11 dicembre, 1° giorno di Rino Gattuso da allenatore del Napoli presso Castel Volturno

11 dicembre 2019, Gattuso a Castel Volturno: 1° allenamento

Rino Gattuso, 41 anni, originario di Corigliano Calabro, ha disputato da allenatore 200 partite tra il 2013 e il 2019 con i club Sion (Svizzera, 2013), Palermo (Italia, 2013), Ofi Creta (Grecia, 2014), Pisa (Italia, 2015-2017) e Milan (Italia, 2017-19). La sua unica esperienza in Serie A è quella con i rossoneri, club con cui ha inanellato in tale torneo 63 presenze in panchina e ben 112 punti, con una media di 1,77 a gara. (Fonte foto: credits to http://www.sscnapoli.it)

Da Mr Carlo Ancelotti a Mr Rino Gattuso. Il Napoli, per volere del presidente Aurelio De Laurentiis, si gioca la carta del cambio sulla panchina per provare a invertire il trend dei risultati in campionato, in considerazione dell’attuale 7° posto e del -8 da Cagliari e Roma, attualmente in zona Champions e a quota 29 punti.
Esonerato ieri sera verso le ore 23 il tecnico di Reggiolo (il quale stamattina alle h 11 ha salutato tutti a Castel Volturno), oggi al centro tecnico partenopeo verso le h 13 Mr Gennaro Gattuso ha incontrato i giocatori e nel pomeriggio ha diretto il PRIMO ALLENAMENTO. Ecco, in tale contesto, quanto riporta la nota stampa ufficiale del club azzurro, pubblicata sul sito web http://www.sscnapoli.it :“La squadra si è divisa in due gruppi. Coloro che sono andati in campo in Champions contro il Genk hanno svolto lavoro di scarico. Gli altri uomini della rosa, sul campo 1, sono stati impegnati in una prima fase di attivazione e successivamente in esercizi tecnico-tattici. Chiusura con partitina a campo ridotto. Terapie per Maksimovic, mentre Ghoulam ha effettuato la seduta in parte col gruppo e in parte svolgendo lavoro personalizzato”.

Il tempo di una doccia e Gattuso alle h 18.05 si è presentato alla sua PRIMA CONFERENZA STAMPA a Castel Volturno in compagnia del presidente Aurelio De Laurentiis. E ad introdurre l’incontro con i cronisti è stato proprio il patron partenopeo: “Mi sembra doveroso ringraziare Ancelotti – ha spiegato in apertura il patron del club azzurro -. Resto suo amico. Lo ero prima e lo sono ancora adesso. Non ho mai avuto dissidi e contrasti con Carlo. Mi dispiace che le cose siano andate così, ma molto spesso anche tra marito e moglie si divorzia, ma si resta in ottimi rapporti. Abbiamo coltivato un sogno, ma ci siamo risvegliati all’improvviso. Con grande responsabilità, io, anche per non rovinare il suo palmares, ho salvaguardato la sua persona e ho detto che era meglio per tutti che ognuno andasse per la propria strada. Ora è il momento di Ringhio Star”.

E così la parola è passata al neo tecnico del Napoli: “Perché ho accettato questo incarico? Il Napoli negli ultimi 10 anni è stato protagonista in Italia e in Europa. E, anche se in campionato sta attraversando un momento non positivo, è una squadra importante, di qualità. Non potevo scegliere di meglio. I giocatori sembrano fatti col pennello per il tipo di calcio che voglio fare. Ho i calciatori giusti per il 4-3-3. A me non piace giocare con le due linee da 4. Ci sarà qualche cambiamento di posizione.

Ancelotti? Stamattina l’ho chiamato. Per me è stato un papà calcisticamente. Sei anni fa ho cominciato questo nuovo lavoro e, quando l’ho chiamato, si è messo sempre a disposizione. E anche oggi ne ho avuto conferma. Gli ho chiesto dove può migliorare questa squadra e lui per l’ennesima volta si è dimostrato un grande uomo. Carlo è una persona molto navigata e sa quello che può dire e quello che non può dire. E’ stato importante per me sentire quello che mi ha detto.

Il mio obiettivo? E’ quello di recuperare i punti che in campionato ci separano da 2-3 squadre e riuscire a centrare la qualificazione in Champions League. E penso che questa squadra ha tutte le possibilità per arrivarci. Ora bisogna pedalare e vincere queste due partite prima della sosta natalizia.  Affrontiamo una squadra (il Parma) che è carica a pallettoni.

Come si risale la china in campionato? Testa bassa, lavorare, riuscire a vincere le partite, prepararle bene, perché questa è una squadra che ha l’obbligo di comandare le partite e giocare un certo tipo di calcio.

Cosa bisogna fare? Dobbiamo viaggiare di pari passo con squadra e società e pensare solo a come si può uscire da questo problema che è venuto fuori da 2 mesi a questa parte.

I margini di questo Napoli? Possiamo migliorare nella linea di difesa, possiamo migliorare su come tenere il campo, su come vogliamo palleggiare. Questa è una squadra che, a vederla in 7^ posizione, crea un po’ di imbarazzo. Sappiamo che le prestazioni non sono state delle migliori, ma la squadra è consapevole di tutto questo .

Le prime sensazioni? Sono arrivato alle 12.30 di oggi e sono sensazioni buone. La squadra ha voglia di rivalsa, ha voglia di far vedere che c’è. Non mi aspettavo questa organizzazione così alta: 3 campi e anche altre strutture. Sono rimasto molto colpito. So in che posto sono venuto, sono un uomo di mare, mi son messo in un mare grande dove c’è il rischio di annegare, ma non ho paura di nulla. Ho la consapevolezza di avere intorno grande professionalità e penso che si parli la stessa lingua, ma c’è bisogno di fare risultati. A 41 anni, venire qua per me è motivo di orgoglio. Ho rifiutato tante robe, perché a livello funzionale non mi piaceva quello che mi avevano offerto. So che c’è da lavorare tanto. Ora tocca a me e al mio staff.

L’organico? Oggi alleno quello che ho a disposizione.  

Insigne? E’ un giocatore che è nato in questa città, è il simbolo di questa squadra, ma io punto su tutti i giocatori. A me piace parlare all’anima delle persone. Devo trasmettere fiducia a tutti.

Il pubblico del San Paolo? Sull’umore dei tifosi la responsabilità ce l’ha la squadra. Dobbiamo essere bravi noi a farli tornare allo stadio.

Gli Ottavi di Champions? So che è una grande vetrina. Per il sorteggio c’è solo da farsi il segno della croce e dopo… chi viene… viene…sono sempre grandi squadre”.  

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(Fonte: video https://www.facebook.com/rafauriemma/)

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