Calcio Napoli, conferenza stampa

30 giugno 2021Conferenza stampa Aurelio De Laurentiis 30 giugno 2021:

ROMA – La piena fiducia in Mr Spalletti, la necessità di ridurre gli ingaggi dei giocatori azzurri, i guasti del calcio nazionale e internazionale (in parte dovuti al Covid) e alcune proposte (sia per quanto concerne l’ambito italiano che quello europeo) al fine di poter guardare al futuro di questo sport con un rinnovato ottimismo. Di questi e altri temi hanno parlato in conferenza stampa oggi pomeriggio all’Hotel St.Regis di Roma il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, l’amministratore delegato Andrea Chiavelli e il vice presidente Edo De Laurentiis. “Spalletti  - ha esordito il patron azzurro – è l’uomo giusto per il Napoli. Ha sempre avuto la mia piena considerazione perché l’ho incontrato già anni fa, quando lasciò la squadra russa. Prima di andare alla Roma mi venne a trovare a Via 24 maggio a Roma, dicendomi che in quel momento non poteva venire. Ho sempre avuto stima di lui, come uomo e come tecnico, perché ha saputo gestire situazioni in contesti non semplici, quali Roma e Inter, in momenti particolari delle rispettive società. Con Luciano definiremo le mosse da fare e dove andare a operare in rosa. Ma bisognerà vedere prima il mercato in uscita, per poi considerare eventuali acquisizioni. Con Spalletti ci vedremo a breve a Castel Volturno (1° incontro il 2 luglio 2021, ndr) e inizieremo ad organizzare la stagione. Una certezza ce l’abbiamo: nessuno è incedibile di fronte a offerte di grande spessore”.

Poi il presidente è sceso nei dettagli del progetto futuro: “Non ci sarà un ridimensionamento, ma una presa di coscienza per rivedere il budget e tagliare le spese eccessive. Altrimenti si rischia di fallire. Se vedete in giro, molti miei colleghi hanno bilanci in rosso e molte Società non sono sane. Non credo basterà vendere un giocatore, bisognerà vendere calciatori che hanno aumentato a dismisura la parte salariale che il Napoli non può pagare. Purtroppo il Covid ci ha giocato un brutto scherzo e ne abbiamo pagate le conseguenze anche per l’assenza di istituzionalità. Probabilmente, guardando al passato io un paio di acquisti non avrei dovuto farli, ma sono un entusiasta nella vita e da ottimista ho investito troppi soldi commettendo un errore di valutazione, se considero che alcuni committenti ancora oggi non mi hanno saldato dei pagamenti. Il Napoli è passato da 30 milioni di stipendi a 150 milioni in pochi anni. E’ ovvio che bisogna innanzitutto sanare questo problema. Noi spendiamo cifre che non fatturiamo e questo va risolto. Io ho sempre potuto affrontare l’aspetto economico in maniera puntuale. Il mio obiettivo è far quadrare i conti e tornare in Champions”.

Affrontata dal patron del Napoli anche la situazione contrattuale del capitano Lorenzo Insigne, in scadenza tra 12 mesi: “Con Lorenzo non ci siamo ancora visti perché è partito per la Nazionale. Ci rivedremo alla fine dell’Europeo e ci siederemo ad un tavolo per discutere il contratto”.

Successivamente, De Laurentiis ha argomentato anche sul rapporto con Rino Gattuso, allenatore del Napoli dal dicembre 2019 al maggio 2021: “Non ho mai pensato di esonerare Gattuso. Anzi, convocai una riunione all’Hotel Britannique con Andrea Chiavelli, in cui dissi alla squadra che l’allenatore sarebbe stato Gattuso fino al termine della stagione. Successivamente era già previsto che sarebbe andato via dopo questo campionato perché la sua mission era conclusa”.

Poi il presidente azzurro ha toccato cruciali temi di politica sportiva e istituzionale: “Questo periodo Covid ci ha condizionato su ogni tipo di programmazione. I calciatori non hanno avuto un riposo dovuto, non c’è stata possibilità di un ritiro vero e un mercato vero. Draghi, che ha tutta la mia stima e la credibilità degli italiani, dovrebbe resettare l’inizio di tutti i campionati, posticipandone l’avvio a una data che sia foriera di sicurezza e serenità sul piano vaccinale. L’Italia calcistica è sotto di un miliardo e mezzo per il Covid, ma non mi sembra che il Governo abbia aperto una porta di innovazione per sanare tutti i bilanci in rosso e trovare una soluzione adeguata. Il calcio rappresenta una panacea e uno sfogo per milioni di italiani. Per questo prego Draghi di interessarsi al nostro mondo in maniera concreta”.

De Laurentiis, inoltre, non ha mancato di dire la sua sul progetto Superlega: “Non sono mai stato a favore. Non è facendo un super torneo a 12 squadre che si risolvono i problemi dell’economia del calcio. I problemi economici si risolvono se prendi coscienza che Champions e Europa League non servono economicamente a nessuno. Florentino Perez ha avuto il merito non di creare la Superlega, ma di sollevare questo aspetto, perché i nostri investimenti sono tali da non poter andare avanti con questi fatturati, facendo un assist a chi governa il calcio. Io penso che dobbiamo creare un campionato europeo più equilibrato. Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Italia: queste principali Nazioni meriterebbero di disputare un loro mega campionato. Poi, però, bisogna dare la possibilità a tutti i Club di competere, non solo ai più ricchi, ma ai primi 6 Club classificati di ogni Nazione, in modo da poter premiare la meritocrazia. E quindi, parallelamente, si dovrebbe organizzare un campionato con tutti gli altri Stati europei, in modo che i due vincitori dei due grandi tornei si sfidino in finale per assegnare il titolo. In questo modo tra sponsor, piattaforme e stadi si possono portare in cassa 10 miliardi”.

In pratica, due tornei di ambito continentale con una finale unica per il titolo, a cui si qualificherebbero, da un lato, i vincitori della competizione riservata alle nazioni principali e, dall’altro, quelli del ‘Resto d’Europa’.

Infine, il presidente ha lanciato un’ anticipazione sulle nuove maglie del NapoliLa mia idea innovativa è quella di autoprodurre le nostre maglie. Ci faremo noi da sponsor tecnico. Credo che a Castel di Sangro terremo una conferenza e sveleremo tutti i dettagli”.

A sua volta l’amministratore delegato del Napoli Andrea Chiavelli ha espresso il proprio pensiero sul futuro del calcio italiano. “La mia idea è che il futuro del calcio italiano dipenda dalle persone che lo governano. Tutto sta nella capacità di soggetti in grado di esprimere una visione collettiva e generale di come debba essere considerato il mondo del calcio, ovvero alla stregua di vere aziende. La Serie A va considerata come una industria, diversamente si farà fatica a proseguire”.

Intervenuto in conferenza anche Edoardo De Laurentiis, vice presidente del Napoli, il quale nel corso della conferenza ha rilanciato un’idea per migliorare il “prodotto mediatico” concernente il calcio italiano:Io credo che i Presidenti e coloro che investono devono avere più potere decisionale sul futuro del calcio. Ho proposto di produrre noi le partite di calcio in maniera virtuale attraverso dispositivi mobili. Tutti mi hanno detto che era un progetto straordinario, ma nessuno ha poi dato seguito alle parole per poterlo attuare“.

(Fonte: https://www.sscnapoli.it/ )

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VIDEO – Per visualizzare la conferenza stampa integrale (durata 2 ore), clicca sul seguente link https://www.youtube.com/watch?v=OGnjUNkWisQ

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