ne rimarranno 3. Partiamo da una base. Saremo in Champions League l’anno prossimo e questo è molto importante. Oggi ci troviamo a giocarci lo scudetto. Deve essere un piacere, un orgoglio che nel giro di soli 2 anni Napoli stia tornando a competere per l’obiettivo principe. E al tempo stesso non ci affossiamo da soli, non facciamoci male da soli, perché sarebbe veramente stupido e anche provinciale.
Il mio ritorno a Lecce? E’ diversa dalle altre città, perché sono leccese e quindi i sentimenti che ho nei confronti dei leccesi non me li potrà cambiare nessuno. In quello stadio ci son cresciuto, prima di andare da altre parti.
Il 3-3 fuori casa dell’Inter col Barcellona (andata di semifinale Champions 30 aprile 2025, N.d.R) quanto aumenta il valore di quello che sta facendo il Napoli in campionato, dato che l’avversario-scudetto è, appunto, l’Inter? Beh, lo pensavo guardando la partita, vedendo il risultato, vedendo il cammino in Champions dell’Inter. E quindi bisogna fare loro i complimenti (e non sono finti), perché il fatto che una squadra come l’Inter stia rappresentando l’Italia in questa maniera deve darci solo lustro e gioia; inoltre, ci deve far capire anche che il campionato italiano è di livello importante e deve far capire anche che il Napoli, dando del filo da torcere a una squadra come l’Inter, sta facendo veramente qualcosa di straordinario. Orgoglio su McTominay, centrocampista con la media gol più alta nonostante in passato abbia avuto Vidal e Marchisio…? Ho parlato sempre di dover trovare, comunque, delle soluzioni, perché, vedendo un po’ la rosa della squadra, ho sempre detto che non trovavo tantissimi gol nei singoli calciatori. Quando c’è questo tipo di situazione, in quanto non puoi affidarti a 2-3 giocatori che vanno in doppia cifra, devi comunque trovare una cooperativa del gol, trovare delle soluzioni tattiche e anche soluzioni di miglioramento, perché McTominay oggi è un giocatore nettamente più forte rispetto a quando è arrivato dal Manchester United. E penso che il giocatore stesso si senta molto più completo, con molte più conoscenze; un ragazzo che sta raggiungendo una fase della sua età importante anche per decidere da che parte andare nel prosieguo della sua carriera, perché fino ad adesso lui è stato nel mezzo. Faceva parte dello United, ma non aveva avuto mai un ruolo principale, cosa che invece a Napoli noi abbiamo dato a lui. E’ cresciuto tanto – lavorando – e oggi penso che sia un centrocampista completo, però il miglioramento che ha avuto Scott è un qualcosa che hanno avuto tutti, altrimenti diventa difficile – ribadisco – spiegare perché noi oggi abbiamo 74 punti. Noi siamo stati costanti. Ci sono stati dei periodi in cui abbiamo fatto 7 vittorie consecutive, c’è stata la sconfitta, ci sono stati dei pareggi. E se vuoi rimanere nelle parti alte della classifica, devi comunque essere costante nel risultato. E’ inevitabile che questo è un dato effimero, perché a me hanno insegnato che non conta come parti, ma come arrivi. Non conta se durante il percorso sei primo, ma conta come tagli il traguardo finale. E noi abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di veramente bello e inatteso. Al tempo stesso, sappiamo che l’avversario è fortissimo, però noi ci siamo. Lo abbiamo dimostrato e vogliamo continuare a farlo, sapendo che mancano 4 partite”.
(Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=zLioldQbNZE )
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DICHIARAZIONI GIAMPAOLO – Lecce, pomeriggio di venerdì 2 maggio 2025: “Giochiamo contro la squadra più forte in questo momento, che ha anche 3 punti di vantaggio sulla seconda. Ne siamo consapevoli, ma non c’è solo McTominay. E’ una squadra forte, guidata da un allenatore molto forte. Conosciamo le loro caratteristiche. E il Lecce dovrà fare la sua parte. Lecce meglio nel gioco in verticale che nella gestione del pallone? Non è questione di gestione del pallone, ma di come tu imposti quel tipo di partita e anche in funzione della forza dell’avversario. Quella di Bergamo, fino al giorno prima che accadesse il dramma (morte di Graziano Fiore, membro dello staff del Lecce, N.d.R.), l’avevamo preparata in quel modo lì, poi non ci siamo allenati 2 giorni. Abbiamo ripreso il discorso il giorno prima di giocare (sabato 26 aprile in funzione di domenica 27, N.d.R.), però avevamo fatto dei filmati e, quindi, la squadra è riuscita a tornare subito con il focus su quelle che erano le contrapposizioni. E la partita si è svolta così come era stata preparata. Poi le partite le possono risolvere anche le qualità dei singoli giocatori; anzi molto spesso è così, però, sul piano della contrapposizione, era quella. Sapevamo che dovevamo soffrire e sapevamo che dovevamo essere bravi nel ripartire, ma quel tipo di partita è stato fatto perché è l’avversario che ti costringe a fare quel tipo di partita. E quindi, siccome io so di essere costretto a giocare quel tipo di partita, cerco di organizzarmi per quelle che sono le problematiche e di ripartire. Chiaro che, se avessimo avuto la forza di tenere di più la palla, l’avremmo fatto, perché il concetto è molto semplice. Non si difende mettendosi lì (in riferimento agli ultimi 30 metri, N.d.R.). Ti puoi difendere anche tenendo la palla, perché in tal modo le possibilità che io concedo al mio avversario sono di meno rispetto alla condizione in cui io gli dò sempre la palla e mi metto lì, perché poi quelle squadre lì la soluzione la trovano… Quindi, determinate percentuali (minor possesso palla durante la gara contro l’Atalanta, N.d.R.) sono state figlie della partita, che noi avevamo impostato in un certo modo, così come può essere, per la forza dell’avversario, la partita di domani. Il Napoli ha grandissima qualità, grande palleggio e viene qui a fare la partita. Molte volte non è nemmeno una tua scelta. E’ una condizione nella quale l’avversario ti mette. Obiettivo-salvezza? Dobbiamo pensare a fare il nostro percorso, a giocare le nostre partite. E nemmeno stare a fare calcoli e guardare gli altri. Da qui alla fine è tostissima. Ci sono 4 partite, ma non è che mi spaventano”.
(Fonti: https://www.sportflash24.it/lutto-in-serie-a-rinviata-a-domenica-27-aprile-atalanta-lecce-262908 ;