Mr Rudi Garcia: 19 giugno 2023,
il giorno della presentazione
al Real Bosco di Capodimonte /
“Umiltà e lavoro, perché senza sudore non si va da nessuna parte”. Questi i concetti chiave espressi dal 59enne francese Rudi Garcia, nuovo allenatore del Napoli, che oggi, alle ore 18, è stato presentato alla stampa dal presidente della squadra campione d’Italia, Aurelio De Laurentiis, presso il salone delle feste del “Museo e Real Bosco di Capodimonte” diretto, tra l’altro, dal suo connazionale Sylvain Bellenger.
Un botta e risposta durato circa un’ora tra l’ex mister della Roma, il patron azzurro e i cronisti che ha consentito di capire su quali linee si baserà, nei prossimi mesi, il progetto di un Napoli pensato per essere sempre di più stabile protagonista nel panorama del grande calcio nazionale e internazionale.
Domanda-base: quale Rudi Garcia ritroverà il calcio italiano dopo 7 anni di assenza?
“Un Garcia con maggiore esperienza. Intanto è un vero piacere tornare in Italia, non vedo l’ora di visitare Napoli e cominciare a lavorare. Voglio dare il meglio di me. Lo so fare e lo farò in questa città”.
Intanto ritroverà Frank Anguissa, il mediano che lei ha lanciato giovanissimo in Francia…
“Frank l’ho fatto esordire io a Marsiglia. Lo conosco bene e sono molto contento di ritrovarlo. Ha fatto un salto di qualità enorme da quegli anni ed ha dimostrato di essere un uomo molto importante per questa squadra. Sarò ancora più esigente con lui, perché ne conosco il grande valore”.
Che impressione ha avuto dal primo incontro con De Laurentiis?
“Ho sposato un progetto sportivo immediatamente. Volevo solo capire se il Presidente aveva ancora ambizione di vincere e di crescere di livello. Quando ho capito che c’era perfetta intesa tra noi, il resto è venuto di conseguenza, senza alcuna esitazione. Il Napoli ha una cellula di mercato che ha saputo portare in azzurro giocatori che precedentemente erano sconosciuti. Continueremo su questo tracciato per cercare nuovi talenti e rinforzare la rosa che attualmente è già di grandissima qualità“.
Quale sarà la base di partenza del suo progetto?
“Io e il Presidente ci siamo trovati alla perfezione sulle ambizioni di successo. Abbiamo posto una barra molto alta riguardo la Champions League. E’ questo il sogno, ma il sogno in assoluto è vincere ancora trofei che seguano alla conquista dello scudetto 33 anni dopo l’epoca Maradona. Il progetto è quello di stabilizzarsi nel grande calcio internazionale. Napoli deve giocare sempre la Champions ed essere competitiva in Europa. Questa deve essere la dimensione che meritano questo Club e questo ambiente“.
Quali sono i punti fondamentali dai quali far ripartire questa squadra?
“Dobbiamo essere forti psicologicamente, perché, quando si vince, si rischia di rilassarsi. Io sarò qui per mettere la sveglia e per alimentare le ambizioni. Ci sono giocatori giovani che possono dare ancora di più. Trovo una rosa competitiva e il mio lavoro sarà finalizzato a rendere i miei giocatori ancora più forti e completi”.
Quella di Napoli è la sua sfida più importante della carriera?
“Qualsiasi allenatore si sieda sulla panchina del Napoli, soprattutto quest’anno, sa che è una avventura molto difficile, ma anche stimolante. Io non ho intenzione di rivoluzionare nulla, ma vengo per dare anche il mio tocco personale. Poi devo considerare la rosa che avrò a disposizione. Rispetto al modulo, io mi adeguo sempre al mio gruppo. Il 4-3-3 è stato il top per il Napoli, ed è un modulo che ho praticato con favore spesso, ma bisogna anche saper cambiare. Non mi piace che la squadra sia sempre inserita in un piano A e attui solamente quello. Voglio che i miei calciatori abbiamo una cultura tattica personale, che siano intelligenti anche per sorprendere l’avversario“.
Cosa le è piaciuto in particolare del Napoli lo scorso anno?
“Ho visto un Napoli che l’anno scorso sapeva attaccare benissimo, ma anche difendersi con tutta la squadra. Il presidente è ambizioso e sono certo che mi affiderà una rosa di qualità per vincere ancora. Le mie squadre hanno la caratteristica di essere offensive, ma anche di difendersi in maniera compatta”.
Con Spalletti sembra esserci una fatalità di avvicendamenti…
“Questo è l’occhiolino del destino. Sono stato sostituito da Spalletti a Roma ed ora sostituisco lui a Napoli. Se la squadra assomiglia ancora a quella dello scorso anno, ribadisco, non toccherò molto. Il pensiero è quello di portare in alto in Europa i colori del Napoli e di proseguire ad alti livelli in campionato. La grande virtù che ho ammirato nel Napoli è che corrono tutti. Io vorrei vedere la stessa abnegazione e, se si può, ancora maggiore consapevolezza per crescere come gruppo. La squadra può migliorare non solo per innesti tecnici, ma anche sotto l’aspetto della forza mentale e dell’ unione. Lo spirito di gruppo è quello che ti fa scalare le montagne”.
