Il calvario di Diego Maradona
tra rimpianti, ricoveri in ospedale e cure
Tra le tante cose che ha fatto nella sua vita, Maradona, una è stata particolare: si è intervistato. Diego in giacca ha chiesto all’uomo con la maglietta di cosa si pentisse. E il giocatore ha risposto così: “Di non aver goduto della crescita delle mie figlie, di essermi perso le feste di Dalma e Gianinna … Mi pento di aver fatto soffrire la mia mamma, il mio papà, i miei fratelli, coloro che mi amano. E di non aver potuto dare il 100 per cento nel calcio perché ho dato vantaggi agli altri con la cocaina. Non ho ottenuto un vantaggio, ho dato un vantaggio”.
Del più grande calciatore della storia (nato a Lanus, quartiere povero di Buenos Aires il 30 ottobre 1960 e morto oggi nella zona Sant Andres della capitale argentina) dalle ore 17 italiane sul sito web del quotidiano https://www.clarin.com/ (così come sugli altri Media) si legge col verbo coniugato al passato (e purtroppo ci si dovrà abituare a farlo per sempre).
Sono stati proprio i cronisti del Clarin i primi a dare la notizia di una morte, quella di Diego Maradona, che in pochi minuti, attraverso il web, ha fatto il giro del Pianeta. E sono stati loro, in quel 1° articolo, a far emergere questa sorta di “auto-intervista flash” da cui abbiamo preso spunto, in quanto quel passaggio racchiude ciò che avrebbe desiderato essere (e che forse non è stato) il “Diego uomo”, dato che del “Diego calciatore” sappiamo tanto. A ogni buon conto, secondo quanto riferisce il giornale sudamericano, Maradona oggi si è sentito male un po’ prima di mezzogiorno ora locale (le h 16 italiane) nella casa dei suoi familiari. Il tentativo di rianimarlo, eseguito dai medici che lo avevano in cura, non è servito. Pochi minuti dopo si è registrato, infatti, un arresto cardiocircolatorio che non gli ha dato scampo.
Dopo l’addio al calcio professionistico, avvenuto nel 1997, Diego ha subito un ulteriore degrado delle sue condizioni fisiche, a causa di una ultradecennale dipendenza da cocaina che già gli aveva procurato problemi di vario genere nei suoi cosiddetti anni d’oro da atleta.
Nel 2000, infatti, andò in coma a seguito di una festa di Capodanno svoltasi in Uruguay e il suo medico di fiducia, Alfredo Cahe, attraverso una serie di accertamenti riscontrò che solo il 38% del suo muscolo cardiaco era ancora integro!
Pur riprendendosi, Diego restò, comunque, sofferente a livello cardio respiratorio. E nell’aprile 2004 ebbe un altro momento difficilissimo, in quanto una pneumopatia, unitamente alle problematiche pregresse, lo costrinse per alcuni giorni ad uno stato di coma farmacologico.
A cavallo tra marzo e aprile 2007, per eccessi nel bere, nel mangiare e nel fumare, ebbe un malore in Argentina e dovette essere nuovamente ricoverato.
Nel gennaio 2012, invece, mentre era a Dubai fu trasportato d’urgenza in ospedale per calcoli renali.
Nell’agosto 2014 fu nuovamente oggetto di un ricovero breve in ospedale a Buenos Aires, anche se sua figlia Gianinna in quei giorni comunicò attraverso i Social Network che si era trattato di un semplice controllo, ovvero “Solo un chequeo de rutina!”.
Nel giugno 2018, mentre era in tribuna a San Pietroburgo e tifava in modo sfegatato per la sua Argentina, impegnata contro la Nigeria in un incontro decisivo valevole per la qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali di calcio, ebbe un piccolo sbalzo di pressione e dovette abbandonare gli spalti per raggiungere una struttura di primo soccorso.
In tempi più recenti, nel gennaio 2019, fu ricoverato nuovamente, ma stavolta per una emorragia gastrointestinale. Per rimetterlo in condizioni fisiche accettabili, i medici dovettero, però, sottoporlo a un intervento chirurgico.
Inoltre, va evidenziato che negli ultimi periodi era diventato anche sofferente di artrosi alle ginocchia e nei video che apparivano sui Social Network lo si vedeva camminare in modo un po’ stentato sui suoi amati campi da calcio, in quanto nel 2019 era stato nominato allenatore del Gimnasia La Plata, club di prima divisione argentina.
