Coronavirus, aggiornamenti 27 marzo 2020

Sono 86498 i casi totali registrati dal 21 febbraio ad oggi in Italia, 9134 i morti, 10950 i guariti e ben 66414 quelli ancora ammalati. Tra essi 36653 sono in quarantena fiduciaria in casa e 29761 in ospedale. Tra i pazienti ammalati di Covid19, 3732 sono in terapia intensiva e 26029 in altri reparti. Le cifre sono state rese note stasera dalla Protezione civile nazionale.

Il trend degli ammalati, così com’ è cresciuto dal 24 febbraio ad oggi

1 caso italiano di Covid19 ospedalizzato il 21 febbraio 2020;

24 febbraio 221 pazienti italiani da gestire tra ospedali e quarantene fiduciarie domiciliari;

25 febbraio 309

26 febbraio 385

27 febbraio 588

28 febbraio 821

29 febbraio 1.049

1 marzo 1.337

2 marzo 1.835

3 marzo 2.263

4 marzo 2.706

5 marzo 3.276

6 marzo 3.916

7 marzo 5.061

8 marzo 6.387

9 marzo 7.985

10 marzo 8.514

11 marzo 10.590

12 marzo 12.839

13 marzo 14.955

14 marzo 17.750

15 marzo 20.603

16 marzo 23.073

17 marzo 26.062;

18 marzo 28.710;

19 marz0 33.190;

20 marzo 37.860;

21 marzo 42.681;

22 marzo 46.638;

23 marzo 50.418;

24 marzo 54.030;

25 marzo 57.521;

26 marzo 62.013;

27 marzo 66.414.

Il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella (Fonte foto: https://www.facebook.com/Sergio-Mattarella-Presidente-della-Repubblica-Italiana-908076832557514/)

Il discorso odierno del presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella alla Nazione    

«Mi permetto nuovamente, care concittadine e cari concittadini, di rivolgermi a voi, nel corso di questa difficile emergenza, per condividere alcune riflessioni. Ne avverto il dovere.

La prima si traduce in un pensiero rivolto alle persone che hanno perso la vita a causa di questa epidemia; e ai loro familiari.

Il dolore del distacco è stato ingigantito dalla sofferenza di non poter essere loro vicini e dalla tristezza dell’impossibilità di celebrare, come dovuto, il commiato dalle comunità di cui erano parte. Comunità che sono duramente impoverite dalla loro scomparsa.

Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia. Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori – e in particolare la generazione più anziana – stanno pagando un prezzo altissimo.

Ho parlato, in questi giorni, con tanti amministratori e ho rappresentato loro la vicinanza e la solidarietà di tutti gli italiani.

Desidero anche esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi, per tutti noi, sta fronteggiando la malattia con instancabile abnegazione: i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario, cui occorre, in ogni modo, assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso.

Insieme a loro ringrazio i farmacisti, gli agenti delle Forze dell’ordine, nazionali e locali, coloro che mantengono in funzione le linee alimentari, i servizi e le attività essenziali, coloro che trasportano i prodotti necessari, le Forze Armate.

A tutti loro va la riconoscenza della Repubblica, così come va agli scienziati, ai ricercatori che lavorano per trovare terapie e vaccini contro il virus, ai tanti volontari impegnati per alleviare le difficoltà delle persone più fragili, alla Protezione Civile che lavora senza soste e al Commissario nominato dal Governo, alle imprese che hanno riconvertito la loro produzione in beni necessari per l’emergenza, agli insegnanti che mantengono il dialogo con i loro studenti, a coloro che stanno assistendo i nostri connazionali all’estero. A quanti, in ogni modo e in ogni ruolo, sono impegnati su questo fronte giorno per giorno.

La risposta così pronta e numerosa di medici disponibili a recarsi negli ospedali più sotto pressione, dopo la richiesta della Protezione Civile, è un ennesimo segno della generosa solidarietà che sta attraversando l’Italia.

Vorrei inoltre ringraziare tutti voi. I sacrifici di comportamento che le misure indicate dal Governo richiedono a tutti sono accettati con grande senso civico, dimostrato in amplissima misura dalla cittadinanza.

Da alcuni giorni vi sono segnali di un rallentamento nella crescita di nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti: non è un dato che possa rallegrarci, si tratta pur sempre di tanti nuovi malati e soprattutto perché accompagnato da tanti nuovi morti. Anche quest’oggi vi è un numero dolorosamente elevato di nuovi morti. Però quel fenomeno fa pensare che le misure di comportamento adottate stanno producendo effetti positivi e, quindi, rafforza la necessità di continuare a osservarle scrupolosamente finché sarà necessario.

Il senso di responsabilità dei cittadini è la risorsa più importante su cui può contare uno stato democratico in momenti come quello che stiamo vivendo.

La risposta collettiva che il popolo italiano sta dando all’emergenza è oggetto di ammirazione anche all’estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di Stato stranieri.

Anche di questo avverto il dovere di rendervi conto: molti Capi di Stato, d’Europa e non soltanto, hanno espresso la loro vicinanza all’Italia. Da diversi dei loro Stati sono giunti sostegni concreti. Tutti mi hanno detto che i loro Paesi hanno preso decisioni seguendo le scelte fatte in Italia in questa emergenza.

Nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo.

Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni.

Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse.

Nel nostro Paese, come ho ricordato, sono state prese misure molto rigorose ma indispensabili, con norme di legge – sia all’inizio che dopo la fase di necessario continuo aggiornamento – norme, quindi, sottoposte all’approvazione del Parlamento.

Sono stati approntati – e sono in corso di esame parlamentare – provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. Altri provvedimenti sono preannunciati.

Conosco – e comprendo bene – la profonda preoccupazione che molte persone provano per l’incertezza sul futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo perché nessuno sia lasciato indietro.

Ho auspicato – e continuo a farlo – che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori.

Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione.

Un’ultima considerazione: mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza: alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente, ma con determinazione la nostra vita sociale e la nostra economia.

Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé.

Le prospettive del futuro sono – ancora una volta – alla nostra portata.

Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme – anche questa volta».

Roma, 27/03/2020

(Fonte > https://www.quirinale.it/elementi/48601)

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