La spaventa raccogliere l’eredità di Spalletti?
“Io non ho paura di niente, tranne che dei problemi di salute. A me interessa la rosa dei calciatori, perché anche dopo un traguardo così grande adesso si riparte da zero, alla pari degli altri. Da un lato i giocatori devono dimenticare quello che hanno fatto e dall’altro devono conservare la convinzione e la fiducia per l’impresa che hanno compiuto“.
Lo scudetto vinto le dà più carica o pressione?
“Più benzina e più carica. Sarà bellissimo e stimolante portare la maglia da campioni e il tricolore in giro per l’Italia. Il mio obiettivo e il mio compito, insieme al mio staff, sono quelli di comunicare alla squadra di dover essere sempre all’altezza di questo scudetto“.
Ha uno slogan che vuole dedicare alla squadra prima di iniziare la sua avventura?
“Io ho dei valori e voglio trasmettere solo quelli: umiltà e lavoro, perché senza sudore non si va da nessuna parte. Certamente conta il talento, ma quello che vale è il concetto di insieme, il senso di appartenenza per questa maglia e questo Club. Spesso le superstar corrono solo con il pallone, invece a me piace che tutti i miei uomini corrano quando hanno il pallone… ma soprattutto quando non ce l’hanno“.
Cosa vuole dire ai tifosi?
“Voglio ringraziarli per l’accoglienza. Quando ho visto la città piena di striscioni, ho capito l’orgoglio e la fierezza che c’è tra i tifosi azzurri. Posso dire che conosco già lo stadio e il tifo dei napoletani. Ci sono venuto a giocare con la Roma e devo dire che è un ambiente da brividi. Adesso che ce li ho dalla mia parte, vorrei continuare a sentire quell’entusiasmo e vedere ancora la città piena di azzurro come in questi giorni. Farò di tutto per avere i tifosi che ci spingono e daremo il massimo per farli divertire“.
(Fonte testuale: sito web ufficiale www.sscnapoli.it ; rielaborazione a cura della testata giornalistica Sportflash24)
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Le dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis
“Con Garcia c’è stata intesa immediata. E’ la scelta giusta per proseguire il nostro percorso di prestigio in Italia e in Europa”. Così, oggi, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervenuto presso il salone delle feste del “Museo e Real Bosco di Capodimonte” per la presentazione alla stampa del nuovo allenatore dei campioni d’Italia, mr Rudi Garcia. Nel corso dell’incontro, il patron azzurro ha anche ricostruito tempistica e criteri che lo scorso 15 giugno gli hanno consentito di chiudere l’accordo con il 59enne tecnico francese. “Fino a domenica 4 giugno le mie forze sono state protese soprattutto all’ organizzazione e alla riuscita della festa scudetto. E’ stata una kermesse di successo, come testimonia lo share della Rai. Poi lunedì 5 ho cominciato a concentrarmi sulla scelta del tecnico. Ho iniziato a selezionare gli allenatori che in maniera brillante hanno praticato il 4-3-3, in modo da proseguire sul nostro cammino tattico senza stravolgere la squadra. Rudi è arrivato due volte al secondo posto in campionato a Roma, ha sfiorato la finale Champions con il Lione… e così ho subito capito che era l’uomo adatto al caso nostro. Da parte mia c’è fiducia immensa in Garcia. L’uomo ha già dimostrato il proprio valore e non deve dimostrare nulla. Dobbiamo stare calmi e lasciarlo lavorare senza ansia e senza fretta”.
Presidente, cosa l’ha colpita del tecnico francese?
“La sua spontaneità e la sua immediatezza. Sembrava che ci fossimo già incontrati nel passato. Mi sono trovato in un meccanismo già oleato, che ci ha fatto sentire a nostro agio subito. C’è stata un’intesa immediata e credo che tutto ciò sia un aspetto positivo. Ho sentito subito che fosse la scelta giusta. Non ho trovato diffidenze né dubbi in Garcia. E’ stato un incontro naturale tra due persone che si sono comprese immediatamente“.
Il futuro di Victor Osimhen?
“Con il giocatore ho già parlato e siamo in accordo di massima sul prolungamento del contratto. Poi, sul resto della rosa, dobbiamo studiare e valutare con Rudi il da farsi. Io ritengo che la preparazione dei ritiri sia fondamentale e lì capiremo cosa è meglio per la nostra squadra”.
Sono cambiate le ambizioni di De Laurentiis dopo la vittoria dello scudetto?
“Io sono un ambizioso di natura. Il senso di competizione abita in casa De Laurentiis da sempre, anche nel cinema. Dopo lo scudetto c’è l’Europa e c’è ancora tanto altro per lasciare il segno in un calcio italiano che va cambiato e va migliorato in ogni senso“.
(Fonte: sito web ufficiale www.sscnapoli.it ; rielaborazione a cura della testata giornalistica Sportflash24)
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Mr Garcia a Napoli: report 1^ conferenza stampa 19 giugno 2023