Infine, qualche giorno dopo aver festeggiato il 60° compleanno, lo scorso 3 novembre fu operato con esito positivo al cervello per un coagulo e il giorno 12 fu dimesso e portato in casa dei suoi parenti, dove oggi ha vissuto il suo ultimo giorno.
In relazione alla morte di Diego Maradona, fioccano in queste ore, da ogni parte del Pianeta, i ricordi e i messaggi di stima verso il campione più grande che il calcio abbia mai espresso. Noi, a simbolo di un popolo, quello napoletano, che lo ha amato alla follia e che in questi commossi momenti si sta adoperando per iniziare l’iter di intitolazione dello stadio in suo onore, evidenziamo il messaggio Twitter dell’attuale presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: “Caro Diego, orgoglio del popolo napoletano, stella irraggiungibile nel firmamento del calcio universale, amore, gioia, passione e arte. E, finché il sole risplenderà, i nostri cuori saranno illuminati dalla luce del tuo genio”.
Noi di Sportflash24, invece, lo ricordiamo attraverso un passaggio dell’articolo che gli abbiamo dedicato in occasione del suo 60° compleanno. “L’uomo che, più di ogni altro nella storia, dà del tu al pallone, quello che… fonde in maniera unica l’arte, l’algebra e la fisica. E sì, perché Diego spesso traccia segmenti lineari e parabole di tiro e/o di passaggio normalmente inimmaginabili …e poi a ogni dribbling sfida sistematicamente le leggi di gravità, grazie a 4 elementi fondamentali: tecnica da palleggiatore sopraffino, visione di gioco sopra la media, baricentro basso e grande forza nelle gambe. In poche parole, l’unico che…da quando questo sport esiste in maniera televisiva… è in grado di sublimare il calcio, elevandolo quasi in ogni partita dal rango di disciplina ludica inesatta …a scienza esatta”.
(Fonte >> https://www.sportflash24.it/buon-60-compleanno-diego-e-grazie-per-tutte-le-emozioni-231965 ).
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Statistiche su Maradona
I CLUB PROFESSIONISTICI IN CUI HA GIOCATO: 6.
Argentinos Juniors (periodo 1976-1981), Boca Juniors (1981-1982 e 1995-1997), Barcellona (1982-1984), Napoli (1984-1992), Siviglia (1992-1993), 1993 (Newell’s Old Boys).
TITOLI VINTI CON SQUADRE DI CLUB: 9
Boca Juniors: campionato metropolitano 1981.
Barcellona: coppa del Re di Spagna 1983, supercoppa spagnola 1983, coppa di LIGA spagnola 1983.
Napoli: scudetti Serie A 1987 e 1990, coppa Italia 1987, supercoppa italiana 1990, coppa Uefa 1989.
Partite giocate complessivamente nei club: 585. Gol segnati: 311.
TITOLI VINTI CON LA NAZIONALE ARGENTINA: 3
Coppa del Mondo Fifa nel 1986, campionato mondiale Under 20 nel 1979, coppa Artemio Franchi 1993.
Partite giocate in Nazionale: 91. Gol segnati: 34
Premi e riconoscimenti ricevuti in carriera dal Pibe de Oro
Nel 2000 viene eletto dalla FIFA miglior calciatore del secolo, riconoscimento che condivide solo con Pelé.
Nel 2002 la Fifa assegna a Maradona anche il riconoscimento per aver segnato il gol più bello del secolo, quello del 2-0 parziale nella gara dei quarti di finale giocata il 22 giugno 1986 contro l’Inghilterra.
Pallone d’oro sudamericano (2 volte): 1979, 1980.
Giocatore dell’anno Stampa Argentina (4): 1979, 1980, 1981, 1986.
Capocannoniere campionato argentino di 1^ divisione (5): Metropolitano 1978, Metropolitano 1979, Nacional 1979, Metropolitano 1980, Nacional 1980.
Giocatore dell’anno Guerin Sportivo 1979.
Premio Guerin d’Oro-miglior giocatore dell’anno Serie A 1985.
Miglior giocatore Mondiali 1986 (Fifa World Cup Golden Ball).
Miglior uomo assist Mondiali 1986 (Fifa World Cup Most Assists).
Campione dei campioni L’Equipe 1986.
Giocatore dell’anno World Soccer 1986.
Atleta dell’anno United Press Association 1986.
Capocannoniere Serie A 1987-88.
A cura di Luigi Gallucci
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Addio Maradona. Vola in cielo il più geniale calciatore della storia